L'uragano di un batter d'ali, di Sara Tessa - 2 gennaio

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adriana*
view post Posted on 29/4/2013, 20:48 by: adriana*




Fondamentalmente non è libro che mi piace. Le 50 sfumature hanno spalancato le porte di un mondo nuovo, diverso e prima celato sia di vivere la sessualità che di intendere il rapporto di coppia, quindi anche questo libro segue quel filone e questo non mi entusiasma più di tanto. viene spiegato più nello specifico il rapporto tra dominatore e sottomessa quindi ha tutto un carattere molto più profondo e psicologico ma quello che mi sconvolge è l’emotività dei protagonisti, di lei soprattutto e mi fa porre diverse domande.
Una donna per amore cosa e quanto è disposta a subite a sopportare? Quando è disposta a umiliarsi e a farsi umiliare? L’amore vale questa sofferenza? Il gioco regge la candela?
La protagonista, al di fuori dei giri di lenzuola, ne ha passate di tutti i colori. Premettendo che ognuno nella propria intimità è libero di fare quello che vuole, come e quando vuole quindi non metto in discussione il rapporto intimo con il partner, metto proprio la sua salute mentale. È stata picchiata a sangue non un una relazione, ma in due, violentata a livello anale e devastata psicologico mante, entrata in clinica ed ha affrontato l’inferno quando decide che forse sia giunto il momento di rimettersi in piedi e ricostruirsi una vita, che fa? Incontra un uomo che è instabile non tanto quante lei ma quasi, che non la capisce e inconsapevolmente la devasta e lei, ovviamente, se ne innamora nonostante sa benissimo che tutto questo la devasterà per l’ennesima volta. Perche? Perche accade questo? Se sa che finirà male, perche non fugge a gambe levate piuttosto che insistere perennemente sul dolore?
L’amore è un sentimento strano, ti gonfia il petto, ti scalda l’anima e ti riporta a vivere…. Quando va tutto bene, ma quando qualcosa non v come dovrebbe? Quando non tutto fila liscio? Quando ami e non sei corrisposto, quanto l’oggetto del tuo amore non fa altro che denigrarti e ridurti a pezzi, l’amore che fa? Ti fa solo sprofondare più giù, senza una vita d’uscita, in un mare di dolore incalcolabile e a quel punto ti chiedi se ne sia valsa la pena. I momenti belli sono sufficienti a colmare il vuoto e il dolore? La persona di cui ci si è innamorati perche cambia? Cosa realmente muta rispetto alla dinamica iniziale? Perche sia mo destinati inevitabilmente a soffrire?
Alla fine ci rifugiamo in un posto sicuro, innalziamo barriere sempre più difficili da scalfire e si finire per risultare freddi, distaccati e insensibili. E questo è sbagliato? La nostra insensibilità alla fine è solo frutto della nostra autodifesa e questo non mi sembra così sbagliato.
Come si affronta il dolore nel modo giusto? Esiste una ricetta? Perche la devastazione emotiva è così atroce? Ma la vera domanda è solo una: Ne vale la pena?




(ps. le considerazioni sul personaggio maschile me le riservo per quando leggerò il suo punto di vista)
 
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16 replies since 29/4/2013, 20:41   1064 views
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