Noi siamo grandi come la vita, di Ava Dallaira - 3 giugno 2014

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AnitaBlake
view post Posted on 29/5/2014, 20:37




NOI SIAMO GRANDI COME LA VITA

Un romanzo che ti spezza il cuore e poi rimette insieme tutti i pezzi.
Per chiunque abbia, o abbia avuto, quindici anni.

 photo Noisiamograndicomelavita_300X__exact_zps640fa994.jpg Tutto comincia con un compito in classe. «Scrivi una lettera a una persona famosa che non c’è più.» Per Laurel è il primo giorno in una nuova scuola, e si sente trepidante, spaventata, e con tanta voglia e paura di cominciare. Si sente anche vuota: quel vuoto gigantesco che si chiama May, la sorella più grande che se n’è andata silenziosamente durante l’estate, lasciandole un dolore esterrefatto e incredulo. Laurel scrive a Kurt Cobain, perché era il cantante preferito di May. E poi scrive a Amy Winehouse, Elizabeth Bishop, River Phoenix. Tutte persone che sua sorella amava. E che, come May, sono morte. Persone che possono ascoltare ciò che Laurel ha da raccontare – il suo primo anno di liceo, le cotte, le amicizie, l’emozione di crescere – e aiutarla a comprendere, e superare, un dolore troppo grande per i suoi quindici anni.

Genere: Young Adult
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 324
Prezzo: € 16,90
Uscita: 3 Giugno 2014





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Edited by Pau_7 - 25/10/2014, 21:31
 
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Biola
view post Posted on 25/10/2014, 17:05





NOI SIAMO GRANDI COME LA VITA
Ana Dallaira




Ho iniziato questo libro con dei buoni propositi, la trama mi intrigava molto e l’idea di scrivere lettere a degli artisti ormai morti mi è sembrata originale. Durante le prime pagine, però, la trama mi portava a pensare al libro The sky is everywhere in cuila protagonista affrontava la morte della sorella e una situazione familiare complicata. Continuando a leggere, invece, e per fortuna, la storia ha dimostrato di possedere un carattere tutto suo, inimitabile, che riesce a entrare dentro fino a farti piangere (perché sì, ammetto di aver pianto.)
Per buona parte del libro ci troviamo davanti ai tentativi di Laurel di essere come la sorella, annullando se stessa. Ogni volta che indossa un suo abito, questo la riporta indietro nel tempo e ascolta le canzoni che amava la sorella, May. Nella sua vita aveva sempre visto in May un esempio da seguire, la ragazza che lei non sarebbe mai stata, perché May era perfetta in tutto.
“Sarei stata una persona nuova. Sarei stata May, la May coraggiosa e magica. Non sarei stata Laurel, che aveva permesso che tutto andasse a finire nel peggiore dei modi.”
Ammetto che a lungo andare il suo continuo annullamento mi ha scocciata, volevo che Laurel reagisse, anche perché il suo voler essere May non la porta a fare nulla di carino. Ma del resto ognuno di noi reagisce al dolore in maniera differente.
Nella nuova scuola Laurel cerca di farsi degli amici - ai quali è impossibile non affezionarsi – che hanno ognuno una particolarità differente che li porta a ritenersi strani. Tra le nuove conoscenze ci sarà anche un ragazzo, Sky, per il quale Laurel si prende un cotta, fin da subito. Tra uno scontro di sguardi carichi di tacite parole, i due iniziano a conoscersi. Un particolare che spesso mi ha dato i brividi è stato quando Sky le chiedeva ‘Come stai?’ e Laurel non rispondeva mai diretta, anzi, cambiava subito argomento. Credo questo sia uno dei motivi che rende instabile la relazione. Laurel fino alla fine non riesce a parlare, non riesce ad aprirsi come dovrebbe. Ci mette un po’ a capire che lei non è May, ma che è molto di più, è Laurel. Segue un percorso in cui riesce a scoprirsi, affrontando le difficoltà che le hanno sommerso la strada rendendola sempre più difficile da percorrere.
“So che ho scritto a delle persone che non hanno più un indirizzo su questa terra. So che siete morti. Ma io vi sento. Tutti. Siamo stati qui. Le nostre vite contano qualcosa.”
Quando sono arrivata all’ultima pagina, ho pensato che per riuscire a scrivere un libro simile, carico di tristezza, capace di coinvolgerti in pieno, bisogna sapere cosa vuol dire perdere qualcuno di importante. Per questo ho cercato subito di informarmi sulla vita di Ava Dellaria, volevo capire come fosse riuscita a trasmettermi tutto quel dolore. E avevo ragione. Anche lei ha perso qualcuno di importante ed è stata proprio questa perdita che l’ha ispirata a scrivere questo libro. Ora, giustamente, vi chiederete: Perché quattro stelle e non cinque?
Purtroppo devo dire che stilisticamente il libro non è il massimo, molto spesso ho trovato degli episodi, ricordi di Laurel, ripetuti in più lettere, per questo andavo avanti un po’ scocciata. E’ un libro pieno di sentimenti, a volte espressi in modo banale, è stato questo che mi ha portata a far scalare il punteggio. Nonostante questi difetti, vi consiglio di leggerlo. A mio parere ha tanto da insegnare.




Edited by Pau_7 - 6/3/2015, 22:18
 
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1 replies since 29/5/2014, 20:37   96 views
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