Striges - La voce dell'ombra, di Barbara Baraldi - 2° libro della serie "Striges" - 11 marzo

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view post Posted on 26/2/2014, 20:55
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Sono fatta così...un enigma avvolto in un indovinello e confezionato in un paradosso!

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STRIGES
LA VOCE DELL'OMBRA


Solo l'amore più grande può bruciare oltre le fiamme del rogo.

7mVONtuZoe sognava di ribellarsi al suo destino di strega e inseguire la libertà insieme a Sebastian, l'Inquisitore di cui è innamorata, il suo carnefice. Ma la moto su cui stanno fuggendo finisce fuori strada, e Zoe si risveglia dopo un lungo coma in un luogo ignoto. Non ricorda nulla dell'incidente, né dove si trovi Sebastian. Solo un nome mai pronunciato dalle sue labbra ricorre nei deliri della febbre: Adam. Chi è lo sconosciuto emerso dall'inconscio di Zoe? E chi sono le creature che popolano i corridoi del Santuario, l'istituto in cui le streghe della Sorellanza l'hanno accolta affinché compia il suo apprendistato? Semidei, vampiri, fate, mutaforma e ogni creatura perseguitata trovano asilo tra le mura dell'Accademia. Ma Zoe non avrà pace finché non realizzerà il solo incantesimo che le stia a cuore: ricostruire il proprio passato e ritrovare il suo grande, impossibile amore.

Genere: Paranormal Romance, Urban Fantasy YA
Editore: Mondadori
Collana: Chrysalide
Pagine: 492
Prezzo: € 17,00
Uscita: 11 Marzo 2014


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La serie "Striges" è al momento così formata:
1 - Striges. La promessa immortale
2 - STRIGES. LA VOCE DELL'OMBRA


L'autrice:
E7YGQl7 Barbara Baraldi è autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti.
Scrive per Mondadori la saga dark fantasy “Scarlett”, giunta al secondo capitolo, intitolato «Il bacio del demone». Sempre per Mondadori, è autrice della saga “Striges” il cui primo volume «La promessa immortale» è uscito a gennaio 2013.
Insieme a Camilleri, Lucarelli, Carlotto e De Cataldo, è protagonista di «Italian noir», il documentario prodotto dalla BBC sul thriller italiano. È vincitrice di vari premi letterari, tra cui il Gran Giallo città di Cattolica e il premio Valtenesi.
I suoi libri sono accolti con favore dalla critica e dal pubblico, e sono pubblicati in vari Paesi, tra cui Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Alcuni titoli: «La bambola dagli occhi di cristallo», «Lullaby – La ninna nanna della morte», «La casa di Amelia».
Per Einaudi ha scritto «Un sogno lungo un’estate». Ha sceneggiato la storia «Il bottone di madreperla», pubblicata su Dylan Dog color fest n.9.
Dal 2010 tiene lezioni e corsi di scrittura creativa per adulti e per ragazzi, in collaborazione con le scuole (medie inferiori e superiori).





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Edited by Pau_7 - 25/10/2014, 10:51
 
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view post Posted on 25/10/2014, 09:41
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… la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare …

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Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti

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STRIGES. LA PROMESSA IMMORTALE - STRIGES. LA VOCE DELL'OMBRA
Barbara Baraldi
Striges #1-2




L’intreccio si innesta sui generi Young Adult e Urban Fantasy. Emergono infatti tematiche del filone narrativo-televisivo dal contesto adolescenziale che attirano i più giovani e gli appassionati. La protagonista si sente diversa, non è popolare, ha un passato sofferto, scopre di avere poteri e di essere una predestinata nella comunità magica, con tutto ciò che ne deriva, anche a livello personale.
La scoperta delle sue origini segna l’avvio del percorso di formazione, verso la maturità e la consapevolezza, tra affetti e rancori, speranze e incertezze, angosce e sbandate giovanili dettate da incoscienza e ambizioni idealiste. Non mancano l’ambiente scolastico e una realtà parallela, più suggestiva e pericolosa rispetto alla quotidianità ordinaria, con cui si compenetra.
Il prologo è allettante, ma quando inizia la storia emergono altri stereotipi: l’amica del cuore dal carattere opposto; bei giovanotti che si contendono (o sembrano contendersi) la protagonista, nonostante lei sia schiva; persino l’insegnante arrogante, il primo della classe spocchioso, l’oca presuntuosa, ricca, bella, regina di cuori infranti, accompagnata dalle servette fedeli.
La situazione introduttiva dunque non mi ha coinvolto, pur comprendendo che si tratta di YA.
Anche lo stile non mi ha conquistato: gli accorgimenti adottati per conoscere i personaggi e il contesto non brillano per originalità. Inoltre a volte ho avuto l’impressione che i pensieri della protagonista si trasformassero in voli pindarici troppo ricchi di dettagli. Non so se questo espediente sia voluto per sottolineare l’età della protagonista, ma non l’ho gradito. Per fortuna si riscontra solo in parte del primo libro.
Tuttavia ho rilevato alcune novità e particolarità che mi hanno intrigato.
La storia è narrata in prima persona, al passato, da Zoe Malaspina, che vive a Milano.
Nata il 31 ottobre (Halloween), Zoe ha un temperamento sensibile, riservato e malinconico, ma indipendente e caparbio, temprato dalla sofferenza per la morte tragica della madre, dalla consapevolezza che il carattere e il suo difetto fisico, gli occhi gialli, la rendono un’indesiderata tra i coetanei, dalla sensazione che le manchi qualcosa. Pertanto si ritrova emarginata e le uniche consolazioni sono l’amicizia di Chloe e il pianoforte, passione che le permette di isolarsi nelle emozioni. Zoe trova conforto anche nel Bloody Mary, un pub gestito da Sam, una giovane donna esperta in tisane salda e saggia.
La vita di Zoe è sconvolta alla soglia dei 17 anni, quando inizia ad avere allucinazioni, tali da pensare che siano reali, e stordimenti. L’incontro con un giovane sconosciuto, Sebastian (ovviamente bello da mozzare il fiato), le farà palpitare il cuore in modo inatteso. Accetto il colpo di fulmine, ma sono rimasta perplessa dall’amore che si scatena addirittura a “colpo d’occhio”, senza attraversare le fasi intermedie. Se ne scopre più avanti il motivo. Intanto accoglie in casa un furetto randagio, a cui dà il nome di Nosferatu, e conosce Misha, nuovo compagno di classe (ovviamente) attraente, che prova simpatia per lei.
Il giorno del diciassettesimo compleanno la situazione precipita. Una lettera misteriosa e un fermacapelli, particolare eredità della madre, uno scontro a cui assiste e un ammonimento inquietante da parte di Sam scuotono le sue certezze. Rivelazioni sconvolgenti la trascinano alla scoperta di se stessa in un universo parallelo in cui domina la magia. Perché lei è una Strega, tra l’altro con un ruolo che rischia di soverchiarla e che la rende una “preda” ambita.
Zoe riconosce Sebastian, il diciannovenne di cui si è innamorata, nelle visioni che la ossessionano e in cui intuisce di trovarsi nel passato. Anche Sebastian prova un’attrazione fatale per lei, è tormentato dalle stesse allucinazioni e da un senso di perdita simile. Il legame tra i due rappresenta infatti la reincarnazione dell’amore proibito tra un Inquisitore e una Strega vissuti quattrocento anni prima.
La storia d’amore non è predominante e purtroppo manca di spessore. È ridotta semplicemente al rapporto con il passato. Niente sesso, anche se gli ormoni scalpitano. Ho avuto altre perplessità. Mi chiedo ad esempio come faccia Zoe a gestire i suoi poteri quando un attimo prima aveva difficoltà a farlo: dimostra una dimestichezza sospetta per una principiante. Inoltre sono curiosa di sapere come Misha riesce a districarsi con la scuola quando è sempre con Zoe.
Meraviglioso e struggente il parallelismo tra la relazione di Zoe e Sebastian e il dramma di Paolo e Francesca, rappresentazione teatrale scolastica che i due finiscono per interpretare. Nelle intenzioni di Sebastian l’attore protagonista veste entrambi i ruoli dei fratelli Paolo e Gianciotto, il marito tradito, per evocare la duplicità della natura di amore (divinità) e morte (istinto). Durante lo spettacolo la tragedia acquista un senso personale per Zoe, vittima innamorata, e Sebastian, amante e carnefice, legati dall’amore proibito. Quando ho letto queste scene mi sembrava di trovarmi nel film “Shakespeare in love”. Chi l’ha visto capirà cosa intendo.
Superato l’impatto iniziale e trascurando le altre incertezze, la trama incalza fino al finale amaro, inaspettato e aperto.

La narrazione riprende 6 mesi dopo, quando Zoe si risveglia dopo un lungo coma in una sorta di ospedale psichiatrico per creature soprannaturali. Scopre che la scelta dettata dal cuore ha avuto conseguenze infauste: la moto su cui stava viaggiando con Sebastian, per fuggire dalla lotta tra i rispettivi schieramenti, ha avuto un incidente. Ma lei non ricorda nulla, Sebastian è scomparso, e nessuno sa chi l’ha portata fin lì e come. Inoltre durante il sonno ha invocato un nome, Adam, di cui però non ha memoria. Ambientarsi per lei non è facile. Infine tenta la fuga che si conclude in modo inaspettato: è ammessa nel Santuario delle Streghe. Tra il desiderio disperato di ritrovare Sebastian, visioni e misteri, conflitti, legami profondi e amicizie nuove, rivelazioni inaspettate e incontri inquietanti, per Zoe emergono altre verità: chi è Adam, da cui si sente attratta e turbata? Quali segreti celano il Santuario e lo stesso Sebastian?
In questo secondo episodio affiorano altre analisi sulla cultura, sulle origini e sulle leggende dell’universo sovrannaturale proposto. Continua il percorso verso la maturità di Zoe e dei suoi compagni. Più consapevole, Zoe deve affrontare i sensi di colpa, il suo lato più inquieto, vulnerabile, idealista e ostinato, nonché il retaggio sempre più pressante della Custode delle Falene. Infatti di nuovo il “male” tenta di “ammaliarla”. I colpi di scena, a mio parere notevoli, e il ritmo serrato lo rendono migliore rispetto al primo romanzo, tanto che l’ho divorato. Ho notato però che, al fine di risolvere spiegazioni e incontri, prevale il dialogo.
Il finale mi ha spiazzato e onestamente mi è sembrato troppo “affrettato”. Inoltre mi è parso eccessivo che Zoe eviti l’azione nell’ultimo scontro, pur comprendendo i suoi dubbi.
In generale, ho trovato avvincenti la mitologia e le tradizioni su cui si fondano la cultura e l’universo creati dall’autrice. Mi ha colpito la caratterizzazione della protagonista: il processo di formazione e la personalità sfaccettata sono resi in maniera efficace. Gli altri personaggi principali, i rapporti e il loro sviluppo sono nel complesso ben definiti, soprattutto nel secondo romanzo, nonostante alcuni stereotipi e difetti. Ho anche apprezzato il fatto che il potere di Zoe possa evocare le falene; il legame profondo con il famiglio Misha, che, in virtù del suo stato, rivela caratteristiche insolite per un essere umano normale; riferimenti inerenti ad “Alice nel paese delle meraviglie”, musicali e letterari, tra cui suggestive poesie inedite, oltre a quelli teatrali di cui ho accennato. Gli scontri sono interessanti, pur non essendo prevalenti e concentrandosi verso la fine.
Lo stile è fluido e rende alla perfezione l’indole adolescenziale, senza eccedere. Non ho però sopportato i già citati problemi iniziali e alcune espressioni di “avvertimento” finale che lasciano intuire cosa accadrà.
Si prospetta una saga in perfetto stile YA, coinvolgente, ma che ha bisogno di migliorare, per una lettura piacevole adatta agli appassionati e ai più giovani.



Edited by Pau_7 - 26/1/2015, 21:36
 
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