Il marchio, di Aurora D'Evals

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A&P
view post Posted on 3/4/2014, 20:03




IL MARCHIO

“...non mi rendevo conto che il guinzaglio ha due capi, e chi lo tiene in mano non è meno prigioniero di chi lo porta al collo.”

Sara e Ginko non potrebbero essere più diversi: lei, figlia di ricchi borghesi, giovane, carina, educata, con un futuro assicurato, lui di professione tatuatore, musicista heavy metal, figlio di nessuno, indipendente e dal forte carattere. Niente li accomuna, niente li lega.
Eppure dal loro incontro fortuito nasce improvvisa e fortissima un’attrazione irresistibile, perché Sara è una slave, una sottomessa, e Ginko un master, il dominatore che prenderà subito in mano le redini della sua vita e darà loro il deciso strattone che Sara attende da sempre.
Per lui la brava bambina di papà rivolterà completamente la sua esistenza, seguendo i propri impulsi e la propria vera natura, legata a un guinzaglio invisibile, fatto d’amore e di erotismo travolgente, che la porteranno a esplorare territori sempre più lontani, sempre più pericolosi, fino a conoscere i propri limiti, quelli oltre i quali il suo guinzaglio non può tendersi. Perché un guinzaglio ha due estremità, e chi lo tiene in pugno non è meno prigioniero di chi ne viene guidato.
Ginko non è meno succube della sua slave di quanto lei lo sia di lui, in un rapporto di simbiosi nel quale ciascuno dei due ha bisogno dell’altro, per realizzare la propria natura segreta e reale.
E, quando questo guinzaglio finirà per spezzarsi, le conseguenze saranno imprevedibili, per entrambe le sue estremità.

Genere: Erotico
Prezzo cartaceo: 14.00 €
Prezzo ebook: 4.99 €
Pagine: 334
Data pubbicazione: 6 marzo







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Edited by AnitaBlake - 30/7/2014, 11:06
 
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AnitaBlake
view post Posted on 4/4/2014, 17:47





IL MARCHIO
Aurora D'Evals




Lei è ricca e bella, lui un artista, un tatuatore che ama gli aghi. Cosa li accomuna? La passione per il dolore.
Ormai quasi trentenne, Sara è stanca dei suoi amori allo zucchero filato e, quando incontra Ginko, la passione esplode nella sua mente e nel suo corpo.
Lui è un Master, lei una Slave nata. La relazione tra loro cresce e si sviluppa sul filo del rasoio, tra passione, dolore, amore e paura. Soprattutto, però, è una storia che si basa interamente sulla fiducia.
L’analisi psicologica che fa l’autrice della sottomessa è accurata e profonda.
Nell’indole repressa di Sara non c’è un passato di torture, di rovine psicologiche: c’è la voglia di uscire dagli schemi imposti dalla società; è una scelta consapevole e totale, una resa a ciò che si è davvero. Anche quando la paura ha il sopravvento e la fine sembra essere vicina, Sara trova la forza dentro di sé di capire cosa vuole e perché. La scelta, a quel punto, non può che essere una e una soltanto: l’amore.
La nostra protagonista è costruita in maniera perfetta, nulla sfugge alla penna di Aurora D’Evals che sembra quasi raccontare se stessa per bocca di Sara.
L’erotismo che permea il libro è come una nebbiolina sottile, sempre presente ma non opprimente. Qualsiasi scena di sesso, che sia “vanilla” o “BDSM”, è scritta in maniera magistrale.
L’unica forzatura che il lettore può farsi è quella di immedesimarsi in Sara.
Il sesso così estremo non è per tutti. Non per una qualche forma di discriminazione, quanto più perché l’annientamento psicologico del sottomesso può essere talmente completo da provocare la rottura.
La D’Evals è chiarissima su questo punto: il potere del Master è tutto per il suo Slave. Deve essere lui a capire i limiti e non scendere mai nel masochismo puro. La fiducia deve essere totale e nessuna punizione può essere inflitta se si usa la saveword.
Ginko è un uomo equilibrato, non un maniaco sessuale né un malato. Ama avere il potere e sa come usarlo. Dimostra esperienza, buon senso e un amore incondizionato verso quella che diventerà la sua compagna.
Scandagliare a fondo una tematica simile richiede uno stile delicato, pulito e senza forzature. Qualche frase buttata qua e là ad hoc fa capire che il romanzo è un ricordo di Sara, una Sara matura e consapevole di se stessa.
Il disastro, quando avviene, è raccontato con una studiata mancanza di dettagli pratici, si concentra, come in tutto il romanzo, sull’aspetto mentale della separazione. In lui come in lei.
Il dettaglio che colpisce è l’attaccamento del master al proprio sottomesso. Mentre il secondo vuole compiacere il “padrone” perché ama tutto di lui, non è detto che il master ami il sottomesso, ma quando lo fa, la resa è totale. C’è il momento dei giochi, che tali restano, e il momento della relazione. Chi sia il più debole tra i due è un mistero che resta legato alla coppia stessa. Appare solo ovvio che nel rapporto tra Master/Mistress e Slave c’è molta più condivisione di quanta si possa immaginare dall’esterno.
Prima di leggere questo libro mi sono documentata e ammetto di aver letto anche io le “Cinquanta sfumature” della James, ma non ci si può permettere di paragonare i due romanzi. A differenza della James, la D’Evals sa cos’è il BDSM e non lo rende una caricatura a beneficio della trama.
L’interesse per il dolore, infatti, non è sempre dovuto a un trauma, si tratta semplicemente di gusti e inclinazioni.
Consiglio di leggere “Il Marchio” sia a chi ama le storie forti che a chi ama le storie d’amore.
Nel coro, un libro fuori dal coro.



Edited by Pau_7 - 6/3/2015, 21:48
 
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1 replies since 3/4/2014, 20:03   83 views
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