A bocca chiusa, di Stefano Bonazzi - 20 marzo

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LadyGinevra
view post Posted on 19/5/2014, 17:50 by: LadyGinevra





A BOCCA CHIUSA
Stefano Bonazzi




La sinossi recita “Un grande thriller. Dimenticare sarà impossibile.”
Non è appropriato considerare questo romanzo un “grande thriller”. Ma si sa come funzionano le politiche editoriali… La componente thriller ha un ruolo molto marginale, funzionale all’essenza autentica della storia. L’unico termine appropriato che mi è venuto in mente per descriverla è: psicologica.
Innanzitutto consiglio di visitare il sito dell’autore per coglierne il pensiero e quindi afferrare il senso della vicenda. La visione amara e cinica del disagio contemporaneo si riflette nelle tinte essenziali e grigie, nell’angoscia, nell’alienazione e nella dimensione claustrofobica che dominano il romanzo.
È la storia del dramma che vive un bambino, cresciuto senza il padre, costretto a subire la violenza psicologica inferta dal nonno-orco. L’impatto è devastante: il piccolo sviluppa sensibilità, e quindi una maturità maggiore rispetto alla sua età, ma anche disturbi mentali. Un baratro in cui sprofonda inesorabile e di cui sembra consapevole, fino all’epilogo inaspettato.
La narrazione segue soprattutto il punto di vista del protagonista e la sua evoluzione, manifestandone ingenuità e desideri durante l’infanzia, perspicacia, turbamenti psichici e bisogni affettivi. Emerge una mentalità acuta ma “guasta e distorta”, che rende il protagonista l’unico personaggio con un certo spessore di carattere. Infatti i soggetti, soprattutto secondari, sono “ridotti al necessario”, così come il contesto fisico, un non-luogo in una periferia di una grande città. Scelte emblematiche.
Ho apprezzato la struttura, dai capitoli brevi e concisi, che si avvale di uno stile informale e schietto, dall’impatto visivo e dalle “sfumature metaforiche”, alcune notevoli. Non ho invece gradito l’attenzione a dettagli resi inquietanti. Mi chiedo se non sia troppo, pur comprendendo l’ottica pessimistica e drammatica su cui si innesta il romanzo.
Una narrazione nel complesso scorrevole anche se in alcuni tratti un po’ lenta.
Una lettura impegnativa e originale, dal titolo efficace, che mi ha coinvolto. Ma a cui è necessario abituarsi se non si predilige questo genere letterario, e di cui bisogna accettare la visione di fondo.




Edited by Pau_7 - 26/1/2015, 21:44
 
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1 replies since 20/3/2014, 14:00   45 views
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