Lothaire, di Kresley Cole - 12° libro della serie "Gli Immortali"

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A&P
view post Posted on 14/1/2014, 10:57 by: A&P





LOTHAIRE
Kresley Cole
Gli Immortali #12




Un antico folle e sull’orlo del baratro, una giovane donna pronta a morire ma risoluta a salvarsi, rompicapi che assumono la forma di strategie millenarie e infine la passione. “Lothaire” è tutto questo e ancora di più.
Kresley Cole ci porta nel Lore, nel suo originale e crudele mondo, un universo sotterraneo di morte, di miti, creature impossibili e divinità.
Lo fa parlandoci di un vampiro, non uno qualsiasi, ma l’Antico Nemico, il cattivo di fronte al quale Jocker si nasconde e Hannibal Lecter sfodera bandiera bianca.
Dissoluto, assetato di sangue, votato solamente alla vendetta e al riscatto, Lothaire è l’incarnazione assoluta del male, di quello che ci indigna e che non vorremo mai fare o veder fatto.
Purtroppo è anche la perfezione fatta uomo, l’incarnazione della bellezza, il trionfo della genialità, l’inno alla gioia della furbizia.
Dico purtroppo perché benché riprovevole non si riesce a girar pagina senza sospirare, rivoli di bava sono pronti ad aggredire ignobilmente la carta stampata e un dannato sorriso ebete ci fa sembrare stupidi a chi si trova nelle vicinanze della postazione di lettura prescelta.
E così, in una fitta trama di contraddizioni, Kresley Cole ci tira un brutto scherzo, rendendo desiderabile la pazzia e facendoci anelare la cattiveria.
“Quale sarà la prossima battuta impietosa?”
“Tra quante pagine farà soffrire la sua donna?”
Pensieri crudeli, che la Cole ci inculca come se fossero naturali. E allora, armati di segnalibri e pezzetti di carta, iniziamo a segnare le tracce di un percorso giocato sulla scacchiera della battaglia psicologica di due, tre, quattro protagonisti.
Il re nero, la regina bianca, la montanara e la dea si muovono su uno scenario fatto di astuzia, seduzione, inganno e rivalsa. Sono furbi, competitivi e in ogni momento sembrano in grado di prevedere gli uni le mosse degli altri. Sottovalutano, però, il potere della creatrice che mai come in questo caso si dimostra abile.
La scrittrice, infatti, crea un plot che giustifica la malvagità in modo così magistrale che, quando il male e il bene si confondono, rimaniamo spiazzati ma deliziati.
Il merito di ciò va ricercato nella perfetta caratterizzazione dei personaggi, con un Lothaire sull’orlo della pazzia e una protagonista femminile che ci fa gridare al miracolo.
Ellie riesce con la complessità del suo carattere, la finezza della sua mente e un barile senza fondo di coraggio a unire il bene e il male in modo che non si combattano ma si completino.
Kresley Cole allestisce un trama che sembra semplice (gran parte del libro si svolge in una stanza) ma ha una complessità da non sottovalutare: l’azione non si costruisce su vicende materiali ma su un incalzante gioco di dialoghi e schermaglie psicologiche.
La sensualità, inoltre, aggiunge pathos a una narrazione prevalentemente mentale. Solo l’attrazione sessuale parla di istinto, di bisogno, di passione, per il resto tutto inneggia alla lotta di due menti complementari e affascinanti.
“Lothaire” è un libro che non vi deluderà, che vi sorprenderà anche nei momenti più prevedibili e che vi emozionerà (fino alla commozione) anche quando il gioco si fa spietato, anche quando diventa così crudele che persino voi sarete tentate di fare un passo indietro.
Complimenti a questa donna eccezionale, Kresley, che dopo la scivolata su Dark Warrior riprende alla grande, riuscendo nel compito di accordare cuore e mente in una narrazione sublime.



Edited by Pau_7 - 21/2/2015, 15:38
 
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