GRAY
Francesco Falconi
"Fin dove ti spingeresti Layla?
Saresti disposta a rinunciare a tutto?"
Riprendere il
Ritratto di Dorian Gray, rielaborarlo e riambientarlo ai nostri giorni è stata un'idea folle, ma geniale. Francesco Falconi ha decisamente fatto centro!
Non pensate che questo sia un continuo del romanzo di Wilde, né una scopiazzatura: Falconi riprende l'idea, i personaggi principali, per poi crearne una trama degna di nota, originale e profonda.
La storia è ambientata principalmente in una Roma attuale, un'ambientazione che si amalgama in pieno con gli intrecci del romanzo. Numerosi Flash Back nel passato ci faranno rivivere alcuni momenti cruciali per la comprensione dei personaggi e delle loro azioni e, tramite descrizioni essenziali, ci portano a Parigi, Venezia e Firenze dei primi anni del ’900.
I protagonisti sono Dorian e Layla, due opposti. Il primo eterno giovane, la seconda una ventenne romana. Entrambi però tormentati dall'Anima Nera.
"È difficile riconoscersi. Capire il proprio corpo, accettarlo, amarlo.
Perfino fingere di volergli bene."
L'Anima Nera è dentro ognuno di noi, rappresenta la nostra parte oscura e malvagia. Quella parte che non amiamo, che cerchiamo di nascondere agli altri, ma non riusciamo a farlo con noi stessi. Il romanzo insegna che non bisogna fuggire da essa, ma affrontarla, comprenderla e infine accettarla.
Layla non ama se stessa e ogni volta che si specchia vede un mostro. Dorian si ama troppo e non riesce ad amare gli altri.
Due opposti che inevitabilmente si attraggono, si scontrano e imparano l'uno dall'altro.
Insieme riusciranno a superare le loro paure, i loro punti deboli?
Una storia d'amore, la loro, straziante e diversa dal solito, ma che entra fin dentro le ossa. Due personaggi che ho trovato molto complessi, ma in cui sono riuscita a immedesimarmi fino a comprenderli senza mai giudicarli.
"Siamo cuori in fiamme soffocati in un'anima nera."
Tutti i personaggi messi in scena da Falconi sono esasperati, hanno i loro punti deboli ben definiti. Conosciamo le loro paure e i loro difetti più dei loro pregi. Incarnano degli stereotipi della nostra società attuale, soprattutto dei giovani. Lo spaccato offerto dall’autore è completo e vivido: mostra chi soffre di dismorfofobia, chi gode nel far soffrire il prossimo, chi è superficiale, chi è ossessionato da ciò che non può avere, chi è egoista, chi è immaturo… Ognuno personaggio ha qualcosa da raccontare ed è parte importante per lo svolgersi della trama.
Falconi è riuscito in poche pagine a farceli conoscere, amare o odiare, e ha fatto ancora di più: non importa quanto i suoi personaggi sprofondino nel fango, hanno tutti la possibilità di redimersi, superare i loro limiti e sperare in un futuro migliore. L’Anima nera pone una domanda, se la risposta la soddisfa allora si è liberi da lei…
“Cos’è l’amore?”
“Cos’è l’ossessione?”
“Cos’è il rimorso?”
Queste le domande, domande a cui è difficile dare una risposta. L’idea di poter soddisfare i quesiti, lascia tuttavia uno spiraglio di luce, la speranza di poter uscire dall’oscurità. Se c'è speranza per Dorian Gray, dannato e senz'anima da più di un secolo, c’è davvero speranza per tutti!
Il tema principale del romanzo, al di là dei risvolti romantici, resta la Bellezza, come nel romanzo di Wilde. L’ambientazione moderna dà, tuttavia, una nuova prospettiva sul suo significato e suggerisce riflessioni molto profonde e realistiche. La bellezza fisica quanto incide sulla nostra vita? La superficialità purtroppo è all’ordine del giorno e la risposta a questa domanda lascia l’amaro in bocca.
C’è però un altro aspetto della nostra società che Falconi ha indagato con gran maestria e spirito critico: l’Ossessione. L’ossessione è il desiderio verso ciò che non si può avere, verso qualcosa che non si può raggiungere. Non c’è nulla che possa soddisfare la brama intrinseca nell’uomo, la realizzazione del nostro desiderio è sempre temporanea e fuggevole e ci porta a una nuova dipendenza, una nuova ossessione. Siamo destinati a questo ciclo che si ripete e lo stesso autore ce ne fa rendere conto in modo brutale, crudele nella sua realtà.
Il romanzo è oscuro, ricco di chiavi di lettura ma è anche un’ode all’arte, vera protagonista di “Gray”, celebrata in tutte le forme: dalla pittura alla fotografia, alla danza. La lettura ne risulta poetica ed evocativa.
Lo stile ben si accorda alla necessità di verità di Francesco Falconi. Il romanzo, infatti, è scritto in terza persona, con un taglio schietto, asciutto, crudo e senza fronzoli. Il lessico spietato è perfetto per far riflettere il lettore.
“Gray” è un libro con una storia oscura che pian piano divora il lettore, al punto che non si riesce a smettere di leggerlo. Lascia emozioni contrastanti, ma anche una nuova consapevolezza di se stessi. Le riflessioni sono tante e potrei scrivere per ore… l’unica cosa che posso dirvi è di leggerlo perché non ve ne pentirete.
Super Consigliato!
"La vita è assurda, a volte. Di più, cinica. Ha sempre temuto di perdere la giovinezza e la bellezza. Di veder comparire sul suo volto le prime tracce della vecchiaia e di rimanere soffocato dai rimorsi di non essere stato capace di vivere le emozioni più estreme."
Edited by Pau_7 - 11/3/2015, 14:15