Capitolo 7, "Reckoning" by Jeaniense Frost

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adriana*
view post Posted on 15/7/2013, 15:27




RECKONING



LE NOSTRE TRADUZIONI SONO LAVORI AMATORIALI TOTALMENTE ESEGUITE DAI NOSTRI UTENTI E SENZA SCOPO DI LUCRO.
SONO RISERVATE ESCLUSIVAMENTE AI NOSTRI UTENTI ED E' ASSOLUTAMENTE VIETATO PRELEVARE QUESTE TRADUZIONI, INTERAMENTE O PARZIALMENTE, PENA IL BAN.


Tradotto da Sara Stefanelli



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Capitolo 7




Il carro da parata svoltò al primo angolo di strada tra il clamore dei festeggiamenti. Era una ricostruzione di uno spettacolo teatrale con una finta balconata e un pianoforte sul davanti. Becca, a malapena riconoscibile con la parrucca riccia, il trucco da scena e un lungo abito in stile vittoriano, spiccava fra la folla. Seduto al pianoforte, Bones fece scorrere le dita sui tasti mentre le casse del carro diffondevano la familiare colonna sonora de Il Fantasma Dell'Opera.

Altri applausi vennero dagli spettatori per strada, specialmente quando Bones si alzò e fece un inchino. Indossava uno smoking nero, con quella distintiva maschera che copriva metà viso nascondendo i suoi lineamenti, e una parrucca scura sulla testa. Gli altri attori sul carro finsero una prova musicale mentre Bones si muoveva verso Becca con l'esagerata seduzione - e minaccia - del Fantasma.

Non era stato difficile scambiare lui e Becca con la vera coppia di quel carro. Appena qualche lampo dagli occhi e quelle persone bevevano felicemente rum invece di interpretare Christine e il Fantasma. Nemmeno uno degli altri attori aveva protestato.

Appollaiata sul balcone del carro, Becca aveva una panoramica perfetta sulle persone sopra e sotto per strada. La parata percorse tutto il Quartiere, e nei loro costumi anche Ralmiel avrebbe avuto difficoltà nel riconoscere uno di loro due. Bones non avrebbe potuto rendere Becca più anonima di così, e non aveva idea che, inconsciamente, stava esaminando tutte le facce nella folla cercando Delphine.

Dopo aver finto di cantare insieme a Becca una parte di "Music of the Night", Bones saltò giù e camminò attorno al carro. Questo mantenne l'attenzione di Becca dove sarebbe dovuta essere: lontano da lui, fissa sulle facce intorno a lei. Se questo deviava dal copione dell'atto, che così fosse. Mancavano solo tre giorni al Martedì Grasso. Presto i LaLauries avrebbero finito la loro ricerca assassina e avrebbero lasciato la città. C'erano cose molto più importanti in palio che seguire il copione di una parata.

Erano passate le undici di notte, e questo implicava che la folla era al suo apice. La parata era a metà di Bourbon Street quando Becca improvvisamente smise di sventolare e lanciare perline. I suoi occhi assunsero uno sguardo vitreo non appena le istruzioni che Bones le aveva inculcato una settimana prima fecero effetto e portarono dei risultati.

“La donna di quella notte. È qui.”

Becca non sembrò nemmeno consapevole di aver parlato. Bones mosse lo sguardo in quella direzione, maledicendo la folla di persone intorno a lui. C'era una marea di facce, la metà erano femminili, e ogni tre ce n'era una con i capelli scuri. Saltò vicino a dove si trovava Becca, mormorando, “Mostramela.”

Becca ignorò tutto ciò che la circondava, fissa sulle istruzioni che Bones le aveva imposto precedentemente: trovare la donna di quella notte. Con un movimento rigido, indicò nella folla. Bones cercò fra le facce davanti a loro, cercando quella tenue e rivelatrice luminosità della pelle dei non-morti.

Una donna distante più o meno dieci metri si girò. I suoi capelli erano neri e ricci, il sorriso era ampio, i bellissimi lineamenti posavano su una pelle pallida e perfetta.

Delphine.

Anche Delphine lo notò. Inizialmente il suo sguardo lo oltrepassò con disinteresse, ma poi si fermò. I suoi occhi si adombrarono. Si girò e iniziò ad andarsene.

“Resta qui,” ordinò Bones a Becca, infilando una mano nella giacca per tirar fuori un largo coltello ricurvo. La folla sussultò, immaginando che fosse una parte dell'atto. La ignorò saltando giù, spingendo bruscamente le persone fuori dal suo cammino.

La testa scura della femmina scivolò tra la folla non appena si scansò, e svanì dalla sua vista. Bones aumentò il passo, quasi lanciando di lato le persone. Presto la polizia avrebbe notato il disordine, ma non gli interessava. La sua attenzione era focalizzata su un obiettivo. Non lasciar scappare Delphine.

La vide di nuovo di sfuggita, correva velocemente fra le persone con la testa abbassata. Delphine gli lanciò uno sguardo da dietro la spalla, e il loro occhi si incontrarono un'altra volta. Lei sorrise, deliziosa e malvagia. Poi tirò un pugno alla persona più vicina e fuggì.

Bones smise di fingere di essere umano. Inseguì Delphine con tutta la sua velocità sovrannaturale. Nell'istante successivo, fu sul ragazzo che Delphine aveva colpito. Il giovane era piegato sulle ginocchia, il sangue sgorgava tra le mani strette sulla pancia. L'aveva colpito forte abbastanza da lacerargli completamente la pancia. Sarebbe stata una ferita mortale, a meno che Bones non si fosse fermato per salvarlo.

Prese subito una decisione e continuò a correre. Valeva la pena sacrificare una vittima innocente per salvarne molte altre. Delphine aveva sottovalutato il suo cacciatore pensando che questo le avrebbe assicurato la fuga.
Con un'altra violenta accelerazione, le andò più vicino. Delphine era veloce, ma lui lo era di più. Una primitiva trepidazione scorse dentro di lui. Le sue mani afferrarono il coltello. Ci siamo quasi...

Appena Bones le fu quasi addosso, una freccia gli trafisse il petto, portando un'esplosione di dolore. Emise un ruggito mentre la strappava via, poi si lanciò, scavando tra le persone e stando talmente basso così da rendere il suo cuore un bersaglio molto più difficile. Ralmiel. Avrebbe ucciso lo stronzo per il suo pessimo tempismo.

Un'altra freccia gli colpì la schiena, mancando nuovamente il cuore, ma dimostrando che Ralmiel non si era arreso. L'argento bruciava, ma Bones non rallentò per rimuoverlo. Non poteva rischiare di perdere Delphine, che il dolore si fottesse.

Però ogni persona che spintonava gli faceva sentire come se stesse dando alla freccia una buona girata. Bones digrignò i denti e non si fermò, maledicendo le persone che si trovavano sulla sua strada, la musica squillante, le dannate collanine, la miriade di odori che rendeva impossibile rintracciare Delphine con l'olfatto, e l'arciere della Louisiana determinato ad appenderlo al suo muro dei trofei.

Un'altra freccia lo colpì sul collo, trapassandolo di netto e facendolo voltare con rabbia. Al diavolo tutto quanto, Ralmiel avrebbe tirato presto un colpo fortunato e Bones non avrebbe potuto uccidere Delphine da morto.

Prese il coltello e tagliò la punta della freccia, poi le strappò via dalla sua gola. Un dolore ardente pulsò per un momento finché la ferità guarì. Bones continuò a spostarsi, zigzagando, fino a quando raggiunse il lato di un palazzo e poi si scagliò in aria. Una volta sul tetto, strappò via la maschera; il suo sguardo divenne smeraldo rovente mentre cercava il suo bersaglio.

Ralmiel era su un tetto dall'altro lato della strada, sopra l'insegna del MAISON BOURBON. Né sorrise né fece battute questa volta. Incoccò un'altra freccia nell'arco e tirò.

Bones ruotò a sinistra, lasciando che la freccia lo superasse, poi ruotò di nuovo quando ne fu scoccata un'altra. E un'altra ancora.

Fottiti, pensò Bones. Piegò un braccio in mezzo al petto e poi saltò su Ralmiel, con l'altra mano teneva il coltello ricurvo. Ralmiel scoccò altre due frecce, ma affondarono nel braccio di Bones, non nel suo cuore. Poi Ralmiel fece un salto indietro, ma fu troppo lento. Una forte sferzata divise l'arco in due. Un altro colpo lacerò il petto di Ralmiel. La lama era d'acciaio, non d'argento, dato che Bones l'aveva presa per decapitare un ghoul, non per uccidere un vampiro.

Comunque, la ferita era profonda. Ralmiel si trovò in difficoltà, provando senza successo a tirarsi indietro. Bones l'afferrò e alzò di nuovo il coltello.
Questo ti stacca la testa, pensò Bones risoluto, muovendo la lama. E questo uccide qualsiasi cosa, vero?

Ma il coltello affondò nell'aria. Bones ringhiò per la frustrazione, le ginocchia colpirono il tetto quando il vampiro sotto di lui scomparve. Si girò, giusto nel caso in cui il tizio stesse per riapparire dietro di lui con dell'argento a portata di mano, ma non c'era niente.

Una furia glaciale riempì Bones. Tagliò la fine della freccia che gli penetrava ancora la schiena, poi la tirò fuori strattonandola, ignorando le scintille di dolore che gli provocavano. O Ralmiel avrebbe terminato presto le scorte di sacchetti magici o Georgette aveva deciso di non scambiare gli ingredienti. Ci avrebbe pensato dopo, comunque. Prima doveva provare a ritrovare Delphine, e che Dio aiutasse Ralmiel se avesse provato a intervenire di nuovo.

Bones volò come una scheggia sui tetti del Quartiere per più di un’ora, usando il vantaggio dell’altezza per vedere le facce delle persone di sotto. Non c’era traccia di Delphine. Si rimproverò per non aver semplicemente volato sopra le teste della folla per raggiungerla prima, ma nascondere il segreto dell’esistenza della sua specie era così radicato in lui che il suo primo istinto era stato quello di seguirla a piedi. Sarebbe bastato, se non fosse stato per Ralmiel. Maledetto bastardo.

Almeno ora Bones sapeva che aspetto aveva. Il ruolo di Becca in tutto questo poteva finalmente terminare. L'indomani Bones avrebbe provato a perlustrare il Quartiere un’altra volta, e sperava con tutto se stesso che Delphine non fosse scappata via dalla città.

Bones lasciò il Quartiere e si recò al suo hotel in periferia della città, tornando sui propri passi varie volte per assicurarsi di non essere seguito. Con tutto il suo fare avanti e indietro, il sole era quasi pronto a sorgere quando entrò nella sua stanza. Si sfilò i vestiti e si sedette sul letto, lanciando un’occhiata al suo laptop. Era meglio controllare subito se ci fosse qualche messaggio importante. Il riposo avrebbe potuto aspettare ancora un pochino.

Bones aprì la posta elettronica e lesse velocemente i messaggi. “Cazzo,” imprecò quando lesse l’ultimo. Che cosa stava tramando il ghoul?
 
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view post Posted on 15/7/2013, 15:34
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Sono pochi i personaggi come Bones


:grazie: :grazie: :grazie:
 
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view post Posted on 16/7/2013, 16:24

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È ora ? La tensione cresce sempre più....
 
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