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| RECENSIONE A CURA DI: KARIN LOCCI
La serie La cacciatrice della notte è sempre stata per me una lettura più che piacevole ma questo ultimo libro devo ammettere che mi ha un pochino delusa. Sicuramente la causa principale sono statele mie troppe aspettative ma non posso non considerare questo quinto volume (senza considerare gli Spin-off) come un libro di passaggio.
La coppia Cat&Bones rimane sempre un mix esplosivo e ben riuscito. Il loro rapporto si sta assestando, il loro amore cresce e sigilla in modo indissolubile la loro unione. Tra scene bollenti e dichiarazioni di amore eterno mi sono mancati però i loro battibecchi, il loro punzecchiarsi e prendersi in giro. L’ironia è sempre stata come una motrice per questa serie e la sua mancanza, in questo libro, si è fatta sentire.
La storia gira intorno al capo dei ghoul Apollyon che cerca in tutti i modi di far passare la nostra protagonista come una minaccia sia per la sua razza che per quella dei vampiri. I poteri e le doti che Cat ha dimostrato di avere negli ultimi libri hanno non poco spaventato gli abitanti del mondo soprannaturale che guardano alla Mietritrice Rosa come ad una possibile minaccia per la tranquillità collettiva. Non c’è bisogno di dire che questa è solo una scusa con cui Apollyon gioca per cercare di iniziar una guerra tra le due razze ma, a parte questo, quello che dovrebbe essere il cattivo non spicca né per furbizia né tanto meno per scaltrezza.
Personaggio che invece ha avuto un ruolo importante è stato Marie, o Majestic come ama essere chiamata. La regina del Voodoo gioca un ruolo fondamentale nella storia. Anche se in un primo memento potrebbe sembrare che le sue azioni non siano giustificate alla fine del libro tutto risulterà chiaro, come le tessere di un puzzle che finalmente vanno al loro posto. Troveranno risposta anche alcune domande rimaste in sospeso nei libri precedenti e si capirà che Majestic lavorava dietro le quinte da parecchio tempo per raggiungere il suo scopo.
E’ stato molto bello poter rileggere dell’intera squadra di Cat e di tutti gli amici che durante la serie abbiamo imparato ad amare ed apprezzare, anche se ognuno di loro ha fatto solo una piccola apparizione. Vlad spicca sempre per la sua sfrontatezza e simpatia e fortunatamente ritroviamo un Mencheres che si sta ammorbidendo grazie alla vicinanza di Kira. La scrittura della Frost è sempre fluida e scorrevole anche se a volte ho riscontrato un calo di ritmo nella narrazione. Non mancano momenti di estrema dolcezza e passione. La Frost ci regala un caldissimo capitolo 21 anche se non possiamo paragonarlo al tanto famoso capitolo 32 del secondo libro. La storia ha una leggera venatura malinconica a causa di una situazione famigliare che Cat deve affrontare ma ho apprezzato il modo in cui l’autrice gestisce un argomento molto delicato.
Il finale mi ha fortunatamente ricordato perché amo tanto questa serie. Un combattimento senza esclusione di colpi, un gruppo di amici pronti a tutto pur di metter fine alla situazione creata da Apollyon ed un colpo di scena che mi ha fatto chiudere con il sorriso sulle labbra e con la speranza che il prossimo libro sarà all’altezza della serie.
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