La cacciatrice di fate, di Elizabeth May - 1° libro della serie "The Falconer" - 18 febbraio 2014

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micah
view post Posted on 23/4/2014, 02:18 by: micah

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LA CACCIATRICE DI FATE
Elizabeth May
The Falconer #1




Finalmente sono riuscita a leggere “La cacciatrice di fate” , un libro su cui avevo tante aspettative perché ne sentivo parlare benissimo: storia avvincente, protagonisti da mozzare il fiato…a me è parso molto deludente.
La protagonista è Aileana Kameron che fa parte dell’alta società e si destreggia tra ammazzare fate e prendere parte a balli tutte le sere. Il padre non si fa troppi problemi ad andarsene a spasso per il mondo, perché lei gli ricorda la defunta moglie, e l’unica cosa che la tiene incollata a casa è il tentativo di non infangare il buon nome della famiglia più di quanto non abbia già fatto.
L’inizio era un po’ noioso ma, appunto, era l’inizio e non potevo pretendere chissà cosa. Tutto sommato era partita bene, ma con il proseguire della storia a furia di sentirmi dire che il suo carattere e le sue azioni erano una conseguenza dalla morte della madre mi stavano venendo istinti omicidi. Dopo la quarta volta che l’ho letto ho saltato il pezzo parlottando stizzita che sì, lo sapevo perché uccideva le fate e no, non volevo sentirmelo ripetere per la milionesima volta.
Potrei sorvolare questo particolare dando la colpa alla mia irritabilità, peccato però che le sue continue seghe mentali mi abbiano scoraggiata capitolo dopo capitolo.
Mentre leggevo pensavo che prima o poi la finisse di dire che era obbligata ad ammazzare fatepoichè voleva vendicarsi, che per quanto fosse una brava signorina dell’alta società era costretta ad andare a caccia tutte le notti, che era imprigionata in una vita che non era sua…quante volte mi è partito l’embolo non potete nemmeno immaginarlo! Vi dico fin da subito che l’unico motivo per cui sono arrivata alla fine è stato il protagonista maschile: Kiaran.
Lui si fa pochi problemi riguardo a quel che è e si regola di conseguenza, niente strani sproloqui su quanta colpa potesse avere nelle guerre mondiali o se fosse lui la causa della fame nel mondo. È una fata? Sì. Gli importa? No. Essenziale e conciso, ergo perfetto.
Verso la fine la storia si è un po’ ripresa, lei ha cacciato un po’ fuori le palle e lui è diventato un po’ più “umano”.
Insomma se cercate una protagonista con i controcazzi state alla larga perché proprio non è il caso dal momento che che si lamenta ogni tre per due. Tuttavia c’è Kiaran che attira assai, per cui il libro andrebbe letto anche solo per la sua semplicità e il suo pragmatismo.
Non mi son pentita di averlo letto ma di sicuro rientra nella lista dei libri che non leggerò una seconda volta.



Edited by Pau_7 - 30/1/2015, 14:21
 
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