Questo libro si apre subito dopo la conclusione di quello scorso: Reseph ha perso la memoria e viene ritrovato e soccorso da Jillian.
Riuscirà il Cavaliere a riacquistare la memoria riprendendo la sua identità senza farsi sopraffare dai sensi di colpa o, peggio ancora, dal suo lato oscuro?
I suoi fratelli, sua sorella, i famigliari acquisiti e i loro amici potranno mai perdonarlo per le atrocità commesse mentre era Pestilenza?
Il sentimento appena nato ma già forte verso la sua salvatrice, mai provato in 5.000 anni, lo aiuterà o lo ostacolerà?
Domande che mi hanno portato a divorare con ansia le pagine per poterne sapere le risposte.
Bellissimo il personaggio di Jillian che, seppur delusa dagli uomini e con un trauma per un'aggressione subita alle spalle, è una persona generosa e con un animo da guerriera
La scrittura viaggia sul filo del rasoio: ha un ritmo incalzante e affronta temi quali il perdono e la sicurezza di sé.
Le tessere del puzzle accomulate negli scorsi libri saranno riunite e combaceranno alla perfezione.
Ad esempio, non vi anticipo cosa, ma verso la fine c’è una rivelazione alquanto sorprendente (per me lo è stata almeno), anzi direi due
Per concludere vorrei fare una domanda retorica: perché a ogni fine libro devo sempre essere preoccupata per la sorte di uno dei personaggi? Lo scorso libro Reaver e ora… non vi dirò chi
L’autrice non si rende conto che dopo due serie con i soliti personaggi il lettore si affeziona?
Probabilmente lo sa benissimo e lo fa apposta la sadica!
