Capitolo 2, "Angels' Pawn" di Singh Nalini

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A&P
view post Posted on 16/1/2013, 20:53




ANGELS' PAWN



LE NOSTRE TRADUZIONI SONO LAVORI AMATORIALI TOTALMENTE ESEGUITE DAI NOSTRI UTENTI E SENZA SCOPO DI LUCRO.
SONO RISERVATE ESCLUSIVAMENTE AI NOSTRI UTENTI ED E' ASSOLUTAMENTE VIETATO PRELEVARE QUESTE TRADUZIONI, INTERAMENTE O PARZIALMENTE, PENA IL BAN.


Tradotto da Lucy85!


Revisione a cura di Christiana V!








CAPITOLO 2

“Solo per qualche altra decade,” disse, sentendo il ventre teso, le dita dei piedi arricciate. “Allora ci sarà un nuovo cacciatore a darti la caccia.”
Si aspettava qualche risposta sarcastica, ma l'espressione sul viso di Janvier era assolutamente ferma. “Non parlare della tua morte con tanta leggerezza.”
“Dal momento che non sto firmando un Contratto che mi garantisca un centinaio di anni della mia vita quasi immortale,” rispose, una mano premuta contro di lui, l’altra stretta nella sua presa, “la morte è una certezza”.
“Niente è certo”. Lui le lasciò la mano per tirare alcune ciocche di capelli sciolti, gli occhi caldi dall'interno. “Ma discuteremo circa la tua umanità un’altra volta. Mi trovo affascinato dall’ idea di questo bacio di Fox”.
Prendendolo dalla tasca posteriore, tirò fuori l’elegante palmare che Ransom, un altro dei cacciatori che lavoravano fuori dalla Gilda di New York, le aveva regalato per Natale. “Questo è Callan Fox”. Diede un colpetto ad una foto dell’alto e muscoloso biondo. “Secondo le mie informazioni, compirà duecento anni quest’anno”.
“Riconosco quella faccia”. Aggrottò la fronte, come se stesse spulciando tra gli strati della sua memoria. “Ora ricordo - L’ho incontrato alla corte di Nazarach quando era sotto contratto con lui. Gli altri vampiri della corte lo avevano giudicato male ritenendolo stupido.”
“E tu?”
Le dita di lui si muovevano sul suo braccio, scherzose e leggere. “Ho visto un’intelligenza quasi brutale, accoppiata all' ambizione. Non mi sorprende che quel Callan abbia messo insieme un gruppo nonostante la giovane età. Gli altri vampiri del gruppo guardano il loro fondatore per la leadership?”
“Così sembra. La cosa divertente è che ci sono almeno un paio di vampiri vecchi di 300 anni nel gruppo, e un altro che mostra i segni di avvicinarsi ai 400”.
“Non tutti i vampiri guadagnano potere con l’età”. Mettendo un piede sulla parte esterna del suo sgabello, lui sfogliò le foto degli altri vampiri. “Guarda me. Sono debole come un bambino.”
“Questa battuta ha mai funzionato?”. Lei riprese il suo prezioso gadget nel momento in cui lui stava iniziando a sfogliare il suo album personale. Un sorriso di sbieco. “Saresti sorpresa di quante donne proverebbero a consolare un poveraccio come me. Chi è il ragazzo della foto?”
Sentì il suo cuore contrarsi. Quel ragazzo era un uomo ora, un uomo che rifiutava di vederla come chiunque se non come il miraggio di ciò che lei era una volta. “Non sono affari tuoi.”
“Quanto dolore.” Le dita di Janvier si fermarono per un secondo, prima che la sua mano risalisse sulla parte superiore del braccio. “Come sei riuscita a superare il passato, cara ?”
Perché quando non c’è altra scelta, la mente impara a compensare...anche se non avrebbe mai potuto dimenticare. “Vuoi sapere di più su questa operazione o no?”
“Un giorno,” sussurrò Janvier, spostandosi fino a che il suo calore non la toccò come una carezza puramente mascolina, “io saprò tutti i tuoi segreti”.
Una parte di lei voleva appoggiarsi, essere cullata. Ma l’altra parte era sepolta così in profondità, che lei non era sicura che avrebbe mai più rivisto la luce. “Per allora ti sarai stufato.” Spingendo il torace che la tentava a tuffarsi in quella follia, scese dallo sgabello. “La Gilda è stata assunta da Nazarach.”
Questo suscitò l’interesse di Janvier. “Gli angeli di solito lasciano che siano i loro vampiri di alto livello a controllare i loro stessi feudi.”
“Ho un incontro con lui domani mattina.” Lei scostò la gamba che lui aveva poggiato sul suo sgabello, i muscoli della coscia tesi con forza. “Credo che scoprirò i suoi motivi allora.”
Ogni traccia di fascino svanì dal viso di Janvier, mostrando la crudeltà quasi selvaggia del suo vero essere. “Non andrai sola da lui.” Era un ordine.
Intrigata - Janvier non aveva mai usato la forza quando poteva facilmente persuadere - si mise una mano sul fianco. “Conosco la sua reputazione.”Cacciare al buio era come andare a morire. Soprattutto quando era coinvolto un angelo come Nazarach, il cui nome ispirava sussurri di terrore. “Non sono il suo tipo.”
“Stai sbagliando. Nazarach ha sempre collezionato ciò che è unico e irraggiungibile.” Voltandosi, si diresse verso il suo guardaroba, il profilo della sua schiena agile e muscolosa. “Dammi un momento per vestirmi e andiamo.”
“Non mi serve una guardia del corpo.”
“Se tu esci da qui da sola, mi limiterò a seguirti.” C’era l’acciaio in quegli ombrosi occhi verde muschio."Più semplice farmi venire con te."
Lei si strinse le spalle. “Se vuoi perdere tempo, la scelta è tua.”
Ci fu una pausa mentre lui la studiava, un'intelligenza arguta che contrastava con un temperamento caldo e passionale. “Tu avevi intenzione di portarmi con te fin dall’inizio,” disse alla fine, “e ora stai provando a fregarmi. Vergognati Ashwini.”
Come diavolo aveva fatto a leggere in lei in quel modo? “La Gilda dice che questo è un caso delicato,” ammise. “Ho pensato che conoscendo tu i giocatori, si potrebbe entrare nel loro mondo senza ricorrere alla forza bruta.”
“Così mi userai.” Si mise una T-shirt bianca, coprendo quel corpo che le sue dita volevano accarezzare, conoscere, consapevole che sotto le sue mani ci sarebbe stato solo Janvier, nessun fantasma, nessun eco del passato, nient’altro che il bellissimo, vampiro arrabbiato. “Forse ti chiederò una ricompensa.”
“Metà del mio compenso.” Ciò che è giusto è giusto – e sarebbe stato molto più facile e veloce prendere Callan Fox con Janvier al suo fianco.
“Non ho bisogno di soldi, mia cara.” Tirò fuori un borsone e iniziò a riempirlo con un’efficienza quasi militare. “Se lo faccio, mi devi un favore.”
“Di non darti la caccia?” Scosse la testa. “Non posso promettertelo. La Gilda vorrebbe le mie dimissioni.”
Lui sorrise alle sue parole con quel ghigno malizioso, un sorriso che sembrava riservare solo a lei. “No, questo favore sarà tra Ashwini e Janvier, nessun altro. E' personale.”
La cosa più sensata sarebbe stata andarsene…ma lei non lo era mai stata. “Affare fatto.”
Nazarach si trovava ad Atlanta, in una casa graziosa situata in una vecchia piantagione convertita per abitanti angelici. “Molto del Sud,” esclamò Ashwini mentre la limousine scivolava lungo il viale. "Devo ammettere che non è proprio come mi aspettavo."
Janvier allungò le sue lunghe gambe quanto poté. “Sei abituata alla Torre dell’Arcangelo.”
“Difficile non esserlo. Domina Manhattan.” La Torre di Raphael, il luogo dal quale l’arcangelo governava effettivamente il Nord America, era diventata il simbolo di New York come l’onnipresente mela rossa. “L’hai mai vista di notte? È come una lama di luce, che si staglia nel cielo.” Bellezza e crudeltà intrecciate tra loro.
“Una volta o due,” le rispose Janvier. “Non sono mai stato vicino a Raphael. E tu?”
Lei scosse la testa. “Ho sentito che lui è uno spaventoso f.d.p.”
Il vampiro che stava guidando incontrò i suoi occhi nello specchietto retrovisore. “Questo è un eufemismo.”
Janvier si sporse in avanti, il suo interesse ronzava lungo la sua pelle. “Hai mai incontrato l’arcangelo?”
“Venne ad Atlanta per un incontro con il mio padrone sei mesi fa.” Ashwini notò come stesse venendo la pelle d’oca al vampiro. “Pensavo di conoscere il potere. Mi sbagliavo.”
Sentire quelle parole da un vampiro che di certo non era un neonato, rese Ashwini dannatamente felice di stare per incontrare un angelo di livello medio. “Enormi finestre che si aprono nel nulla,” disse, l’attenzione catturata nuovamente dall’elegante casa non appena la mise ben a fuoco. “Facile cadere fuori.”
Janvier mise il suo braccio intorno allo schienale del sedile. “Gli angeli possono volare.” "Janvier." Una risata, le dita accarezzavano i suoi capelli mentre toglieva la sua mano. “Ti piacerebbe volare?” Lei pensò ai suoi sogni, alla sensazione di cadere senza fine, catturata da un vortice d'oscurità.
“No. Mi piace tenere i piedi ben saldi a terra.”
“Tu mi stupisci, mia cara. So bene quanto ti piaccia saltare dai ponti.”
“Mi piace il bungee jumping ogni tanto.”
“Ah, molto più sicuro allora.”
La macchina si fermò prima che lei potesse rispondergli a tono, e uscirono nell’abbraccio lussureggiante di Atlanta. “Ti piace?” gli chiese, guardandolo tutto dinoccolato, con quell’aria più o meno sexy vicino a lei mentre s’incamminavano verso la porta. “Ti piace volare?”
“Io sono un bayou. Uno dei primi dopo che la mia gente è arrivata nella Louisiana.” Lui s’infilò le mani in tasca, la sua voce esprimeva l’accento della sua terra. “C’è acqua nel mio sangue, non aria.”
“I cacciatori nati odiano l’acqua.” Non era un segreto – non per un vampiro dell’esperienza di Janvier.
“Ma tu non sei uno dei segugi,” sentenziò lui. “L’acqua non ti copre l’odore di un vampiro – tu sei una tracciatrice. Fai affidamento sui tuoi occhi.”
“Anche i tracciatori odiano l’acqua.” Gli indirizzò un ringhio. “E distrugge la traccia.”
“Hey, calma.” Il tono di voce calmo, senza alcuna fretta. “Ti ho portato al bayou, dolcezza. Un sacco di terra umida - ricca di orme da seguire.”
“Avevo la muffa alle dita dei piedi alla fine di quella caccia.”
“Ora sono invidioso della muffa, vedi che effetto mi fai.” Parole di scherno, uno sguardo infuocato che l'accarezzava.
“Non farti dare di nuovo la caccia in un luogo simile,” iniziò a dire, sentendo il suo stomaco fare una piccola capovolta non appena gli occhi di lui si posarono si di lei, uno sguardo di possesso, una sensazione che non aveva alcun diritto di provare, “o ti farò mangiare la dannata muffa.”
Janvier stava ancora ridendo mentre percorrevano gli ultimi passi prima di trovare la porta tenuta aperta da una donna, piccola e raggrinzita, che era sicuramente umana. Anche se Ashwini non aveva notato la miriade di altri segnali che ne indicavano la mortalità, era il semplice fatto che gli angeli accettavano solo Candidati tra i venticinque e i quarant’anni. Una volta Creato, il tempo del vampiro si fermava – fatta eccezione per la graduale bellezza che nessun mortale avrebbe mai potuto avere.
Ma c’era un altro tipo di bellezza sul volto di questa donna, contrassegnato dalle esperienze di una vita pienamente vissuta. Una vita che continuava a vivere in quel modo, notando il bagliore di apprezzamento femminile nel blu dei suoi occhi mentre osservava Janvier – uno lampo che non diminuì mentre li accoglieva dentro. “Il padrone vi sta aspettando nel soggiorno.”
“Ci mostrerai la strada, cara?”
La donna arrossì. “Certamente. Da questa parte.”
Mentre camminavano dietro alla donna, Ashwini colpì Janvier con il gomito. “Ma non ti vergogni?”
“Assolutamente no.”
Un istante dopo si trovarono di fronte ad una porta larga abbastanza da far passare le ali di un angelo. La cameriera sussurrò via dopo averli lasciati lì, e mentre i sensi di cacciatrice di Ashwini non avrebbero mai ignorato l’uscita della donna, occupò solo una piccola parte della sua mente. Perché Nazarach li stava aspettando.
E se lui era un angelo di livello medio, allora lei era dannatamente grata di non essere mai stata, e neanche lo sarebbe mai stata, convocata da un arcangelo.
L’angelo di Atlanta era alto quanto Janvier, con una luminosa pelle nera e occhi di un diretto e penetrante color ambra, come se fossero illuminati dall’interno. Quell’illusione di luce era potere, certo, il potere di un immortale. Quell’incredibile forza giaceva come una pellicola scintillante nei suoi occhi, sulla sua pelle, e, in modo più spettacolare, sulle sue ali.
“Ti piacciono le mie ali,” disse l’angelo, e la sua voce era profonda, ricolma di centinaia di voci che lei cercava di non sentire, di non conoscere.
“Sarebbe impossibile fare altrimenti.” Teneva a bada le voci fantasma con quella forza di volontà affinata da una vita di lotte per la sua sanità mentale. “Loro sono al di là della bellezza.” Di un color ambra bruciato, le ali di Nazarach non erano solo uniche, ma squisitamente formate, ogni piuma così perfetta, che la sua mente aveva difficoltà ad accettarne l'esistenza. Quando lui volava, pensò, doveva sembrare un frammento di sole.
Nazarach le rivolse un piccolo sorriso, e forse c’era anche del calore, ma nulla di umano, nulla di mortale. “Come se fosse possibile esserlo, ma lo apprezzo Cacciatrice.”
I peli del collo le si rizzarono come un campanello di allarme. “Sono qui per svolgere un lavoro e lo farò bene. Se vuoi giocare, io non sono la ragazza che fa per te.”
Janvier fece un passo avanti prima che Nazarach potesse replicare a ciò che sicuramente era una grave impertinenza. “Ashblade,” disse, usando il soprannome che lui le aveva coniato, “è brava in ciò che fa. Ma non è così brava a giocare secondo le regole.”
“Così” – Nazarach rivolse la sua attenzione a Janvier – "non sei ancora morto, Cajun?”
“Nonostante i migliori tentativi di Ash.”
L’angelo rise, e il suo potere aleggiò nella stanza, strusciando sulla sua pelle. Età, morte, estasi, agonia, tutto era nella sua risata, nel passato di Nazarach. La schiacciò, minacciandola di mozzarle il respiro, di intrappolarla per sempre nel terrore soffocato dell’inferno che aveva cercato di reclamarla fin da piccola.
 
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Anairo_Aisha
view post Posted on 16/1/2013, 22:20




Quanto mi piace Janvier: è evidentemente cotto di Ashwini! :Love:
Si altera quando lei parla della sua futura morte (come lui se ne rattristasse di già) e si offre di accompagnarla da Nazarach per poterla proteggere: che cariiiiiiiiino! :wub:
:grazie: x la traduzione Lucy!
:Lucia: :Lucia:
Come procederà il colloquio tra i tre?
Me curiosa: P.P.P.
:tipregoooo: :tipregoooo: :tipregoooo: :tipregoooo: :tipregoooo:
 
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view post Posted on 19/1/2013, 17:20

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Aahahahah Ory aspetta di leggere i prossimi capitoli ;)
Mi piace un sacco Ashwini, è una Cacciatrice con la C maiuscola! ;) Tosta, coraggiosa...ma anche vulnerabile... e Janvier è... :sbav2:
 
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manudu
view post Posted on 21/1/2013, 16:14




Mi piace sempre di piu' Janvier :sbav2: :sbav2: :sbav2:
e con questo capitolo ho la conferma di cio' che pensavo su Ashwini... bella tosta!!!
Grazie ancora Lucia!!!
 
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arya00
view post Posted on 22/1/2013, 22:36




Ash mi era piaciuta gia nei libri gia letti e mi piace sempre di più!!! Janvier è un personaggio moooolto interessante! Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli!!! :Lucia: :grazie:
 
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kurechan
view post Posted on 23/1/2013, 18:58




Fantas :caffè: tico complimenti
 
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view post Posted on 24/1/2013, 12:37
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Brava la traduttrice un grande grazie per il suo lavoro.
:grazie: :grazie: :grazie:
 
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adriana*
view post Posted on 3/2/2013, 23:24




la situazione si fa sempre più misteriosa: ash con il suo passato, jan con la sua sensualità.... brava lucia!!!!
 
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7 replies since 16/1/2013, 20:53   219 views
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