Posts written by Pau_7

view post Posted: 12/3/2015, 13:36 True Blood (7° Stagione) - Serie TV
Commento della 5^ puntata della 7^ e ultima stagione di TRUE BLOOD

Una cosa appare certa: senza Eric e Pam questa serie non sarebbe la stessa.
Questo è ciò che si percepisce subito dalle impressioni del perfido Goblin.
Che ne penserà della puntata 6?
Leggiamolo insieme!



Mi tocca, caro lettore.
Questo episodio ha avuto, come al solito, un paio di momenti interessanti solo ed esclusivamente grazie alla presenza di Eric e Pam, e tutto il resto trascurabile. Non che non sia successo nulla, qualcosa è accaduto, ma niente su cui ci sia bisogno di sprecare fiumi di inchiostro. Si ha la conferma che Eric è il migliore, che Sookie ha l’intelligenza di un broccolo e che la Paquin, quando piange, è la donna più brutta del mondo, oltre a non essere assolutamente un genio della recitazione.
Dai, seguimi, vediamo di sbrigarcela in fretta.
L’episodio si apre dove lo avevamo lasciato: Eric, che stringe ancora in mano la mandibola dello Yakuzo – credo che non si dica così, ma chissenefrega – si sente sempre peggio. Vista offuscata, debolezza che lo porta quasi a barcollare… eppure, da solo, continua a far strage di giapponesi armati ed è strabiliante vederlo. Eppure, a un certo punto, è costretto ad arrendersi: Pam è stata catturata. I due, con catene d’argento al collo, vengono condotti in una stanza, messi a sedere davanti a una vetrata con un temporizzatore: sette ore all’alba.
“Sarà la nostra prima alba insieme” dice Eric, e Pam, che andrebbe con lui fino alla fine del mondo, non può fare a meno di sorridere.
Sigla.
Casa Compton, con le di lui vene nerastre che gli corrono sulle braccia alla velocità della luce. Meglio fare qualcosa, pensa lui, invece che stare qui a guardarmi allo specchio come un coglione. Povero specchio, in fondo, che male mi ha fatto? No, Bill non avrebbe mai un pensiero così gentile, nemmeno nei confronti dello specchio che lo ha sopportato per anni. Va bene, sto delirando, non c’è bisogno di farmelo notare. La mossa successiva è telefonare a uno studio legale specializzato in diritto vampirico e prendere un appuntamento. Glielo vorrebbero dare dopo 5 mesi, ma lui dice di essere affetto da Hep-V e di non avere tutto quel tempo. “Ok, venga qui e aspetti il suo turno” gli rispondono. Bene. Peccato che Jessica, per caso, ascolti la telefonata e scopra a questo modo che il suo maker è malato. Sempre molto trasparente con le persone che lo circondano, il Billuccio, non c’è che dire. Appena lui esce, Jess telefona al povero Jason che, tornato a casa dopo la festa – e dopo l’incontro amoroso con la rossa – si trova davanti Psycoviolet in tenuta da battaglia e deve soddisfare anche lei. Non mi sono stupita del fatto che la pazza non gli abbia cavato gli occhi subito. Ha proprio l’aria di una che vuole consumare fredda la propria vendetta. Ecco, Violet è un personaggio che proprio non mi piace. Spero che la facciano fuori presto e non verserò una lacrima. Sono affezionata al fratellino di Sookie e sto male per lui, anche perché, più tardi nell’episodio, confesserà alla sorella di essere terrorizzato dalla vampira. E come dargli torto?
Scena successiva: Altra pazza, altro regalo: Lettie Mae convince Lafayette a seguirla nel suo trip mentale alla ricerca dello spirito di Tara, usando come… propellente il sangue di James. Stendiamo un velo pietoso riguardo a tutta la faccenda, che ho trovato interessante come il telegiornale di Emilio Fede o come un programma di Radio Maria. Proseguiamo.
Di nuovo Eric e Pam, che a pochi minuti dall’alba ricevono la visita del Presidente della Yokohomo Corporation, deciso a scoprire dove sia Sarah Newlin. Segue scambio di sbruffonerie come solo due maschi possono produrre; Eric potrebbe anche decidere di lasciarsi bruciare, pur di non rivelare dove si nasconde Sarah, ma non metterebbe mai a repentaglio la vita di Pam, solo per avere la soddisfazione di uccidere personalmente la Newlin. Autori, avete toppato come al solito. È la stessa Pam a rivelare ai giapponesi l’esistenza della sorella vampira di Sarah, e anche i due maschioni paiono arrivare a un accordo: lui la potrà uccidere, e loro avranno il suo corpo. Sembra un dettaglio? Beh, non lo è. Vedrete più avanti.
Ma eccoci a Bill che arriva presso lo studio legale: qui la scena è stata obiettivamente abbastanza divertente. Qualcuno forse ricorderà una situazione analoga in Beetlejuice di Tim Burton, con lo spiritello nella sala d’attesa dell’aldilà, affollatissima, con trapassati di tutti i tipi. Anche qui la fauna è molto diversificata, anche se sono tutti vampiri e tutti malati. Ce ne sono di grassi, di magri, di bianchi, di neri, giovani e vecchi, a sottolineare un concetto che in True Blood è sempre stato fondamentale: dimenticate i vampiri alla Dracula, loro sono come noi. Bill prende il numerino e si sente male, perché ha qualcosa come 200 persone davanti. Tanto vale sedersi. C’è il rischio di schiattare prima di essere ricevuti, ma non può nemmeno incantare qualcuno per farsi consegnare un numero più vantaggioso, visto che il glamour non funziona con gli altri vampiri. Musichetta in sottofondo, da sala da aspetto. Il vampiro accanto a lui che si alza e cambia di posto quando si accorge di come corrono quelle maledette vene nerastre sulle braccia di Billuccio. Colui che è stato una specie di divinità – non ricordatemelo, che vomito ancora adesso – costretto a fare anticamera come uno qualunque. Quando alla fine viene ricevuto, scopre che in realtà non può nemmeno assicurare un futuro decente a Jessica: solo i vivi possono redarre un testamento valido, e lui vivo proprio non è. L’avvocatessa gli propone l’escamotage dell’adozione, ma gli prospetta anche tempi lunghissimi, a meno che… “per dieci milioni di dollari la metto in cima alla lista”, gli dice la furbetta. Allora sì che Bill cerca di incantarla. Lenti anti-glamour. Ritenta, sarai più fortunato. E lui, che effettivamente di tempo da perdere non ne ha, le pianta il fermacarte in gola e se ne va. E per una volta ha avuto la mia approvazione. A casa, intanto, Jess e Sookie hanno parlato, e Sook, che sospettava di essere la responsabile dell’infezione di Bill, è andata a fare l’esame del sangue per scoprirlo. Calcolate che Bill è rimasto in quello studio per tutta la notte e tutto il giorno seguente, fino al tramonto, quindi le due donne hanno avuto tutto il tempo di fare quello che volevano. Jason è con loro e non sospetta che Violet si è accorta della sua fuga. Lei pensa che sia andato da Jess a divertirsi, e prepara la propria vendetta, che, per quanto ci è dato intuire in questo episodio, sarà molto, molto crudele, e non solo contro di lui.
Ah, un momento di riflessione lo merita il discorso che Sookie fa a Jason mentre aspettano il risultato delle analisi. Altro obbrobrio partorito dalla mente malata di questi autori. Complimenti, davvero. In sintesi, Sook dice a Jason che sì, ha amato Alcide, a modo suo ha amato anche Eric – uh, ma che generosa! Ma vaffan… va – ma che Billuccio Santo è il suo primo amore, e non importa quello che lui le ha fatto, lei lo amerà sempre. Quindi di nuovo perdoniamo abusi, bugie, sopraffazioni e tutte le altre porcate che Bill le ha fatto perché lui è il suo primo amore????!!!!!!! No, ma io non mi capacito, caro lettore. E’ davvero questo il messaggio che vogliamo far passare?! Buckner, crepa. Comunque sì, Sook è positiva, è stata lei ad infettare Bill e deve tornare da Jess ad avvertirla. Quando lui rientra le trova in condizioni penose. Per Sookie vale proprio il consiglio: “Non piangere, che diventi brutta”. Non che quando ride la situazione migliori molto, eh? Si nota che non sopporto Sookie e che trovo orrenda la Paquin? Se devo ribadire il concetto fatemelo sapere, eh.
Abbiamo anche due novelli Romeo e Giulietta, in questo episodio, rispettivamente il figlio di Holly, Wade, e la figlia di Andy (Boh) che, infischiandosene del fatto che tra poco diventeranno fratellastri, trombano in allegria e vengono colti in flagrante da Andy. Non ce ne fregherebbe assolutamente niente di questa vicenda, se non per il fatto che i due scappano a rifugiarsi sulla casa sull’albero in cui Andy giocava da piccolo e vengono ritrovati da Violet che, con una scusa, li attira, dice lei, in un posto più sicuro. In questo modo la pazzoide vuole vendicarsi anche di Jess, perché sa che la fatina è sotto la sua protezione. Vedremo nel prossimo episodio cosa succederà, ma se non fosse per Jason non me ne fregherebbe poi così tanto, ecco.
Ultima cosa davvero interessante è la visita di Sarah Newlin a casa della sorella.
“Io ho cambiato vita. Io posso salvarti, perché so dov’è l’antidoto. IO sono l’antidoto. L’ho bevuto mentre fuggivo dal laboratorio, e adesso è dentro di me.” (Traduzione, di certo non puoi uccidermi, o un milione di altri vampiri ti strapperanno le braccia e le gambe come se fossero le ali di una mosca). La Newlin è una calamità e porta disgrazie ovunque vada, ma non si può dire che non sia una donna dalle mille risorse.
L’episodio si conclude con Eric, Pam e i giapponesi che arrivano dalla vampira e appena lei apre la porta si rendono conto della sua miracolosa guarigione. “What the fuck?!” dice Pam. Lo abbiamo detto tutti, tranquilla. La salvezza per Eric, dunque, è lì ad un passo. Spero solo che quei maledetti di autori non ci facciano tirare un sospiro di sollievo mostrandocelo guarito, per poi uccidercelo in un altro modo.
Forse ho dimenticato qualcosa o qualcuno; se così è stato, perdonatemi, ma per me le storyline secondarie sono sempre state una scocciatura, in True Blood. Solo intermezzi fastidiosi tra le vicende interessanti, insomma. In questa stagione, in cui anche le storie principali sono in genere fastidiose, figuratevi star qui a disquisire su Arlene o Sam o chissà chi.
Passo e chiudo, caro lettore. Incrociate tutte le dita che avete per Eric.

Alla prossima.
The Goblin.
view post Posted: 11/3/2015, 14:11 THE 100 - 1° serie - Serie TV
CITAZIONE (Flavia Casamassima @ 11/3/2015, 07:37) 
Io sono arrivata alla 1 stagione quando esce la seconda in italiano?? Io tifo per bellamy e Clarke

Ciao Flavia :)
Ti chiedo gentilmente di passare in SEGRETERIA a presentarti, prima di commentare i vari post. Grazie ^_^
view post Posted: 10/3/2015, 13:22 Il punto di vista delle autrici - L'Angolo di Matesi




Buoni e cattivi, qual è il punto di vista delle autrici?
Teresa Siciliano nel suo nuovo articolo analizza le posizioni delle principali autrici di storici italiane e straniere.
Un interessante articolo da non perdere!





In un romanzo rosa è importante distinguere fra il bene e il male, dal momento che nelle regole del genere è ricorrente l’esigenza che i protagonisti agiscano secondo le leggi morali comunemente accettate. O almeno devono imparare a farlo nel corso della vicenda. Negli eventi storici si fa intendere quale fosse la linea giusta, dal momento che non tutte le lettrici si orientano facilmente in questo ambito. Sembra scontato, ma non lo è, dal momento che sulla trama influisce pesantemente il punto di vista dell’autrice.
Rammento che da ragazzina notai con grande stupore che in Via col vento si parteggiava, nella guerra di secessione, per il Sud e per la schiavitù. E si parlava sprezzantemente della Capanna dello zio Tom come di un romanzo assurdo che offriva un’immagine puramente fittizia della condizione dei neri.
La cosa è frequente nei romanzi storici. In genere, ad esempio, non capitano regency filonapoleonici. L’unico che mi viene in mente in questo momento è Il gioco dell’inganno della Castellano (che non è propriamente un regency), in cui Napoleone è forse il personaggio più interessante, almeno secondo me. E ciò perché i rosa provengono in massima parte dall’area anglosassone e quindi stanno con gli inglesi e con Wellington.
Può capitare qualche critica, come nel recente Una svolta del destino della Kelly, ma forse più in chiave pacifista che altro. Potremmo inoltre fare riferimento a Innamorarsi di un lord della Balogh, in cui stranamente Alleyne ha un comportamento, diciamo, non molto coraggioso a Waterloo, dove scopre (pensa un po’!) che la guerra è una brutta cosa e anche molto pericolosa.
In Italia in genere le autrici assumono il punto di vista filorisorgimentale. Si distingue un po’ la Formenti che nel Destino in una stella, mi pare, apprezza il passaggio della Lombardia al dominio austriaco, che certo (non si può negarlo) rappresentò un netto miglioramento rispetto alla dominazione spagnola, ed elogia il governo di Maria Teresa.
In modo ancora più audace nel racconto Leonessa di marzo (nell’antologia Amori sull’ali dorate) si spinge fino a rappresentare l’amore fra un’italiana ed un ufficiale austriaco, cosa che, data la collocazione all’interno di un volume celebrativo del 150esimo dell’unità italiana, allora mi parve perfino scandalosa, nonostante il racconto fosse piuttosto bello.
Qualcosa del genere la Formenti aveva già fatto in Un uomo da odiare, di ambientazione medievale, in cui in qualche modo (udite! udite!) ci si schierava dalla parte di Federico Barbarossa e non della Lega Lombarda (quella medievale, intendo, quella di Berchet).
Le altre scrittrici dell’antologia risorgimentale, invece, non hanno dubbi e mi piace ricordare Bella mia della Masella, che avrà il suo seguito in Non soltanto una notte sullo sfondo dell’impresa dei Mille. Parimenti in quest’ambito possiamo ricordare L’ultimo della Albanese, che chiama in causa, in qualche modo, Ippolito Nievo. Non mi pare di aver letto nulla, invece, di tono filoborbonico. Ma confesso di non sentire affatto la mancanza di quelle argomentazioni che affollano le pagine storiche di Facebook. E, prima che mi accusiate di antimeridionalismo, tenete presente che sono figlia di due calabresi.
Anche quando si occupano di storia straniera, è inevitabile per le nostre autrici fare una scelta di campo. Ad esempio la Picasso nel bellissimo Cuori traditi si schiera nella guerra dei Cent’anni con la Francia di Giovanna D’Arco. E basta rammentare come Shakespeare (o chi per lui) presenta il personaggio per capire che il punto di vista inglese, ancora alla fine del Cinquecento, era tutto diverso. Parimenti, la Kent in Vento di Cornovaglia sta con i monarchici e contro Cromwell.
Un altro punto spinoso della storia inglese è la battaglia di Culloden con la repressione dei seguaci del Pretendente che seguì. Ho letto infiniti romanzi, soprattutto Harlequin, su questo tema. Mentre Stevenson (tanto per fare un riferimento colto) nel Master di Ballantrae rappresenta soprattutto i, diciamo, neutralisti, che ad esempio mandano un figlio a combattere con il re e uno con i ribelli, mi pare che la maggior parte delle autrici si schieri con gli scozzesi e lamenti la distruzione della loro cultura.
Poi ci sono le posizioni personali. Per esempio in Passione proibita la Balogh spezza una lancia (in verità più d’una) a favore delle riforme vittoriane, partite su impulso del principe Albert, marito della regina Vittoria, con l’appoggio della parte più intelligente della borghesia e anche della nobiltà del paese.
In Italia, che ha avuto una storia molto diversa, emergono pure i punti di vista in qualche modo locali: per esempio la Masella torna più volte sul conflitto fra Genova e il governo di Torino, cosa di cui io, romana, prima dei suoi romanzi non sapevo nulla.
Insomma i romance storici non sono quasi mai puro intrattenimento. Sono invece spesso portatori di un filone interpretativo che bisogna individuare. Si può altrimenti sposare tesi reazionarie, tipo che a Roma si stava meglio prima del 20 settembre piuttosto che dopo.
Permettetemi una piccola digressione personale. Non so se ricordate il finale della Grande guerra di Monicelli. Il milanese Gassman e il romano Sordi stanno per rivelare un’importante informazione militare al comandante austriaco, ma poi lo sentono parlare sprezzantemente della codardia italiana e, punti nell’orgoglio patriottico che non sapevamo avessero, si faranno fucilare piuttosto che parlare. Di quella scena mi ricordai, quando si introdusse la cosiddetta tassa europea una tantum.
Ma io avrei pagato un milione! Un milione avrei pagato per non darla vinta ai tedeschi che non ci volevano nell’euro! Eppure sono nata dopo la guerra, l’Austria e la Germania per me sono paesi fratelli, ho perfino molto rispetto per i tedeschi.
Ma così andò. Certe cose si assorbono con il latte materno e con la storia orale appresa in anni lontani, tutte e tre (mia madre, mia sorella ed io) sedute intorno alla stufa a legna, per scaldarci nei lunghi pomeriggi d’inverno.
view post Posted: 9/3/2015, 13:55 Intervista a... CASSANDRA ROCCA - Interviste




Oggi esce l'ultimo libro della serie "Clove & Cade".
La nostra Mery ha pensato di fare qualche domanda a Cassandra Rocca, autrice rivelazione dell'anno.
Scoprite i retroscena delle sue storie!






1) Ciao Cassandra e benvenuta su Insaziabili Letture!
Iniziamo subito facendoti i complimenti per i tuoi successi e in particolare per l’uscita del nuovo libro “Mi sposo a New York”. Ti andrebbe di presentarci questa nuova storia?


Ciao a voi e a tutte le lettrici del blog. Per me è un onore essere qui!
Che dire del nuovo romanzo? “Mi sposo a New York” è un libro a cui tengo particolarmente, è la storia di Liberty, una giovane donna all'apparenza fredda e rigida, ma che dietro la maschera nasconde un'anima sensibile e sognatrice. Alcune delusioni del passato l'hanno spinta a rifugiarsi dietro quest'armatura di pietra e con il tempo si è convinta che preferisce vivere così, al riparo da tutti i sentimenti. Ma ci penserà Zack, suo primo amore nonché uomo molto determinato, a fare a pezzi questa sua convinzione.


2) Qual è stata la scena che ti ha fatto più emozionare e quella con cui hai avuto più problemi durante la stesura di questo romanzo?

Ci sono un paio di scene che mi sono piaciute particolarmente. Senza entrare troppo nel dettaglio, per evitare spoiler: la scena nel camerino dell'atelier di abiti da sposa, e il piccolo momento di tenerezza tra Liberty e la piccola Candice prima della gara di pattinaggio. E ammetto di avere un debole per l'epilogo! La più difficile? Forse l'ultimo capitolo: ho sempre qualche difficoltà a chiudere un romanzo.


3) Il protagonista, Zack, è un famoso pasticciere. Perché per lui hai pensato proprio a questa professione? Ti sei dovuta documentare sull'arte della pasticceria?

Adoro i dolci, perciò cosa può esserci di meglio di un uomo sexy che sa stare ai fornelli e che ti prepara torte squisite? Scherzi a parte, resistere ai sentimenti e alle emozioni è un po' come essere a dieta e guardare le vetrine delle pasticcerie: una sofferenza. L'analogia, quindi, mi sembrava adatta alla trama che avevo ideato per Liberty: lei ha tentato per anni di mettersi al riparo dalla dolcezza, in tutti i sensi. E ci voleva qualcuno, accanto a lei, che le facesse riscoprire ogni piacere della vita.
Non mi sono documentata molto sull'arte della pasticceria... a meno che non contiamo tutti i programmi di cucina che spesso mi soffermo a guardare in tv e che mi fanno letteralmente sbavare!


4) Liberty è un personaggio che, come vedremo nel corso del libro, ha dovuto cambiare se stessa e combattere con quello che di fatto è un disturbo alimentare. È stato difficile affrontare un argomento come questo in un romanzo che fondamentalmente racconta una storia d'amore?

Ho cercato di toccare l'argomento nel modo più delicato possibile, proprio perché la mia è soprattutto una storia d'amore leggera e io non ho certo le competenze per trattare una problematica così delicata. Liberty ha avuto problemi con il cibo, da ragazzina, problemi che l'hanno portata a sentirsi inadeguata. Ma pur essendo riuscita, negli anni, a cambiare drasticamente le sue abitudini e il suo aspetto, il disagio non è svanito, perché erano altri i problemi che la portavano a sentirsi così. Il messaggio che volevo passasse è che non è certo l'aspetto fisico a identificare una persona, e che un corpo perfetto non sempre è sinonimo di serenità. Spero di esserci riuscita.


5) Perché la scelta, un po' insolita, di fare di Zack un papà single? Ammetterai che è più comune leggere di ragazze madri.

Il padre di Liberty ha abbandonato moglie e figlie e questo ha senz'altro segnato l'infanzia di Lib. Per questo volevo che avesse accanto un uomo che potesse ridarle fiducia nella “famiglia”. È vero anche che adoro i papà dolci e protettivi, perciò non è stato affatto un sacrificio descriverne uno! Inoltre, volevo inserire la figura di un bambino all'interno della storia, perché sono la mia realtà quotidiana e perché con il loro candore e la loro dolcezza riescono davvero a toccarti il cuore, regalandoti tanto senza chiederti nulla in cambio. E Liberty aveva bisogno anche di un affetto incondizionato come quello per “guarire”.


6) Questo romanzo rappresenta la fine di una “trilogia” che ti ha portato un grandissimo successo. Come ti senti all’idea di dire addio a tutti i tuoi personaggi? Sarà un addio o magari un arrivederci?

Un po' mi intristisce. Se fosse possibile, continuerei a narrare le loro storie fino alla vecchiaia. Ma in fondo, essendo frutti della mia fantasia, posso rivederli quando voglio!
Non credo ci saranno altre storie con gli stessi personaggi, in futuro. Però, una nuova trama con un protagonista legato in qualche modo a loro... Chissà? Mai dire mai!


7) Come sono nate le tue storie? In particolare com’è nata la storia di Clover e Cade, i protagonisti di “Tutta colpa di New York”? Le altre storie, quella di Zoe ed Eric in “Una notte d’amore a New York” e quella di Liberty e Zack in “Mi sposo a New York”, erano previste prima del tuo esordio o sono state elaborate in seguito?

La storia di Clover e Cade è nata per caso, ormai due anni fa. Continuava a spuntare, nella mia testa, l'immagine di questa ragazza dai capelli rossi che rincorreva i bambini, e un vicino di casa che la guardava come se fosse matta. È stato impossibile ignorarli! Fin da subito è stato chiaro che le due amiche di Clover, Zoe e Liberty, avevano qualcosa da raccontare e così, di pari passo con la costruzione della prima trama, ho abbozzato anche le altre due. All'epoca pensavo di scrivere solo tre racconti a tema natalizio da racchiudere in un unico volume, ma la prima storia ha finito per prendersi troppo spazio... e mi sono ritrovata con tre romanzi separati tra le mani.


8) Nei tuoi romanzi hai delineato tre protagoniste tutte con caratteri molti diversi tra loro. Quale delle tre è Cassandra? O c’è un pizzico di te in tutte loro?

È vero, sono tutte diverse, ma hanno una cosa che le accomuna: un'insicurezza di fondo che le porta a indossare una maschera per difendersi dal giudizio altrui. Clover usa l'irriverenza, Zoe la civetteria, Liberty la freddezza, ma in realtà nessuna di loro è ciò che sembra e solo chi ha voglia di comprenderle può arrivare a scoprire la loro vera natura.
Delle tre ragazze, forse mi rivedo di più in Clover, soprattutto per quanto riguarda la passione per il Natale e la neve, e ho in comune con Liberty alcune fragilità. Ma l'anima più affine a me resta Eric: abbiamo lo stesso acido sarcasmo!


9) Tema ricorrente e caratterizzante di tutte le tue opere è la presenza di una favolosa città: New York. Perché hai scelto proprio la Grande Mela?

Quando ho deciso di ambientare la storia nel periodo natalizio, ho iniziato a fare alcune ricerche: mi serviva una location che avesse una grossa tradizione legata all'albero di Natale, e New York, con il suo rito dell'accensione dell'abete al Rockefeller Center, era la più indicata. Dovendo farvi muovere liberamente una star del cinema, poi, mi sembrava anche la più credibile.


10) Tu nasci come scrittrice auto pubblicata. Cosa ti ha spinto a provare l’esperienza del Self publishing? Ti senti di consigliarla ad altre scrittrici emergenti?

Sono arrivata al self publishing per puro caso. Avevo appena mandato un mio romanzo ad alcune case editrici, ma i tempi di attesa erano davvero lunghi e lo sconforto di non ricevere risposte era tanto. Proprio in quei mesi ho scoperto che ci si poteva auto-pubblicare su Amazon, gratuitamente (sono di Genova, non avrei mai pagato per vedere il mio nome su una copertina!), e così mi sono decisa a provare. Stavo scrivendo “Tutta colpa di New York” e ho pensato di usare quello per il mio esperimento: volevo un riscontro immediato che mi facesse capire se il mio modo di scrivere poteva piacere ai lettori o se avevano fatto bene le case editrici a ignorarmi. E per fortuna è andata bene!
Diciamo che consiglio il Self se non si riesce a farsi notare da una vera casa editrice tramite le
vie tradizionali, però deve essere fatto con criterio. Lanciarsi allo sbaraglio, senza una figura professionale alle spalle, attratti dalla vetrina facile e da un piccolo guadagno privo di vincoli, può essere stuzzicante... ma la casa editrice è tutta un'altra cosa. Ho provato entrambe le strade e ho notato la differenza: tralasciando fattori importanti come pubblicità, diffusione, grafica e reperibilità, lavorare con uno staff preparato e che sa fare il proprio mestiere ti insegna tantissime cose e ti aiuta a crescere come scrittore.


11) Il tuo primo libro è stato acquistato quasi subito da un'importante casa editrice, la Newton Compton. Cosa ha significato per te? Ti va di condividere con noi le emozioni di quel momento? Qualche aneddoto a esso legato?

Cosa ha significato? L'avverarsi di un desiderio. Quando mi è arrivato il primo messaggio dalla casa editrice, la mia reazione è stata sedermi: mi tremavano le gambe, non riuscivo a crederci. Subito dopo ho pensato di rifiutare la loro proposta: avevo troppa paura! Ma era un'occasione irripetibile, era davvero un sogno che si realizzava e non potevo buttarlo via.
Un aneddoto? Quando ho iniziato a contattare le case editrici per tentare l'invio di un romanzo, la prima su cui mi sono informata è stata proprio la Newton Compton, che allora pubblicava una delle mie autrici preferite: Federica Bosco. Far parte della stessa “scuderia” sarebbe stato un onore, per me! Ho spulciato il loro sito internet alla ricerca di un indirizzo a cui spedire il mio lavoro, e invece ho scoperto che in quel momento non accettavano manoscritti. Così mi sono “rassegnata” a puntare su altre case editrici. Pochi mesi dopo è stata proprio la Newton a cercarmi. Sembra pazzesco solo a me?


12) Ti conosciamo come scrittrice, ma chi è in realtà Cassandra Rocca? Quali sono i tuoi sogni, le tue aspirazioni? Cosa ti piace fare oltre scrivere?

Cassandra è una ragazza come tante, con una vita normale. Lavora come educatrice infantile, va a fare la spesa, impreca elegantemente in mezzo al traffico e lancia oggetti contro il soffitto per provare a far capire alla vicina di sopra che sta facendo troppo rumore. (Per inciso: non funziona!) Sogno una casa tutta mia “sul cucuzzolo della montagna” (ho bisogno di pace, si capisce?!), dove stare seduta sul divano a guardare un film tratto da un mio romanzo (punto troppo in alto?). Amo leggere, mi piace camminare (anche se lo faccio di rado perché sono tremendamente pigra) e ho una passione smodata per la musica e la danza classica. E per i Sette Nani! (Brontolo, i love you!)


13) Il posto ideale dove ti piace scrivere? Ascolti qualche playlist mentre scrivi? Se sì, quale?

Qualunque posto va bene, l'importante è che sia comodo e silenzioso. Scrivo ascoltando una playlist solo se intorno a me c'è trambusto, e in quel caso prediligo la musica classica. Chopin mi riconcilia con il mondo!


14) Pronta per un gioco? Ti faremo una serie di domande botta e risposta, ok?

Ci provo... ma vi avverto: non riesco mai a scegliere meno di due opzioni per volta. Vale lo stesso?

- Libro preferito?
Sono due (vi avevo avvertite!): “Il magico regno di Landover” di Terry Brooks e “Paradise” di Judith McNaught.

- Libro che vorresti bruciare al rogo?
Nessuno! Mi spiace perfino vendere i doppioni... Il libro è un oggetto sacro!

- Genere letterario che più ti rappresenta?
Rosa contemporaneo, quello che io chiamo “Commedia romantica”.

- Personaggio di un libro che più ami?
Ce ne sono tanti... In questo momento mi viene in mente Jamie Fraser della serie Outlander. Impossibile resistergli!

- Autore/autrice che vorresti abbracciare e con cui vorresti chiacchierare per ore?
Abbraccerei Judith McNaught e chiacchiererei con Diana Gabaldon.

- Film che ti fa piangere ogni volta che lo vedi?
Titanic... e Dragonheart!

- L’attore che vorresti rapire per portartelo a casa?
Hugh Jackman! Ma la lista è piuttosto lunga, sotto di lui...

- Cantante o Band preferita?
Michael Bublè.

- Caffè o Cioccolata?
Cioccolata, senza ombra di dubbio!

- Dolce o salato?
Dolce. Però le patatine fritte...

- Mare o montagna?
Sei mesi per uno?

- Metropoli o campagna?
Campagna.


15) Cosa ti riserva il futuro? Qualche progetto di cui vuoi parlarci? Siamo molto curiose!

Ho appena sottoposto una trama tutta nuova alla mia casa editrice e ho avuto il loro benestare, perciò ho iniziato a scrivere. Ma è ancora in fase di elaborazione, quindi non posso anticipare nulla.


16) Cosa vuoi dire alle nostre lettrici per invogliarle a comprare il nuovo libro?

Non mi so vendere molto bene, in realtà. Posso solo dire che, se hanno voglia di staccare la spina per qualche ora e amano le storie romantiche e a tratti divertenti, “Mi sposo a New York” potrebbe fare al caso loro. E che se hanno amato anche solo il primo romanzo della trilogia... non possono perdersi la conclusione della storia!



Ed eccoci alla fine di questa piacevole chiacchierata! Ti ringrazio per la disponibilità e la gentilezza che ci hai sempre dimostrato. Con l'augurio di leggere presto la tua prossima storia, quest'insaziabile lettrice ti lascia con un abbraccio.





L'autrice:
zul4Omj Giovane scrittrice di origini siciliane, vive a Genova. Nella vita di tutti i giorni lavora come educatrice infantile, ma dedica il tempo che le resta al suo amore più grande: i libri. Accanita lettrice e aspirante scrittrice fin dalla tenera età, ha iniziato a pensare di rendere pubblica la sua passione solo negli ultimi anni. Tutta colpa di New York è il suo romanzo d’esordio.


La serie "Clover & Cade" è così composta:
1 - Tutta colpa di New York
1,5 - In amore tutto può succedere
2 - Una notte d'amore a New York
2,5 - Tutta colpa della gelosia
3 - Mi sposo a New York

view post Posted: 7/3/2015, 22:25 Uscite Luglio 2015 - Prossime Uscite
... Work in Progress ...



7 LUGLIO
:new: - Prova ad amarmi di Sylvia Kant (RIEDIZIONE)
view post Posted: 7/3/2015, 20:06 La meravigliosa rivincita - Romanzi Young Adult & New Adult

La mia meravigliosa rivincita

Madoc e Fallon.
Due ragazzi separati che, giocando, forzano il limite tra amore e guerra…


TRAMA TRADOTTA DAL NOSTRO STAFF.
IN CASO DI UTILIZZO, CITARE LA FONTE!



Lei è tornata.

Nei due anni che è stata in collegio, non si sono avute sue notizie. Quando ancora vivevamo nella stessa casa, era solita ignorarmi di giorno e lasciare aperta per me la porta della sua camera da letto di notte.
Ero stupido allora, ma ora sono pronto a batterla al suo stesso gioco…

Sono tornata.

Dopo due anni posso affermare che lui mi vuole ancora, anche se si comporta come se fosse migliore di me.
Ma non mi farò mandare via. E non soccomberò. Vedrò il suo bluff e risponderò all'attacco. È ciò che vuole, giusto? Finché terrò la guardia alta, non scoprirà mai quanto mi interessa…

Genere: New Adult
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo:
Ebook: € 4,99
Uscita: 9 Luglio


La serie "Fall Away" è così composta:
1 - Bully - Mai per amore
1,5 - Until You - Da quando ci sei tu
2 - Rival - LA MIA MERAVIGLIOSA RIVINCITA
3 - Falling Away
4 - Aflame


L’autore:
jpgPenelope Douglas vive a Las Vegas con suo marito e sua figlia. Mai per amore è il suo romanzo d’esordio, il primo di un’emozionante serie.
Per saperne di più potete seguirla su Twitter e Facebook e su www.penelopedouglasauthor.com.




Recensione


a cura di Francesca Rossi


«Tu mi rovinerai Fallon», disse con la voce che gli tremava.
Non più di quanto tu abbia rovinato me.





Si dice che l’amore vero duri per sempre, che riesca ad attraversare il tempo e le distanze, ma che non porti solo gioie, proprio come nessuna rosa nasce senza spine.
L’amore e la passione possono divampare all’improvviso, insieme, senza che gli innamorati se ne rendano conto, senza chiedere il permesso. Più si tenta di reprimere questi sentimenti, negando loro la possibilità di esistere, più si rafforzeranno fino a travolgere qualunque ostacolo trovino sul loro cammino.
Non serve scappare, non serve farsi la guerra; l’amore è parte del destino, ma mentre su quest’ultimo si può avere un certo margine di controllo, sul primo è del tutto impossibile.
Questo è proprio ciò che accade a Madoc Caruthers e Fallon Pierce, i protagonisti del romanzo di Penelope Douglas “La mia meravigliosa rivincita”, edito da Newton Compton.
I due diventano fratellastri dopo il matrimonio tra la madre di Fellon e il padre di Madoc, ma non si sopportano. La loro turbolenta convivenza in casa Caruthers è fatta di odio, rancore e dispetti reciproci, chiara reazione a una condizione di vita imposta.
Madoc è un ragazzo intelligente e di bell’aspetto, biondo, occhi azzurri, fisico forte e asciutto, carattere istintivo, talvolta troppo impulsivo. Fellon è caparbia, sveglia, diretta, un tipo particolare e intrigante, con i suoi capelli di tre tonalità differenti di marrone, gli occhi verdi, i piercing (scomparsi con l’entrata in collegio), le lentiggini, gli occhiali da hipster e il corpo sinuoso.
Insomma, due personalità ben definite e destinate a scontrarsi. Ciò che nessuno dei due calcola, però, è il fatto che lo scontro si trasformi ben presto in una attrazione fisica dirompente. La passione stravolge le loro esistenze finché, un giorno, Fellon va via senza dire una parola.
Madoc è distrutto, convinto che lei non l’abbia mai voluto davvero, mentre la giovane, nel suo “esilio” in collegio è convinta che sia stato Madoc a usarla e a gettarla via una volta annoiato.
Entrambi nascondono la delusione e la sconfitta sotto una corazza di determinazione e spavalderia. Non sanno che la loro separazione è stata, in realtà, progettata dai genitori.
Dopo due anni Fellon decide di tornare in casa Caruthers per trascorrere le vacanze. I due innamorati si incontrano di nuovo e già al primo sguardo scattano saette d’odio e scintille dell’attrazione potente e mai sopita che provano l’uno per l’altra.
Riusciranno, Madoc e Fellon, a dichiararsi, finalmente, amore eterno? Il loro legame, in bilico tra inferno e paradiso, pace e guerra, troverà stabilità in una relazione senza sotterfugi e segreti? La passione che divamperà di nuovo tra i due li perderà per sempre, oppure darà loro la quiete dell’anima?



“Quando lui mi fissò a sua volta, tutto si bloccò, eccetto i nostri piedi che si muovevano a ritmo di musica. Era come se stesse cercando qualcosa nei miei occhi. Tutto, il suo sguardo ombroso, i muscoli che sentivo sotto la sua camicia, il modo in cui sapevo che si muoveva quando faceva l’amore, tutto di lui mi attraeva”.


Penelope Douglas ha scritto un ottimo romanzo che tiene con il fiato sospeso fino all’ultima pagina e si lascia leggere velocemente grazie a uno stile conciso, diretto, fatto di dialoghi serrati e descrizioni mirate, brevi, precise; i pensieri dei protagonisti sono espressi quasi fossero frecce che trafiggono il lettore, facendogli scoprire la parte più nascosta della personalità di ogni personaggio.
La storia è composta da capitoli che alternano i punti d vista di Madoc e Fellon, espediente che rende il romanzo ancora più dinamico e coinvolgente.
Si tratta di un New Adult con scene d’amore e linguaggio espliciti. Su questo punto occorre soffermarsi un momento: alle volte, infatti, una parte di pubblico si lamenta poiché giudica eccessivo il ricorso a espressioni volgari, oppure a descrizioni molto dirette, “spinte”.
Nel romanzo di Penelope Douglas non ci sono volgarità, né eccessi. L’autrice ha, invece, tratteggiato con molto realismo la realtà degli adolescenti che stanno per entrare nell’età matura, le loro ansie, i dubbi, le paure, i traumi subiti, affrontando questioni importanti come il bullismo, gli abusi e la scoperta della sessualità.
Tale realismo presupponeva il ricorso a un certo tipo di linguaggio e alla descrizione di scene erotiche: evitarli avrebbe significato mutilare la storia e rinunciare a una parte importante dell’approfondimento psicologico dei personaggi che passa proprio attraverso lo scambio di battute, anche feroci, e l’erotismo.
Non c’è nulla di cui scandalizzarsi (a dire il vero siamo, ci piaccia o no, abituati a ben altro, ma questo è un altro discorso), anzi, Penelope Douglas dimostra una capacità di analisi notevole di situazioni ed emozioni.
“La mia meravigliosa rivincita” è il terzo romanzo della “Fall Away Series”, la quale conta cinque storie autoconclusive in cui, eccezion fatta per quella di cui si parla oggi, i protagonisti sono Jared e Tate, amici di Fellon e Madoc.
Jared e Tate hanno, stavolta, un ruolo appena più marginale, ma d’impatto. Il lettore, in teoria, proprio perché non si tratta di opere con un finale aperto, potrebbe leggereFr ogni capitolo della saga senza tenere conto della numerazione, benché il consiglio sia quello più ovvio, ovvero iniziare dal primo per seguire tutta l’evoluzione dei personaggi, oppure proprio dal terzo, vista la particolarità del cambio dei protagonisti.
“La mia meravigliosa rivincita” esprime la rivalsa sul passato, ma anche il desiderio di vendetta che cela, dietro di sé, il vero amore. Forse è proprio questa la rivincita più grande e meravigliosa: trovare l’anima gemella e non avere paura di esprimersi totalmente e di dichiarare i propri sentimenti, nonostante la cattiveria e le imposizioni del mondo, mostrandosi a lei senza i veli delle regole e dei pregiudizi, “nudi” di fronte all’altra persona che è completamento di sé.

Edited by Pattinson98 - 3/11/2015, 15:40
view post Posted: 7/3/2015, 19:11 Amore illegale - Contemporanei

AMORE ILLEGALE

Emma Chase, autrice di best seller del New York Times per la serie Tangled, ritorna con il primo volume della serie The Legal Briefs.


TRAMA TRADOTTA DAL NOSTRO STAFF.
IN CASO DI UTILIZZO, CITARE LA FONTE!



In quanto avvocato difensore della Corte Penale, Stanton Shaw ha una mente fredda, le sue domande sono taglienti e gli argomenti inconfutabili. Lo chiamano Incantatore della giuria per un motivo – col suo strascicato accento del sud, il sorriso disarmante e gli accattivanti occhi verdi – è un uomo a cui è difficile dire no. Gli uomini vogliono essere lui e le donne vogliono essere interrogate approfonditamente da lui.
Stanton è un uomo con un piano. E per un po’, la vita si è attenuta a questo piano.
Fino al giorno in cui riceve l’invito per il matrimonio del suo amore del liceo e madre della sua adorata figlia di dieci anni. Jenny sta per sposarsi – ma non con lui.
Questo non fa assolutamente parte del piano.
Sofia Santos è cresciuta in città, è una civilista pragmatica, che progetta di diventare l’avvocato difensore penale più rispettato del paese. Non ha tempo per relazioni o distrazioni.
Ma quando Stanton, il suo “amico dai benefici pazzeschi” la implora di aiutarlo, lei si trova fuori dal suo elemento, fuori dal suo percorso, e ovviamente fuori di testa. Perché ha accettato di andare con lui – Nel-Bel-Mezzo-Del-Nulla in Mississippi – a fare tutto ciò che può per aiutare Stanton a riprendersi la donna che ama.
La sua mente le dice che è pazza… e il suo cuore le dice tutt’altra cosa.
Cosa succede quando mettete insieme una piccola cittadina, due litiganti di professione, la regina di una rimpatriata, quattro fratelli maggiori, qualche salsiccia di Jimmy Dean e una Nana armata?
Il Bourbon scorre a fiumi, le passioni crescono e anche i piani meglio congegnati vengono annullati dai desideri del cuore.

Genere: Romanzo Contemporaneo
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo: € 4,99
Ebook:
Uscita: 2 Luglio 2015


La serie "The Legal Briefs" è così composta:
1 - Overruled - AMORE ILLEGALE
2 - Sustained - Niente regole
3 - Appealed - AMORE SENZA REGOLE


L’autore:
jpgEmma Chase è una moglie fedele e una madre premurosa. Passa le sue notti in compagnia dei suoi personaggi. Ha una relazione di amore-odio con la caffeina. È un'avida lettrice e prima del suo debutto letterario divorava un libro al giorno.


Edited by Eclipse73 - 21/2/2016, 19:23
view post Posted: 7/3/2015, 18:41 Odiare, amare, baciare - Contemporanei
UN ALTRO SELF CHE SBARCA IN LIBRERIA!!!
view post Posted: 7/3/2015, 18:35 L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome - Prossimamente

L'IMPREVEDIBILE PIANO DELLA SCRITTRICE SENZA NOME

Scrivere è il suo mestiere

I libri la sua passione
Ma quello che non sa
è che possono salvare la vita.

Dietro un ciuffo di capelli neri e vestiti altrettanto scuri, Vani nasconde un viso da ragazzina e una innata antipatia verso il resto del mondo. Eppure proprio la vita degli altri è il suo pane quotidiano. Perché Vani ha un dono speciale: da piccoli indizi che sembrano insignificanti, coglie l'essenza di una persona, riesce a mettersi nei suoi panni, pensare e reagire come avrebbe fatto lei. Un'empatia profonda, un intuito raffinato, uno spirito di osservazione fuori dal comune, sono le sue caratteristiche. E di queste caratteristiche ne ha fatto il suo mestiere: Vani è una ghostwriter per un'importante casa editrice. Scrive libri per altri. L'autore le consegna la sua idea, il materiale su cui documentarsi e lei riempie le pagine delle stesse identiche parole che avrebbe utilizzato lui. Un lavoro svolto nell'ombra. E a Vani sta bene così. Anzi, preferisce non incontrare di persona gli autori per cui lavora.
Fino al giorno in cui il suo editore non lo obbliga a fare due chiacchiere con Riccardo, autore di successo in preda ad una crisi di ispirazione. I due si capiscono al volo e tra loro nasce una sintonia inaspettata fatta di citazioni tratte da Hemingway, Fitzgerald, Steinbeck. Una sintonia che Vani non credeva possibile. Da tempo ha smesso di credere che potesse capitare anche a lei. Per questo sa di doversi proteggere perché dopo aver creato insieme un libro che diventa un fenomeno editoriale senza paragoni, Riccardo sembra essersi dimenticato di lei
E quando il destino mette in atto il suo piano imprevisto e fa incrociare di nuovo le loro strade, Vani scopre che in amore nulla è come sembra. Questa volta è difficile resistere a Riccardo e a quell'alchimia che pare non esser mai svanita. Proprio ora che Vani ha bisogno di tutta la sua concentrazione, di tutto il suo intuito. Un'autrice per cui sta lavorando è stata rapita e la polizia vuole la sua collaborazione. Perché c'è un commissario che ha riconosciuto il suo talento unico e sa che solo lei può entrare nella mente del sequestratore.
Come nel più classico dei romanzi Vani ha davanti a sé molti ostacoli. E non c'è nessuno a scrivere la storia della sua vita al posto suo, dovrà scegliere da sola ogni singola parola, gesto ed emozione.

Genere: Romanzo
Editore: Garzanti
Pagine:
Prezzo:
Ebook:
Uscita: Prossimamente


GUARDA IL BOOKTRAILER!!




L'Autrice:
Alice Basso è nata nel 1979 a Milano e ora vive in un ridente borgo medievale fuori Torino. Lavora in una casa editrice. Nel tempo libero finge di avere ancora vent'anni e canta in una band di rock acustico per cui scrive anche i testi delle canzoni. Suona il sassofono, ama disegnare, cucina male, guida ancora peggio e di sport nemmeno a parlarne.
view post Posted: 7/3/2015, 18:19 Qualcuno ti guarda - Thriller & Gialli

QUALCUNO TI GUARDA

Fin dove ti spingeresti
per non perdere la persona che ami?

È sera quando Olivia Brookes telefona alla polizia per denunciare la scomparsa del marito Robert e dei tre figli. Ha la voce rotta, è in preda al panico e, scampata all’oscura tragedia che anni prima ha inghiottito i suoi affetti più cari, teme che il destino voglia accanirsi contro di lei una seconda volta… Il mattino successivo, però, Robert fa ritorno a casa insieme ai bambini. Persuade gli agenti che si è trattato di un malinteso, lasciando intendere che la moglie soffre di nervi. Due anni dopo, una nuova emergenza costringe il detective Tom Douglas a tornare a casa dei Brookes: questa volta è Olivia a essere scomparsa con i bambini. Porte e finestre non mostrano segni di effrazione, l’auto è ancora parcheggiata in garage, i vestiti sono nell’armadio, non manca all’appello nemmeno un giocattolo. Ma le foto che potrebbero servire per avviare le indagini e diramare un comunicato sono sparite: rimosse dagli album, dal cellulare, dai computer. Il marito Robert appare sconvolto, svuotato; eppure qualcosa nella sua versione dei fatti non torna e, nella ridda di interrogativi che la polizia si trova di fronte, il sospetto che stia nascondendo qualcosa si fa di ora in ora più forte. Che fine hanno fatto Olivia e i bambini? Quali segreti si celano dietro la rispettabile facciata dei Brookes? Qualcuno ti guarda è un thriller che parla di ossessione, un’ossessione d’amore che risponde alla domanda: fin dove ti spingeresti per non perdere la persona che ami?

Genere: Thriller
Editore: BookMe
Pagine:
Prezzo:
Ebook:
Uscita: 17 Marzo 2015

Edited by Pattinson98 - 2/11/2015, 17:33
view post Posted: 7/3/2015, 18:07 Sunrise - ‎Romantic Suspense

SUNRISE

“Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte”
Khalil Gibran

Kaily Jefferson, 22 anni, orfana di entrambi i genitori, trova rifugio nella casa dei suoi nonni paterni. Qui, conduce una vita semplice e monotona, tentando di sopravvivere a quella perdita che aveva reso il suo cuore insofferente ai veri sentimenti. Tuttavia, nulla può contro il destino che ha deciso di scaraventarla, ancora una volta, nell’abisso del dolore.
David Lake, ex Ufficiale delle Forze Speciali Statunitensi, si trova in un mare di guai quando la missione di ricognizione che sta svolgendo con la sua squadra si trasforma in un’imboscata. Tutti i suoi compagni vengono uccisi, mentre lui rimane gravemente ferito e impossibilitato a fuggire.
L’incontro inconsueto fra Kaily e David cambierà le loro vite. Lei, sarà costretta ad affrontare i suoi demoni personali, senza più alibi; il passato è tornato a presentare il conto, sotto forma di una missione che non può fallire: salvare quell’uomo. Lui dovrà ambientarsi nella vita civile di un piccolo paese, lottando strenuamente contro la minacce invisibili per mantenere segreti i motivi della sua presenza in quel luogo sperduto; cercherà di rimettersi in sesto per riscuotere la sua Vendetta.
Fra sentimenti inespressi e operazioni militari, le storie di questi due personaggi si intrecceranno inesorabilmente, dando vita ad una nuova alba per due anime apparentemente perdute.

Genere: Romantic Suspense
Editore: Genesis Publishing
Pagine: 200
Ebook: € 2,99
Uscita: 27 Febbraio 2015


Anne Louise Rachelle ci racconta una storia d’amore, d’orgoglio, d’azione, di sacrificio. Un uomo costretto a resistere di fronte alla morte. Una giovane donna votata alla sua missione. Un epilogo sorprendente. La notte alberga nei loro cuori, ci sarà una nuova alba a rischiararli?


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L’autore:
Anne Louise Rachelle, amante della scrittura e sognatrice di professione, si getta a capofitto in questo mondo di fantasia e personaggi di carta da giovane, dando vita al suo romanzo d’esordio Sunrise. Ama scrivere nella tranquillità della sera, dimentica delle incombenze quotidiane e con musica classica di sottofondo.

Edited by Eclipse73 - 2/11/2015, 16:25
1988 replies since 8/8/2012