MY LITTLE LADY
Serena M. Barbacetto
"My little lady" è un racconto sorprendente, curato e raffinato. Dalla storia alla costruzione del testo tutto indica la bravura di Serena Barbacetto, un'autrice che stupisce sempre per le soluzioni stilistiche impiegate e per la cura al dettaglio.
Il racconto, dal sapore squisitamente fantascientifico, analizza il rapporto tra l'uomo e la macchina, inserendolo in un contesto culturale ed economico dominato dall'interesse.
L'autrice si lancia in una analisi alternativa del nostro percorso storico a partire dalle innovazioni tecnologiche del primo novecento.
Utilizzando il mezzo del diario, ci viene mostrato un continuo confronto tra presente e passato, in una costruzione indiziaria in cui nulla è lasciato al caso, ma scrupolosamente definito in vista del meraviglioso e amaro finale.
Con un gusto crepuscolare e delicato, la Barbacetto riesce a coniugare la curiosità e il ritmo alla riflessione.
L'idea di ripercorrere e alterare la scoperta dell'energia pulita al favore della macchina ha senza dubbio il suo fascino.
Un'idea attuale ma anche antica, chimera per gli idealisti e incubo per gli industriali.
In modo acuto e privo di insulso moralismo, la scrittrice riesce a dipingere un quadro interessante di reale e possibile, giusto e sbagliato.
La tematica fantascientifica e l'ambientazione futuristica sono verosimili, l'ucronia è un vicino alternativo, un parallelo tangibile.
La capacità della scrittrice di giocare con la storia e dosare la tensione è degna di nota, ma soprattutto merita sinceri complimenti.
L'innata eleganza della prosa si sposa in modo perfetto con il gusto raffinato di una autrice originale e colta.
Serena Barbacetto sfrutta le tematiche più affascinanti dell' Epoca d'oro della fantascienza, gli anni quaranta di Asimov e Bradbury, riuscendo nel difficile compito di coniugare la meraviglia e i sogni alla delusione dovuta all'arretratezza culturale e alla meschinità dell'uomo.
Il contesto storico è usato in modo mirabile: nomi conosciuti, figure che hanno cambiato il volto dell'America e del mondo, percorrono le pagine del diario di Alfred O. Dunk, costruttore delle prime macchine elettriche.
Un futuro silenzioso e pulito era ciò che auspicava l'uomo, un imprenditore che non aveva paura di ciò che è semplice e logico.
L'immaginazione dell'autrice si spinge fino a considerare le possibili conseguenze di quelle prime scoperte, al descrivere il cambiamento di un mondo più affollato e aperto alla convivenza con la macchina.
La piccola lady è il punto di svolta per il futuro, il suo successo fornisce l'occasione per raccontare l'alternativa avventura dell'uomo.
Un racconto davvero ben scritto e pensato, che scaturisce dalla penna di un'autrice consapevole e fantasiosa che sono sicura ci riserverà molte sorprese.
Edited by Pau_7 - 6/3/2015, 22:13