Liam, di Paola Gianinetto - 3° Libro della serie "Principi azzurro sangue" - 16 dicembre

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Karyn.
view post Posted on 13/12/2013, 13:05 by: Karyn.
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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In attesa dell'uscita di questo attesissimo 3° libro della serie "Principi azzurro sangue", che dovrebbe uscire nei prossimi giorni, vi proponiamo un ESTRATTO IN ANTEPRIMA.
Buona lettura!




In piedi nel vano della porta, c’era il vampiro che tutti temevano e da secoli nessuno aveva mai visto, l’Antico che si diceva fosse stato reso folle dal dolore e che per questo aveva rifiutato gli oneri connessi al suo status, così come gli onori. Davanti a lei, intento a osservarla senza la minima traccia di emozione negli occhi viola, c’era Liam Blake.

Era alto e possente, un antico guerriero finito per sbaglio in un’epoca che non gli apparteneva, e indossava pantaloni neri, massicci stivali, una leggera casacca di lino bianca e un soprabito di cuoio nero, che portava con il bavero alzato. I lunghi capelli corvini incorniciavano un volto dai lineamenti scolpiti nella pietra e Beth, guardandolo, pensò che quelle labbra dure non dovevano aver mai sorriso. Pensò anche che era bello, di una bellezza selvaggia e crudele, come un pugnale scintillante coperto di sangue vivo, o le vette delle montagne più alte del pianeta, lastre taglienti di roccia grigia contro l’aria rarefatta di un cielo azzurro ghiaccio. I suoi occhi, che in quel momento erano fissi su di lei, riflettevano la stessa indifferenza, la stessa spietata disumanità.

Beth aprì la bocca, ma non seppe mai se avrebbe ceduto alla tentazione di urlare, perché dalle sue labbra non uscì alcun suono. I secondi si susseguirono lenti uno all’altro, nello spazio immobile.

«Chi sei?»

La voce era bassa e roca, come se quelle fossero le prime parole che lui pronunciava da parecchio tempo, e molto simile a quella che lei aveva udito solo un minuto prima, al telefono con Patrick. Una voce disincarnata, proveniente da un’altra dimensione.

Era finita, pensò Beth in quell’istante sospeso, i pensieri che le vorticavano nel cervello in netto contrasto con l’immobilità del suo corpo. Ora lui l’avrebbe uccisa, non prima di costringerla a confessargli dove trovare Anita. Non le importava quanto dolore le sarebbe costato, ma non era così arrogante da non ammettere che fare l’eroina sarebbe stato del tutto inutile: non aveva alcuna possibilità di resistere a un Antico. Avrebbe scoperto quello che voleva, poi sarebbe andato a prenderla. Beth non sapeva esattamente quanto Patrick fosse lontano, ma c’era la possibilità che non arrivasse in tempo, che lui la trovasse per primo. E Patrick aveva chiesto a lei di proteggerla, gliel’aveva ordinato, riponendo in lei tutte le sue speranze. Ripensò alla sua reazione quando, alcuni mesi prima, qualcuno gliel’aveva portata via. Non aveva mai visto nessuno soffrire così, a parte Kyler, ma la sofferenza di un Antico era qualcosa di diverso, di più assoluto e alieno, qualcosa che disintegrava anche gli ultimi brandelli di umanità che lo tenevano legato a questo mondo: il vampiro senz’anima che la fissava ne era l’esempio perfetto.

Ma che cosa poteva fare, lei, per evitare la catastrofe? Come sarebbe riuscita a proteggere Anita e con lei l’uomo per cui la sua sopravvivenza significava tutto?

«Fa’ qualunque cosa sia necessaria per salvarla.»

Le ultime parole di Patrick risuonarono nitide nella sua mente e all’improvviso seppe cosa doveva fare. Non aveva idea se avrebbe funzionato, ma era la loro unica speranza.

Con il coraggio della disperazione, guardò dritto nei freddi occhi viola e disse quello che era necessario dire.

«Il mio nome è Anita.»
 
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12 replies since 11/12/2013, 13:16   349 views
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