I Colori dell'Amore - Il rosso, di Kathryn Taylor - 1° libro della serie "Colours of Love" - 29 aprile 2014

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Lucia Guglielminetti
view post Posted on 21/5/2014, 13:26 by: Lucia Guglielminetti





I COLORI DELL'AMORE - IL ROSSO
Kathryn Taylor
Colours of Love #1




Se si mette nelle mani di un essere sociopatico, cinico e malefico come il Goblin un libro intitolato “I colori dell’amore – Rosso” può succedere solo una cosa, caro lettore: che il libro suddetto venga fatto a brandelli senza alcuna pietà e che il colore rosso si trasformi in quello del sangue.

Allora, come avete letto dalla trama la protagonista è Grace Lawson, una scemotta sprovveduta a cui l’ho giurata sin dal viaggio in aereo che la condurrà a Londra.
Dunque, il volo da Chicago a Londra dura 8 ore e 46 minuti. Ho controllato. (Sarò anche sociopatico e bruttino, ma sono preciso.) E cosa fa questa immensa rompico… per ottooreequarantaseiminuti del cavolo? Porta quasi all’esaurimento nervoso la vicina di posto in aereo, raccontandole tutta la sua vita, le sue paure e le sue speranze per la meravigliosa nuova esperienza che si accinge a fare. E siccome non ha 346 anni e avrà avuto le normali esperienze di una 22enne, non si accontenta di raccontargliele una volta sola, ma diverse. Io dico che sugli aerei, sui treni e su qualunque mezzo pubblico ci dovrebbe essere uno speciale sportellino per espellere quei rompiscatole che non ti permettono di isolarti, se è quello che vuoi fare.
Comunque Grace arriva finalmente a Londra e, siccome è piuttosto stupida, fa la sua prima megafiguraccia con il suo capo trovandolo fuori dal Terminal e pensando che sia venuto a prendere proprio lei. Lui è Jonathan Huntington, naturalmente un figaccione stratosferico, per di più con quell’aria pericolosa e inarrivabile che significa tentazione irresistibile per qualunque donna, figuriamoci per questa specie di clone di Bridget Jones in carriera. Resiste al suo fascino per i primi cinque minuti, poi va in orbita. E noi, fortunati lettori, per le successive 200 pagine ci godiamo le sue pippe mentali su di lui, che naturalmente la nota e la coinvolge in un tour de force sessuale a cui lei si presta con una certa felicità, bisogna dire.
Il ragionamento di Gracie è: “Se è l’unico modo in cui posso averlo, ben venga.”
Lui è uno stronzo, ma a suo modo è uno stronzo onesto. Non le promette una love story, no, glielo dice chiaro fin dall’inizio che vuole solo trombarsela fino allo sfinimento. Lei sembra starci, almeno fino a quando non si profila minaccioso all’orizzonte il CLUB. Di questo Club esclusivo ci parlano per tutto il libro. Non bisogna essere Einstein per capire che NON è un club di lettura o di cucito. Anche la ragazzina attiva qualche neurone e ci arriva. Accetta anche di andarci con lui, verso la fine, sempre nel tentativo disperato di fargli capire che lei è la donna giusta per lui. Ma l’esperimento non va a finire proprio bene…
Non so cosa mi aspettassi da questo Club. Poco mancava che chi ne parlava si facesse il segno della croce, prima. Quando finalmente l’autrice decide di aprine le porte anche per noi, beh… non vi aspettate chissà che pratiche. Noia. Ma lei, poverina, è ingenua e tanto innamorata, quindi va nel pallone. Non aggiungo altro per non togliervi la sorpresa, che però non sarà da lasciarvi a bocca aperta. Per me di sicuro non lo è stato.
Che dire degli altri personaggi? C’è Annie, una collega di Grace che sembra la classica donna chioccia e che la prende subito sotto la sua ala protettrice, ma che risulta abbastanza simpatica; i coinquilini, tracciati in modo troppo vago per risultare interessanti; c’è Alexander, socio e migliore amico di Jonathan, nonché innamorato della sorella di lui, piuttosto inutile. E poi c’è un misterioso giapponese che appare e scompare come uno spettro, dall’aria viscida e pericolosa. Probabilmente l’individuo più odioso di tutto il Giappone e, pare, il responsabile dell’azzeramento emotivo di Terminator Jon, ma non abbiamo l’onore di scoprire perché. Lo sapremo nel prossimo libro. Davvero vivo per quel momento. (Modalità sarcasmo: ON).
Lo stile e il linguaggio dell’autrice non sono spiacevoli, tuttavia e il libro scorre abbastanza velocemente. L’imbranataggine della protagonista mi ha persino strappato qualche sorriso. Ma non troppi, eh.
Non un libro orribile, sicuramente, ma se cercate qualcosa di innovativo e originale farete bene a scegliere qualcos’altro.



Edited by Pau_7 - 30/1/2015, 19:34
 
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1 replies since 25/3/2014, 10:36   311 views
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