Pyramisia, di Dean Lucas

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view post Posted on 17/3/2015, 19:43
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… la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare …

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Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti

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PYRAMISIA

Cosa vuol dire amare qualcuno più di se stessi?

“Nella profondità dell’oceano quattro sono essi. Maschi non sono, femmine non sono. Essi sono turbini che si scatenano. Moglie non prendono, figli non generano. Come cavalli selvaggi scalpitano dalle montagne. Come avvoltoi famelici piombano dalle nuvole. Quattro sono essi e tutti gli altri moriranno.”

Mentre le Delicate annunciano l’imminente catastrofe, Gavri’el si prepara ad affrontare l’avversario più temibile: se stesso. Chi è davvero l’Araldo? A chi è destinata la terrificante spada che brandisce?
In un Egitto sconvolto da rivolte e carestie, in balia di falsi profeti e spietati conquistatori, la Sfinge sta per dare alla luce il dio atteso da tremila anni.
A molte leghe di distanza, nella mezzaluna fertile tra il Tigri e l’Eufrate, il regno di Sargon è minacciato dai Gutei e da un nemico ancora più letale.
Ma quando il momento decisivo si avvicina e la vita di ogni protagonista sembra in pericolo, una donna è in grado di cambiare il destino dell’umanità. A lei spetta la scelta finale.

Genere: Fantasy
Editore: Alcheringa
Pagine: 348
Prezzo: € 12,60
Ebook: € 3,60
Uscita: 16 Giugno 2014
 
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LadyGinevra
view post Posted on 17/3/2015, 23:04




Recensione a cura di Valentina:
Reputo questi due volumi tra i migliori romanzi d’esordio sul genere fantasy che ho letto. L’autore ha il potere di trascinare il lettore tra emozioni, epicità e personaggi carismatici. Nella cornice suggestiva di un antico Medio Oriente sospeso nel tempo e nello spazio, prendono vita le leggende sulla Genesi. Una Genesi innovativa e avvincente, che amalgama la mitologia egiziana, greco-romana e cristiana. Dal connubio tra tradizioni, ambito storico e fantasia dello scrittore, emerge la lotta ancestrale tra Bene e Male, Luce e Tenebra: le forze divine si fronteggiano e si muovono a fianco dell’Uomo, tracciandone la sorte e decretando il Destino, che rappresenta la Verità da temere e da accettare.
In un’atmosfera mistica e sempre più drammatica, la trama si snoda frenetica e segue un ritmo serrato: sentimenti, avventura, imprevisti, violenza, sangue e morte. Mentre “Aegyptiaca” funge anche da introduzione per conoscere il contesto, in “Pyramisia” prevale una sequenza convulsa di avvenimenti. In un crescendo di sensazioni forti.La vicenda è corale: si dipana tra i punti di vista dei personaggi, che si intrecciano. Dalle sottotrame trapela lo schema generale. L’autore ha il pregio di cogliere ogni personalità in modo credibile e coerente con le circostanze e con la fazione a cui queste appartengono. Ovviamente l’attenzione è centrata sui protagonisti. È inevitabile per il lettore essere sopraffatto emotivamente dalla loro psicologia e dagli eventi. Ho apprezzato soprattutto la Sfinge e le Delicate, per il carattere contorto e sfaccettato e per l’evoluzione che affrontano. Convince e diverte l’indole del nano Babu, un mix riuscito tra impertinenza, saggezza sui generis, lealtà.
Ho trovato appropriata la caratterizzazione delle divinità: ricalcano il temperamento fiero, capriccioso e sagace della controparte greco-romana, incluse le conseguenze spietate. I “cattivi” si rivelano più subdoli, feroci e potenti che mai.
La rappresentazione dell’arte della guerra, che ha un ruolo portante, è superba e realistica. Rimarrete avvinti dai complotti, dalle scene degli scontri e dei duelli. Sconsiglio la lettura se siete sensibili alla brutalità.
Sentimenti e sofferenze sono delineati in maniera efficace. L’autore si dimostra abbastanza spietato con i personaggi, soprattutto a livello psicologico. Più volte ho desiderato maledirlo, ma approvo e apprezzo la capacità di analizzare i fatti nella loro autenticità e tragicità. È stato istintivo il paragone con l’epopea “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”, anche se George Martin sbaraglia il confronto, considerata la sua predilezione nel far morire tutti.
Come nel fantasy classico è presente il tema del viaggio, inteso anche come prospettiva interiore. Ogni individuo coinvolto, infatti, affronta se stesso: paure e incertezze, impulsi, eredità e passato, profondità d’animo.
Il sesso e i soprusi sono solo intuibili perché resi con velate allusioni. Non manca una sorta di sensualità di fondo, complici gli amori, qualche scena di nudo femminile, nonché l’indole e le vesti delle “donne guerriere”. Sono quindi evitati la gratuità e i riferimenti espliciti.
Colpisce la capacità dell’autore di illustrare un affresco concreto e accurato, che trascina il lettore nell’ambientazione tipica dell’epoca remota nel Medio Oriente. Segno di una ricerca approfondita, di cui non è stato tralasciato nulla: cibo, vestiario, odori, armamenti, scenario sociale, naturale e urbano, termini appropriati. Non manca qualche tocco personale, perfettamente integrato nel contesto storico.
Infine, ma non meno importante: un appunto sulle copertine. Strepitose, affascinanti, ricche di dettagli, appropriate.
Le incertezze e le imperfezioni sono trascurabili: non intaccano la qualità generale della narrazione e dello stile, che convincono e coinvolgono.
Un esordio italiano potente, promettente e travolgente, che consacra un fantasy inedito e intrigante dal gusto epico-eroico.
 
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1 replies since 17/3/2015, 19:43   14 views
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