Innanzitutto devo fare un doveroso ringraziamento a due impareggiabili assistenti alla lettura: Marty e Lucy.
ragazze!
Senza di loro, visto che sono refrattaria alle descrizioni, non sarei mai riuscita a capire qualcosa di questo libro (anche perché ne ho saltate molte di descrizioni, monella qual sono
).
Mi hanno spiegato a grandi linee le particolareggiatissime spiegazioni che fa l’autrice dell’ambiente e della singolare società di questa saga.
Siamo infatti in un’epoca molto simile al ns. medioevo dove l’oscurantismo regna sovrano.
L’unico modo per avere una certa libertà dalla rigida società e dal clero è rientrare in una delle Corporazioni.
Ne riescono a far parte i più meritevoli scholares che hanno frequentato la Schola, una sorta di università aperta ai ragazzi ricchi e ai pochi popolani che riescono a ricevere una borsa di studio.
La cavalleria qui è viva e vegeta ma è vero anche che la condizione della donna è propria del medioevo: è creduta inferiore all’uomo (phfui!
).
Possono studiare anche se non far parte di tutte le Corporazioni.
Gli è presclusa, ad es, quella degli Esorcisti.
Eh sì! Perché esiste il Presidio, una sorta di bocca dell’inferno, dove ogni tanto “scappano” spiriti maligni.
Questo è il contesto in cui ci troviamo e devo ammettere che la protagonista, Eloise, all’inizio mi è sembrata una scriteriata.
Com’è possibile che si attardi proprio la notte della Vigilia di Ognissanti quando orde di penitenti, schizzati oltre ogni dire, si riversano per le strade? Non può stare attenta una notte all’anno e rincasare più presto per quella sera? La notte successiva può fare quel che caspita le pare!
Una cima pure l’amica Christabel (l’autrice le fa e poi le accoppia?
).
La vamp l’accompagna a casa ma se ne va prima che Eloise entri nel Collegio dove abita. Sarebbe stato solo un minuto in più da aspettare!
Poi però ho rivalutato la protagonista continuando a leggere, anche e soprattutto perché è entrato in scena Axel.
E’ impossibile non innamorarsi perdutamente di lui!
Mi fermo qui o una certa persona (che sa benissimo che sto parlando di lei) inizia a far volare i suoi coltelli.
Il ragazzo è iperprotettivo nei confronti di Eloise, ma è giustificato dalla propensione della ragazza a cacciarsi nei guai.
Inoltre Eloise non si sa difendere da sola come Ashton (un vamp che ha bisogno di lei per motivi che restano imperscrutabili per quasi tutto il libro) rende chiaro in uno scambio di battute in merito a una certa spada.
<<non hai intenzione di farmela usare in qualche modo, vero?>>, domandò debolmente.
<<ragazzina umana, dubito che riusciresti a maneggiare anche una posata da dolce>>
Tornando ad Axel, lui conosce benissimo Eloise.
Lo si capisce già in questo commento:
<<certe volte sai essere così stupida, Eloise>>.
Secondo me Axel non ha fatto quello che il ragazzo fa credere a Eloise di aver fatto (qui mi capisce solo chi ha letto il libro
).
Però ancora non si sa con certezza e io mi rodo.
Leggerò a breve L’ordine della Chiave sperando di riuscire a decriptare l’autrice.
Infatti, laddove descrive perfettamente e nei particolari ambiente e società, è molto criptica sulle situazioni.
Inoltre la picchierei per il finale di questo libro.
Non è brutto, anzi! Però manca della scena fondamentale, uffi!
Mi sono ritrovata a scorrere incredula fino all’ultimissima pagina.
Speravo avessero sbagliato l’impaginazione e il vero finale fosse nascosto più avanti, ma al sommario mi sono dovuta rassegnare
Spero che la scena clou ci sarà nei prossimi libri ma, sadica com’è, l’autrice creerà qualche intoppo (me lo sento).