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| Non conoscevo Michele Hauf prima di leggere "Un morso è per sempre". La trovai una lettura piacevole, divertente e speravo di trovare le stesse sensazioni anche in questo caso. Le prime pagine sono state difficili da leggere, nel senso che non riuscivo a farmi coinvolgere da questa nuova protagonista che mi appariva come una bambina viziata e capricciosa che voleva avere tutto senza dare nulla in cambio. Rhys Hawkes invece, fin da subito, mi ha fatto una bell'impressione. Unico nel suo genere, cerca di basare ogni sua azione sulla ragione, cercando di mantenere il controllo sulla propria...natura. E' vittima di un conflitto interno che lo rende vulnerabile agli occhi del lettore, ma questa sua caratteristica è anche quella che lo fa apprezzare maggiormente perchè mette in evidenza la sua forza e determinazione. Il loro incontro cambia tutto. Da qui in poi la storia inizia a prendere una piega interessante. Finalmente Viviane mostra quello che è il suo vero carattere, i suoi desideri. Ciò che, a un primo sguardo, mi era sembrato il frutto di una vita di vizi e capricci, in realtà era la prova della sua indole battagliera. Lei è una donna che non concepisce minimamente una sottomissione, non accetta il suo ruolo che le impone un protettore pur essendo consapevole che quella è a realtà. Un'altra cosa che all'inizio mi aveva lasciata perplessa, sono stati gli sbalzi temporali cui il lettore viene sottoposto. Mentre ci troviamo nella Parigi del 1785, nel capitolo successivo veniamo improvvisamente catapultati nel presente. Ma è un disagio che dura poco perchè la storia tende a catturare ogni briciolo di attenzione per seguire sia il passato che il presente. Personalmente, all'inizio avrei dato 3 stelline a questo libro ma gli avvenimenti finali mi hanno fatto cambiare idea per cui il mio voto si avvicina più alle 4 stelline.
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