LOVER AT LAST - L'ORA DELL'AMORE
J.R. Ward
La Confraternita del Pugnale Nero #11
Tra i libri più attesi dell'anno sia passato che presente c'è, ovviamente,
Lover at Last di J.R.Ward, undicesimo appuntamento con la saga della Confraternita del Pugnale Nero.
Per concludere il ciclo
Lover mancava all'appello una sola storia d'amore, forse quella che desideravamo più di tutte, ossia quella tra i guerrieri Qhuinn e Blay.
La nostra fantastica autrice ci ha fatto affezionare libro dopo libro a questi due personaggi inserendoli nel costrutto delle trame come pilastri secondari, ma comunque sempre presenti e funzionali alle storie.
Al di là di quelli che sono i gusti personali di un lettore, c'è sempre un giudizio obiettivo a cui far riferimento ed è quello relativo alla qualità di un testo nel suo insieme, che comprende trama, intreccio, ritmo e stile di scrittura, caratterizzazione.
Personalmente ho letto il testo in lingua originale, perché non volevo attendere. Questo primo punto è importantissimo per questo libro, perché la principale sensazione suscitata nella maggior parte di noi è stata il senso di attesa.
Le aspettative possono essere un'arma a doppio taglio se non vengono soddisfatte, ma nel mio caso non è successo, sono stata ampiamente accontentata in ogni settore sopracitato.
Ma cominciamo dall'inizio, passo per passo.
Come sempre la Ward è magnifica nel creare un background urban totalmente reale: negozi, intestazioni e strade sono perfettamente integrati e veri - lo dico con cognizione di causa in quanto ho controllato ogni nome descritto tra le pagine - creando così nel lettore uno scenario concreto in cui introdurre gli altri elementi.
In questo contesto inserisce i personaggi che ben conosciamo dai tanti testi già letti, ma in maniera diversa dal solito, cosa che ho particolarmente apprezzato: questa volta il libro è corale.
Un po' come in
Oro Sangue, il capitolo dedicato a Phury, la nostra beniamina ci propone sì una storia d'amore tra i due personaggi principali, ma anche molto altro, in un chiaro cambiamento nella struttura della storia. Non dimentichiamo mai che con questo testo si chiude un ciclo e ci prepara quindi alla nuova serie e lo fa con una concezione molto più articolata in termini di movimento. Ora infatti sembra di
vedere le scene come in un film. Si sa che nelle pellicole non ci si sofferma soltanto su una storia fatta di due personaggi, ma si cambiano continuamente le prospettive e i punti di vista, dando ritmo alle scene. In questo compito l'autrice è stata eccellente, anche se ho letto che non a tutti è piaciuta, perché le lettrici si aspettavano che la storia fosse più improntata sulla storia di Qhuinn e Blay, storia che attendevano da troppo tempo.
Ed ecco un punto importante riguardo alle aspettative. La Ward ha cambiato il costrutto dopo undici libri, il che mi pare non solo ben indovinato, ma anche una scelta molto intelligente. Dopo tanti anni nel leggere sempre lo stesso plot anche se con personaggi diversi, per quanto ben costruiti, il lettore non può fare a meno di pensare che sia sempre la stessa minestra anche se riscaldata a dovere.
Questo discorso vale per i nuovi lettori della Confraternita del Pugnale Nero e non tocca lo zoccolo duro delle fan che comprerebbe anche la lista della spesa redatta dalla Ward. Quindi un cambiamento utile, scaltro e essenziale in un momento topico e perfetto nel suo insieme.
E poi non è vero che il libro non parla di Qhuinn e Blay, anzi. Proprio per via delle aspettative così alte nei confronti di questa coppia, la necessità di smorzare l'adrenalina riguardo ai due guerrieri si è rivelata più che giusta. Bisogna ricordare che i due maschi sono di una razza diversa, più istintiva, irruente e vigorosa e si rapportano in ogni aspetto della vita con le stesse peculiarità.
E qui tocchiamo un argomento problematico: la sessualità.
La Ward ha abituato le lettrici a coppie eterosessuali - eccezion fatta per il tentativo decisamente troppo precoce con Vishous e Butch, coi quali poi ha potuto scrivere cose più interessanti, vedi la seconda opportunità per V nel libro
Ferita - sebbene non convenzionali, nelle cui storie ognuna di loro poteva calarsi nei panni dell'eroina di turno, vivendo così quegli amori esasperati. La letteratura gay, nonostante si stia affermando velocemente anche qui in Italia, è ancora parecchio controversa e i canoni che ci propongono altre autrici sono molto diversi dalla nostra. Gli uomini descritti sono sì come i nostri beniamini, ma anche molto più attenti ai sentimenti profondi, più sensibili nei confronti dell'altro, amorevoli nelle carezze e nei baci, meno rozzi e impetuosi.
La Ward ha descritto tutti i suoi maschi come alpha, con caratteristiche ben precise, dominanti e forti come eterosessuali, è una sua linea guida, non l'ha tradita ed è così che si è giocata il jolly facendo scendere in campo la razza.
Non vi aspettate dolcezza e delicatezza, tra i due tutti gli amplessi saranno focosi e famelici, bisognosi di attecchire attraverso il sesso fino in fondo all'anima dell'altro, marchiandolo come proprio.
Quindi questo non vuol dire che come gay non siano credibili, infatti stiamo parlando di
vampiri gay, che sono credibili eccome. Il loro bisogno è fatto anche di tanti anni di attese, di scelte sbagliate, di accettazioni difficili e dolorose, che io ho trovato sublimi.
Potrebbe sembrare una piccola banalità il
happily ever after, ma in fondo noi romanticone non aspettavamo altro e resta comunque la degna conclusione di una serie che tanto ci ha fatto sognare e sospirare, per non parlare del come si svolge questo finale.
Dopo aver sviscerato tutti i punti salienti di questa lettura da me tanto desiderata e amata, concludo dando le meritatissime cinque stelline alla trama, ai personaggi, allo sviluppo parallelo di altre storie, ai sentimenti magistralmente raccontati e nei quali mi sono immersa fino a rabbrividire dalla loro veridicità.
Edited by Pau_7 - 21/2/2015, 15:44