Archangel's Legion, di Nalini Singh - 6° libro della serie Guild Hunter

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Lucy85
view post Posted on 2/11/2013, 18:20 by: Lucy85

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2° CAPITOLO

CITAZIONE
“Hai mai sentito niente di simile?” chiese all’arcangelo al suo fianco.
“No. Io-“ interrompendosi, aprì le porte. “Rimani qui.”
“Dove stai-“ la domanda le si bloccò in gola quando realizzò che le ali che sorvolavano e si schiantavano nel Hudson si erano fatte improvvisamente più grandi rispetto a quelle di semplici uccelli morenti.
Gli angeli stavano cadendo dai cieli.

Come potete notare il secondo capitolo si apre con il botto! Mentre Raphael si alza in volo cercando di salvare da una caduta letale quanti più angeli possibili, Elena allestisce in casa, grazie all'aiuto di Montgomery e al resto del personale, un'infermeria dove poter prestare i primi soccorsi. Nel frattempo Elena riceve una telefonata da Sara che la informa che anche in città le strade sono affollate dai corpi degli angeli caduti
:...: :...:
Quattro ore dopo la fine dell'evento, Aodhan (momentaneamente in carica nella gestione della Torre) fornisce ai Consorti il rapporto dei danni: ben 887 angeli sono caduti durante quel terribile arco di tempo e di questi circa 802 fanno parte della forza difensiva della Torre, costituita da ben 2000 angeli!
Tutti gli angeli sono rimasti feriti più o meno gravemente e 5 di loro sono morti... un numero irrisorio se non fosse che gli angeli non si riproducono alla stessa velocità degli umani. :cry: :cry: :cry:
Raphael è furioso ma ciò nonostante si preoccupa per gli angeli che non sono sopravvissuti.
CITAZIONE
"Loro devono avere una scorta per riportarli a casa." In quel momento, Raphael era davvero l'Arcangelo di New York, un leader invaso da una furia fredda per la perdita della sua gente. "Contatta Nimra," continuò, nominando un angelo potente e importante all'interno del territorio, come Elena sapeva bene. "Lei capirà ciò che deve essere fatto." E la sua presenza, comprese Elena, sarebbe stato un segno di rispetto da un arcangelo per i suoi soldati caduti.

Dopo aver congedato Aodhan, Elena si avvicinò a Raphael, consapevole che l'arcangelo non avrebbe mai potuto lasciare che qualcuno, tranne lei, vedesse la sua sofferenza.

CITAZIONE
Facendo scivolare il braccio attorno alla vita, Raphael la attirò contro il suo corpo, le ciocche corvine dei suoi capelli rese ancora più scure a causa della pioggia. "Mi dispiace Raphael," gli sussurrò, poggiando la mano aperta sul suo cuore, la necessità di sentire la sua forza vitale come uno scudo contro l'orrore di quanto era accaduto. "Lo so che un arcangelo non può permettersi di farsi vedere in lacrime, ma io so che stai piangendo per le persone che hai perso." Lei stessa sentiva un groppo in gola, gli occhi bruciare.
"Loro erano sotto la mia protezione," le disse, e questo era tutto ciò che doveva essere detto."

Povero il mio Raphael!!! :cry: :cry: :cry: :cry:
Dopo essere rimasti per un pò fermi immobili, lasciandosi confortare dalla presenza dell'altro, i due decidono di recarsi ai piani della Torre adibiti ad infermeria. Lo spettacolo è struggente...vedere così tanti essere magnifici impotenti e doloranti è un pugno allo stomaco per Elena, ma è soprattutto la vista di un angelo in particolare a darle la sofferenza maggiore.

CITAZIONE
Due letti più in basso stava un angelo che aveva perso entrambi i polpacci e parte della coscia, e rotte la maggior parte delle ossa rimaste del suo corpo, comprese quelle della sua faccia brutalizzata. Ma per fortuna, o per destino, il suo cervello era ancora dentro il suo cranio incrinato, il cuore nel petto, la spina dorsale danneggiata ma non fatalmente - perchè Izak non sarebbe sopravvissuto altrimenti, essendo troppo giovane per guarire da un simile trauma.
"Scusa! Scusa! Sono appena uscito fuori dal Rifugio. Io-" Un sussulto. "Non dovevo dirtelo! Perfavore non dirlo a Raphael."
La rabbia e la preoccupazione le formarono un nodo in gola al ricordo del loro primo incontro. Lui se ne stava appeso a testa in giù dal tetto sopra il piccolo balcone del suo vecchio appartamento, tutto occhioni e riccioli d'oro mentre cercava di dare una sbirciatina dal vivo ad una cacciatrice. Vedere qualcuno così giovane e innocente giacere rotto e silenzioso, con il corpo un ammasso di carne ammaccata e lacerata... Elena voleva la violenza, farla pagare a qualcuno per questo orrore, ma per il momento, non avevano nessuna risposta sull'origine di questo incubo, e il loro era ancora un nemico invisibile.
 
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