Benvenuti amici lettori!
In occasione del Carnevale, alcune delle più talentuose autrici italiane hanno deciso di deliziarci con i loro inediti racconti.
Lasciatevi conquistare dalla fantasia di queste grandi firme del fantasy e del romance.
Partiamo subito con il primo racconto di "DIETRO LA MASCHERA".
INSAZIABILI LETTURE ha il piacere di presentarvi
"La maschera nera" di Alexia Bianchini.
Indossata la maschera della falsità Luiselle si accinse a scendere i gradini del lussuoso hotel dove aveva trascorso una notte in completa solitudine.
Venezia brulicava di personaggi ambigui. Girare per le strade con il volto celato era l’unico modo per sentirsi protetta. La lunga mantella la teneva al caldo dal gelo invernale che soffiava iroso attraverso i canali. L’umidità si insinuava sotto gli abiti, sfiorando le gentil ossa della donzella.
Il foglietto trovato sotto la porta indicava un locale in cui sarebbe dovuta arrivare alle 15.00 precise. Un drappo rosso ricopriva l’entrata del “Little Joke”. Un cavaliere in armatura medievale le chiese il nome con cui voleva essere annunciata.
«Sad Princess» disse con un filo di voce. Era il nome sull’invito ricevuto la notte prima.
Sentì l’uomo pronunciare la sua venuta in un microfono. Ora tutti avrebbero saputo che stava per entrare. Il suo ospite sapeva chi lei fosse in realtà, ma lei ignorava che volto avesse l’uomo che l’aveva invitata. Il biglietto però portava una firma: Sebastian.
Profumo di incenso alla mirra intriso nelle pareti ricoperte di drappeggi. I passi risuonarono, poi la musica l’avvolse. Poche candele regalavano all’ambiente una luce sensuale. Si ritrovò davanti una porta, dove una giovane vestita succinta, con indosso una maschera, le chiese di togliere la mantella.
Le spalle nude, e niente intimo, come richiesto sull’invito. L’abito lungo arrivava sino ai piedi, nascondendo le scarpe piene di strass. La vita, stretta in un busto, le donava una linea invidiabile. Strinse la pochette e sfoggiò un sorriso smagliante. Solo le iridi azzurre e le labbra rosse vermiglio erano regalate al pubblico.
Pochi passi e si ritrovò in una grande sala da ballo. Nell’ombra incedette verso il bancone del bar, come le era stato indicato sul biglietto. Ordinò un martini al barman. Il giovane, dalla mascella virile, era vestito da donna, in netto contrasto con la sua posa virile. Luiselle rimase abbacinata dai muscoli che il tipo metteva in bella mostra, increspò le labbra in un sorriso e attese il suo drink. Rimase in piedi, appoggiando il peso su una sola gamba, cercando una posa seducente. Appoggiò entrambe le mani al bancone e spinse in fuori il petto. Restò sulle punte tirando indietro leggermente la testa.
«Eccoti il drink, tesoro» le disse il bel ragazzo, poi si volatilizzò, richiamato dall’ennesimo cliente.
La donna prese il drink e cercò il divanetto vicino al quadro che rappresentava due corpi intrecciati. Nella penombra riconobbe una riproduzione del Bacio di Klimt e si fece largo, tra risate e vestiti sgargianti.
Seduta con la schiena appoggiata appena allo schienale si guardò intorno. La maschera la proteggeva, la faceva sentire sicura, persino lì, in una città che non conosceva affatto, in un locale chiuso, dove gli sguardi indiscreti l’avrebbero fatta sentire a disagio e in imbarazzo.
Notò un uomo aitante. L’abito nero gli calzava a pennello, la cravatta viola era il segnale designato. Sebastian si fece avanti. Il passo sicuro. Pochi istanti e si sedette accanto a lei. La maschera nera ne nascondeva i lineamenti. Le strinse le mani, poi ne mise una in tasca e ne tirò fuori un gioiello. Un serpente dorato mangiava una mela rossa, simbolo del peccato. Gli sorrise estasiata e lui le mise al collo la catenina con quel ciondolo provocatorio.
La mano forte di lui le strinse il ginocchio, brividi intensi le percorsero la schiena. Sebastian si alzò e le fece segno di seguirlo. La pista li attendeva.
Ballarono abbracciati. Luiselle si fece trasportare dal profumo misterioso dell’uomo. Quando lui la spinse verso l’uscita comprese che dovevano andare via. Lo seguì senza esitare.
Percorsero le strade affollate di un pomeriggio carnevalesco in una Venezia piena di sole e raggiunsero l’hotel. Il signore dell’accettazione sorrise appena li vide passare nella hall. Era così ogni anno, ne riconosceva i vestiti.
I due innamorati lo ignorarono e salirono sull’ascensore. La stessa stanza, la stessa bottiglia di rosé sul tavolino, lo stesso libro sul comodino.
Marco e Laura si tolsero le maschere, si spogliarono, si misero a nudo uno di fronte all’altro. Si accarezzarono l’anima e fecero l’amore di nuovo, avvolti dal’eccitazione che caratterizzava quel giorno romantico, anniversario del loro primo incontro, un rito a cui non potevano negarsi nemmeno dopo il matrimonio.
L'autrice:
Alexia Bianchini, classe 1973, autrice di romanzi fantasy dalle venature dark. Mamma sprint di tre splendidi pargoli.
Con CIESSE edizioni ha pubblicato MINON, romanzo Dark Fantasy, Io vedo dentro Te, opera di sci-fi, e l’antologia D-Doomsday di cui è curatore.
Con Linee Infinite il romanzo Scarn, la nuova era dei vampiri a breve in nuova versione, dal titolo "Ambra, i sospiri dei mezzosangue" edito da La Mela Avvelenata.
Quattro racconti sono stati pubblicati nelle antologie di Delmiglio editore.
Con le Edizioni Scudo è disponibile Superciccio & Sisters e diversi racconti di contaminazione nelle loro antologie.
Con GDS Edizioni ha pubblicato l’antologia SYMPOSIUM, di cui è curatore, le novelle Sibilla, visioni di morte e Il cerusico.
Con EDS ha pubblicato la raccolta cyber punk Alter Ego, e quattro racconti di fantascienza.
È stata selezionata in diversi concorsi fantasy, horror e di sci-fi.
Collabora con Speechless e ST-books.
Editor, curatore di collana e direttore del webmagazine Fantasy Planet.
A breve verranno pubblicate altre due opere, tra cui una a 6 mani.