Mia dolce sognatrice, di Candice Hern - 1° libro della serie "Ladies' Fashionable Cabinet"

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Anairo_Aisha
view post Posted on 23/12/2013, 08:07




MIA DOLCE SOGNATRICE

“Semplicemente favoloso!”
Julia Quinn

Quando la nipote Belinda segue il consiglio della misteriosa cronista mondana che si firma “Busybody”, fuggendo con l’uomo che ama, la furiosa Eleanor Tennant decide di stanare l’irresponsabile autrice e ottenere soddisfazione. Con stupore scopre che sotto lo pseudonimo si cela in realtà un uomo terribilmente attraente: il poeta Simon Westover. Per proteggere la propria identità, Simon accetta di aiutarla nella ricerca dei fuggitivi, e presto la disorientante vicinanza con quella squisita lady dagli occhi di smeraldo diventa per lui una tentazione insostenibile. Ma se Eleanor non crede nell’amore, Simon è invece un inguaribile romantico...

La serie "Ladies’ Fashionable Cabinet" è così composta:
1 - Once a Dreamer - MIA DOLCE SOGNATRICE
2 - Once a Scoundrel - La sfida
3 - Once a Gentleman - Un signor gentiluomo





Lanostrarecensione_zps0bdfebe8



Edited by AnitaBlake - 27/7/2014, 17:56
 
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AnitaBlake
view post Posted on 27/7/2014, 16:55





MIA DOLCE SOGNATRICE
Candice Hern
Ladies' Fashionable Cabinet #1




Busybody è una cronista popolarissima fra le giovani ladies dell’Alta Società. Gestisce con animo romantico una rubrica di posta del cuore sulla rivista “The Ladies’ Fashionable Cabinet” e distribuisce consigli alle giovincelle sconvolte da pene d’amore. Lo fa anche con Belinda, alla quale scrive: “E’ quindi auspicabile che la stimata zia modifichi la sua opinione per favorire un sincero affetto invece del fascino esercitato da ricchezza e posizione e incoraggi Miss Doleful a seguire il desiderio del suo cuore.”
Basta poco per convincere la testarda ragazza: Mr. Pendleton è ricco e ha una posizione di tutto rispetto? Non va bene, è noioso e troppo “perbenino”. Mr. Barkwith è bello, affascinante, libertino quel tanto che basta? Va benissimo… e Belinda fugge con lui.
Immaginate lo sconquasso che questo colpo di testa della nipote provoca nella vita ordinata, scialba ed irreprensibile di Eleanor Tennant, zia della ragazza e convinta che la poveretta sia stata irretita da un mascalzone che, dopo averne depredato il fiore della virtù, la abbandonerà in una valle di lacrime.
Con un acume degno del migliore Sherlock Holmes, Eleanor scopre subito che dietro il nom de plume di Busybody si nasconde Simon Westover, un gentiluomo di nobili natali e considerevole patrimonio che scrive poesie, crede nell’amore romantico e… ebbene, avete capito, è lui il sognatore. Eleanor è assolutamente il suo opposto: concreta, pratica, con i piedi saldamente piantati per terra.
I due si trovano, obtorto collo, a collaborare: Simon, pur di evitare che Eleanor sbandieri ai quattro venti l’identità di Busybody, mette a disposizione la propria carrozza e due agenti di Bow Street (all’epoca si poteva assoldarli per indagini private), si sobbarca tutte le spese e via! L’inseguimento comincia.
Pensavate che i protagonisti fossero Belinda e Barkwith? Vi siete sbagliate. Eleanor e Simon rubano la scena ai due fuggitivi e la fanno da padroni per il resto del libro.
Deliziose le schermaglie che si succedono nel corso delle giornate di viaggio: Simon, non solo predica l’amore romantico, ma è un protofemminista che utilizza le colonne del giornale per far passare idee moderne. È entusiasta, tenerissimo. Arrossisce ad ogni piè sospinto e si perde nella contemplazione del labbro superiore dell’imbronciata bocca di Eleanor. Invece di dormire, scrive (pessime) poesie. Appare in netto contrasto con Eleanor, cui la vita ha impartito lezioni che bruciano ancora. Due caratteri diametralmente opposti? Ovviamente, si innamorano e godranno di un lieto fine auspicato fin dall’inizio dal nostro animo, romantico quanto quello di Simon.
Se devo essere sincera (lo sono sempre…), ho trovato molto realistico il personaggio di Eleanor, la quale ha una visione molto chiara della realtà sociale dell’epoca e delle donne, passate come un pacco postale dalla responsabilità/tirannia del padre a quella del marito e, nel caso, del figlio maggiore. Meno riuscito Simon, portatore sano di idee troppo radicali per l’epoca. D’accordo, siamo in un periodo in cui, in Francia, la fascia “intellettuale” delle donne ha provato a rivendicare i propri diritti di esseri senzienti! Però, trovo che l’autrice abbia attuato una forzatura nell’attribuire a Simon idee decisamente troppo innovative e radicali per quel periodo.
A parte questa puntualizzazione, non posso che dirmi entusiasta del romance. Anche la “classica” scena di sesso arriva al momento giusto, la sentiamo necessaria allo svolgimento della vicenda; per dirla in parole povere, non è la solita pretesa della Casa Editrice, bensì una scelta indovinata di Candice Hewrn.
Quattro stelle la mia valutazione.

Un post scriptum.
Titolo originale? “Once a dreamer”, ovvero “C’era una volta un sognatore”. Ancora una volta, non ci siamo con il titolo dell’edizione italiana. Se c’è (e c’è) un sognatore, questo è Simon!



Edited by Pau_7 - 6/3/2015, 22:06
 
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