Le scritte dietro il cesso, di Giovanni Stoto

Questo racconto è meraviglioso. Complimenti a La mela avvelenata che ha un gruppo d'autori davvero geniali.
Geniali per le idee, per il modo di scrivere e la sottile ironia.
Giovanni Stoto ha creato qualcosa di davvero originale, esplorando il vero significato della parola dipendenza.
La dipendenza va al di là dell'oggetto che la scatena, la dipendenza è nella nostra mente e in tutti i gesti ripetitivi che facciamo nel tentativo di rassicurarci.
La contrapposizione tra droga e mania è un espediente che ho apprezzato molto per trasmettere questo messaggio, così come lo stile efficace, il ritmo incalzante e la terminologia ora sofisticata ora cruda.
E la cosa bella è che al di là del lavoro e del tempo dedicato a questo racconto, Giovanni Stoto dà l'impressione di scrivere con la stessa facilità con cui respira...e respira la sua storia.

Edited by A&P - 18/2/2013, 23:59

Un racconto breve che parla del protagonista fissato con la pulizia. Sinceramente non ha catturato la mia attenzione, a tratti mi veniva una sorta di ansia. La droga doveva essere la nota principale ma non mi ha convinto.
Mi aspettavo un qualcosa di più se posso essere sincera, e il finale deludente.

Io invece trovo che sia stato geniale..La dorga è una dipendenza banale, Giovanni l'ha messa a confronto con la mania per far capire che l'uomo non è schiavo delle cose ma della sua mente distorta e allucinata.
E' una ricerca molto particolare che spinge il lettore ad andare oltre l'ovvio.

Si però devo dire che non mi ha preso. Ho preferito altro scritto da lui