L'ESTATE DEI SEGRETI PERDUTI
Emily Lochart
Benvenuti nella splendida famiglia Sinclair.
Qui non ci sono criminali.
Non ci sono drogati.
Non ci sono falliti.
I Sinclair sono atletici, alti e belli. Siamo una facoltosa famiglia di stirpe democratica. Abbiamo sorrisi smaglianti, menti squadrati e un temibile servizio a tennis.
Non importa se i divorzi straziano i muscoli dei nostri cuori.
Non importa se il fondo fiduciario si sta esaurendo e le fatture inevase si accumulano sul ripiano della cucina.
Non importa se i flaconi di pillole affollano il comodino.
Non importa se uno di noi è perdutamente, disperatamente innamorato.
Un amore così estremo da richiedere un rimedio altrettanto estremo.
Siamo Sinclair.
Nessuno è spiantato.
Nessuno commette mai errori.
Passiamo l’estate su un’isola privata al largo delle coste del Massachusetts. E forse non vi serve sapere altro.
I Sinclair, come avete potuto notare, sono la tipica famiglia aristocratica americana per cui l’apparenza è tutto, nulla deve andare storto e tutto è risolvibile.
La storia è incentrata sui Bugiardi: Gat, Johnny, Mirren e Cadence. Tutti e quattro hanno la stessa età e sono dei perfetti Sinclair, tranne Gat che viene portato sull’isola fin da bambino perché amico di Johnny.
La quindicesima estate di Cady è differente dalle altre, accade un incidente, ma lei non ricorda nulla, il trauma è stato così forte che la sua mente ha deciso di lasciarla lontano. Per questo la sua famiglia decide di farle passare la sua sedicesima estate in viaggio per l’Europa ma Cady continua a stare male, c’è qualcosa che non va nella sua testa. A diciassette anni, convince sua madre a farla tornare a Beechwood Island, ed è proprio durante questa estate che cercherà di ricordare.
In un primo momento l’autrice mostra degli episodi della vita di Cady e delle sue estati con i Bugiardi, in modo frammentario. La noia è venuta fin da subito a farmi visita. Non che il libro sia pesante, anzi, in realtà lo si potrebbe leggere in poche ore, eppure io me lo son portato dietro per una settimana!
Fino alla fine non sono riuscita ad avere un’immagine vera della storia. Personalmente, quando leggo un libro, ho bisogno di immergermi all’interno, vivendo sulla mia pelle la vicenda insieme alla protagonista, creando con la mia testa i luoghi ed i personaggi, avendo chiari in mente soprattutto i tratti caratteriali. Con questo libro non è successo nulla di ciò, è stato tutto sfuggente, nessun personaggio è riuscito a colpirmi davvero: sono stati delle ombre di passaggio, del tutto lontani. L’unica che si riesce a conoscere abbastanza è la protagonista, vivendo con lei il suo dolore e le sue ferite, ma nulla di più.
Ammetto di essere rimasta delusa. Dalla trama sembrava un libro intrigante, diverso dalle solite storie adolescenziali, e la differenza c’è: l’ambientazione è abbastanza originale, alcuni fatti riescono a colpire in particolar modo, ma alla fine non resta nulla.
Edited by Pau_7 - 5/2/2015, 22:07