La proprietà di linguaggio di questo libro è eccellente.
Ammetto di essere abituata a standard molto meno elevati (viste le traduzioni sommarie che gli editori italiani pubblicano delle autrici straniere).
Leggere questo libro è stata perciò una bellissima sorpresa.
Se tutti i libri urban fantasy italiani sono scritti così bene prevedo di leggerne molti altri.
Pur essendo l’ambientazione molto simile alla saga di Harry Potter e, a mio avviso, anche a quella di Shadowhunters, ha una sua originalità.
Vero che Squartavene, il cattivo della storia, sembra la copia di Voldemort e Odyssea ha una situazione famigliare che somiglia parecchio a quella di Clary, ma qui finiscono le similarità.
Odyssea, a differenza di Clary, non è la classica bellissima eroina a cui tutti sbavano dietro. E’ magrissima e bruttina e questo le causa un’insicurezza che la rende cieca a certi evidenti segnali di interesse da parte dei ragazzi della storia (Jacko e Jordy).
E’ evidente che Jacko è perso di lei soprattutto dopo quello che dice nell’ultimo capitolo, ma lei non ci arriva comunque.
Inoltre è l’unico che l’abbia chiamata un paio di volte con il diminutivo Ody. Se non è un segnale di tenerezza questo, non so cosa lo sia…
Con questo non voglio dire che la ns. eroina sia poco intelligente, anzi! Odyssea dimostra la sua sagacia nello scoprire gli intrighi contro di lei e contro gli abitanti di Wizzieville.
Inoltre il potere innato in lei come in Jacko porterà sviluppi imprevedibili: leggere x credere.
Lo stesso varco del titolo, ad es, che è l’unica a poter attraversare.
Odyssea, da solitaria ragazzina che conosceva unicamente la madre a causa della loro vita raminga nel Mondo-altrove (il mondo reale), si trova ad avere una cerchia di amicizie che la aiutano nelle avventure presenti nel libro.
Lindia, all’inizio antipatica, si rivelerà per niente maligna e buona amica per Odyssea.
Ho trovato molto strano ma anche dolce il fatto che, non solo l’interesse per lo stesso ragazzo è ben lungi dal dividere la nascente amicizia tra le due, ma le lega ancora di più.
Stylo, il fratello di Lindia, è il classico moccolo che viene sguinzagliato appresso alla sorella dai loro genitori (a mo’ di chaperon), ma è simpatico con la sua golosità e la sua tendenza a restare sempre l’ultimo del gruppo.
Jordy è evidentemente affascinato da Odyssea per il potere che possiede e che lui non ha (come la maggior parte degli abitanti di Wizzieville). E’ un ragazzo dolce e sempre educato (beh, quasi sempre visto che ha qualche scontro con Jacko).
Jacko è il classico bello e ribelle e, anche se si svela più di un mistero su di lui durante il libro, resta un’incognita per come si comporta. Per me soffre di personalità multipla.
Max viene nominato poco ma ho la sensazione che lo conosceremo meglio nei prossimi capitoli di questa serie che è già entrata a far parte delle mie saghe preferite!
