Ora potete leggere un estratto, fornitoci dall'autrice stessa, per farvi conoscere lo stile di scrittura e darvi un piccolo assaggio del favoloso mondo de "L'ASSISTENTE IDEALE".
Buona lettura!
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Che mal di testa! Giuro, questa è l’ultima volta che bevo Tequila!
Arrivo a lavoro con quasi un’ora di ritardo, mantenendomi la testa con una mano nella speranza che non mi cada giù dal collo. Non saluto nessuno, ma mi dirigo direttamente verso il mio ufficio, con la ferma intenzione di chiudermi a chiave e recuperare un paio di ore di sonno. Mi trascino lungo il corridoio, sfilando il piumino azzurro poi mi guardo le gambe, pregando di aver indossato abiti abbinabili. Non ero nel pieno delle mie facoltà quando ho aperto l’armadio, stamattina. Si, credo di essere passabile. Jeans, lupetto bianco e incrociatina nera. Direi che il minimo sindacale è assicurato. Soddisfatta, agguanto la maniglia ottonata della mia porta e faccio per entrare, ma qualcuno di cui non riconosco la voce mi urla alle spalle che sono attesa da Antoine nel suo ufficio.
<<che palle>> mi scappa con tono sconsolato. <<ok, forza e coraggio!>> provo a reagire. <<prima vado, prima ritorno>>.
Sulla soglia della direzione mi accoglie Michelle con sorriso sfolgorante. Agitandosi sui suoi trampoli, non che ne abbia bisogno, mi precede, accennando ad Antoine che sono arrivata prima che metta piede sulla moquette dello studio. Faccio capolino ed avanzo titubante. Con lui non si sa mai. Per quanto la sua espressione sia particolarmente rilassata, potrebbe avermi chiamata anche solo per una voglia improvvisa di scoprire che rumore faccia il fermacarte se scagliato contro uno scheletro umano. Mi sorride, poi mi fa cenno di accomodarmi. Vuol dire che si tratta di una cosa lunga. Qui si mette male. Addio riposino!
<<come va’, signorina Simon? Ha ricevuto il nuovo materiale?>> mi chiede gioviale. Dov’è la fregatura?
<<si, ieri prima di andare via. Ho già iniziato a dargli un’occhiata!>> (bugiarda!) gli comunico.
<<si, si… Bene, ma credo la cosa si possa rimandare>> mi spiazza.
<<davvero?>>
<<si, avrei bisogno di lei per seguire un altro progetto>> bofonchia, cercando qualcosa tra i documenti sparsi sulla scrivania.
<<a si? E di cosa si tratta?>> domando inquieta.
<<ma dove l’ho messo?>> sbotta infuriato, poi solleva la cornetta e preme un pulsante rosso. <<signorina Vidal, dove accidenti è finita la cartellina della programmazione promozionale di Gustave? Chi? E cosa diamine aspetta a portarmela? Un invito scritto?>> Sbatte la cornetta con violenza. I lineamenti del suo viso si distendono e riappare il sorriso. Unisce le mani sul ripiano, intrecciando le dita e mi chiede <<ricorda Kilian Lefevre?>>
<<aah…>> boccheggio. <<si>> e annuisco.
<<fantastico!>> esclama. <<abbiamo appena ultimato la stampa della prima edizione e tra non più di una settimana il suo trattato sarà in tutte le librerie. Oltre la pubblicità prevista su internet, radio e televisioni, l’autore dovrà partecipare ad alcune importanti manifestazioni. Sono state indette conferenze, prenotati padiglioni per le principali fiere del settore, organizzate giornate di incontro con i lettori nelle librerie più importanti>>.
<<grandioso!>> commento iniziando a temere il peggio. <<sono certa siate indaffaratissimi, se vuole ripasso in un altro momento<< e ricambio il sorriso, sperando.
<<adel>> ulula.
<<agli ordini!>> scattando sulla sedia.
<<kilian è stato chiaro. Vuole essere nuovamente seguito da Charlotte. Parte domani!>>
<<che cosa? Ma io non posso!>> mi rifiuto categorica. <<ho le mie cose, il gatto da mantenere, la mia vita… Come faccio a lasciare tutto per mesi?>>
<<e chi ha parlato di mesi? Crede la paghi per andarsene in giro a divertirsi?>>
<<no>> sussurro imbarazzata. <<non volevo dire questo. Solo che…>>
<<si tratta di una settimana o due al massimo. Seguirai un paio di eventi qui a Lione ed alcune giornate con il pubblico a Parigi. La campagna sarà gestita solo dal nostro staff. Anche le presenze di Kilian saranno centellinate, perché deve ripartire per il Giappone quanto prima>>.
<<che dire? Se si stratta solo di una settimana…>>
<<ovviamente! Non posso certo privarmi di due membri del mio team solo per i capricci di un autore con manie di protagonismo. Qui abbiamo del lavoro da svolgere>> e, sentendolo parlare così, penso quanto sia cambiato il suo atteggiamento da quando ha tra le mani il contratto firmato in calce. Mesi fa non avrebbe osato parlare in questo modo di Kilian neanche chiuso in bagno, solo e con la raucedine.
<<ha detto due membri?>> mi riscuoto, stupita. <<viene anche lei?>>
<<io? Signorina, ma crede davvero che non abbia nulla di meglio da fare?>>
Possibile che non me ne vada bene una oggi?
<<ovviamente no. Io… Ecco…>>
<<e la smetta subito di blaterare! Deve per forza essere accompagnata da qualcuno. Si ricordi che lei per Kilian è un’assistente esterna, quindi non può aiutarlo nell’organizzazione degli eventi! Se non sbaglio si è trovata bene con Philippe l’altra volta, giusto?>>
Oddio Santo!
<<no, aspetti…>>
Prende la cornetta.
<<guardi, io ritengo non sia il caso di disturbare Philippe. È sempre così impegnato! Che ne dice di Serge o di Alphonse?>> chiedo con troppa foga, rischiando di strozzarmi con la saliva.
<<si da il caso che qui il capo sia io e quindi sono io a decidere chi fa cosa! Me ne sbatto altamente degli impegni di Philippe!>>
<<ecco, appunto…>> mormoro lasciandomi ricadere con gesto affranto sullo schienale della poltrona.
<<philippe? Si, sono Antoine. Prepara le valigie, parti domani per Parigi con Kilian. Ti spiegherà tutto Michelle>>.
<<amen!>> commento io, scuotendo il capo.
