A bocca chiusa, di Stefano Bonazzi - 20 marzo

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view post Posted on 20/3/2014, 14:00
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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A BOCCA CHIUSA

Un grande thriller
Dimenticare sarà impossibile

Geniale, intelligente, arguto. Un debutto inaspettato.

Ml5ZVBTUna periferia assolata, stretta tra il cemento della tangenziale, campi aridi e capannoni industriali. Gli eterni pomeriggi di un’estate che sembra non finire mai, fatta di noia e di giornate afose.
Un bambino deve passare le vacanze a casa con il nonno, mentre la madre parrucchiera e la nonna, che fa le pulizie, stanno tutto il giorno fuori. Ex camionista, costretto in casa per una malattia invalidante, l’anziano è una belva in gabbia e la violenza che cova trova sfogo sul nipote di appena dieci anni. Lasciato per punizione tutti i pomeriggi da solo sul balcone rovente dell’appartamento, il bambino un giorno viene aiutato a fuggire da Luca: un ragazzino del posto, l’amico perfetto che tutti vorrebbero accanto.

Genere: Thriller
Editore: Newton Compton
Pagine: 288
Prezzo: € 9,90
Uscita: 20 Marzo 2014


LEGGI I PRIMI CAPITOLI!


I personaggi:

Il bambino: ha dieci anni, cresce con la madre, il padre li ha abbandonati da tempo. Passa l’estate a casa dei nonni, costretto a stare sempre solo, senza amici e senza uscire mai.

Il nonno: burbero, incattivito dalla vita, riversa sul nipote, con la scusa di proteggerlo, tutto l’odio che ha accumulato verso il mondo.

L’amico: intelligente e sicuro di sé, è l’unico ragazzino che si avvicina al protagonista, l’unico che tenta di fare amicizia.


«A bocca chiusa di Stefano Bonazzi. L’opera ammirevole di un genio.»
Gian Paolo Serino - Satisfiction




L'autore:
vCLU95h Stefano Bonazzi
Nato nel 1983 a Ferrara, web master di professione e grafico, da oltre dieci anni realizza composizioni e fotografie sul mondo dell’arte pop surrealista. Le sue opere sono state esposte, oltre che in Italia, a Londra, Miami, Seul, Monaco. Come autore, ha esordito nel 2011 con il racconto Stazioni di posta, scelto da Gianluca Morozzi per l’antologia Auto Grill, cui sono seguiti Morsi, contenuto nel volume Il voltatore di pagine, e Primo amore, in Bologna violenta.
Per maggiori informazioni, visitate il suo sito: www.stefanobonazzi.it





Lanostrarecensione_zps0bdfebe8



Edited by Pau_7 - 5/10/2014, 18:12
 
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LadyGinevra
view post Posted on 19/5/2014, 17:50





A BOCCA CHIUSA
Stefano Bonazzi




La sinossi recita “Un grande thriller. Dimenticare sarà impossibile.”
Non è appropriato considerare questo romanzo un “grande thriller”. Ma si sa come funzionano le politiche editoriali… La componente thriller ha un ruolo molto marginale, funzionale all’essenza autentica della storia. L’unico termine appropriato che mi è venuto in mente per descriverla è: psicologica.
Innanzitutto consiglio di visitare il sito dell’autore per coglierne il pensiero e quindi afferrare il senso della vicenda. La visione amara e cinica del disagio contemporaneo si riflette nelle tinte essenziali e grigie, nell’angoscia, nell’alienazione e nella dimensione claustrofobica che dominano il romanzo.
È la storia del dramma che vive un bambino, cresciuto senza il padre, costretto a subire la violenza psicologica inferta dal nonno-orco. L’impatto è devastante: il piccolo sviluppa sensibilità, e quindi una maturità maggiore rispetto alla sua età, ma anche disturbi mentali. Un baratro in cui sprofonda inesorabile e di cui sembra consapevole, fino all’epilogo inaspettato.
La narrazione segue soprattutto il punto di vista del protagonista e la sua evoluzione, manifestandone ingenuità e desideri durante l’infanzia, perspicacia, turbamenti psichici e bisogni affettivi. Emerge una mentalità acuta ma “guasta e distorta”, che rende il protagonista l’unico personaggio con un certo spessore di carattere. Infatti i soggetti, soprattutto secondari, sono “ridotti al necessario”, così come il contesto fisico, un non-luogo in una periferia di una grande città. Scelte emblematiche.
Ho apprezzato la struttura, dai capitoli brevi e concisi, che si avvale di uno stile informale e schietto, dall’impatto visivo e dalle “sfumature metaforiche”, alcune notevoli. Non ho invece gradito l’attenzione a dettagli resi inquietanti. Mi chiedo se non sia troppo, pur comprendendo l’ottica pessimistica e drammatica su cui si innesta il romanzo.
Una narrazione nel complesso scorrevole anche se in alcuni tratti un po’ lenta.
Una lettura impegnativa e originale, dal titolo efficace, che mi ha coinvolto. Ma a cui è necessario abituarsi se non si predilige questo genere letterario, e di cui bisogna accettare la visione di fondo.




Edited by Pau_7 - 26/1/2015, 21:44
 
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