IO CHE NON VIVO SENZA TE
Laura Wiess
Può una telefonata o una casualità cambiarti la vita? È quello che si chiede Rowan Areno quando, nel giro di ventiquattro ore la sua esistenza viene stravolta, come dopo il passaggio di un uragano. Rimane solo distruzione.
Rowan è una normale ragazza di sedici anni: va a scuola, ha degli amici, la sua vita è tranquilla e felice.
Suo padre è un poliziotto, protettivo nei suoi confronti. Come ogni adolescente, cerca di uscire di nascosto ma in una di queste occasioni suo padre la scopre e, nel riportarla a casa, riceve una chiamata di emergenza.
Un uomo ha intenzione di buttarsi con suo figlio da un ponte. Quando non riesce a salvarli, Nicholas Areno ( padre di Rowan) rimane sconvolto.
Si apre così una caccia alle streghe nei confronti di Nicholas, la cui irreprensibile vita di brav’uomo e poliziotto viene distrutta.
Gli abitanti del piccolo paesino nel quale vive lo perseguitano e si scagliano anche contro un ignaro passante testimone della vicenda, Eli, accusato di non aver prestato il proprio aiuto. Nicholas Areno viene, inoltre, sospeso dal servizio in attesa che la commissione interna faccia la sua indagine.
Da questo momento, la depressione lo avviluppa nelle sue spire.
Tra Eli e Rowan si instaura un legame di amicizia e qualcosa di più profondo, in quanto riesce a capire il dolore di Rowan nell’accettare il suo nuovo papà.
La sua vita e quella dei suoi cari viene trascinata in un abisso, le cui profondità l’autrice è bravissima a delineare. La Wiess è, infatti, riuscita a descrivere gli effetti della depressione in modo a dir poco toccante ed emozionante.
“Io che non vivo senza te” è un libro commovente che si propone l’intento di denunciare una malattia che viene spesso trascurata o trattata con superficialità.
Ogni giorno è sempre peggio, ti attira sempre più in basso e la risalita è difficile e lunga.
Rowan non può credere che il suo papà, l'uomo forte e vigoroso di sempre, sia la stessa persona seduta sul divano a piangere per un non nulla.
La caratterizzazione dei personaggi è ottima, i loro sentimenti sviscerati fin nei minimi dettagli, senza per questo risultare tediosi nella lettura. Il libro è coinvolgente e…preparate i fazzoletti!
Apprezzo la bravura dell’autrice e l'audacia dimostrata nel segnalare un disturbo dell’umore, di cui gli affetti non hanno il coraggio di parlare.
Il romanzo merita quattro stelline su cinque per l’intento sociologico e per l’indubbia capacità della Wiess di far immedesimare il lettore nella protagonista e nelle sue emozioni, che alla luce della giovane età e della sua prospettiva esterna al malanno del padre assumono ancora più valore.
Un bellissimo romanzo che lascia con la tristezza nel cuore e con l'idea che nessuno di noi è escluso dalla possibilità di cadere nelle mani di un "mostro" capace di inghiottirti. La risalita è un lungo viaggio.
Edited by Pau_7 - 31/1/2015, 11:21