Quando il diavolo mi ha preso per mano, di April Genevieve Tucholke - 1° libro della duologia "Between" - 15 aprile

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micah
view post Posted on 17/10/2014, 20:10 by: micah

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QUANDO IL DIAVOLO MI HA PRESO PER MANO
April Genevieve Tucholke
Between #1




Dopo una serie di libri deludenti che mi hanno messo una depressione assurda, ho letto finalmente “Quando il diavolo mi ha preso per mano” e devo dire che questa recensione non è semplice da scrivere.
Avevo già sentito parlare di questo libro da chi lo aveva letto in inglese e, vedendo recensioni a millemila stelle, ero piena di aspettative. E invece proprio no. O sono troppo pretenziosa, o sono loro che assegnano stelline random.
Inizio col dire che trama e titolo sono fuorvianti: dalle premesse ci si aspetterebbe qualcosa che colpisce, qualcosa di nuovo, ma tutte le idee e le fantasie vengono poi smontate pezzo per pezzo.
La protagonista della storia è Violet, che ha un fratello gemello di nome Luke con cui litiga spesso, nonostante l’affetto che li lega. Vivono da soli ad Echo, in una villa gigantesca, ma non hanno un soldo, tanto che si vedono costretti ad affittare la dépendance. Ed è qui che arriva River, il protagonista maschile.
Lui è un bel ragazzo semplice, affascinante e con un sorriso abbagliante quanto la sua personalità. Inutile dire che Violet gli casca tra le braccia dopo… nemmeno un giorno.
Fino a qui nulla di particolare. Il Diavolo viene nominato per la prima volta quando Violet ricorda che la nonna la metteva in guardia su questa entità, per cui tutto sommato l’inizio è sensato; il problema, che in realtà non è un vero problema, ma il risultato dei film mentali che ci si fanno leggendo trama e titolo, sorge quando iniziano ad accadere fatti inspiegabili. Bambini che dicono di aver visto il diavolo e che si accampano nel cimitero, strane apparizioni, gente che si ammazza….
In realtà è tutto ben orchestrato, ben scritto, con toni che regalano quel pizzico di suspense che tiene incollati fino alla fine, ma avevo aspettative che sono andate deluse. Gira che ti rigira tutti i problemi del mondo, tranne una possibile terza guerra mondiale e la carestia, sono colpa di River che, oltre ad essere un bel ragazzo, è dotato di un potere particolare: se ti tocca può farti vedere tutto ciò che desidera. E qui mi è scappato un “Eh?” perché i miei castelli hanno iniziato a sgretolarsi. Con questo potere, che chiama Bagliore, va in giro per il mondo a seminare morte e distruzione, nemmeno fosse un cavaliere dell’Apocalisse. Quantomeno segue una sua logica, perché colpisce solo chi secondo lui lo merita tipo vecchi bigotti rompipalle, alcolizzati, molestatori… insomma, la categoria “brutti ceffi” dopo il suo passaggio subisce un drastico ridimensionamento.
Violet, quando River le rivela le sue capacità, non sa come reagire perché lo ama (in due giorni, penso sia un nuovo record), ma sente che quello che fa è sbagliato; inizia quindi a provare sentimenti contrastanti che si trasformeranno in odio. Fino ad un certo punto posso darle ragione, visto che River usa il suo potere anche per divertirsi a spaventare la gente per pura cattiveria.
Metà dei miei castelli mentali erano crollati, a questo punto. Me ne restavano la metà… ma sono crollati anche quelli. Mentre i giornali parlano con sempre più insistenza di fatti inspiegabili, entra in scena il fratello di River, Neely. Lui non ha il dono del Bagliore e il suo credo è fare a botte, sempre e ovunque: con una scazzottata si risolve qualsiasi problema e ci si rilassa. Mi ha fatto tenerezza perché gira per il mondo a recuperare il fratello ogni volta che esagera. Si scopre che River è un bugiardo di prima categoria, che le uniche cose su cui non ha mentito sono il proprio nome e il Bagliore; per il resto sono balle colossali. I fatti inspiegabili continuano e Violet incolpa lui, anche se per alcuni di essi River si professa innocente; ma chi si fida di un bugiardo seriale?
Dopo pagine di avvenimenti al limite della realtà e rivelazioni shock sulla famiglia di Violet e di River, arriva il tanto atteso risvolto che non vi rivelerò quale sia; nemmeno il finale è soddisfacente come speravo.
Restano mille domande. Castelli crollati. Ho spento il Kindle e mi son buttata sotto le coperte, arrabbiata con me stessa per essermi di nuovo creata troppe aspettative in base a trama e titolo, mentre il risultato è sempre lo stesso.
Non fraintendetemi: il libro ha il suo perché, contiene ottime descrizioni e ti tiene incollato fino all’ultimo per cui lo consiglio… solo che non è quello che mi aspettavo, a partire dal fatto che il Diavolo… non è il Diavolo, accidentaccio.



Edited by Pau_7 - 6/3/2015, 23:45
 
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