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| Recensione "Non-morta senza ritorno" di MaryJanice Davidson a cura di Adriana Munno
Quando si ha voglia di leggerezza, simpatia e di una lettura scorrevole la Davidson con la sua Betsy è senza dubbio l'ideale.
La nostra adorata regina dei vampiri è sempre più impegnata! I preparativi del suo matrimonio la assorbono ma non per questo trascura il suo regno ed i suoi amici, e non trascura neanche il suo amato shopping.
Irriverente, spumeggiante e simpatica, Betsy non stanca mai ed è sempre un’ottima compagnia, un antidepressivo super efficace. Tra mille spasimanti e mille insidie e minacce al suo regno lei risolve tutto con facilità, senza sforzo ma soprattutto con il sorriso. Qualcuno potrebbe anche chiedersi se sia una vampira con la bacchetta magica, ebbene no. E’ una vampira con il sorriso e la voglia di scarpe nuove.
Ovviamente la sua frivolezza viene compensata dal saggio e sempre più adorabile Eric, che si dimostra un uomo ed un compagno a tutti gli effetti. Un uomo di gran classe e di grande spessore politico, che affianca egregiamente la regina e la riporta, spesso e volentieri, sulla strada della ragionevolezza.
Eric, d’altro canto, non è solo un uomo pacato, è anche un uomo intenso e geloso, possessivo e piacevolmente protettivo. Un mix perfetto che assicura battute divertenti, di spirito ma soprattutto di carattere.
Qualcosa però manca, ovvero quella traccia di leggera suspense che caratterizzava la serie, questo libro sotto tale profilo è un po’ sottotono. Mi aspettavo qualcosa in più, mi aspettavo un'avventura un po’ più accattivante ma la regina è talmente divertente ed irriverente che questa lacuna viene perdonata.
La Davidson non perde mai un colpo. È sempre divertente e non annoia mai, in un ritmo incalzante e mai banale la vita della regina Betsy continua e noi siamo curiosi di viverla con lei.
Edited by adriana* - 9/5/2013, 09:55
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) Per quanto sia divertente leggere delle risposte...originali di Betsy, mi è dispiaciuto notare come i casi di omicidio, che potevano offrire un'ottima cornice alla tematica dei sentimenti (se proprio la si voleva considerare come filone conduttore), siano stati affrontati in maniera molto approssimativa per concludersi poi in modo a dir poco frettoloso.
