| RECENSIONE A CURA DI ANGELA D'ANGELO
Terra di nessuno, è così che si chiama la strisciolina di terra che divide due porzioni del muro di Berlino, l'opera che non solo ha diviso famiglie, ma ha spezzato vite, distrutto ideali, reso ogni giorno tragedia.
E al ridosso di quel muro, Vittoria Corella ci racconta la storia di un uomo che inizia a vedere il bello nonostante la miseria che lo circonda, che scopre il sentimento al di là del dovere, che finalmente conosce la poesia.
Stefan Heller, un Vopos a guardia del muro, grazie agli scambi di versi tra due innamorati, inizia a comprendere che un ordine, un codice, non può spezzare l'amore, non può cancellare la vita.
Nessun uomo ha il diritto di annientare la bellezza.
Un racconto che ricostruisce perfettamente un'epoca, che inquadra il dilemma degli uomini di un tempo non troppo lontano, i dissidi di anime mutilate.
Vittoria Corella scrive con dolcezza questa storia drammatica, si dimostra delicata e profonda. Con semplicità, narra e mostra uno scenario che entra nel cuore del lettore e poi lo strappa con la forza della verità.
Riesce, con tenui pennellate, a trasmettere il sentimento e l'idea che ogni respiro, ogni attimo di vita, è una unica, splendida poesia.
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