Deathdoc. C'è vita al cimitero... ovvero, l'Uomo che sussurrava ai cadaveri, di Eugenia Guerrieri

DEATHDOC.
C'è vita al cimitero... ovvero, l'Uomo che sussurrava ai cadaveri

In tutta la storia della letteratura, il cimitero è visto come luogo ideale per ambientazioni horror, o come luogo triste, lugubre e che poco induce all'allegria. Questo è un romanzo iconoclasta, assolutamente insolito, scritto con ritmo vivace; capace di abbattere tutti i luoghi comuni e sdrammatizzare la tristezza cimiteriale. Notevoli i risvolti istruttivi e la grandissima competenza medica inerente al tema. Reduce da un passato drammatico, traffico di organi, omicidi e fughe precipitose, tra ricordi del passato e frammenti di vita ordinaria raccontata in brevi e gustosi episodi, il custode del cimitero di Velletri, ex anatomopatologo, riesce a farci ridere a crepapelle nella quotidianità di quello che in fondo, è un lavoro come un altro, ricco di spunti per battute a non finire, simpatia e umanità varia. Sicuramente un libro inusuale e adatto a tutti nonostante la crudezza di alcuni brani.

Genere: Gotico/Noir
Pagine: 364
Prezzo cartaceo: € 13,90
Prezzo digitale: € 3,99

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L'autrice:
Eugenia Guerrieri è nata nel 1978 a Roma, dove risiede. Ha un diploma di ragioniera, ma le sarebbe piaciuto studiare Medicina. È amante degli animali, in particolare i gatti, le piace fare lunghe passeggiate sia a piedi che in bicicletta mentre ascolta la musica con le cuffie. Accanita lettrice, per lei fare shopping significa rifornirsi di libri. Predilige le ore serali e i posti tranquilli e silenziosi dove rifugiarsi a scrivere con il suo netbook.Fan sfegatata de "LE CRONACHE DEL GHIACCIO E DEL FUOCO", sa di non poter emulare George R.R. Martin, ma fa del suo meglio scrivendo da quando aveva tredici anni; finora ha già pubblicato quattro libri della saga "LA BELLA GIOVENTÙ" con la BookSprint Edizioni di Buccino (Sa), di cui il romanzo DEATHDOC è uno spin-off narrato dal punto di vista di uno dei personaggi secondari più misteriosi e controversi.

Ora potete leggere un estratto, fornitoci dall'autrice stessa, per farvi conoscere lo stile di scrittura e darvi un piccolo assaggio del favoloso mondo di "DEATHDOC.
C'è vita al cimitero... ovvero, l'Uomo che sussurrava ai cadaveri".
Buona lettura!

Pag.69

Vengo strappato alle mie riflessioni dal rumore del coperchio della bara che viene schiodato con il piede di porco e chiedo, senza voltarmi a guardare: «Cosa è rimasto?»
«Ossa.»
Bene! Che bellezza, non succede quasi più. Comando loro di infilare tutto in un sacco, avrei provveduto io stesso a ripulire il piccolo scheletro e a disporre le ossa nella cassettina apposita.
I genitori del morticino hanno già prenotato una celletta per le ossa. Più tardi gli avrei telefonato per suggerirgli di mettersi d'accordo con il marmista per una nuova lapide, anche se non dubito che sarebbe riuscito a riciclare quella, tagliandola delle dimensioni giuste per chiudere la nicchia.
«Capo, la signora di prima è tornata e ci sta osservando.»
«Che osservi pure... ma osservi in silenzio senza fare scenate, o mi vedrò costretto ad allontanarla» rispondo con noncuranza. Sollevo io stesso il sacco contenente la bara esumata e mi avvio, di cattivo umore, verso la camera mortuaria.
Le ingerenze dei visitatori mi danno fastidio. Il cimitero è un luogo pubblico, ma devono capire che le normali attività di esumazione ed estumulazione non sono, da parte nostra, una mancanza di rispetto verso i defunti! È così difficile? Preferisco di gran lunga il venerdì, quando il cimitero è chiuso al pubblico... almeno non mi imbatto in nessun rompiscatole e posso stare tranquillo.

Edited by Karyn. - 11/3/2013, 18:38