Trent'anni e li dimostro, di Amabile Giusti - 11 dicembre

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AnitaBlake
view post Posted on 25/7/2014, 10:20 by: AnitaBlake





TRENT'ANNI E LI DIMOSTRO
Amabile Giusti




Prima di iniziare vorrei premettere che non è una delle mie solite recensioni. Possiamo definirla più come uno sfogo personale o come un momento di pazzia delirante e vi avviso, ci saranno degli SPOILER che però segnalerò con il colore rosso.
Se avete preso visione di quanto appena detto, potete procedere! ;)




In questo libro la Giusti ci parla di una donna che esce dai soliti schemi della bellissima protagonista con cui a volte si fa fatica ad immedesimarsi. Ci presenta Carlotta, una ragazza alla soglia dei trent’anni, con poca autostima per il suo aspetto ma con un caratterino che è tutto un programma.
Lo stile dell’autrice è molto buono, la storia si legge bene e in modo fluido. È scorrevole e ci sono molti momenti divertenti e spiritosi.
Ho iniziato a leggere questo libro perché ne sentivo parlare molto bene e tutti dicevano facesse morire dal ridere. Per carità, il mondo è bello perché vario. C'è chi considera la trilogia di 50 sfumature una bellissima storia d'amore. Chi sono io per dire che non è vero.
Purtroppo trent’ anni li ho (veramente ne faccio trentatré quest’anno *panico*) quindi determinate problematiche le vivo sulla mia pelle. Come tutte le trentenni in questa fase della mia vita maledico le principesse Disney che ci hanno ingannato sull’esistenza del principe azzurro, spingendoci a cercarlo in mezzo alla massa di zoticoni che incontriamo ogni giorno.

La protagonista di questo libro ricorda Bridget Jones: non è bellissima e non ha lavoro fisso, la madre la rimprovera perché è bruttina e zitella. Trova lavoro in una rete televisiva in cui piano piano si fa conoscere grazie alle risate che procurano le sue gaffe (chi vi ricorda?).

Non può mancare il protagonista maschile, Luca, bellissimo e senza un minimo di rispetto per le donne. È il suo coinquilino ma non si fa problemi a portare a casa ogni sera una donna diversa e sbattersela finché non tremano i muri. Logicamente lei è innamorata persa di lui che purtroppo la considera solo un’amica (non vi ricorda un certo Daniel Cleaver del film?).

Sì, ma nel libro di Helen Fielding (autrice del romanzo da cui è tratto il film Il diario di Bridget Jones) c'era un certo Mark Darcy che era la chiave di svolta. Alla fine tutto girava intorno a lui che con i suoi difettucci comunque la amava e la rispettava. Qui non c'è Darcy!
C'è lei che soffre mentre lui si scopa tutto ciò che respira, compresa la sua migliore amica, e intanto la sprona a non fare la suora e a scaricarsi con del sano sesso.

Solo che, quando lei finalmente inizia ad uscire dal guscio, lui si ingelosisce, capisce di amarla e si fa trovare volutamente a letto con la sorella di lei solo per ferirla. Ma non finisce qui, perché lei sembra adorare fargli da zerbino e una sera finiscono a letto insieme. Dopo praticamente si ignorano perché lei non vuole fare la fine delle altre donne, sbattuta e abbandonata, e non vuole fargli capire che lo ama alla follia. Lui, da gran codardo, non riesce ad ammettere che la ama e alla fine va via di casa dicendole addirittura che è stata la più brutta scopata della sua vita.

E qui immaginatevi lei distrutta e chiusa in casa (mancano solo la vodka e i cani alsaziani) finché, dopo mesi, si rincontrano, lui le dice che la ama e vanno via felici e contenti. E qui Karin voleva spaccare tutto perché CHE CAZZO VUOL DIRE???


Quando ho finito di leggere la mia prima reazione è stata quella di mettermi a piangere per la frustrazione. Per finire di leggere ho fatto quasi le due di notte e facevo fatica ad addormentarmi, tanto ero stranita. La mattina mi sveglio e la frustrazione si è trasformata in rabbia. No, diciamocelo, ero veramente incazzata con la dolce Carlotta. Ma io dico, mi fai stare male per 250 pagine, mi fai soffrire insieme a te per la mancanza di tatto e di rispetto di quel bastardo e poi basta un “ti amo” e ti butti tutto alle spalle? Ma dove sta la dignità di questa donna? Quando te la sei scopata (sapendo benissimo che lei non va a letto con nessuno da quando l'uomo cammina sulla terra) non riesci a trattarla con un minimo di tatto, dal momento che dichiaravi di volerle bene come amico? E credi a lei che ti dice «tranquillo, va via, per me era solo sesso»?
Per caso hai lasciato il cervello nell'ultimo preservativo che hai usato? E quando lei dopo ti ritrova comunque a letto con un’altra e ti caccia di casa non ti si accende una lucina che magari possa tenerci a te?
MAVAFFANCULO! Mi ami? Si, bravo, ora però dimostramelo. Trattami con il dovuto rispetto che merito, no che mi dici «ti amo e andiamo a casa a fare sesso per tutto il week-end». Ma io te lo taglio, ci faccio il brodo e poi lo dò ai gatti per farli giocare.

OK! Il mio momento di pazzia è passato ma vorrei comunque aggiungere alcune cose prima di chiudere. È vero che, come dice la mia amica e socia, ormai sono diventata misantropa e che non è facile gestire un libro quando viene narrato solo da una parte, in questo caso da Carlotta. È verissimo che la Giusti è stata molto brava visto che è riuscita a coinvolgermi talmente tanto da farmi star male. A maggior ragione non riesco ad accettare questo finale che, a mio parere, è troppo sbrigativo e scontato rispetto al resto del libro. Ammetto anche che non sono particolarmente amante dei romance contemporanei in cui le donne sono spesso descritte come delle povere deficienti che soffrono e poi si lasciano imbambolare da un "ti amo" buttato lì. Quello che sto cercando di dire è che se l’autrice avesse speso più tempo nel finale, e tralasciato alcuni cliché (si scrive così?), sarebbe stato sicuramente un libro da minimo 4 stelle.



Edited by Pau_7 - 7/3/2015, 11:25
 
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1 replies since 14/12/2013, 15:37   80 views
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