| “Un amore a Notting Hill” è l’opera prima di un autore che è stato per me una piacevole scoperta e che si definisce un WAD, Writer, Actor and Dad. La trama è molto semplice e fa riferimento alla vita e agli affetti quotidiani di molte persone. Arthur e Polly sono sposati da qualche tempo e hanno una vita frenetica e impegnativa: una famiglia chiassosa, bollette e incombenze da pagare, gli impegni di tutti da organizzare. Mentre Polly ha uno stipendio fisso, il marito è più un animo artistico e fatica a piegarsi alla logica necessariamente pragmatica della conduzione famigliare. Il loro rapporto è un po’ corroso dalla routine e dalla mancanza dell’intimità di un tempo. Una combinazione letale che li porta entrambi ad essere più concentrati sul passato, ognuno coi propri rimpianti, che sul presente. La crisi appare inevitabile e le tentazioni non mancano... Tuttavia, attraverso strade e modi diversi, entrambi rivedranno le proprie priorità fino a riscoprirsi a vicenda. Il romanzo è molto dolce e, allo stesso tempo, molto veritiero. Le difficoltà dei protagonisti, i loro comportamenti, le loro vicende… tutto è così vicino a chi legge da creare un’immediata empatia. Per la prima volta mi son trovata a tifare senza remore per il protagonista maschile, caratterizzato perfettamente dall’autore, forse come proiezione di se stesso. Arthur è così dolce, quasi sottomesso alla moglie, e vive in un mondo tutto suo dal quale tutti gli altri tentano continuamente di strapparlo. È sensibile e generoso, ingenuo e educato, a tal punto da essere apprezzato da molte persone ma non da chi gli sta vicino. Ho amato meno Polly, anche se ha tutta la mia comprensione: la sensazione di “tirare avanti la baracca” da sole è comune a molte donne e il cercare almeno mentalmente un’evasione è spesso l’unico modo per non cadere in depressione. Il messaggio che rimane dopo la lettura ha un retrogusto agrodolce ma è importante: tutti abbiamo diritto a una seconda possibilità, soprattutto se ci si è resi conto dell’importanza di ciò che si aveva solo dopo aver rischiato di perderlo. La filosofia di Malcolm, l’amico di Arthur, autore a sorpresa del corso on line “L’amore in sette giorni”, è meravigliosa: tutto è semplice, l’amore come la felicità. Basta sorridere, dire di sì e apprezzare le piccole cose. Ognuna di esse è preziosa e rara. Lo stile dell’autore mi è piaciuto molto. Tipicamente maschile, diretto, chiaro, a tratti contrastante. L’alternarsi di tre pov ha reso il romanzo ricco di differenti prospettive, anche se a volte, gli interventi sono stati così incisivi e brevi da poter essere accorpati tra loro e creare in tal modo meno confusione. È stato comunque un esperimento ben riuscito, un’analisi a tratti spietata dei rapporti umani, una fiera delle debolezze e degli errori che ognuno di noi può commettere. Un romanzo che racconta un amore non perfetto, una storia comune, di gente che potremmo conoscere benissimo nella realtà, ma che è un piccolo, timido inno alla vita.
“Prendete nota dei momenti in cui vi sentite felici o amati. Nel momento in cui inizierete ad accorgervi dei momenti di felicità, questi si moltiplicheranno.” Catherine BC Voto:4 stelle
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