Fratelli dello spazio profondo, di Erika Corvo

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view post Posted on 17/2/2013, 18:24
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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FRATELLI DELLO SPAZIO PROFONDO

«Se avessi potuto uccidere chiunque, nell’universo, indossasse una divisa verde e oro, in quel momento l’avrei fatto. E la corda che mi legava a quegli uomini dall’aria così rude, […] sembrò diventare una sorta di legame psicologico: insieme nel pericolo, fratelli in un odio cieco che ci accomunava».

Copertina versione solo cartacea



Copertina versione sia cartacea che digitale




Copertina versione solo digitale

Ci troviamo all’interno di un istituto scolastico, un luogo che appare subito poco rassicurante: gli allievi che lo frequentano, o almeno alcuni, sono sottoposti alle angherie più inverosimili per uno scopo che trapelerà più avanti. I più forti, spregiudicati, violenti e capaci di resistere a stress terrificanti, saranno reclutati per contrastare la Fratellanza dello Spazio Profondo, un’accozzaglia di pirati che porta trambusto e caos all’interno della Federazione Interplanetaria. Tuttavia proprio le qualità ricercate, coltivate e sollecitate (anche in modi discutibili) negli studenti più promettenti si rivolteranno contro la Federazione. Tra costoro c’è Brian Black, nativo di Bagen. Una volta caduto il velo dagli occhi, scoprirà i crimini efferati commessi dalla Federazione, la triste sorte del suo pianeta e soprattutto un organizzatissimo traffico di schiavi. Arruolatosi nella stessa Fratellanza che avrebbe dovuto osteggiare e divenutone il capo con il nome di Black Diamond, scatenerà una caccia all’uomo senza precedenti:

"Io, lo studente isolato e messo al bando, quello deriso e sbeffeggiato, quello per cui nessuno aveva mai mosso un dito… Ora avevo centinaia di uomini disposti a farsi ammazzare al comando di un mio schioccar di dita."


Genere: Fantascienza
Pagine: 340
Prezzo cartaceo versione Booksprint: € 18,40
Prezzo cartaceo versione Youcanprint: € 15,00
Prezzo digitale: € 4,99

L'autrice:
Erika Corvo è un “Fai da Te” umano.
Tutto quello che so fare, l’ho imparato da sola. Sono nata a Milano nel 1958. Sono così vecchia che quando hanno girato Jurassic Park, Spielberg voleva me al posto del T-Rex. Non mi hanno presa perché sono così tonda che avrei occupato tutto lo schermo. Rexy era più snello, stazzava solo tre tonnellate.
Avevo 17 anni quando ho inciso un LP con la Baby Records, dopo aver vinto un concorso per voci nuove tra più di duemila partecipanti, nella sezione cantautori.
Ho iniziato a scrivere per dimenticare i mille problemi del vivere quotidiano e ho creato innumerevoli mondi di fantascienza e fantasy. I miei hobby? Medicina, psicologia, storia, erboristeria, lingue straniere. Sicuramente sono una donna strana: costruisco mobili, aggiusto elettrodomestici, eseguo piccoli lavori di muratura e idraulica, sbianco casa, lavo a mano la biancheria (non ho la lavatrice) preparo medicinali a base di erbe, e mentre faccio tutto questo scrivo romanzi.
In mezzo secolo di vita ho collezionato una serie di sfighe impressionante, ma non ne ho mai fatto un dramma. Anzi, ho sempre cercato di sdrammatizzare tutto, di riderci sopra, di trovare sempre il modo di tornare in pista, e di rialzarmi da ogni caduta. Se non affronti le avversità con una buona dose di spirito, potrai anche essere viva fuori, ma sarai morta dentro.
 
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AnitaBlake
view post Posted on 4/4/2013, 13:24




TITOLO: Fratelli dallo spazio profondo
AUTORE: Erika corvo
RECENSIONE A CURA DI ANITA BLAKE

Odio, vendetta, amore, rabbia e ragion di stato, questi i sentimenti che muovono le pagine di “Fratelli dallo spazio profondo” di Erika Corvo, titolo che allude sia alla banda di pirati spaziali che protegge i pianeti dalle ingiustizie della Federazione, chiamata appunto “Fratellanza dello spazio profondo”, sia all’amicizia che lega Brian Black e Stylo Van sin dal loro primo incontro.
E sono proprio loro, assieme a Juno, i tre protagonisti principali di questa vicenda.
Brian Black, giovane adolescente educato suo malgrado all’autodifesa, con un carattere forte ma con tante insicurezze. La lotta contro la schiavitù, il senso di giustizia e della famiglia, la voglia di ricattarsi da un futuro già apparentemente scritto, sono gli aspetti che segnano la maturazione di questo ragazzo che cresce fino a diventante un uomo con forti ideali, che compie la sua crociata personale apparentemente senza scrupoli ma, in realtà, con una coscienza profonda.
Coscienza rappresentata, un po’ come il grillo parlante di Pinocchio, da Stylo Van Hessel, professore dell’istituto nel quale è vissuto Brian, ma anche chimico ed amico fidato. Il carattere di Stylo è diametralmente opposto a quello di Black, un uomo pacato, saldo e consapevole dei propri limiti.
Due caratteri assolutamente diversi che si completano e danno vita ad un’amicizia offuscata solo, talvolta, dal desiderio di vendetta.
Infine Juno. Giovane ventenne scapestrata che nasconde invece una profonda tenerezza ed un carattere molto più stabile di quanto non si pensi.
Nonostante i dubbi e le incertezze, quando tutto sembra rivoltarsi contro il nostro protagonista, l’unica via di fuga è quella che gli è stata insegnata: la violenza. Se egli ami o meno questa sfumatura del suo carattere lo si apprende solo alla fine del romanzo.
Un libro complesso da leggere per il tema trattato, con tuttavia uno stile semplice e chiaro che fa immergere nel mondo delle stelle e del cielo che ricopre le nostre teste, regalando lo specchio di un universo differente dal proprio ma molto simile per tanti aspetti.
Le descrizioni tecniche e scientifiche fornite dai vari personaggi in merito alle navi spaziali ed al funzionamento dello spazio stesso, sono affrontate con cura e chiarezza, non ci sono dubbi, tutte le domande trovano una risposta scientifica esaustiva.
Il carattere ribelle di Brian, la sua vicenda personale e le sue trovate geniali danno pepe ad un libro la cui trama è abbastanza semplice.
L’uso della prima persona favorisce, in un certo senso, l’immedesimazione col protagonista, fa comprendere al lettore la sua rabbia, ma anche tutti i valori a cui tiene e i suoi pregi.
“Fratelli dallo spazio profondo” è un libro che si legge velocemente, sicuramente molto apprezzato dagli amanti del genere, e che fa guardare il cielo chiedendosi se sopra di noi c’è davvero qualche altra galassia che brulica di vita e che è anche più avanti di noi.
Sin dall’inizio molto personaggi fanno da contorno alla storia, ma tutti sono più o meno marginali tranne la giovane Juno che avrà un ruolo importante sia nella storia che nella maturazione del carattere del protagonista.
La molteplicità di punti di vista, l’alternanza tra Brian, Stylo, Juno, Heinz ed il narratore distrae il lettore invece di permettere l’immedesimazione completa nei vari personaggi; sarebbe stato più scorrevole se la narrazione fosse stata affidata solo a Brian o alla coppia Brian-Juno.
Il finale, studiatamente interrotto, lascia il lettore in sospeso, in attesa del prossimo libro della serie…
 
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view post Posted on 13/4/2013, 18:35
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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Ora potete leggere un estratto, fornitoci dall'autrice stessa, per farvi conoscere lo stile di scrittura e darvi un piccolo assaggio del favoloso mondo di "FRATELLI DELLO SPAZIO PROFONDO".
Buona lettura!



Pag.69



Non appena arriveranno a controllare, sapremo che la rete sarà disattivata. Pronto a correre?»

«Cos’altro ho fatto, fino adesso?»

Tirò fuori da un taschino interno del giubbotto un pezzetto di esplosivo al plastico, sufficiente a provocare un botto non più potente di un grosso petardo e pochissimi danni.

«Via!» disse scagliandolo contro la rete.

A contatto con l’elettricità, esplose all’istante, mentre noi ce la filammo.

Immediatamente si accesero le luci arancioni dell’allarme, e in lontananza, nella torretta illuminata, si notarono dei movimenti concitati.

Poco dopo, un veicolo a cuscinetto si staccò dai piccoli hangar laterali, filando a tutta velocità verso il luogo dell’esplosione. Ne discesero alcuni uomini armati, i quali, constatata la presenza di un buco nella rete, nessuno nei paraggi e nemmeno un’impronta visibile nonostante il terreno molle di pioggia, comunicarono via radio soltanto di inviare un tecnico per rattoppare la rete, almeno provvisoriamente. Probabilmente, date le dimensioni del foro talmente modeste da non permettere il passaggio di un uomo, pensarono a qualche animaletto notturno, o allo scherzo di qualche studente brillo in vena di bravate.

«Siamo fortunati che sia uno spazioporto così minuscolo e con navi di nessun valore: in una stazione spaziale seria, le cose sarebbero andate ben diversamente» commentò Stylo mentre, da lontano, controllavamo l’evolversi della situazione.

Un secondo veicolo uscì dall’hangar e compì un giro a velocità moderata, all’interno del perimetro, a sincerarsi che intorno fosse tutto tranquillo, fermandosi poi accanto al primo.

«È arrivato il tecnico» disse Stylo. «Puoi andare!»

Ma nonostante avesse parlato al singolare, non appena scavalcai la rete disattivata, mi venne dietro.

«Ma non dovevi tornare indietro?» gli chiesi, saltando a terra.

«Voglio prima essere sicuro che tu riesca a lasciare Ottol.»

Cercava, più che altro, di convincere se stesso.

«Se mi hai seguito fino a questo punto, tu non tornerai indietro: non l’hai ancora capito?»

Corremmo insieme verso gli hangar centrali.

«Vuoi dire che dovrei sopportare la tua stravagante presenza ancora a lungo?»

«Io e te saremo amici per la vita, Stylo Van Hessel: insieme da qui fino all’ultimo respiro.»
 
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