True Blood (7° Stagione), commenti a cura del GoblinL!!!

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view post Posted on 25/10/2014, 10:51
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TRUE BLOOD

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True Blood è una serie televisiva statunitense creata da Alan Ball per il canale via cavo HBO, andata in onda dal 2008 al 2014, composta da sette stagioni per un totale di 80 episodi.

Basata sui romanzi del Ciclo di Sookie Stackhouse della scrittrice statunitense Charlaine Harris, la serie è incentrata sulla co-esistenza tra vampiri e umani a Bon Temps, una piccola e fittizia cittadina della Louisiana. Le vicende ruotano attorno a Sookie Stackhouse (l'attrice premio Oscar Anna Paquin), cameriera telepate che inizia una storia d'amore con il vampiro Bill Compton (Stephen Moyer), che la porterà ad entrare in contatto con il mondo soprannaturale costituito da vampiri, tra cui Eric Northman (Alexander Skarsgård), e da altre creature di diverso genere. Inoltre, vengono narrate anche le vicende di altri personaggi legati alla protagonista, come il fratello di Sookie, Jason Stackhouse (Ryan Kwanten), e i suoi amici Sam Merlotte (Sam Trammell), Tara Thornton (Rutina Wesley) e Lafayette Reynolds (Nelsan Ellis).

La serie è stata prodotta da HBO in associazione con la compagnia di produzione di Alan Ball chiamata Your Face Goes Here Entertainment. Negli Stati Uniti la serie è stata trasmessa sul canale via cavo HBO dal 7 settembre 2008 al 24 agosto 2014.

In Italia ha debuttato il 27 aprile 2009 sul canale satellitare Fox, mentre i diritti per la messa in onda in chiaro sono stati acquistati da MTV, che ha iniziato la trasmissione della serie il 24 settembre 2010.


Siamo arrivati, alcuni direbbero "finalmente", all'ultima stagione di TRUE BLOOD e con essa i commenti, puntata per puntata, del nostro Goblin.
Quella che era iniziata come una serie TV molto promettente e fedele ai romanzi del Ciclo di Sookie Stackhouse della scrittrice Charlaine Harris da cui è tratta, piano piano, stagione dopo stagione, è andata degenerando.
Ma non voglio farvi perdere altro tempo e vi lascio in compagnia del nostro Goblin e della sua penna avvelenata!


goblin





Commento della 1^ puntata della 7^ e ultima stagione di TRUE BLOOD
Salve, caro lettore, o, in questo caso, spettatore.
Mi è stato chiesto di scrivere settimanalmente un commento agli episodi di True Blood, serie TV che seguo sin dalla prima puntata. Lì per lì ho accettato con gioia, una gioia amara, devo dire, perché quando il Goblin ha qualcosa da dire non è mai per il meglio e non mi sarei mai aspettata di dovermi scatenare contro quello che, fino alla scorsa stagione, era uno dei miei telefilm preferiti. L’ho visto come un modo di vendicare il tanto bistrattato Eric Northman e il suo Team di sostenitori di cui mi pregio di far parte da un minuto dopo la sua apparizione sullo schermo, nella mitica 1X04 (prima stagione, quarto episodio) ed è così che devo considerarlo, se no mi prende lo svaccamento più totale e non riesco a dire una parola.
Oggi, infatti, dopo aver visto il primo episodio di questa ultima stagione, ho chiamato Angela e le ho detto: “Non ce la posso fare. Non so cosa dire. Verrebbe un commento da schifo, perché non ho provato nulla.”
Poi però, pensa che ti ripensa, ho capito che il punto è proprio lì. Puntata per puntata, dovrò parlare di quello che manca e che non tornerà mai più in termini di trama, freschezza dei personaggi, nonché dei personaggi veri e propri e del disgusto che tutto questo mi provoca.
Quindi è questo che cercherò di fare: descrivervi, sperando di non annoiarvi, quello che passa nella mente del Goblin ogni volta che la facciazza di Beeeeeeehl o gli occhi da gallina di Snookie le si parano davanti. La parola ‘vomito’ è un po’ troppo sintetica e sono sicura che non soddisferebbe le nostre admin; mi farebbero mancare la mia razione di ossicini da spolpare e non sono così stupida da rischiare la fame e la carestia per colpa di quei due. Quindi andiamo a incominciare…

Avvertenza: questo commento, così come i successivi, saranno assolutamente, totalmente, spudoratamente Team Eric. Gli sparuti Team Bill che dovessero eventualmente incappare in esso sono avvertiti. O smettono di leggere ADESSO, o sono tutti cavoli loro.

Dunque, dov’eravamo rimasti?
Ah sì, allo scempio della 6X10, con i vampiri infettati dall’Hep V, Eric che brucia su una montagna innevata e il salto temporale che ci porta a Bon Temps sei mesi dopo, dove pare avvenuta una rivoluzione: Sam è diventato sindaco, il Merlotte’s lo gestisce non mi ricordo chi, Sook va in chiesa con un orrendo cappellino che neanche Heidi e se la fa col Piccione.
Ah, io ho un gergo tutto mio, per definire i personaggi, per lo meno quelli che non sopporto. E siccome quelli che sopporto di meno sono Sook, Bill e Alcide, loro tre si beccano i nomignoli – sempre meglio degli insulti, no? Il Piccione è Alcide, il naso con un uomo intorno, ricordatevi. Eric ha cambiato aria lasciando le sue due creature in balia di se stesse (seeeeeee, ci crediamo subito, autori idioti!). Per difendersi dalla minaccia dei vampiri brutti, cattivi e impazziti – l’Hep V li trasforma in creature più simili a zombie, assolutamente bestiali – si stabilisce che ogni vampiro per bene si incarica di tutelare una famiglia o comunque un umano; questo viene ritenuto l’unico modo in cui i mortali possono sopravvivere alla nuova, terribile minaccia che incombe su di loro.

La nuova stagione riprende proprio dove la precedente ha lasciato: durante un mega-barbecue organizzato dalle autorità per suggellare la felice unione tra vampiri buoni e cittadini di Bon Temps, un gruppo di zompiri (i cattivoni, insomma) fa irruzione e dà una dimostrazione pratica di un vero party vampiro, con gli umani come stuzzichini. Premesso che per me avrebbero anche potuto crepare tutti, si scatena una battaglia in cui un po’ di umani vengono sbranati e un buon numero di vampiri finiscono ridotti a marmellata, sia tra le file dei buoni che dei cattivi. La nuova fiamma di Sam, incinta, viene rapita da uno zompiro e Sam si lancia all’inseguimento dopo aver assunto la forma di Lassie; Alcide, inutile come umano, si aggira nei paraggi in forma lupesca e la sua recitazione migliora in modo incommensurabile. Naturalmente gli autori non mancano di evidenziare come sia eroicoh Boring Bill, che ha preso sotto la propria aluccia protettrice (unapersonaacaso) Sook; fatto sta che a un tratto, come a un segnale, tutti i vampiri cattivi spariscono in una ventata, lasciando i sopravvissuti increduli di aver riportato a casa la pellaccia.

Tra i combattenti c’era anche Tara, che non sopportavo da umana, ma che da quando era stata trasformata da Pam avevo imparato a sopportare; costei si pone alla difesa di quell’essere del tutto inutile che è sua madre, Letta Mae; sia come sia, nella scena successiva, alla conta dei morti, vediamo la suddetta ex-ubriacona disperarsi perché la figlia le è esplosa addosso. E qui apro una prima parentesi per insultare gli autori. Nella scorsa stagione ce l’hanno menata per tre episodi con la morte di Terry, il simpatico cuoco marito della rossa Arlene; adesso mi fanno morire in questo modo un personaggio che, pur con tutti i suoi difetti, è stata presente sin dalla prima stagione? E tutto ciò PRIMA DELLA SIGLA?!! No, ma cosa si è fumato il signor Buckner, nuovo showrunner della serie? Scandaloso, ma andiamo avanti.



Lo sceriffo Bellfleur corre a casa, preoccupato per l’unica figlia superstite alle effusioni di Jessica, la progenie di Bill, che si era pappata le altre tre nella scorsa stagione; è proprio vero che a parlare del diavolo spuntano le corna, perché dopo due minuti il povero Andy si ritrova proprio Jessica in giardino, decisa a diventare la protettrice della famiglia. Jess mi è simpatica, ma trovo che stia assumendo sempre più le caratteristiche del suo maker, nella fastidiosa tendenza ad imporre la sua presenza e la sua protezione anche a chi non la vuole. Andy però non ha tempo di discutere, l’intero paese è in emergenza, la sua Holly è stata rapita anche lei, e quindi se ne va, raccomandando alla figlia di non invitare per nessuna ragione Jess in casa.
La Patata Fatata (Sook) intanto, si fa un cicchetto al Merlotte’s per riprendersi, e scopre che sta sulle balle a tutto il paese, anche ad Alcide; beh, bastava che mi desse un colpo di telefono e glielo avrei rivelato molto prima. Torna a casa, dove si intabarra nel suo vestaglione a fiori e fissa nel vuoto con gli occhi da pollo, fino a quando non viene raggiunta dal Piccione. Lui ringhia, lei lo accusa di essere come tutti gli altri e buonanotte.



Segue l’unico momento interessante della puntata: troviamo Pam in Marocco – mi rifiuto di chiedermi perché – in un bar superaffollato, a sfidare un villico locale alla versione vampira della roulette russa. In piedi in una tinozza, pistola caricata con proiettili d’argento (o di legno) puntata sul cuore e via, chi si trasforma prima in marmellata. Non è che Pam sia impazzita: sta disperatamente cercando di avere notizie di Eric ed è disposta a tutto, pur di ritrovarlo. Dopo aver vinto la sfida, ottiene una mappa ridicola e una bambina come bonus – pare che l’unico sangue ancora puro, in giro, sia quello dei bambini; con un gesto che mi è piaciuto molto, accetta la prima ma rifiuta la seconda e se ne va alla ricerca del nostro vichingo. Fine della parte bella dell’episodio.



Di nuovo a Bon Temps, dove Jessica e la figlia di Andy (sono un disastro con i nomi, abbiate pazienza) sono lì che se la contano in allegria di ragazzi, almeno fino a quando all’orizzonte si profila la sagoma panzona di uno zompiro malato; l’alba è alle porte, e quando Jess inizia a fumare senza nemmeno essersi accesa una sigaretta, la mezza fatina la invita in casa e ci rimette quasi le penne, perchè Jess vorrebbe dimostrarle in modo molto tangibile la sua riconoscenza. Per fortuna si contiene e possiamo passare alla scena successiva.
Per strada, Jason, accompagnato dalla vampira che cerca di farsi da una decina di puntate ma che non gliela dà mai, si imbatte nel solito gruppo di fanatici religiosi e non, che sui vampiri non ci vanno tanto per il sottile e vorrebbero far fuori anche lei. Senza sottotitoli non ho capito esattamente quello che si sono detti, ma non è così importante, non preoccupatevi. Quello che conta è che il fratellino di Sook vuole di nuovo affermare il proprio ruolo di masculo virile con la sua Immortale e se la tromba sul cofano della macchina. Certe cose le perdono perché si tratta di Jason, ma l’inutilità di questa scena fa a gara con una puntata del Grande Fratello, quindi è tutto dire.
Segue confessione strappalacrime del fidanzato di Jess al povero Lafa che ha appena perso la cugina, ma non ce ne frega molto di quello che dice, quindi sorvolerei.
Torniamo a seguire Andy che, con Beeeehl attaccato come una zecca, ma molto più fastidioso, è alla ricerca degli umani rapiti dai vampiri. Pensano di averli trovati quando raggiungono una specie di magazzino abbandonato, trasformato un mattatoio, ma gli umani all’interno sono tutti morti. Ritenta, sarai più fortunato. Dopo poco ci viene svelato dove si trova il gruppetto degli umani rapiti, tra cui Holly e la donna di Sam: niente meno che nello scantinato del Fangtasia, ma guarda un po’ che combinazione. E qui mi sono girate come delle eliche. Il locale di Eric trasformato nell’epicentro del male, ma che strano. Continua l’opera di distruzione degli autori nei riguardi del nostro personaggio, bravi, complimenti.
L’ultima scena vede tutto il paese riunito in chiesa, finalmente alla luce del sole, dove Sook ha l’ennesima conferma che nessuno la sopporta. Se ne va, minacciando di non fare più amico a nessuno (gne gne) e mette fine a questa inutile puntata che di certo non mi ha fatto venire voglia di vedere le prossime.
Mi sono particolarmente incavolata? No. Mi sono divertita? No. Ormai non mi aspetto nulla da questa serie, che ha bruciato tutte le sue carte migliori su quella montagna, assieme ad Eric. Guarderò con piacere le scene che lo vedranno protagonista con Pam – sempre che non si inventino qualche cretinata, e a giudicare dagli spoiler sarà così – ma… the game is over, amici vicini e lontani.
E anche il commento a questo episodio. Alla prossima, caro lettore.
 
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view post Posted on 30/11/2014, 16:12
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Commento della 2^ puntata della 7^ e ultima stagione di TRUE BLOOD

Al nostro Goblin la nuova stagione di True Blood proprio non piace. Personaggi improbabili, storyline strampalate, una sceneggiatura che non sta in piedi. Oggi, si toglie qualche altro sassolino dalla scarpa, con un commento che contiene un’alta percentuale di spoiler e di maledizioni verso gli autori…


Eccoci qui a commentare il secondo episodio della settima stagione di True Blood, caro lettore.
La buona notizia è che gli autori ci hanno concesso BEN tre minuti e mezzo di Eric; quella cattiva è che ciò è avvenuto in una scena dall’inutilità totale. Ma andiamo per ordine. Il Goblin ha anche mal di stomaco, stasera, quindi è più incarognito che mai.
Ma partiamo dalla prima scena, con Eric in una lussuosa stanza d’albergo dal gusto spagnoleggiante che riceve una visita inaspettata, quella di Jason. La mia reazione, come penso quella della maggior parte delle Team Eric, è stata di contentezza per la sublime visione, ma anche di irritazione, perché si tratta soltanto dell’ennesimo sogno erotico di un personaggio, nella fattispecie il fratellino di Sookie, che si è abbioccato in chiesa e sogna di concupire il bel vichingone. Questi trucchetti andavano bene tre o quattro stagioni fa, quando nessuno ci cascava e quando una simile fantasia avrebbe magari trovato riscontro nella realtà – tutto è possibile. Adesso risultano soltanto fastidiosi, come se gli autori volessero dare il contentino alle fans infoiate del telefilm. Per carità, un bel vedere, ma adatto solo a sottolineare l’assoluta casualità con cui i criminali che scrivono attualmente gli episodi di TB strutturano la trama. Questa scena andrà persa nel nulla come tante altre, quindi a che scopo girarla? Un’amica mi ha anche fatto notare che la musica scelta per accompagnarla è la stessa presente in tanti momenti drammatici della storia di Eric, primo fra tutti la morte di Godric, di cui era stata una componente fondamentale per il pathos della scena. Che pathos volevano sottolineare, qui? La solitudine di Eric? Il rimbecillimento di Jason, ormai usato soltanto in scene di sesso più o meno improbabili? Bah… ho rinunciato a capire da un bel po’, ma la sensazione di fastidio rimane.
In ogni caso, Alex è sempre stupendo e sempre in perfetta forma, a differenza di Beeeeehl che assomiglia sempre di più a una prugna secca. Guardare per credere.

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Dopo la sigla, vediamo la popolazione di Bon Temps riunita per decidere il da farsi prima che lo zompirume si svegli; non si capisce bene perché, ma le autorità nazionali, FBI compreso, hanno deciso di infischiarsene di quello che succede nell’amena cittadina, così come in quelle nelle vicinanze – e se non è assurdo questo non so cosa lo sia – per cui la gente si deve organizzare da sola. Si vuole tracciare il percorso della gang di zompiri che infuriano in città al calare del buio e Sookie ha un raro guizzo di intelligenza, indicando a Andy lo sceriffo il cadavere di una ragazza che aveva visto nel bosco, per capirne la provenienza e quindi anche quella degli zompiri. Intanto Sam, il baldo sindaco con il pieno controllo della situazione, spedisce tutti al Merlotte’s a dare una bella pulita, tanto per far fare qualcosa alla gente e risparmiare sulle pulizie settimanali.
Non c’è da stupirsi che dopo queste tre ore a spazzare, strofinare e staccare vampiri morti dal pavimento, la gente si annoi e decida di trovarsi un passatempo più interessante, come organizzare un bella rivolta assaltando per prima cosa il comando di polizia per impossessarsi delle armi. La figlia di Andy, di cui continuo a non ricordare il nome, tenta di opporsi, ma viene spazzata via più o meno come una pulce.
Cambio di scena, si passa al Fangtasia e agli zompiri, che aspettano solo che venga buio per potersi scatenare all’esterno. Per ora si accontentano degli stuzzichini rinchiusi nello scantinato, da cui di tanto in tanto pescano qualcuno per mantenersi in forze. Tra loro, come rilevato nello scorso episodio, Arlene, Holly e la donna di Sam in gravidanza sempre più avanzata. Come abbia fatto a non sfornare ancora, con i traumi che subisce ogni tre secondi, lo sa solo lei. Gli zompiri comunque non sono così irrazionali come ci avevano fatto credere alla fine della scorsa stagione; qui appaiono più che altro come poveri cristi malati, tormentati da una fame che non riesce a trovare sollievo se non nutrendosi il più spesso possibile. Tra di loro c’è anche una donna di mezza età, che si rivela essere l’ex maestra dei figli di Arlene, nonché di uno dei figli di Holly. Appena la riconoscono, cercano di far leva sulla sua pietà, e paiono anche riuscirci; la tizia promette loro che farà il possibile per farle fuggire, poi acchiappa un ospite e se lo porta su per le scale per cenare.

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Devo dire che fino a qui l’episodio si stava mantenendo su livelli umani; non dico che me lo stessi godendo, quel tempo ormai è finito, ma non mi ero nemmeno ancora trasformata in un facepalm vivente. Illusa.
Subito dopo, infatti, incominciano le assurdità e le cadute di tono.
Letta Mae, la inutile madre di Tara, dà i numeri più del solito; è convinta di sentire la voce della figlia e si fionda da Lafayette per supplicarlo di evocare il suo spirito, per aiutarlo a trovare la pace. Il mitico Lafa naturalmente si rifiuta e la manda a fare in culo con la consueta diplomazia che tutti amiamo; riceve la sua buona dose di anatemi ma riesce a buttarla fuori di casa. La pazzoide allora torna a casa e si mette a cucinare. Cosa? La propria mano, che altro? Il suo astutissimo piano prevede di convincere Willa, che dorme nella sua cantina, a donarle il suo sangue per guarirla. Attraverso di esso, la donna col naso più schiacciato del mondo spera di mettersi in comunicazione con Tara. Peccato che il V non dia poteri soprannaturali, a parte la guarigione istantanea; dà solo dei trip che nemmeno i Led Zeppelin nei mitici anni 70 hanno mai sperimentato. Ed ecco che dobbiamo sorbirci una visione a metà tra il ridicolo e il blasfemo, che mi ha fatto facepalmare con convinzione più di una volta, chiedendomi che cos’avessimo fatto di male, noi, poveri telespettatori.

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Sempre meglio, comunque, che sorbirsi Sookie mentre legge il diario della ragazza morta nel bosco, di cui sono riusciti a ritrovare la casa nel paese vicino, completamente deserto a causa della strage perpetrata dagli zompiri. La lettura strappalacrime, in cui la tipa racconta del suo grande ammmmore vampiro, ricorda alla gallina la sua love story con Beeeeehl, l’amorevole creatura che l’ha fatta picchiare quasi a morte pur di avere la scusa di darle il suo sangue, che l’ha stuprata, quasi dissanguata, le ha dato dell’abominio, le ha mentito sistematicamente e ha messo in pericolo la sua vita più e più volte. Difettucci, cosa volete che siano. Cose che succedono a tutti, no? Per aumentare lo strazio dobbiamo anche sorbirci i flashback sul primo appuntamento tra di loro, quando Sook indossa la prima tovaglia che trova e va al Fangtasia con il southern gentleman. Il tentativo degli autori di convincerci che la loro riappacificazione sia cosa buona e giusta è così palese da risultare veramente vomitevole. L’unica utilità dei flashback è farci notare quanto stia invecchiando male Moyer, a differenza di Alex, per il quale il tempo sembra essersi fermato sul serio. Concedetemi almeno questa meschina soddisfazione, su.
Ritorniamo al Fangtasia: è sempre orribile vedere il tempio di Eric violato in questo modo. Addirittura uno stronzetto di zompiro osa occupare il suo trono. Sono cose che un Team Eric non prende alla leggera, sul serio. La maestra comunque approfitta di un momento di abbiocco generale dei compagni per scendere nello scantinato a liberare Arlene e compagnia. Almeno, questa sarebbe la sua intenzione.
Segue un momento obiettivamente divertente e surreale, secondo i canoni dell’assurdo a cui ci aveva abituato il migliore True Blood di un tempo. Non ve lo anticipo. Se non volete sorbirvi la puntata zompate intorno al minuto 46 e fatevi una risata. Certo, humour nero, ma era il bello di True Blood, non siete d’accordo? Quello, ed Eric.
E qui arrivano le note veramente dolenti… io ero preparata, per cui non mi sono sconvolta più di tanto, ma è l’ennesima dimostrazione di quanto co… str… bast… teste di c… siano gli autori.
Pam finalmente riesce a trovare Eric, ma non è una felice riunificazione: il nostro vichingo si rivela essere a sua volta malato di Hep-V e a uno stadio, pare, abbastanza avanzato. I WTF si sprecano. Parliamone. Primo: lo abbiamo lasciato bruciato in Scandinavia e ce lo ritroviamo ammalato in Francia? Seriously? Secondo: come avrebbe fatto a contrarlo? Tremo solo all’idea delle assurde spiegazioni che troveranno, tanto per far fare ad Eric una volta di più la figura dell’idiota contrapposto a Billo, che continua a girare indisturbato. Terzo: questo sarebbe il destino riservato a un personaggio come lui? AL PROTAGONISTA ASSOLUTO DI TRUE FUCKING BLOOD? Che non pensino nemmeno di farlo uscire di scena in questo modo! Perché infierire così su di lui? Perché non dargli mai il giusto rilievo, quello che si è meritato in sei anni di protagonismo assoluto nella serie, con ascolti altissimi solo grazie a lui? È triste, caro lettore. Davvero triste. Al posto di Alexander, dico la verità, li avrei mollati ad andare a picco con la loro love story stantia che non interessa più a nessuno. Una grande occasione persa, davvero. Così finisce l’episodio. Con le lacrime a stento trattenute di Pam ed Eric ridotto all’ombra di se stesso. Grazie, davvero.
Così finisce anche il mio commento. Alla prossima, caro lettore. Keep your faith in the Vampire Viking God!

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view post Posted on 22/1/2015, 13:48
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Commento della 3^ puntata della 7^ e ultima stagione di TRUE BLOOD

Non c'è mai fine al peggio! A quanto pare lo showrunner Brian Buckner sfida la regola secondo cui, toccato il fondo, si può solo risalire. Il nostro Goblin è molto contrariato. A voi il suo commento sulla terza puntata dell'ultima stagione!


“A hole in the dark”.
Mi sono chiesta da subito se fosse un riferimento al contenuto del cranio di Buckner, lo showrunner criminale di questa stagione, o se sapessero già che anche questo episodio sarebbe stato un gigantesco buco nell’acqua. Un’acqua scura come quella della palude in cui TB sembra inesorabilmente precipitato.
Via, partiamo e leviamoci il dente, come si dice.
Le prime scene ci portano a Los Angeles, nel centro yoga di una specie di santone, durante una lezione di rilassamento; qui ci imbattiamo in una vecchia conoscenza, Sarah Newlin. Il lupo cambia il colore del pelo ma non il vizio, e infatti è sempre vacca come in passato. Ha solo cambiato religione. Bene. O male, chissenefrega. La ritroveremo più avanti nell’episodio, e vedremo che come sempre porta guai.
Dopo la sigla ritroviamo i nostri unici amori, Eric e Pam. Avrei voluto gioire, ma la vista di Eric ridotto all’ombra di se stesso, con Pam che cerca di pungolarlo e di far leva sulle sue origini, che gli impongono di lottare fino in fondo, come ogni bravo vichingo, è stata dura da sopportare. Scopriamo che non si è auto-infettato, ma che non ha fatto nulla per evitare di contrarre l’Hep-V, la malattia che sta decimando la popolazione vampira degli Stati Uniti. Motivo di tanta depressione? La morte di coloro che ha amato, uno dopo l’altro. Godric, il suo maker, Nora, sua sorella (e già qui avrei qualcosa da dire) e poi… Sylvie.
Immagino che le case dei Team Eric, ma non solo, a questo punto si siano trasformate in pollai, un po’ come è successo nella mia: tutti a strillare CHIIIIII?? Come galli. E giù a scavare nella memoria per riportare alla mente questa Sylvie. Ma ecco che gli autori ci vengono in aiuto con uno splendido (per modo di dire) flashback: Francia, 1986. Una vigna, con filari e tutto. Eric, con i capelli un po’ alla Abba, fa il cascamorto con una tizia notevole, LA FIGLIA DEL VINAIO, d’altronde noi stolti avremmo dovuto capirlo subito, erano in un vigneto… Ma se mi innamoro del figlio del macellaio mi dovrò rassegnare a incontrarlo sempre in mezzo a bovini e suini? E se mi invaghisco di quello che spurga i pozzi neri? Lì sono cavoli, bisogna dirlo. No, perché anche nel successivo flashback li ritroviamo a trombare come opossum fra trattori, paglia e acini… ridicolo.



La cosa ancora più ridicola è che a un certo punto i due vengono interrotti dall’avvento poco opportuno di una faccia nota dalle precedenti stagioni, ma sono una frana con i nomi e non chiedetemi come si chiamava. Flanagan qualcosa. Era la vampira bionda rappresentante dell’Authority, quella con l’aria da dominatrix. Stronza era allora e stronza è anche adesso. Non dobbiamo dimenticare che la Grande Rivelazione non è ancora avvenuta, quindi la tipa è qui per avvertire Eric di non fare troppo il furbo con gli umani, perché si rischia di mandare a monte gli accordi con una grande multinazionale giapponese, quella che in seguito metterà sul mercato il Tru: Blood, permettendo ai vampiri di tutto il mondo di uscire allo scoperto. Ok.
Però, scusate, fatemi capire: ci saranno migliaia di vampiri al mondo, giusto? Eric è l’unico ad intrattenere piacevoli rapporti con gli umani? Questa gira il globo vestita di pelle e fa irruzione in ogni camera da letto (o vigneto) in cui un suo simile si sta facendo un mortale giusto per dirgli “no no, non si fa”?!! I due non si sono mai conosciuti, questo è chiaro. Non ci è dato di capire se Eric fosse già Sceriffo dell’area 5, ma non sembra proprio. Quindi perché diavolo l’Authority avrebbe dovuto mandare un suo rappresentante fino in Francia per dirgli di calmare i suoi bollenti spiriti? Ah, ecco, pare che Eric e Pam non si siano registrati presso lo Sceriffo locale e non abbiano pagato le tasse. Abusivi e pure evasori, ma che diavolo. Per farla breve, comunque, la tipa fa tutto lo spiegone sulla Yokonomo Corporation e Pam, che non ragiona con quello che ha nelle parti basse, capisce che quello è un avvertimento serio; Eric invece continua a sbaciazzarsi il grande amore della sua vita (Sic!) e manda la mistress letteralmente a fare in culo. Lei incassa e se ne va, promettendogli che la sua risposta arriverà a chi di dovere.
Ora, è tutto assurdo, in questa parte, tutto. Soprattutto è folle che nell’ultima stagione facciano apparire dal nulla un nuovo love interest per Eric, quando in SEI, dico SEI stagioni la tipa non è mai stata nemmeno citata. Neanche una volta. Nemmeno per sbaglio. E vogliono farci anche credere che la sua morte sia motivo di una tale depressione per Eric, soprattutto dopo trent’anni?! Buckner, dimmi la marca di quello che ti fumi, ti prego. Ah, sì, perché a un certo punto la divina Sylvie muore anche. Nel flashback successivo Eric e Pam ricevono una nuova visita: sono i pezzi grossi della Multinazionale giapponese, che però parlano, agiscono e si muovono come membri della Yakuza, la mafia nipponica. E infatti, per punire il nostro bel vichingone della sua arroganza, gli impongono di scegliere tra la sua umana e Pam. Eric vorrebbe sacrificarsi al loro posto, ma i bastardoni non sono d’accordo, e così Eric deve condannare a morte la povera figlia del vinaio. Che peccato, quanto ci mancherà. Ma perché, dico… perché?!!! Andiamo oltre, via, ma questa me la sono legata al dito.
Nella scena successiva, il Naso con un uomo intorno, o Piccione, o in qualunque modo vogliate chiamare Alcide, si accorge che la donna-che-lo-ama-alla-follia è appena uscita di casa in piena notte, mentre lui dormiva, per andare a casa di Bill e concordare il geniale piano che permetterà loro di salvare Bon Temps.



Veder muovere il Manganiello è qualcosa che ho sempre trovato comico, non me ne vogliate. Sentirlo parlare, ancora di più. Lì per lì ho avuto davvero l’impressione che abbaiasse. Meno male che ci sono i subs, se no tutto quello che avrei inteso del suo fluente eloquio sarebbe stato qualcosa tipo “WUUF WUUF!” e mi sarei precipitata a portargli qualche quintale di croccantini, pensando che avesse fame.
Mentre lui fa irruzione nella dimora del vampiro più viscido del mondo, la donna con gli occhi da pollo e il Frejus tra i denti è in macchina con il suddetto vampiro e noi possiamo goderci una delle conversazioni più allucinanti, surreali e VERGOGNOSE della storia della televisione, sentite qua:

- S: “Perché non mi percepisci più? Pensavo che una volta bevuto il tuo sangue sarebbe stato per sempre.”
- B: “Alla prigione, quando ho nutrito tutti quei vampiri (tanto per ricordarci quando sia stato generoso a sacrificarsi; peccato che tutto il casino della scorsa stagione sia successo per colpa sua NDG) mi hanno completamente dissanguato. Jessica e James mi hanno salvato con una trasfusione, ma IL BILL COMPTON CHE SONO OGGI NON HA NIENTE IN COMUNE CON QUELLO CHE ERO ALLORA.”
- S: “Quindi mi stai dicendo che hai azzerato tutto? Che non sei lo stesso vampiro che mi ha fatto quelle cose tremende?
- NO.


Cioè, COME NO?!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Vogliono farci davvero passare per buona la MENZOGNA ASSURDA secondo la quale l’unica cosa che davvero determina il comportamento di un cazzo di vampiro (scusate, ma per dirla come mia figlia mi è proprio salito l’omicidio), in particolare di QUESTO cazzo di vampiro, sia il sangue, e che sostituito questo tutto cambierà?!! No, ma siamo impazziti davvero? Il carattere, l’esperienza, l’indole non contano niente?! Cosa fanno, cambiano modo di essere a seconda di chi prosciugano? Cosa si inventeranno ancora, per sdoganare il comportamento MOSTRUOSO di Bill nelle passate stagioni? No, io non ci sto. Questa è una vera presa in giro nei confronti degli spettatori, anche del più sprovveduto. Spettacolare poi il modo di parlare di Bill, adesso. Pacato, dolce, un po’ paterno – e infatti giù con i flashback che ce lo mostrano amorevole padre e marito, e non sappiamo mai a cosa servano – come un prete, via. Mi aspettavo di vedergli lampeggiare un’aureola sulla testa da un momento all’altro.



Mi accorgo di starmi dilungando in modo pazzesco, quindi mi scuso e lascio a voi il compito di seguire la parte centrale dell’episodio, con l’intera Bon Temps che dà i numeri e spara a qualunque cosa non sia umano, ma viene ricambiata in modo opportuno; con Sam che discetta di teologia con il pastore della chiesa, che definisce ‘Donna bellissima’ Letta Mae, la madre di Tara, e mi ha strappato l’unica risata durante la visione di questo sfacelo; con Jason che litiga con quella odiosa della sua vampira, che mi sta sulle palle in modo assurdo e che gli dà la sua vomitevole visione del maschio virile; con Lafa che ci prova con il fidanzato di Jess e con Bill e Sook che continuano a conversare amabilmente mentre lei fa da esca e si ferisce modello Emo, mentre lui se ne sta appollaiato sul ramo di un albero e ci delizia con la sua saggezza e con la visione delle sue rughe, sempre più accentuate. Qualcuno dica a Moyer di non farsi MAI inquadrare con la faccia inclinata verso il basso. Ero convinta che la pelle gli sarebbe a poco a poco scivolata via dalle ossa per poi piombare a terra con uno splat. Non sono belle cose da vedere, dopo pranzo.



Però un minuto sull’argomento della loro conversazione lo voglio spendere, scusate. Di nuovo il vomitevole lavorio ai fianchi degli autori per farci capire quanto questi due siano destinati a stare insieme. Riassunto: (Lui): ma tu lo ami, Alcide? (Lei): Fatti i cazzi tuoi. Certo che lo amo. Però, insomma, non lo amo quanto lui ama me e mi sento una stronza. (Traduzione: questa storia d’amore non può funzionare, passiamo oltre, ad esempio a quella che rinascerà tra noi due.)
Torniamo per l’ultima volta ad Eric e Pam: lui sembra davvero deciso a lasciarsi morire, ma Pam si gioca l’ultima carta. Gli rivela che Sarah Newlin è ancora viva ed Eric si rianima per desiderio di vendetta e acconsente a seguirla per andare ad ucciderla. Bene. Come faranno a salvarlo dall’Hep-V è un mistero, ma noi continuiamo a sperare, perché farlo morire così, e soprattutto farlo morire, sarebbe intollerabile.
Le ultime scene vedono la Yakuza fare irruzione nella casa del Santone che Sarah aveva appena finito di farsi; lo uccidono ma non si accorgono, per il momento, della sua presenza. D’altronde è stata lei a mandare in vacca tutta la faccenda del True Blood, quindi hanno motivo di essere incazzati.



Ah no, le ultime scene vedono accadere un’altra cosa, che sicuramente manderà in paranoia più di una di voi: finalmente, i vampiri malati del Fangtasia, usciti a caccia – ma il Fangtasia non era a Shreveport, almeno a trenta km da Bon Temps? Che cosa ci fanno così lontani, e soprattutto che ci fanno in un bosco? Non sarebbe più logico andare a caccia di umani in città? Mah!!! – trovano Sookie, e la trovano anche gli umani in rivolta, e anche cane-Sam e lupo-Alcide, manco si fossero dati appuntamento lì a quell’ora; sparatoria, vampiri che esplodono, cane e lupo che zompano eroici per proteggere Bill (naturalmente) e quando tutto sembra finito e Sookie è ridotta a un frappè di vampiro e va nel ruscello a lavarsi, uno sparo esplode nel buio e il povero Piccione, ritornato in forma avicola, ops, umana, viene colpito a morte. Sì, signore e signori. Il Manganiello stira le zampone e ci lascia con un palmo di naso. D’altronde ne aveva parecchio, ne può fare a meno. E tutto per proteggere una vacca e il suo slimy vampiro. La strada è spianata! Succhia non dovrà nemmeno prendersi il disturbo di liquidarlo, il povero lupone, hanno già fatto il lavoro per lei. RIP Alcide e, ancora una volta, RIP True Blood.
Alla prossima, caro lettore.
 
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Commento della 4^ puntata della 7^ e ultima stagione di TRUE BLOOD

Abbiamo un Goblin diverso oggi? Ci sembra timoroso ed impaurito, angosciato per il futuro. Si è per caso strainnamorato del bellissimo Eric? Paure, sentimenti ed ironia per questa quarta puntata.


Eccoci qui a commentare il quarto episodio di True Blood, caro lettore, dal titolo “Death isnot the end”.
Devo dire che ogni tanto, ma proprio ogni tanto, gli autori dimostrano ancora un barlume di intelligenza e riescono a mettere insieme qualcosa di notevole, come appunto questa puntata. E indovinate un po’ il motivo principale per cui non ha fatto schifo come le altre, a detta di tutti e non solo del Goblin? Ma per la presenza massiccia del nostro amato Eric, naturalmente, per una volta in character e non obbligato a comportarsi come un mentecatto.
Partiamo dall’inizio, che vede Sookie e Jason alle prese con un triste incarico: lei telefona al padre di Alcide per avvertirlo della morte del figlio, mentre Jason si incarica di avvisare Hoyt, che avevamo lasciato a lavorare su una piattaforma petrolifera in Alaska, se non erro, dopo aver ricevuto, su sua precisa richiesta, un glamour totale per dimenticare Jessica, lo stesso Jason, e tutte le sofferenze in cui era incorso negli ultimi tempi a Bon Temps. Magari esistesse davvero il glamour, per dimenticare le pene d’amore o altri traumi…
Più che la telefonata di Sookie, mi ha commosso quella ad Hoyt. Jason si ricorda benissimo ogni cosa, considera ancora Hoyt uno dei suoi migliori amici, ed essere costretto a fingere di essere solo “l’autorità” lo distrugge. Vorrebbe confortarlo, ci prova anche, ricordandogli quando erano bambini insieme, ma non gli è possibile e interrompe la comunicazione col cuore infranto.
Persino la Donna col Frejus in bocca funziona, in questo episodio: invece di ammazzarci di gattamortaggine, mostra il piglio deciso che ha avuto in rare occasioni e diventa leggermente più sopportabile, agli occhi del vostro Goblin. Non tantissimo, eh. Solo quel tanto che basta per non coprirla di insulti ogni volta che appare.
È dopo la sigla, però, che le cose si fanno decisamente più interessanti. Eric e Pam sono su un aereo di ritorno negli Stati Uniti e lui sta cenando. No, non con il True Blood ormai infetto, ma direttamente dalla fonte, sotto forma di gran pezzo di umana, sul posto per assolvere proprio questa funzione. Peccato che, così facendo, infetti anche lei e la renda una portatrice sana di Hep-V. Qualcuno ha storto il naso, in proposito, ma ehi, stiamo parlando di vampiri e stiamo parlando di Eric, che non ha mai dimostrato una grande empatia nei confronti dei mortali – e non vedo perché dovrebbe. Ha il diritto di nutrirsi, e non ha messo la ragazza in pericolo di vita; anzi, in un certo senso l’ha immunizzata dai futuri attacchi di altri vampiri, visto che ormai il suo sangue non è più puro. Dovrà cambiare lavoro, embè? Non mi sembra così grave.
Pam vorrebbe lanciarsi subito alla ricerca di Sarah Newlin, come da programma, ma Eric decide di atterrare a Shreveport. Dice di voler rintracciare Willa, da lui trasformata e poi abbandonata dopo due settimane, ma Pam non se la beve. Lei sa che Willa non è l’unico motivo per il quale Eric desidera tornare a casa, ma è costretta a cedere alla volontà del suo maker. Sulle parole “I hate Shreveport” viene introdotto un flashback davvero succoso e intrigante: scopriamo le origini del Fangtasia e ritroviamo un personaggio che ci ha regalato momenti indimenticabili in tutte le stagioni: Ginger. Io adoro questa donna, sia quando strilla, sia quando non lo fa. E qui ci accorgiamo anche che non è un’oca senza cervello come ci è sempre apparsa.
Siamo nel 1986, Eric e Pam sono appena stati rimpatriati dopo quanto accaduto nel vigneto francese; l’Authority, non fidandosi affatto del nostro amato vichingo, decide di tenerlo al guinzaglio e gli affida la gestione di un’attività commerciale – nella fattispecie un noleggio di videocassette – situato proprio nei locali di quello che diventerà il night club per vampiri più famoso di tutta la Louisiana. È il Magister a incaricarsi di portare loro la lieta novella – bello anche rivedere lui – e la faccia di Pam quando le luci si accendono nel negozio è spettacolare. Nel contempo Eric viene anche nominato Sceriffo dell’area 5 sempre allo scopo di tenerlo d’occhio. I due sono oltremodo depressi. Come faranno a trascorrere anni e anni noleggiando insulsi film agli umani, notte dopo notte? Ah, non dimentichiamo il famoso scantinato di Eric, in quel momento adibito a sezione porno del negozio. Pam, se potesse, si metterebbe a urlare. Il primo flashback si conclude qui, ma il meglio deve ancora venire.



Ritorno al presente, con Sook che fa visita ai figli di Arlene e promette loro di riportare la madre a casa; promessa azzardata, direi, ma la ragazza è in un momento di badassitudine assoluta e ci tiene che tutti lo sappiano. Il problema è che nessuno sa dove lei e gli altri umani siano tenuti prigionieri dai vampiri malati; l’unica è tentare di strappare l’informazione ad Holly, scampata al massacro ma con un blocco mentale di proporzioni bibliche. Essere dei telepati ogni tanto aiuta, però, e grazie ai suoi poteri, per una volta usati in modo intelligente, si scopre chi è morto, chi è sopravvissuto e soprattutto che il covo degli zompiri è nel Fangtasia.
Sam sclera e vorrebbe precipitarsi là per salvare la sua donna; Jason è costretto a puntargli una pistola alla testa per dissuaderlo, convincendolo che l’unica cosa da fare sia aspettare il tramonto, in modo da avere l’aiuto dei vampiri, primo tra tutti Superbill, che sta facendo asciugare al sole il costume da supereroe e non può certo uscire tutto in disordine. Ancora una volta mi chiedo: ma dove cavolo sono finite le autorità nazionali? Un pacco di persone sono state rapite e nessuno interviene? Questo è uno dei plot holes più enormi della storia di True Blood e rischia di rendere poco credibile tutto il resto, ma ad accorgersene sono solo gli spettatori. Quei geni degli sceneggiatori, a cominciare da Buckner, sono lì a farsi canne a tutto spiano.
Dopo abbiamo a che fare con Jess, in preda ad anoressia vampira: sono mesi che non si nutre (poco verosimile) e la ferita che ha ricevuto nello scorso episodio dagli umani in rivolta non accenna a guarire. Provano a convincerla il suo tipo, James, San Bill e anche Sookie in modalità non me ne frega un accidente di te, basta che ti rimetti in forze perché mi servi, ma è solo il discorso del mitico Lafayette che la convince a rompere il digiuno. Adoro Lafayette, avrebbero dovuto sfruttare molto di più il suo personaggio. Una delle tante occasioni sprecate di questa serie un tempo fantastica.
“Ci chiamano immortali, ma non lo siamo. Dobbiamo nutrirci da persone innocenti per sopravvivere” dice Jess, che sembra accorgersi solo ora di questo curioso dettaglio del suo essere vampiro. Salve, buongiorno e ben svegliata.
La risposta di Lafa ha una logica schiacciante, e mette alle strette la ragazzina: “Beh, allora siamo fortunati, perché io non sono affatto innocente, bitch. Accetto il fatto di essere uno stronzo profondamente imperfetto e non sono impaziente di vedere com’è la morte.” Per la serie, piantala di menartela e fatti una bevuta. Ci voleva tanto?!!
Secondo flashback su Eric e compagnia, spettacolare: ritroviamo un personaggio molto caro a chiunque segua True Blood, la divina Ginger. Qui siamo nel 1996, lei è una studentessa universitaria con grossi occhiali e capelli di colore anonimo che capita nella videoteca dei nostri alla ricerca di una selezione di titoli sui vampiri, cosa che Pam sembra apprezzare. Ma è quando Eric fa il suo ingresso nel negozio che le cose iniziano a farsi divertenti. La bocca della povera ragazza si spalanca assieme agli occhi per la sublime visione. Persa. Da lì a farsi assumere nel negozio per il turno di giorno il passo è breve. Ancora non sa che la sua passione per tutto ciò che riguarda il mondo dei vampiri entro una decina d’anni si trasformerà in un sogno trasposto nella realtà. Quelle creature su cui ha sempre fantasticato esistono sul serio, e lei è la dipendente di due di loro, di cui uno millenario e sprizzante sesso da tutti i pori. Unica cosa che non ho apprezzato un granché era il look di Eric, alla Beverly Hills 90210. Andiamo… siamo nel periodo del Grunge e del Metal e me lo fate vestire come un fighetto? Uhm, no, bocciato.



Intanto Sam e Jason fanno visita a Rosie, la vedova di Kevin, l’altro poliziotto; potrebbe sembrare un dettaglio insignificante, ma Sam è così tordo da svelare alla donna i loro piani per la notte ventura e lei, che faceva parte del gruppo di umani esagitati si segna ora e posto. Ce la ritroveremo più tardi e, assieme ai suoi compagni, avrebbe fatto meglio a restare a casa. Sook va da Bill per organizzare il raid, chiedendogli di convincere altri vampiri a partecipare, e già che ci siamo gli dà un po’ di pappa. Appeal della scena? Zero.
Gli ultimi venti minuti della puntata sono stati piuttosto entusiasmanti, devo dirlo.
Ultimo flashback, da cui scopriamo che la vera mente dietro il Fangtasiaè nientemeno che Ginger, che, nel 2006, a Grande Rivelazione avvenuta, arriva alla videoteca con una gigantesca sedia, quella che diventerà il trono di Eric e illustra i suoi progetti a Pam, il cui ghigno si fa sempre più convinto. “Eric Northman non è altro che puro e maledetto sesso seduto su un trono” dice Ginger, certa che il loro locale avrà un grande successo, visto che il genere che va di più è il porno. Sottoscrivo e approvo, Ginger. Non il concetto del porno, ma quello di Eric, che poi sono la stessa cosa. A Pam piace talmente l’idea che glamourizza Ginger per prendersene il merito; otto anni dopo, sull’aereo, lo confessa per la prima volta al suo maker.
“Pam, such a bitch!” dice Eric con un sorriso fiero.
“Butyoustill love me” risponde lei, con la tristezza negli occhi.
“Always” dice Eric e il suo sguardo dice più di mille parole.
Mentre il gruppo di umani e vampiri (quattro gatti; i vampiri non sono famosi per fare favori senza un tornaconto) si prepara per la battaglia a casa di Bill, ecco che arrivano Eric e Pam.
“Pam mi ha detto che hai scritto un libro in cui sostieni di non essere più uno stronzo” esordisce Eric davanti a Bill; non crederci, Eric, stronzo è e stronzo rimarrà per l’eternità, a meno che qualcuno non lo impaletti prima. Se succede, fatemelo sapere, organizzerò una festa. Bill però non gli risponde; si è accorto del reticolo di vene scure che si affacciano dalla maglietta del vichingo, segno inequivocabile di infezione e il sorriso gli muore sulle labbra. Subito dopo arriva Sookie che, ricordiamolo, in sei mesi non ha mai nominato Eric, nemmeno una volta, ma adesso si mostra sconvolta da quello che vede e lo abbraccia stretta. Brutta vacca.
Scusate, so che siete tutte lì con i cuoricini negli occhi, ma non ho mai shippato questa coppia e non la shipperò mai. Eric sarebbe sprecato con lei e nessuno me lo toglierà mai dalla testa.
“Eric, pronto? Siamo qui per Willa e per uccidere una cristiana, ricordi?” dice Pam, che poco dopo definirà Sookie un fungo, ma lui non la vuole ascoltare, per il momento. Vuole solo godersi questo contatto. Lui l’ha amata, forse la ama ancora. Cosa passi per la mente di Sookie Stackhouse è un mistero, invece. Fatto sta che, per questo amore che lui prova ancora per lei, Eric accetta di unirsi alla spedizione punitiva, con grande entusiasmo di Pam. Arriva anche Willa, molto arrabbiata con il suo maker (Come darle torto? L’ha abbandonata dopo due settimane), ma ogni chiarimento sarà da rimandare a dopo.



Grazie a lui riescono a introdursi nel Fangtasia attraverso un passaggio segreto, ma c’è un muro da sfondare, ed Eric è troppo indebolito per riuscirci. Che sofferenza, ragazzi, vederlo ridotto così, e assistere invece alla dimostrazione di forza di Superbill. Se dobbiamo vivere quest’agonia con lui, puntata dopo puntata, per poi vedercelo morire, non so se ce la farò. Tornando alla spedizione, quando Pam e Bill si introducono nel sotterraneo del Fangtasia per portare in salvo le tre superstiti, si accorgono che in realtà sono soltanto due: la povera Arlene è stata appena prelevata ed è al piano di sopra a nutrire gli zompiri. Se non è sfiga questa… Grande Pam, che prende da parte Bill e gli dice, in pratica “Uè, non fare troppo il figo, che tanto Sookie non te la dà”. Fosse vero… lei sì che ha capito questo tronfio idiota.
Quando tutto sembra pronto per l’attacco, il diavolo ci mette la coda sotto forma di Rosie e compagnia. Loro non fanno distinzione tra vampiri malati e sani, e la situazione si complica assai. La battaglia si sposta all’esterno, ma Sook rimane dentro per tentare di aiutare Arlene, ormai più di là che di qua. Quando ti appare tuo marito morto, circondato da un alone di luce, non è un buon segno. Grazie al sangue di uno dei vampiri buoni comunque la rossa si riprende e potrà tornare a casa dai suoi bambini. Bill salva persino Eric da un’aggressione improvvisa. “Vedi? Non sono più uno stronzo” dice al vichingo. Oh, sì che lo sei, ma ti fa comodo far finta di non esserlo.
L’ultima scena vede Eric e Sookie scambiarsi un lungo sguardo pieno di tristezza e di cose non dette, di rimpianto e di dolore.
Autori, non fatemelo morire. Vi chiedo solo questo. Lasciate che la serie finisca e che noi che lo abbiamo amato tanto possiamo continuare a immaginarlo chissà dove, magari con Pam, ma vivo e di nuovo in forze. Per favore. Non fateci piangere. Perché è quello che farò, se succede, e mi sembrerà di aver perso un amico vero. Così succede a noi che ci affezioniamo ai personaggi. Diventano amici lontani e ci piace poter pensare a loro con nostalgia, ma non con il terribile rimpianto che solo la morte, vera o fittizia che sia, porta con sé. Per favore.
Alla prossima, caro lettore.

 
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view post Posted on 19/2/2015, 13:33
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Commento della 5^ puntata della 7^ e ultima stagione di TRUE BLOOD

Oggi il nostro amato Goblin è divertito, sembra abbia apprezzato la puntata...
Tuttavia non manca di dispensare perle ironiche per i nostri protagonisti.
Venite a scoprire anche voi cosa ha detto della puntata n. 5!



Credo che non mi dilungherò particolarmente con il commento a questo episodio, caro lettore, anche perché si svolge praticamente tutto a casa di Sook durante una festa, quindi mi sono già rotta abbastanza le scatole io senza dover stressare anche voi.
La puntata inizia bene, con le grandi pulizie in quel del Fangtasia e la nostra amica Ginger che fa uno dei suoi discorsi strampalati ad Eric per convincerlo a portarla con loro in Texas a caccia di Sarah Newlin: “Sono stata la tua schiava sessuale per quindici anni, ma non abbiamo mai fatto sesso. Che cos’è una schiava sessuale se non fa sesso?” E Pam, con il tatto che la contraddistingue (adoro anche lei): “Una schiava?”
Ma Ginger non è disposta a cedere così facilmente: “Se non mi porti con te, almeno facciamo sesso!”
“Ginger, sono malato!”
dice Eric, un po’ scandalizzato.
“Bene, allora lo sarò anch’io!” risponde la fangbanger, deliziata.
La faccia di Eric sarebbe da filmare, e infatti l’hanno filmata e io vi metto la pic. Sono morta.





In questi primi minuti Eric incontra Willa, ammette le sue responsabilità come maker assente e, seppure a malincuore, acconsente alla sua richiesta di liberarla dalla propria influenza in quanto suo maker; grazie a lei, tuttavia, scopre anche che Sarah Newlin ha una sorella vampira, cosa che si è sempre premurata di tenere nascosta, e che costei vive a Dallas. Decidono quindi di partire per il Texas, ma la povera Ginger non la spunta e deve restare a casa. Fine di una delle poche parti interessanti di questo episodio.
Sigla.
La narrazione riprende chez Sookie, che si aggira per la casa modello spettro ed è sul punto di cantare “On my own” di Nikka Costa con conseguente svenamento di tutti gli spettatori di True Blood. Viene in suo aiuto Lafayette che prima la spedisce a fare la nanna e poi organizza a sua insaputa una mega festa in casa sua, per rallegrarla. Sia la casa che Sook, dico. Anche io adorerei svegliarmi dal coma, dopo che ho appena perso il fidanzato, e trovarmi la casa invasa da decine di persone, la maggior parte delle quali mi odiano, davvero. Tengo sempre da parte un martello e dei chiodi da mostrare a chi si facesse venire una simile idea. E io non avrei nemmeno la scusa del fidanzato morto. Vuoi fare una festa? Te la fai a casa tua! Oh!
Al party ci sono proprio tutti: James (fidanzato di Jessica), il padre di Alcide con consorte, Arlene, Holly, che riceverà una proposta di matrimonio da un Andy più goffo del solito, Sam e compagna che a un certo punto sclera e dice che fanno tutti schifo a voler festeggiare dopo quello che è successo – non ha tutti i torti, ma è una solenne rompipalle – Lettie Mae che è timida e non osa chiedere a Willa un po’ del suo sangue, quindi preferisce accoltellarla – e tutto il cucuzzaro. C’è anche Bill-anima-della-festa-Compton, che sarebbe più adatto a una bella veglia funebre assieme alla sua progenie, ancora lì ad autoflagellarsi per la morte delle figlie di Andy (non ci sono più i vampiri di una volta, niente da fare). Gli autori, convinti che ci interessino moltissimo, ci rifilano addirittura tre, dico tre, flashback sul suo passato, buttati lì in modo del tutto random e inutili come il parmigiano sul fritto misto di pesce. Non traiamo nessuna informazione utile, tranne scorgere il solito patetico tentativo degli autori di santificarlo (era un pacifista e ha dovuto andare in guerra per obbligo, povero ciccino), che ha francamente stufato.
L’unico momento divertente di tutta la faccenda è quando Jess scopre il proprio fidanzato in flagrante sco… ehm… interludio amoroso con Lafayette, nella di lei vettura, anzi, mezzi dentro e mezzi fuori e giustamente si incazza come una biscia. Anche Lafa si incazza ed entra in modalità Calimero: “Anch’io ho diritto a un po’ di felicità, insomma!” sbraita, dimenticando che trombarsi i fidanzati delle amiche non è un’attività benvista anche se hai avuto qualche momento di sfiga in passato. Jess però trova subito consolazione in Jason e la cosa può anche farmi piacere, li ho sempre trovati carini, insieme. Il problema è che Violet se ne accorge e, non essendo la più bilanciata e pacata tra le donne, oltre ad avere parecchie centinaia di anni, fa temere la sua vendetta. Gli zebedei di Jason sono a rischio, direi, e anche Jess.
Ma veniamo alla parte interessante dell’episodio: Eric e Pam rintracciano la sorella di Sarah, vampira e malata anche lei. Scoprono che anche Sarah dev’essere a Dallas, forse ospite dei genitori giunti sul posto per un convegno Repubblicano, e decidono di partecipare, naturalmente sotto copertura. Mi diverte sempre vedere Eric fingersi umano: non deve avere una grande opinione della nostra razza, perché tende sempre a comportarsi da idiota. Essere Repubblicani non aiuta di certo a sembrare intelligenti. Pam è tutta sgargiante nel suo vestito a paillettes blu con bordini bianchi e rossi e sfoggia un sorriso dietro l’altro; Eric è in stile texano doc, con tanto di Stetson, cravattino a laccio, stivali e completo beige da cowboy nel giorno di festa. Lui starebbe bene anche con il gonnellino di foglie di banano, ma decisamente non è un look che apprezzo.





Nota triste, durante la vestizione Pam si accorge che le vene nerastre sul corpo di Eric sono molto più evidenti. Gli occhi le si riempiono di lacrime, mentre lo informa che è appena entrato nello stadio 2 della malattia. Il vichingo sembra ormai rassegnato ad incontrare la Vera Morte e tenta di confortarla. Non ci provare, guai a te!
Al Congresso, i due si aggirano tra la folla armati di foto dei genitori di Sarah, per costringerli a rivelare dove sia la figlia, peccato che non lo sappiano nemmeno loro.
Sarah e sua madre si incontrano in bagno, lei vorrebbe il loro aiuto ma persino la mammina esita a concederglielo. Sa che il casino che è successo in giro con i vampiri è colpa della frizzante figlia, e più che darle asilo vorrebbe prenderla a bastonate.
La faccenda si fa mooooooolto più complicata quando la Yakuza fa irruzione nella sala e inizia a fare il tiro a segno contro chiunque si muova. Il padre di Sarah viene ucciso, e finalmente i samurai individuano anche la stronzetta che si dà alla fuga assieme alla mamma. Mamma uccisa, lei gira l’angolo e chi si trova davanti, se non il nostro mitico Eric che sfodera i denti in uno dei suoi ghigni assassini? Yakuza dietro, Eric davanti. Non una bella situazione. Non che abbia molto tempo di scegliere, visto che lui la solleva per il collo a mezzo metro da terra e poi si lancia sui sicari, facendone strage in modo molto pittoresco. Nel farlo però ha dovuto mollare Sarah, e non ci è dato vedere che cosa lei abbia fatto. Di sicuro non sarà rimasta a scattare foto…
Ultima scena, che mi farebbe dire che c’è un po’ di giustizia a questo mondo, salvo che stiamo parlando di True Blood nell’era di questi incapaci e quindi sicuramente non ce ne sarà alcuna: Bill, dopo averci sfrucugliato i maroni con l’ennesimo flashback, si concede un bagno ristoratore; quando si alza dalla vasca e si specchia, scopre di avere anche lui una vena scura al centro del torace. È infetto!!! E io mi sono fatta una bella risata.





Quello che dirò da questo punto in poi sono SPOILER SUL RESTO DELLA STAGIONE, DA PRENDERE CON LE MOLLE. SE NON VOLETE ROVINARVI LA SORPRESA, SMETTETE DI LEGGERE ADESSO.


Allora, pare che, da indiscrezioni di una persona che era sul set al momento delle riprese degli ultimi episodi, varie cose succederanno o potrebbero succedere:
- Bill è stato infettato da Sookie quando si è nutrito da lei; il sangue di fata fa avanzare molto più rapidamente la malattia e Bill morirà ma, non chiedetemi come, morirà solo come vampiro e rinascerà come umano. E se non è una stronzata questa…
- Per Eric ci potrebbero essere tre finali possibili: guarisce e vive felice e contento con Pam (l’unica opzione ancora accettabile); muore nel tentativo di proteggere qualcuno, forse Pam, e siccome lui non è Supersayan come Bill, crepa e basta e noi ce la prendiamo in quel posto; torna umano anche lui e finisce tutto a tarallucci e vino. Sookie dovrebbe perdere i propri poteri e diventare una squallida umana a sua volta. Ma che meraviglia!
Ripeto, sono spoiler appena usciti, non verificati, ma siccome le cose rivelate in precedenza dalla stessa persona sono accadute, ho molta paura. Questo glorioso telefilm, nato come metafora della diversità nella società, adesso vuole farmi passare come happy ending il fatto che vampiri secolari diventino dei semplici umani, che si ammaleranno, dovranno andare al cesso e soffriranno di bruciore di stomaco come chiunque altro?!!! No, ma che tristezza infinita! Vi prego!
“Umano è bello, ordinario è il meglio che si può avere. Abbasso la diversità, l’unica felicità è essere parte di una massa indistinta” sembrano strillare questi mentecatti.
Vado a suicidarmi un attimo, caro lettore. Alla prossima.
 
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Commento della 5^ puntata della 7^ e ultima stagione di TRUE BLOOD

Una cosa appare certa: senza Eric e Pam questa serie non sarebbe la stessa.
Questo è ciò che si percepisce subito dalle impressioni del perfido Goblin.
Che ne penserà della puntata 6?
Leggiamolo insieme!



Mi tocca, caro lettore.
Questo episodio ha avuto, come al solito, un paio di momenti interessanti solo ed esclusivamente grazie alla presenza di Eric e Pam, e tutto il resto trascurabile. Non che non sia successo nulla, qualcosa è accaduto, ma niente su cui ci sia bisogno di sprecare fiumi di inchiostro. Si ha la conferma che Eric è il migliore, che Sookie ha l’intelligenza di un broccolo e che la Paquin, quando piange, è la donna più brutta del mondo, oltre a non essere assolutamente un genio della recitazione.
Dai, seguimi, vediamo di sbrigarcela in fretta.
L’episodio si apre dove lo avevamo lasciato: Eric, che stringe ancora in mano la mandibola dello Yakuzo – credo che non si dica così, ma chissenefrega – si sente sempre peggio. Vista offuscata, debolezza che lo porta quasi a barcollare… eppure, da solo, continua a far strage di giapponesi armati ed è strabiliante vederlo. Eppure, a un certo punto, è costretto ad arrendersi: Pam è stata catturata. I due, con catene d’argento al collo, vengono condotti in una stanza, messi a sedere davanti a una vetrata con un temporizzatore: sette ore all’alba.
“Sarà la nostra prima alba insieme” dice Eric, e Pam, che andrebbe con lui fino alla fine del mondo, non può fare a meno di sorridere.
Sigla.
Casa Compton, con le di lui vene nerastre che gli corrono sulle braccia alla velocità della luce. Meglio fare qualcosa, pensa lui, invece che stare qui a guardarmi allo specchio come un coglione. Povero specchio, in fondo, che male mi ha fatto? No, Bill non avrebbe mai un pensiero così gentile, nemmeno nei confronti dello specchio che lo ha sopportato per anni. Va bene, sto delirando, non c’è bisogno di farmelo notare. La mossa successiva è telefonare a uno studio legale specializzato in diritto vampirico e prendere un appuntamento. Glielo vorrebbero dare dopo 5 mesi, ma lui dice di essere affetto da Hep-V e di non avere tutto quel tempo. “Ok, venga qui e aspetti il suo turno” gli rispondono. Bene. Peccato che Jessica, per caso, ascolti la telefonata e scopra a questo modo che il suo maker è malato. Sempre molto trasparente con le persone che lo circondano, il Billuccio, non c’è che dire. Appena lui esce, Jess telefona al povero Jason che, tornato a casa dopo la festa – e dopo l’incontro amoroso con la rossa – si trova davanti Psycoviolet in tenuta da battaglia e deve soddisfare anche lei. Non mi sono stupita del fatto che la pazza non gli abbia cavato gli occhi subito. Ha proprio l’aria di una che vuole consumare fredda la propria vendetta. Ecco, Violet è un personaggio che proprio non mi piace. Spero che la facciano fuori presto e non verserò una lacrima. Sono affezionata al fratellino di Sookie e sto male per lui, anche perché, più tardi nell’episodio, confesserà alla sorella di essere terrorizzato dalla vampira. E come dargli torto?
Scena successiva: Altra pazza, altro regalo: Lettie Mae convince Lafayette a seguirla nel suo trip mentale alla ricerca dello spirito di Tara, usando come… propellente il sangue di James. Stendiamo un velo pietoso riguardo a tutta la faccenda, che ho trovato interessante come il telegiornale di Emilio Fede o come un programma di Radio Maria. Proseguiamo.
Di nuovo Eric e Pam, che a pochi minuti dall’alba ricevono la visita del Presidente della Yokohomo Corporation, deciso a scoprire dove sia Sarah Newlin. Segue scambio di sbruffonerie come solo due maschi possono produrre; Eric potrebbe anche decidere di lasciarsi bruciare, pur di non rivelare dove si nasconde Sarah, ma non metterebbe mai a repentaglio la vita di Pam, solo per avere la soddisfazione di uccidere personalmente la Newlin. Autori, avete toppato come al solito. È la stessa Pam a rivelare ai giapponesi l’esistenza della sorella vampira di Sarah, e anche i due maschioni paiono arrivare a un accordo: lui la potrà uccidere, e loro avranno il suo corpo. Sembra un dettaglio? Beh, non lo è. Vedrete più avanti.
Ma eccoci a Bill che arriva presso lo studio legale: qui la scena è stata obiettivamente abbastanza divertente. Qualcuno forse ricorderà una situazione analoga in Beetlejuice di Tim Burton, con lo spiritello nella sala d’attesa dell’aldilà, affollatissima, con trapassati di tutti i tipi. Anche qui la fauna è molto diversificata, anche se sono tutti vampiri e tutti malati. Ce ne sono di grassi, di magri, di bianchi, di neri, giovani e vecchi, a sottolineare un concetto che in True Blood è sempre stato fondamentale: dimenticate i vampiri alla Dracula, loro sono come noi. Bill prende il numerino e si sente male, perché ha qualcosa come 200 persone davanti. Tanto vale sedersi. C’è il rischio di schiattare prima di essere ricevuti, ma non può nemmeno incantare qualcuno per farsi consegnare un numero più vantaggioso, visto che il glamour non funziona con gli altri vampiri. Musichetta in sottofondo, da sala da aspetto. Il vampiro accanto a lui che si alza e cambia di posto quando si accorge di come corrono quelle maledette vene nerastre sulle braccia di Billuccio. Colui che è stato una specie di divinità – non ricordatemelo, che vomito ancora adesso – costretto a fare anticamera come uno qualunque. Quando alla fine viene ricevuto, scopre che in realtà non può nemmeno assicurare un futuro decente a Jessica: solo i vivi possono redarre un testamento valido, e lui vivo proprio non è. L’avvocatessa gli propone l’escamotage dell’adozione, ma gli prospetta anche tempi lunghissimi, a meno che… “per dieci milioni di dollari la metto in cima alla lista”, gli dice la furbetta. Allora sì che Bill cerca di incantarla. Lenti anti-glamour. Ritenta, sarai più fortunato. E lui, che effettivamente di tempo da perdere non ne ha, le pianta il fermacarte in gola e se ne va. E per una volta ha avuto la mia approvazione. A casa, intanto, Jess e Sookie hanno parlato, e Sook, che sospettava di essere la responsabile dell’infezione di Bill, è andata a fare l’esame del sangue per scoprirlo. Calcolate che Bill è rimasto in quello studio per tutta la notte e tutto il giorno seguente, fino al tramonto, quindi le due donne hanno avuto tutto il tempo di fare quello che volevano. Jason è con loro e non sospetta che Violet si è accorta della sua fuga. Lei pensa che sia andato da Jess a divertirsi, e prepara la propria vendetta, che, per quanto ci è dato intuire in questo episodio, sarà molto, molto crudele, e non solo contro di lui.
Ah, un momento di riflessione lo merita il discorso che Sookie fa a Jason mentre aspettano il risultato delle analisi. Altro obbrobrio partorito dalla mente malata di questi autori. Complimenti, davvero. In sintesi, Sook dice a Jason che sì, ha amato Alcide, a modo suo ha amato anche Eric – uh, ma che generosa! Ma vaffan… va – ma che Billuccio Santo è il suo primo amore, e non importa quello che lui le ha fatto, lei lo amerà sempre. Quindi di nuovo perdoniamo abusi, bugie, sopraffazioni e tutte le altre porcate che Bill le ha fatto perché lui è il suo primo amore????!!!!!!! No, ma io non mi capacito, caro lettore. E’ davvero questo il messaggio che vogliamo far passare?! Buckner, crepa. Comunque sì, Sook è positiva, è stata lei ad infettare Bill e deve tornare da Jess ad avvertirla. Quando lui rientra le trova in condizioni penose. Per Sookie vale proprio il consiglio: “Non piangere, che diventi brutta”. Non che quando ride la situazione migliori molto, eh? Si nota che non sopporto Sookie e che trovo orrenda la Paquin? Se devo ribadire il concetto fatemelo sapere, eh.
Abbiamo anche due novelli Romeo e Giulietta, in questo episodio, rispettivamente il figlio di Holly, Wade, e la figlia di Andy (Boh) che, infischiandosene del fatto che tra poco diventeranno fratellastri, trombano in allegria e vengono colti in flagrante da Andy. Non ce ne fregherebbe assolutamente niente di questa vicenda, se non per il fatto che i due scappano a rifugiarsi sulla casa sull’albero in cui Andy giocava da piccolo e vengono ritrovati da Violet che, con una scusa, li attira, dice lei, in un posto più sicuro. In questo modo la pazzoide vuole vendicarsi anche di Jess, perché sa che la fatina è sotto la sua protezione. Vedremo nel prossimo episodio cosa succederà, ma se non fosse per Jason non me ne fregherebbe poi così tanto, ecco.
Ultima cosa davvero interessante è la visita di Sarah Newlin a casa della sorella.
“Io ho cambiato vita. Io posso salvarti, perché so dov’è l’antidoto. IO sono l’antidoto. L’ho bevuto mentre fuggivo dal laboratorio, e adesso è dentro di me.” (Traduzione, di certo non puoi uccidermi, o un milione di altri vampiri ti strapperanno le braccia e le gambe come se fossero le ali di una mosca). La Newlin è una calamità e porta disgrazie ovunque vada, ma non si può dire che non sia una donna dalle mille risorse.
L’episodio si conclude con Eric, Pam e i giapponesi che arrivano dalla vampira e appena lei apre la porta si rendono conto della sua miracolosa guarigione. “What the fuck?!” dice Pam. Lo abbiamo detto tutti, tranquilla. La salvezza per Eric, dunque, è lì ad un passo. Spero solo che quei maledetti di autori non ci facciano tirare un sospiro di sollievo mostrandocelo guarito, per poi uccidercelo in un altro modo.
Forse ho dimenticato qualcosa o qualcuno; se così è stato, perdonatemi, ma per me le storyline secondarie sono sempre state una scocciatura, in True Blood. Solo intermezzi fastidiosi tra le vicende interessanti, insomma. In questa stagione, in cui anche le storie principali sono in genere fastidiose, figuratevi star qui a disquisire su Arlene o Sam o chissà chi.
Passo e chiudo, caro lettore. Incrociate tutte le dita che avete per Eric.

Alla prossima.
The Goblin.
 
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5 replies since 25/10/2014, 10:51   36729 views
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