Erika’s Valentine, di Luana Semprini - Ed. 2013

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view post Posted on 14/2/2013, 14:07
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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In occasione della festa degli innamorati INSAZIABILI LETTURE è lieto di presentarvi l’evento letterario "AMORE FRA LE RIGHE".
Per questo primo appuntamento vi proponiamo un racconto inedito di Luana Semprini dal titolo "Erika’s Valentine"






Erika è fuggita da Malco, terrorizzata da ciò che è loro accaduto e impaurita dal sentimento che prova per lui, il suo ricordo però, continua a tormentarla in modo quasi reale. Racconto ambientato nell'anno che segue al primo incontro tra Erika e Malco,protagonisti del libro IL LAMENTO DI EURIDICE.



È arrivato il giorno di San Valentino.
Non so perché questa cosa mi turba, rende il battito del mio cuore irregolare, a scatti.
Non mi è mai interessato veramente questo giorno, non l’ho mai festeggiato. Certo, qualche graziosa scatola di cioccolatini da un ammiratore timido e con le guancie arrossate c’è stata e lo scorso anno un lungo messaggio da parte di Daniel. Ma oggi so che non avrò nulla.
E come potrebbe essere altrimenti? Tutto in me è così tragicomico.
Scarabocchio un appunto sul mio quaderno, mentre il professore di Sociologia sta parlando.
Di cosa? Di qualcosa.
Con una punta di orrore ma con scarsa sorpresa, mi accorgo di avere, ancora una volta, scritto quel nome. Il suo nome.
Malco.
Malco.
Malco.
Sempre e solo lui. Sono trascorsi diversi mesi da quanto è finito, oppure è iniziato tutto. L’estate è alle mie spalle ma non quello che mi è successo, non Malco, non la fine della mia amicizia con Jane, con Sofia, con Jack. Con Daniel.
La solitudine mi avvolge ormai come un manto e me la porto sempre dietro. Penso che tutti se ne siano accorti. Nessuno mi evita ma chiunque può scorgere quella velata distanza che impongo a chi mi si avvicina.
Accanto a me, sedute nell’aula della facoltà, alcune ragazze parlano sottovoce e sghignazzano.
Sicuramente si stanno preparando alla serata con i loro ragazzi. Guardo distratta fuori dalla finestra.
Piove, ed io sarò sola.
Ancora.

Mi stringo nel cappotto mentre tra le mani l’ombrello tenta in ogni momento di scivolarmi via, rapito dal vento. Mi avvio veloce verso casa, dopo essere scesa dall’autobus. Sono soltanto le sei di sera ma è già buio inoltrato. Nel mio quartiere solo qualche auto furtiva, nessun passante accanto a me. Il vento mi sferza il viso e tremo. Probabilmente i miei genitori usciranno a cena questa sera, a festeggiare il loro ennesimo San Valentino. Nonostante questo, non li ho mai visti stanchi.
Rabbrividisco, chiusa nei miei pensieri e, a un certo punto, avverto ancora una presenza alle mie spalle. Non è la prima volta, così tanto spesso sento, senza vedere, ma poi, quando mi volto, non c’è nessuno. L’ombra del passato mi perseguita.
M’immobilizzo ma non mi giro, so che resterò ancora una volta delusa. Velocizzo i passi e ben presto mi ritrovo sotto il portico di casa a girare la chiave nella toppa.
Mia madre mi accoglie con un sorriso premuroso.
― Ciao Erika, andata bene oggi? Che tempaccio…
Io annuisco, abbassando la testa.
― Tutto normale mamma. Che fate stasera tu e papà?
Lei volta il capo e si torce per un attimo le mani. Sembra imbarazzata ed io so che lo è. Non vuol far sentire male la sua stravagante figlia, così sola e triste per i suoi quasi vent’anni.
― Beh… pensavamo di andare a mangiare fuori, però sai, era solo un’idea…
― È un’ottima idea. Non vi preoccupate, mi preparerò qualcosa.
― Sei sicura Erika?
― Ma certo ― rispondo, con un finto sorriso.
Interrompendo la conversazione salgo in camera e mi getto a pancia in giù sul letto.
Rimango così per lungo tempo.
Qualche ora dopo sento i miei genitori che escono di casa, la porta che si chiude.
Mi ritrovo sola, la pioggia che batte forte contro le finestre. Mi alzo per chiudere le imposte della mia stanza. Penso a cosa potermi preparare da mangiare, poi mi rendo conto del mio scarso appetito, il che non era una novità. Da quando sono tornata da lassù mangio pochissimo.
Mi siedo davanti al pc e navigo un po’ su internet. Neanche questo riesce a distrarmi.
Stanca, mi getto di peso sul letto e stringo un cuscino tra le braccia.
“Malco, cosa starai facendo in questo istante?” penso.
Ancora una volta il suo viso fa capolino nella mia testa. Non ho scordato niente di lui, i suoi lunghi capelli neri sono ancora davanti a me, così come gli occhi blu, bui e penetranti. La sua pelle, opalescente e liscia, la sua voce, il suo tono provocante e allo stesso tempo così dolce.
Non ho scordato niente di lui e odio quanto mi manca! Eppure dovrei farlo. Dovrei dimenticare.
Perché Malco è pazzo.

Mi riscuoto improvvisamente perché qualcuno sta suonando alla porta.
Chi può essere? Ovviamente non sto aspettando nessuno. M’infilo in fretta le pantofole e scendo di corsa le scale. Il campanello suona ancora. La mia mano si ferma a pochi centimetri dalla maniglia, ma esito.
Sono sola, è notte e ho paura.
“Ma dai Erika, smetti di fare la bambina!”
Okay, prendo coraggio e abbasso la maniglia della porta. Con ogni probabilità sarà l’anziana vicina della villetta a schiera accanto.
Una ventata di aria gelida e di odore di pioggia m’impregna la faccia. Poi, credo di avere un’allucinazione.
― Ciao, Erika.
Il mondo si ferma, il cuore si ferma, tutto intorno a me diventa distante e superfluo. Non può essere vero, non può essere veramente Malco quello di fronte a me.
Poi il cuore riprende a pompare talmente forte che devo sorreggermi con la mano sullo stipite della porta.
― Malco... Cosa ci fai qua?
― Vuoi dire qua, a casa tua, nel tuo regno? O vuoi dire come ho fatto a sapere dove abiti?
Rimango immobile, incapace di fare alcunché. Lui è il mio desiderio disperato, nascosto. La persona che mi ha portato fuori di senno e che ho cercato di dimenticare.
Ma come posso, come posso dimenticarlo, quando siamo stati uniti da qualcosa così grande?
― So che sei sola. Perché non mi fai entrare?
Sorride e china il capo di lato. Non posso fare altrimenti e non voglio. Mi scosto di lato e lo faccio passare, chiudendo la porta dietro di noi.
Malco ha gli abiti bagnati, i capelli neri completamene zuppi ed è privo di giacchetto. Indossa soltanto una felpa verde foresta e dei jeans neri. Di colpo mi si stringe il cuore.
― Perché sei venuto, pensavo di essere stata chiara l’ultima volta.
“Quando ti ho abbandonato in quel piccolo cimitero sconsacrato mentre stavamo per fare… l’amore”.
Mi stringo le mani attorno alle braccia, come per riscaldarmi. Ma è un altro abbraccio che bramo. Ora che lui è qui non vorrei altro che sentire il suo calore ancora vicino a me. Lui si guarda un attimo intorno, poi si volta verso di me.
― Sono venuto perché avevi bisogno di me. Non è forse così Erika? Non hai forse bisogno di me?
Scuoto la testa.
― Cosa te lo fa pensare? Io sto benissimo senza di te.
Malco alza gli angoli della bocca in un sorrisino.
― Ma certo, è evidente. Scusa ti spiace se fumo?
Sì, mia madre odia l’odore di fumo, ma non credo di volerglielo impedire.
― Sei bagnato fradicio, credo che oltre a fumare dovresti asciugarti.
Lui sorride.
― Mi fa piacere che ti preoccupi per me, mia dolce Erika.
Mi volto e corro in bagno a prendere degli asciugamani. Non capisco più nulla, sono al di fuori di me.
Lui, oh mio dio, lui è veramente qua con me.
Afferro due grandi asciugamani e poi torno da Malco. Glieli porgo, cercando di non guardalo.
Lui sorride e si friziona prima i capelli e poi il collo.
― Ti dispiace se mi tolgo questa felpa?
D’improvviso lo guardo, a bocca aperta.
― Tutto questo è assurdo.
Senza aspettare, Malco si sfila la felpa, rimanendo a torso nudo. Mi volto dall’altra parte e sento il click di un accendino.
― Non mi sono spogliato per imbarazzarti Erika, davvero. Non voglio prendere una polmonite. Girati per favore.
Mi volto, si è a malapena coperto con un asciugamano. Il suo petto magro ma definito mi crea vampate di calore e brividi che ben conosco.
― Tra poco torneranno i miei genitori. Non voglio che trovino uno sconosciuto a casa.
― Come stai? ― domanda lui ignorandomi e tirando dalla sigaretta.
Mi stringo nelle spalle.
― Benissimo, ovvio. Tu?
― Male ― risponde lapidario.
I suoi occhi blu s’incupiscono e la fronte gli si corruga.
― Come posso stare bene, dato che mi hai lasciato?
― Io non ti ho lasciato, noi non siamo mai stati niente.
Lo dico, ma so che non è vero. Il nostro rapporto è stato così intenso che è impossibile da semplificare o da descrivere a parole.
― Ma guardati, sento che mi vuoi come io voglio te. Sento che ti manco Erika, io sento il tuo dolore.
― Malco, tu credi di sentire, ma io sto benissimo! Ho la mia vita, non voglio mischiarmi con le tue visioni, con le tue manie.
Mi agito, agito le mani, mi batte la testa. Ho paura di cadere nuovamente nel suo vortice ed io non voglio, non voglio!
Lui scuote la testa, appoggia la sigaretta sul tavolino di vetro dell’ingresso, dal quale non ci siamo ancora spostati, e viene verso di me.
― Quanto sei bugiarda, mia adorata.
Indietreggio, cerco inutilmente una scusa, che non voglio. Appoggio la schiena contro al muro e Malco è a pochi centimetri da me.
― Malco… ― sussurro. Gli occhi mi si riempiono di lacrime, nel momento in cui lui mi abbraccia.
Gli circondo le spalle e piango silenziosamente contro il suo collo. Sfioro i suoi capelli con il naso ed esulto, esulto perché finalmente i miei sogni sono divenuti realtà.
― A me non importa nulla di San Valentino, ma m’importa di te. Non c’è attimo in cui non ti abbia pensata, il mio tormento se n’è andato ma è stato sostituito da uno più grande ancora.
Oh Erika, so tutto di te, ti ho spesso seguita, so l’università che frequenti, so che autobus prendi la mattina e so a che ora torni a casa la sera. Pensavi che sarebbe bastato andartene da Villalba perché io potessi dimenticarmi di te?
Ormai sei entrata nella mia vita e non potrai uscirci mai più.
Singhiozzo, perché so che lei sue parole sono terribilmente vere. Non so se questo sia giusto o sbagliato, so solo che mi spaventa e che è un dato di fatto.
Malco mi stacca dal suo collo e mi spinge le mani tra i capelli. Il suo respiro è a un attimo dal mio.
― Sei mia, mia.
Lo so, è evidente.
La sua bocca si spinge sulla mia ed io la accolgo con sollievo. Forse sono come lui, forse è per questo che…
Dischiudo le labbra e Malco cerca la mia lingua con la sua. Mi stringe sulla nuca ed io accarezzo i suoi capelli ancora bagnati. Voglio legarmi a lui per sempre, fondere i nostri corpi e dimenticarci del mondo. Assaporo il bacio con intensità, quasi con disperazione, con la forza di un desiderio represso da tempo. Mi sono immaginata un nuovo bacio tra noi per troppo tempo e ora le mie aspettative non sono deluse. Lui sembra un arto del mio corpo, ma è in realtà un abisso dal quale non riesco più a risalire. Malco è una droga.
Dopo, credo secoli, lui si stacca da me. Mi sta sorridendo, niente espressione di scherno, provocazione, disappunto. Gli occhi di Malco sono dolci, sinceri.
Finalmente sorrido anch’io e sono felice, dopo tempo immemore sono felice.
― Mi dispiace di non avere niente per te, mia dolce Erika.
― Non importa, davvero. Pensavo che il mio San Valentino sarebbe stato uno schifo, invece…
Distolgo gli occhi dai suoi.
― Invece? ― fa eco lui.
― Beh… invece…
― Non pensare mai di non essere amata Erika, mai, perché sai che non è così. Io ti amo e ti amerò nei secoli, passati e futuri.
Scuoto la testa, mentre gli accarezzo il petto nudo.
― Sai che non è possibile ― dico, ma non ci credo. Noi due non possiamo crederci.
Di colpo Malco mi stringe forte contro di sé ed io mio cuore inizia a correre.
Ora i suoi occhi sono mortalmente seri, duri, ammalianti.
― Ritorna da me, Erika, ti prego. Ritorna.
Non capisco, cosa vuole dire?
― Siamo insieme, Malco.
Lui annuisce.
― Lo siamo, lo saremo sempre. Ma ti voglio toccare, ancora, baciare, ancora, voglio sapere tutto di te. Lo capisci?
Non capisco, ma annuisco.
― Va bene, torno ― rispondo stranita. In quel momento sento una chiave girare nella toppa.
Subito il mio cervello va in allarme.
― Oddio! I miei genitori! ― esclamo cercando di liberarmi di lui.
Malco sorride, in modo enigmatico.
― A presto, Erika ― dice semplicemente. Poi si rinfila la felpa, ancora bagnata.

― Erika! Siamo tornati, tutto bene?
Una voce, mia madre. Mi accorgo di avere gli occhi chiusi e li apro. Davanti a me l’odore di lacrime e un cuscino. Con stupore comprendo: è stato solo un sogno, un’allucinazione, probabilmente dovuta alla mancanza di cibo e alla stanchezza.
Oppure, semplicemente, a un intenso desiderio di rivedere Malco che non si placa mai.
Mi alzo, sono delusa, lo ammetto. Avrei voluto che tutto questo fosse reale, che Malco fosse veramente venuto da me, in questo giorno speciale.
“In fondo è giusto così. Sì lo è”.
Mentre mi dirigo di sotto a salutare i miei genitori e il mio cuore è ancora stordito da quel sogno così realistico, sento nascere dentro di me una consapevolezza, una certezza.
So che in un modo è nell’altro tornerò lassù. So che lo rivedrò.


L'autrice:
Luana Semprini è nata nel 1989 e vive nella splendida valle del Marecchia in provincia di Rimini. È laureata in Economia dell’Impresa ma fin da piccola si è appassionata alla scrittura, adorando inventare storie, partendo dai fumetti per giungere infine ai romanzi. Ha scritto il suo primo romanzo completo all’età di quattordici anni, di genere storico, per poi interessarsi in seguito al fantasy grazie all’intramontabile Tolkien.
Ha di recente pubblicato “Il lamento di Euridice” con la casa editrice UteLibri, paranormal romance ispirato al mito di Orfeo e Euridice. Inoltre è autrice della saga fantasy contemporanea “Cristina di Morval”.

Edited by Pau_7 - 26/4/2014, 11:21
 
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A&P
view post Posted on 14/2/2013, 14:11




Bel racconto che fa ancora una volta scorgere la dicotomia amore-follia che sconvolge il cuore e l'anima di questi due controversi personaggi.
Il Lamento di Euridice è stato un bel libro che ho adorato e recensito e non vedo l'ora di poter sapere cosa succede ai protagonisti, quale sarà la loro storia e dove condurrà.
Luana non farci aspettare troppo :P
 
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Lua_89
view post Posted on 14/2/2013, 14:46




ahah grazie!!! sono contenta che ti sia piaciuto! Il seguito io l'ho già scritto, bisogna vedere la casa editrice che vuole fare! Lua
 
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view post Posted on 14/2/2013, 14:47
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Bello e strano, molto intrigante
:Lucia: :Lucia:
 
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Lua_89
view post Posted on 14/2/2013, 15:01




Grazie Lucia, tra l'altro siamo anche quasi vicine di casa :-) Tu di Gatteo, io di Rimini!
 
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Christiana V
view post Posted on 14/2/2013, 15:10




Curios....curios....curios...... :nooo: Voglio SAPEREEEEEE
 
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Ornella C.
view post Posted on 14/2/2013, 15:56




Porella ci credo c'è rimasta male...
e vabbè aspettiamo il seguito...
vediamo se questi due concludono una buona volta!

Complimenti... :Lucia:
 
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A&P
view post Posted on 14/2/2013, 17:11




Mi sono sempre chiesta come procedeva la storia senza...vabbe ci siamo capite, gli spiriti sono ingombranti...chissà cosa ti sei inventata ;)
Me Curiosissimaaaaaaaa
 
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Lua_89
view post Posted on 14/2/2013, 17:51




Sono contenta della tua curiosità! il secondo si incentrerà sulla morte di Daniel che a quanto pare è avvinta dal mistero... chissà.... ;)
 
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A&P
view post Posted on 14/2/2013, 18:18




Se vuoi parlo io con l'editore...ho i miei metodi per convincerlo...non molto civili ma efficaci...
 
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Lua_89
view post Posted on 14/2/2013, 18:47




Ahahahah lo terrò presente in caso di necessità! :lol:
 
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AnitaBlake
view post Posted on 17/2/2013, 11:38




Davvro un bel racconto, brava! Inatteso il finale, mi aspettavo, ad un certo punto, un non so che di macabro, invece il dubbio ha prevalso lasciandomi incuriosita e intenerita!
 
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view post Posted on 20/2/2013, 11:03
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… la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare …

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Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti

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Io devo ammettere di non aver mai sentito parlare de Il lamento di Euridice :imbarazzo: ... però dopo aver letto questo breve, intrigante e bellissimo racconto devo procurarmelo il prima possibile!!
Complimenti!!!
 
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Lua_89
view post Posted on 20/2/2013, 11:22




Ahahah grazie Pau_7! Sì, effettivamente è uscito da poco, quindi ancora ha bisogno di farsi conoscere! Spero che la lettura del libro ti intrigherà.
Lua
 
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view post Posted on 20/2/2013, 21:47
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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Se ti interessa QUI trovi la scheda del libro e anche la recensione della nostra Angela. ;)
 
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15 replies since 14/2/2013, 14:07   211 views
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