L’uomo che attraversò il tempo per me, di Francesca Borrione

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view post Posted on 13/4/2013, 20:46
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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L'UOMO CHE ATTRAVERSÒ IL TEMPO PER ME

luomocheattraversiltempSelma è una persona nella quale è impossibile non identificarsi un po’. È una donna che ha sofferto per amore, che si sente inadeguata, incompresa. È una donna che preferisce perdersi nel bianco e nero di un vecchio film invece che affrontare la realtà che la circonda e mostrarsi vulnerabile.
Il suo mondo apparentemente perfetto viene scosso brutalmente quando viene raggiunta al telefono un uomo misterioso che, attraverso la sua voce e la sua penna, richiamandole alla memoria l’eroe dei suoi sogni, la spinge a darsi una nuova opportunità e a lasciarsi amare.
Riuscirà Selma a smettere di essere spettatrice e diventare protagonista del grande film che è la sua vita?

Genere: Romanzo
Editore: Triskell Edizioni
Pagine: 262
Prezzo: € 5,99

ESTRATTO:
"Ti sei già chiesta se sia amore? Probabilmente sì. Ma questa domandate la sarai posta al primo sguardo. Avrai sottoposto il malcapitato all’esame più meticoloso e tecnico della sua vita, e lui nemmeno lo sa. Avrai scandagliato l’esaminato ai raggi X, un po’ come Robocop. Altezza, corporatura,capelli, occhi, linea del viso: no a mascelle squadrate, mani rosicchiate, labbra strette, denti radi, riporti da calvizie, capelli arruffati, barbe incolte o pizzi tipo moschettiere, tinture strane, sguardo assente o da furbastro.

Abbigliamento: niente pantaloni con cavallo lungo fino alle ginocchia, scarpe rotte, completi yuppie, cravatte oscene, collane d’oro su camicie dai becchi lunghi sbottonate, croste o macchie indelebili sui vestiti, colori sgargianti quando piove, gemelli sul polsino, bretelle e cinta assieme (per la teoria di Billy Wilder che chi se le mette entrambe è un tipo esageratamente prudente).

Comportamento: bandire chi parla al telefono in libreria, ma in ogni caso ovunque in pubblico, come se si trovasse alla stazione, e chi va al cinema senza cognizione di causa e poi passa il tempo della proiezione a fare battute idiote e disturbare gli spettatori per sentenziare, alla fine, che il film era uno schifo; evitare chi cammina da lumacone, attacca bottone con frasi imbarazzanti rimediate da un amico che dice di saperla lunga sulle donne, chi si caccia le dita nel naso, nonché tutti coloro che hanno tic e nevrosi mai curate o mal curate; alla larga dai presuntuosi, gli scettici, i materialisti, i nostalgici di quando non c’era la tecnologia e quelli che cambiano computer una volta a settimana (perché potrebbero usare lo stesso metro anche per le donne), cafoni maneschi, uomini affetti da sindrome di Peter Pan, studentelli imberbi, professionisti della mano morta.

Cultura: fondamentale la conoscenza a menadito di storia, letteratura mondiale di ogni tempo e ogni paese, arte (si richiede in aggiunta di sapere la distinzione tra Monet e Manet), astronomia, musica (non limitata ai rocchettari dell’ultima generazione), cinema (al largo chi non ha mai sentito nominare Milius, Siegel, Murnau, Wise e Kazan, e chiunque non abbia mai visto almeno un film di Woody Allen). Preferibile un artista che voglia fare dell’arte il suo mestiere. Si gradisce conoscenza base di matematica, chimica e fisica. Niente ignoranti fieri di esserlo, né saccenti professoroni fieri della propria ignoranza umana ed emotiva.

Lingua: astenersi dialetti marcati, parlate rozze e volgari, bagaglio linguistico volutamente raffinato e ricercato con il solo intento di mettere in mostra l’erudizione, gergo alla moda che si sente soltanto nei filmetti per adolescenti in cui il solito bulletto della scuola fa la corte per scommessa alla solita quattrocchi un po’ imbranata ma bella dentro e poi se ne innamora.

Politica: richiedesi semplicemente apertura mentale.

Cuore: purché batta, di cuore."


L'autrice:
jpg Francesca Borrione nata 11 ottobre 1978, ricercatrice e scrittrice, è dottore di ricerca in Scienze Umane e dell'Educazione. Studia il cinema nelle sue implicazioni culturali, educative, storiche e sociali. Autrice di monografie e articoli, collabora alla rivista «Espressivamente» in qualità di redattore.
È autrice del romanzo L'uomo che attraversò il tempo per me (2008) e di diversi racconti pubblicati in riviste e collettanee.
L'amore è un rito è risultato finalista al Concorso Letterario Città di Castello 2010.

Edited by Karyn. - 16/4/2013, 15:24
 
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adriana*
view post Posted on 10/5/2013, 07:15




Recensione "L’uomo che attraversò il tempo per me" di Francesca Borrione a cura di Adriana Munno


A tutti capita di sentirsi fuori luogo, fuori posto e anche fuori contesto almeno una volta nella vita. A tutti capita di non amarsi, di non amare non solo il proprio aspetto ma anche la propria personalità. A tutti capita di sentirsi il brutto anatroccolo circondato da perfettissimi cigni. Ecco come si sente costantemente Selma. Sempre inadatta ed esclusa, una ragazza dal cuore spezzato, pieno di insicurezze e paure, una ragazza che guarda il mondo circostante evolversi ma ha paura di assecondare i cambiamenti. E’ difficile, infatti, credere in un futuro quando la persona che ami distrugge ogni sentimento svuotando di significato la tua vita e riempiendola di dolore.
Solo la solitudine le fa compagnia. Selma la solitudine la brama e la cerca, ne ha bisogno, come Linus ha bisogno della sua coperta.
In un sfavillante New York del 2000, la nostra protagonista è molto simile a chiunque di noi e per questo è impossibile non immedesimarsi in lei, impossibile non trovare riscontro nella propria vita, impossibile non fare almeno un piccolo paragone, perché tutti prima o poi ci siamo messi in discussione nonostante la propria autostima, il proprio ego, nonostante tutto.
E così Selma vive una vita piatta e monotona, banale e piatta. Ma cosa accade quando uno sconosciuto, che silenzioso ti osserva fino a conoscerti meglio di chiunque altro, scrive un libro su di te e te lo invia?
Cosa faresti se un uomo misterioso, che potrebbe essere la tua anima gemella, è lì fuori e tu non sai come trovarlo?
Lui l’ha osservata attentamente e nel manoscritto che le fa recapitare le fa notare la bellezza che lei non vede, la gentilezza che lei nasconde, la simpatia che cela e l’intelligenza incompresa. Lui la apre al mondo, lui fa quello che nessuno fa, non solo la guarda, lui la VEDE.
Selma non può far altro che aprire gli occhi e risvegliarsi alla vita, perche lo sconosciuto ha pienamente ragione e così si aprono nuove strade, nuovi punti di vista per guardare il mondo e nuovi amori.
Selma incontra qualcuno, ma quel qualcuno è la sua anima gemella nascosta? Quel qualcuno che ruolo avrà nella sua vita? Verrà delusa o prenderà in mano la sua vita a pieno coraggio? L'amore è forse un sentimento sopravvalutato?
Un romanzo straordinario, pieno di citazioni non solo letterarie ma anche cinematografiche che riportano ad un passato non troppo lontano. Un romanzo che fa riflettere sul significato dell'amore, del dolore e della fiducia. Un romanzo fuori dagli schemi e mai banale, che mai annoia perche è talmente carico di sentimenti e contenuti da arricchire l'animo del lettore in modo consistente. A volte, forse, l'autrice si è un po’ soffermata troppo sui dettagli e sulle descrizioni e questo ha leggermente compromesso la scorrevolezza di lettura ma mi ha talmente fatto riflettere e pensare che questo deficit passa in secondo piano.
Bisogna aprirsi alla vita, ai cambiamenti e ai sentimenti, perché restare chiusi non spezza il cuore ma ci fa perdere un sacco di esperienze meravigliose, ci preclude la vita, ci nega l'amore. La vita è solo una e merita di essere vissuta al massimo.
 
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