LIBERAMI
J. Kenner
Stark Trilogy #1
Nel bene e nel male, non sta a me giudicare, Cinquanta sfumature ha creato un precedente e ha tracciato le caratteristiche di un nuovo genere che non è soltanto più semplicemente erotico ma è qualcosa che ve ben oltre e sconfina.
Tutto quello che viene pubblicato adesso viene irrimediabilmente paragonato e confrontato alla famosa trilogia e non tutti si discostano affermando la loro originalità.
“Liberami” ne è il classico esempio. Non è uguale alle famose sfumature ma le somiglianze ci sono e non passano inosservate.
Gli elementi caratteristici sono tutti presenti: una giovane donna bellissima, un giovane uomo altrettanto bello e mega ricco ed un happy ending troppo scontato.
Il protagonista è un giovane trentenne, Damien, ex giocatore di tennis professionista che con un fiuto eccezionale per gli affari ha costruito un impero multimilionario.
È sicuramente affascinante, supersexy ed estremamente determinato. Tutte caratteristiche interessanti ma questo personaggio maschile non brilla. Non brilla per nulla, non ha quella caratteristica eccezionale che lo fa rimanere impresso nella memoria e ti fa ricordare di lui nel tempo. È il classico principe azzurro con la faccia pulita e senza i torridi tormenti che farebbero affezionare a lui. È anonimo.
Probabilmente viene solo oscurato da una luce diversa e luminosa, la luce della protagonista, la luce di Nikki.
Nikki è la chiave di volta del romanzo, è ciò che lo rende diverso dagli altri e gli da un taglio differente. Oltre ad essere bella, è estremamente intelligente e anche tormentata. E’ lei che ha subito traumi, che si è rialzata ed ha combattuto, è lei il cuore pulsante del libro.
Vivace, divertente, sarcastica e di carattere, trascina praticamente da sola tutta la storia. Nikki fa riflettere. Fa riflettere sul dolore, sull’autolesionismo e sul rapporto conflittuale che abbiamo con i nostri genitori. Il suo personaggio è stato costruito con intelligenza e maestria.
Questo libro nel complesso è molto scorrevole, ricco di punti erotici parecchio interessanti e nell'insieme una buona lettura, anche se cliché non mancano ed abbonda di banalità tranquillamente evitabili. Peccato perché i punti di forza sono buoni ma non sono stati sfruttati al meglio.
Edited by Pau_7 - 21/2/2015, 15:29
