Il perdono, di Jodi Ellen Malpas - 3° libro della serie "This Man Trilogy"

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AntonellaMiccio
view post Posted on 19/5/2014, 17:05 by: AntonellaMiccio





IL PERDONO
Jodi Ellen Malpas
This Man Trilogy #3




Sono abbastanza delusa. Mi ero approcciata alla lettura di questa terza e ultima puntata con tanto entusiasmo ma alla fine, riflettendo… è l’autrice che ci deve chiedere perdono o lo devo chiedere io per aver difeso a spada tratta i primi due episodi della trilogia? Le prime duecento pagine mi hanno fatto appisolare, poi le cose sono diventate un po’ più movimentate e mi sono destata dal sonnecchiare tra una ‘scopata’ e l’altra, tra un ordine e una scusa, un mollarsi e un riprendersi, che nei primi due volumi mi erano piaciuti. Era divertente leggere tutta quest’orchestrazione di inseguimenti, regali, telefonate, amplessi ultramegastraappaganti, ora invece mi è venuto a noia. Jesse è un dio di uomo. L’intramontabile protagonista bellissimo, ricchissimo, intelligentissimo non perde un colpo. Ava invece è diventata la tipa tosta, gioca lo stesso gioco dell’ormai marito e, se dapprima soccombe all’idea della gravidanza, in seguito la vive come normale evoluzione di un rapporto che di normale non ha proprio niente: chi si farebbe prendere in braccio ad ogni passo con la sola scusa di volersi prendere cura della propria donna? O di farsi dire cosa indossare? O cosa bere e mangiare? O farsi distendere a terra in un ristorante pieno di gente e ascoltare la dichiarazione d’amore di tuo marito? Ci sono alcuni passaggi che mi sono sembrate delle stonature: come fa Ruth/Lauren ad avere una copia delle chiavi di una casa che dovrebbe essere a prova di bomba, dove vive un fanatico del controllo? Come si può pretendere che il furbo Jesse non riconosca che la copia dell’ecografia di Coral mostra un feto di 4/6 settimane facendolo passare per uno di 4 mesi? Come si fa a non realizzare che se fai sesso come un coniglio senza protezione hai una percentuale pari al 99.9% di rimanere incinta? Un ultimo passaggio che non ho digerito? La storia delle manette al Maniero subito dopo lo scambio delle promesse nuziali... un tantino esagerato, no, farlo passare per un atteggiamento naturale di iperprotezione di Jesse? Io l’ho interpretato come la perdita della libertà di Ava e ne sono stata infastidita. Questa volta però devo prendere le difese dell’autrice a discapito della traduttrice. A dire il vero sono andata a controllare se la traduttrice fosse cambiata e trovando lo stesso nome mi sono meravigliata. Ci sono stati dei passaggi in cui mi sembrava che i protagonisti fossero due italiani nostrani, dalle parolacce vivaci tipiche nostrane che con il savoir faire inglese dei protagonisti non avevano nulla da condividere. Alcune sessioni di sesso sono state descritte usando un lessico pudico, delicato. Mi è sembrato come se non fosse stata opera della ‘stessa penna’ ma, ovviamente, sono solo le mie impressioni. E poi, dulcis in fundo, Ava partorisce ben due gemelli ed ha sempre un seno sodo, un culo perfetto e il fisico da sirena intatto. Beh, questa è invidia pura! Invece mi è piaciuto il modo in cui il romanzo ha preso la piega ‘thriller’: sia come Ruth pian piano ma con un’insistenza paranormale si sia avvicinata ad Ava, insinuandole anche l’idea di essere lesbica, sia come Mikeal – il danese (dimenticavo… bellissimo, ricchissimo, intelligentissimo!) – riesce ad entrare nella vita lavorativa di Ava cercando di lusingare il suo lavoro per poi tentare di arrivare al suo cuore, passando sul corpo della timida Sal. In conclusione, il titolo è appropriato: il perdono di Ava è arrivato, la riconciliazione tra Jesse e Ava, Jesse e la sua famiglia, Dan e Kate, Ava e Sarah pure... c’è tutto per un bellissimo ‘happy end’… allora perché sono rimasta con l’amaro in bocca?




Edited by Pau_7 - 6/3/2015, 23:06
 
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