L'ATTESA
Jodi Ellen Malpas
This Man Trilogy #3.5
Devo ammetterlo. Al primo capitolo di questa trilogia, ho amato e odiato Jesse.
Il lord del maniero mi affascinava ma mi confondeva. Insomma, non riuscivo a farmelo piacere totalmente, malgrado le caratteristiche dell'uomo alfa ci fossero tutte. Era estremo, ossessionato e ossessionante, a volte illogico e un paio di volte di troppo ho storto il naso di fronte al suo comportamento. Ma la storia era avvincente e il ritmo narrativo incalzante, per cui, ho aspettato trepidante i seguiti e, allora sì, ne sono rimasta incantata.
È una storia che evolve piano. Più si va avanti e più si capiscono e giustificano certi atteggiamenti. L'amore e la passione travolgente fanno da cornice a una vicenda per nulla semplice, anche se l'epilogo è scontato... ma un buon romance o un erotico può risultare anche prevedibile e diciamocelo, guai a non darci il finale che abbiamo predetto... noi lettrici siamo piuttosto esigenti.
Questa parentesi, "L'attesa", rappresenta una telecamera piazzata sulla vita dei nostri due protagonisti, nel momento più prezioso della loro esistenza. C'è qualche parolaccia di troppo, ma glielo concediamo. Jesse e Ava sono anche questo: irriverenti, "fumantini" ma a noi piacciono così.
Ava è incredibile, umana nell'affrontare il parto, decisamente vera oltre al romanzo. È una di noi. La dolcezza del lord è quello che intenerisce e commuove. Jesse padre è qualcosa di straordinario.
Avrei voluto leggere qualche pagina in più. Tredici pagine si esauriscono in un lampo e lasciano a bocca asciutta in fretta, ma non manca nulla. Si respira sentimento e questo basta a saziare la nostra fame di lieto fine. Lo stile dell'autrice lo conosciamo già. La Malpas non si smentisce neanche questa volta. Sviscera... e io adoro quando un'autrice riesce a farlo, malgrado l'esiguità del racconto. Questa storia si è insinuata in sordina, mi ha avvinta lentamente e conquistata definitivamente alla fine. Ebbene, anch'io mi sono innamorata del lord, e ora, anche della sua splendida famiglia.
Guardo i miei tre angeli accomodarsi di nuovo e fare un lungo sospiro. «Lui sapeva che lei lo voleva», dico d’un fiato.
[...] «Perché quegli occhi glielo dicevano. Ogni volta che ci guardava dentro, vedeva la salvezza per sé e la dipendenza per lei».
[…] «È ancora una beatitudine, piccola. Una gratificazione totale. Un amore assoluto, completo, che muove la terra e scuote l’universo».E questo è tutto...
Sara.
