| BLACK SHADOW |
| Alexander Blackwood è un demone spietato e senza scrupoli, abituato ad ottenere sempre ciò che vuole e quello che vuole è l'anima di Deny Grayson, una donna gentile e bella con un grande segreto: è una strega ed è in mortale pericolo. Due realtà eternamente in conflitto fra loro, due nemici appartenenti a opposte fazioni. Il destino vuole che i due si incontrino e da quel momento le loro vite cambieranno. Magia, seduzione, crudeltà sullo sfondo di una Scozia romantica quanto oscura. Potrà l'amore tormentato del demone e della strega sconfiggere nemici potenti e pericolosi, disposti a tutto pur di raggiungere i rispettivi scopi? |
Genere: Paranormal Romance Adults "Voleva vivere per lui, per loro due, per abbattere tutte le barriere che li dividevano. Aveva trovato la sua ancora di salvezza, aveva trovato una ragione per sentire battere il suo cuore ogni singolo istante."
"Camminava a piedi nudi nella neve. Erano congelati, ma non riusciva a fermarsi. Continuava a procedere su quella via senza sapere dove andare, senza meta. Gli alberi sembravano accartocciati su se stessi senza vigore, il cielo era scuro, come oscura era la sensazione che si portava nel cuore." Estratto dal primo capitolo:"Sentirsi vecchio lui? No… niente affatto. Alelk, in arte Alexander Blackwood. Un’infinità di anni; così tanti da perderne il conto e dimostrarne appena una trentina. Ecco il vantaggio dell’essere un’entità soprannaturale, non si invecchia mai. Be’, certo, non era un angioletto biondo con le alucce morbide come velluto e le guanciotte rosse, pensò mentre osservava il suo corpo allo specchio, fedele compagno della sua vanità. Un mostro piuttosto, ma un mostro dannatamente sexy. Si passò una mano sul mento rasato di fresco, con un ghigno soddisfatto. Le donne… soprattutto le donne umane, facevano la fila fuori dalla porta per lui e non aveva nemmeno bisogno di usare i suoi poteri per convincerle. Erano così prevedibili. Volevano l’amore loro. Ridacchiò nel silenzio della sua stanza. Tutte, persino quelle che si nascondevano dietro una parvenza di donne vissute votate solo al sesso. Sotto sotto sentivano quel dannato bisogno di amare pur fingendo di rifiutarlo. Forse si toglievano con facilità le mutande, ma di certo quando erano a letto con lui non era solo il sesso che cercavano. Non era un semplice e inutile umano. Era facile per Alexander capire certe sensazioni. Volevano il mostro sexy, ma volevano anche l’uomo tenero e dolce e lui dava loro entrambi. Ottenere le loro anime era la cosa più semplice che avesse mai fatto prima d’ora. Erano tutte così disponibili e arrendevoli con lui. Il più delle volte si davano senza che nemmeno si sforzasse di chiedere. Non che chiedere gli costasse fatica in realtà. Si condannavano con le proprie mani all'inferno, ma viaggiavano di sicuro più leggere senza un'anima. Si passò del dopobarba sul viso, ammirandone le linee perfette, la mascella volitiva, gli occhi di un azzurro intenso, accecante, le labbra piene su cui si dipinse un sorriso soddisfatto. Lo specchio rimandava l'immagine di un essere perfetto, muscoli definiti e ben torniti, addome scolpito. Lanciò uno sguardo più giù e schioccò la lingua: riempiva proprio bene i boxer, ma quello non era mai stato un problema. Né altro a dire il vero. Fece scivolare una camicia nera sulle spalle e la abbottonò con gesti svelti e sicuri. La lasciò aperta sul collo, infilò i pantaloni dal taglio sportivo e prese le chiavi della macchina. Avrebbe potuto benissimo spostarsi usando i suoi poteri, ma se doveva fingere di essere umano, doveva fingere fino in fondo e d’altra parte sarebbe stato quanto minimo sconcertante per alcuni vederlo apparire all’improvviso dal nulla. Il fatto avrebbe potuto suscitare delle domande. Infilò la porta e uscì per raggiungere il lavoro. Dov'è che un demone può lavorare meglio? Una volta un prete gli aveva detto: Internet... lo scettro del diavolo. E dannazione se aveva ragione. Creare un social network era stata di sicuro una grande idea. Se volevi ottenere il mondo, il mondo dovevi invitarlo a casa. Worldhome era stato due passi avanti a Facebook e almeno tre a Twitter. Non doveva fare nemmeno troppi sforzi, lavoravano gli infaticabili umani per lui, Alexander si limitava a far soldi e a goderne. D'altra parte non aveva un'anima che gli punzecchiasse la coscienza. Oh... già... non aveva nemmeno una coscienza. Chi è che ha detto che il male non è bello? Se non hai un'anima poi è solo godimento. In tutta calma lasciò il castello e percorse sulla sua fiammeggiante BMW, le strade sconnesse della campagna scozzese. Perché viveva in un castello? Ehi, era un demone. Opulenza e sfarzo erano decisamente un dovere per lui. La povertà era per i buoni, sciocchi e invisibili con le loro stupide idee di martirio e sacrificio. La feccia peggiore quella, i più difficili da tentare, eppure con qualcuno ci era riuscito. Un potenziale martire che abbandonava i suoi buoni propositi per dedicarsi ad attività malefiche era un successo strepitoso per un demone. La sua agenda ne contava parecchie centinaia e se le contendeva con il suo diretto concorrente, la sua nemesi da sempre, Shezeliel. L’unico che avesse il coraggio di mettergli i bastoni fra le ruote. Ogni maledetto demone aveva il suo angelo custode a rompergli le uova nel paniere dalla mattina alla sera. Il suo era il più imbecille della storia, il più incredibilmente inopportuno, il più inutile essere della volta celeste e dannazione, anche il più forte. Ma si sentiva solo onorato dal fatto che ai piani alti avessero scelto Shezeliel come freno per le sue attività demoniache sulla Terra. Il più forte per il più forte. Il problema era che più volte Shezeliel era riuscito a riportare sui binari del bene anime che erano sue. Aveva una dannata capacità di persuasione. Spesso Alexander aveva pensato che se l’angelo fosse stato dall’altra parte della barricata sarebbe stato un valido aiuto per loro. Di angeli caduti ce n’erano un’infinità, compreso lui, ma le creature celesti rimanevano comunque la maggioranza nonostante le evidenti difficoltà che avevano ad amministrare ed elargire buoni sentimenti ad un’umanità che se ne fregava parecchio di affetti ed emozioni, tutta presa com’era da una feroce esaltazione dell’IO, e spesso qualcuno lassù mollava la presa. Purtroppo capitava anche il contrario e qualcuno dei piani bassi, più debole degli altri, rimaneva soggiogato da qualche fottuto tenero sentimento e si perdeva. I più folli avevano persino rinunciato alla loro immortalità per ottenere l’umanità. Quelli che potevano farlo. Lui era un demone superiore, era immortale senza via di scampo, lo sarebbe stato per sempre, ma non aveva mai desiderato che fosse diversamente. Non aveva le idee di sacrificio di tanti altri illuminati lungo la via del bene. Folli, pazzi, gente del genere doveva essere soffocata alla nascita. Rinunciare a simili poteri… la vita eterna, la forza sovrumana, il controllo sul tempo e sugli elementi per l’insignificante, primitiva e gretta umanità." L'autrice:Katherine Keller è l'alterego letterario di Angela Contini e Patrizia Zinni, due amiche che condividono moltissime passioni tra cui la scrittura, il fantasy e soprattutto Smallville che le ha fatte conoscere alcuni anni fa. Angela ha già pubblicato il suo romanzo di esordio “Biscotti alla vaniglia” mentre Patrizia è un'autrice alla sua prima esperienza. Entrambe adorano entrare in libreria, gironzolare tra gli scaffali e scegliere i libri da comprare. Preferiscono immergersi nella magia di un bel romanzo piuttosto che guardare la televisione, anche se non disdegnano alcuni serials americani che sono oggetto di lunghe e divertenti chiacchierate. Amano la pittura impressionista, in particolar modo Claude Monet. Sito: http://katherinekeller78.wix.com/the-shadow-sagaPagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/Katherine-K...471666972902410
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