Capitolo 6, "Reckoning" di Jeaniene Frost

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A&P
view post Posted on 1/7/2013, 17:47




RECKONING



LE NOSTRE TRADUZIONI SONO LAVORI AMATORIALI TOTALMENTE ESEGUITE DAI NOSTRI UTENTI E SENZA SCOPO DI LUCRO.
SONO RISERVATE ESCLUSIVAMENTE AI NOSTRI UTENTI ED E' ASSOLUTAMENTE VIETATO PRELEVARE QUESTE TRADUZIONI, INTERAMENTE O PARZIALMENTE, PENA IL BAN.


Tradotto da Sara Stefanelli







Capitolo 6

Becca si morse il labbro inferiore. "Sei silenzioso stasera."
Bones alzò lo sguardo. "Scusa, tesoro. Sono solo un po' preoccupato."
Lei spinse da parte il suo piatto. Almeno, dopo tre giorni, aveva smesso di fingere che una scodella di lattuga era tutto quello che voleva per cena.
"Ci sono dei problemi con il tuo cliente?"
Becca era convinta che fosse un consulente di una azienda che cercava di risparmiare soldi licenziando gli impiegati che ricoprivano posizioni non essenziali. Era abbastanza vicino alla verità, in un certo senso.
"Una cosa del genere."
Il vero problema era che Bones non aveva fatto molti passi avanti nella ricerca dei LaLauries. Non sembrava che loro avessero una propria abitazione, si spostavano solo da un appartamento all'altro delle persone che avevano ucciso.
E nonostante avesse fatto su e giù con Becca per tutte le strade del Quartiere le ultime tre notti, lei non era riuscita a cogliere nessuna traccia di Delphine LaLaurie. Nel corso di queste uscite Bones era incappato in molti ghoul, ma si stavano godendo solo un po' di innocuo divertimento. Non sembravano voler assalire la prima persona abbastanza stupida da seguirli dentro gli edifici.
Becca stese le braccia, prendendogli le mani. "Sai dove andrai dopo che avrai finito questo lavoro? E, ah, partirai immediatamente appena avrai finito?"
Lui sapeva cosa gli stava chiedendo realmente. "Partirò non appena avrò finito. Il mio lavoro mi porta in tutto il mondo e mi lascia poco tempo prezioso per tutto il resto." Non sono chi stai cercando, Becca.
Il dolore le attraversò il viso per una frazione di secondo, ma venne velocemente mascherato da un falso sorriso. "Sembra emozionante."
Lo era? Da un certo punto di vista, poteva essere dannatamente bello.
"Sai," disse Becca mentre il silenzio si protraeva, "capirei se tu volessi riportarmi a casa dopo cena..."
"No" esclamò Bones immediatamente, abbassando il tono quando lei sbatté gli occhi per quanto era suonato enfatico. "Mi dispiace, sono stato un pessimo compagno, ma io voglio davvero passare più tempo con te stasera. Se sei d'accordo."
Quasi sperava che lei dicesse di non volerlo. Se le circostanze non fossero state così disperate, Bones avrebbe riportato Becca a casa e l'avrebbe ammaliata per non farle mettere piede in città fino a quando tutto si fosse sistemato.
Ma non sarebbe riuscito a stare davanti al prossimo corpo massacrato e sapere che sarebbe stato in grado di prevenirlo. Bones non poteva scovarli, non con quel fiume di umani in mezzo alle strade, ma poteva far sì che Becca desse un'occhiata a tutte le femmine ghoul che trovava. Una di queste, sarebbe stata Delphine.
"Mi piacerebbe molto passare più tempo con te, mentre sono qui." disse Bones, rivolgendo a Becca un sorriso pieno di promesse.
Lei gli sorrise di rimando, mentre l'odore di disagio si dissolveva.
"Piacerebbe molto anche a me."
Schifoso bastardo che non sei altro, pensò Bones ma non fece trasparire nulla dal suo viso. Invece, chiese il conto.
Il potere gli fece rizzare i peli del collo. Bones si girò, imprecando a bassa voce quando vide un viso familiare arrivare nella loro direzione.
"Scusami," disse a Becca mentre si alzava.
"Ciao," salutò Ralmiel, scivolando verso la sedia dal lato opposto di quella di Bones e rivolse un sorriso caldo a Becca. "E tu chi saresti, ma belle chérie?"
"Nessuno che ti interessi," rispose Bones bruscamente.
Becca spalancò la bocca. Ralmiel sembrò offeso. "Come se avessi bisogno di proteggere un fiore così amabile da me. Faccio affari con te, mon ami, non con le persone che ti circondano."
Ralmiel non aveva la reputazione di far male a passanti innocenti, ma a Bones non andava che Becca gli fosse vicino. L'intera situazione la stava mettendo molto più a rischio di quanto si fosse aspettato. Avrebbe dovuto cambiare i suoi piani per la sera dopo. Ma prima venivano le cose più importanti.
Bones si risedette, tenendo le mani vicine ai coltelli d'argento nel giubbotto.
"È tutto okay?" chiese Becca, passando lo sguardo fra loro.
"Abbastanza," rispose Bones, facendo attenzione a non allontanare gli occhi da quelli di Ralmiel. "Il mio amico si è semplicemente dimenticato le buone maniere, interrompendo la nostra cena."
"Avevo intenzione di rimanere fuori ad aspettarti," disse Ralmiel, appoggiandosi alla schiena in modo rilassato. "Ma quando ho visto la tua chér amie, ho deciso di concludere domani il nostro affare. Dopo che avrò saputo di più della bella qui presente."
"Non mi piace che gli altri parlino di me come se io non ci fossi," disse Becca, con uno sguardo tagliente verso Ralmiel.
Il cameriere arrivò con il conto. Bones lasciò cadere diverse banconote sul tavolo senza contarle, senza distaccare l'attenzione da Ralmiel per più di una frazione di secondo.
"Ti unisci a noi fuori?" chiese Bones, con un sopracciglio inarcato.
Ralmiel annuì. "Ma certo."
Becca prese la sua borsetta, rivolgendogli ancora delle occhiate diffidenti. "Avete bisogno di stare un minuto da soli per parlare?"
No, pensò Bones freddamente. Ma vorrei stare un minuto da solo con lui per ucciderlo. Prese il suo bicchiere di whiskey, notando con soddisfazione che era ancora quasi pieno, e si alzò dal tavolo.
"Va tutto bene, tesoro. Ci metteremo poco."
Bones e Ralmiel mantennero l'attenzione fissa su ogni movimento l'uno dell'altro mentre andavano fuori. La tensione era così densa che la si sarebbe potuta tagliare. Quasi con naturalezza, Bones prese un sorso del suo whiskey. Accanto a loro, un gruppo di fumatori aspettava di entrare nel ristorante.
"Qual è il tuo piano, amico?" chiese Bones. "Hai intenzione di pedinarmi e aspettare la tua occasione migliore?"
Ralmiel fece un sorrisetto. "Non, mon ami. Ho intenzione di seguirla fino a casa e poi pedinarti."
Becca rantolò. Bones sorrise appena. "Non penso."
Poi scagliò il suo whiskey su Ralmiel, usando l'accendino del fumatore più vicino a lui per mandare Ralmiel in fiamme.
Ralmiel gridò, pestando il fuoco che lo ricopriva nella parte anteriore. Anche vari passanti urlarono. Bones non aspettò di ammirare la sua opera. Trascinò Becca con sé attraverso la folla, ignorando i suoi farfugliamenti sconvolti. Non appena trovò un vicolo, si spinse in alto nella notte, coprendoli entrambi con il cappotto. Ci sarebbero state meno possibilità di essere notati, grazie al suo cappotto nero contro il cielo notturno.
Ralmiel non avrebbe seguito nessuno, non nelle sue condizioni.
L'essere portata in volo fece urlare Becca, ma Bones la fermò mettendole una mano sulla bocca. Non perse tempo con i tetti questa volta, ma volò sul Quartiere e oltre. Si guardò indietro qualche volta, ma non c'era nessun essere volante ad inseguirlo. Sarebbe stato troppo sperare che Ralmiel non fosse riuscito a spegnere il fuoco e fosse morto, ma almeno adesso non avrebbe saputo dove viveva Becca.
Lei scalciò e si agitò per tutta la strada, emettendo grugniti terrorizzati contro la sua mano. Quando raggiunsero il suo quartiere, Bones si guardò intorno, non vide nessuno gironzolare in giro, e si lasciò atterrare davanti alla porta d'ingresso.
"Shh, sei al sicuro, Becca" disse, abbagliandola con lo sguardo. "Ti ho riportato a casa in macchina dopo la cena, e non è successo niente di strano."
Lei gli sorrise, la paura si dissolse sul suo volto.
"Grazie per questa serata fantastica," disse lei.
Bones sospirò, dispiacendosi di nuovo di doverla usare. Quando questo sarà finito, le promise in silenzio, riceverai una grossa donazione sul tuo conto in banca. È assolutamente il minimo che possa fare.
"No, tesoro, grazie a te," rispose, sfiorandole le labbra con le sue.
La sua intenzione era di darle un bacio breve, ma lei aprì la bocca e fece intrecciare la lingua con la sua, emanando l'odore di desiderio.
Bones la baciò più intensamente, facendo scivolare le mani sulla sua vita. Lei ansimò, e poi gemette quando lui sfregò i fianchi contro di lei.
I soldi non sono tutto ciò che posso darti, pensò Bones. Becca non voleva essere salutata sulla porta quella sera. Il battito del suo cuore e il suo odore glielo stavano urlando.
Lei si tirò indietro abbastanza per mormorare, "Vieni dentro."
Di nuovo, era il minimo che potesse fare.
 
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kurechan
view post Posted on 1/7/2013, 17:55




grazieeeeeeeeeeeeeee :wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 1/7/2013, 19:43
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view post Posted on 13/7/2013, 12:24

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Bones è unico!
 
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