Aegyptiaca - I prescelti degli dei, di Dean Lucas

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view post Posted on 17/3/2015, 19:39
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… la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare …

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Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti

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AEGYPTIACA
I PRESCELTI DEGLI DEI


«Intrappolata in una fenditura nella roccia, buia e fonda, l'Elohim attendeva con impazienza da millenni la sua preda inconsapevole»

Delphi è la prescelta, poiché sul suo corpo è inciso il futuro degli uomini.
Gavri’el è il prescelto, poiché è destinato a trovare il Bastone di Adamo.
Sargon è il prescelto perché è l’erede del regno di Akkad.
Matunde è il prescelto perché è il gigante nero dell'impero nubiano.
Babu non è un prescelto, è solo un nano impertinente e pavido.
Lei invece è la Sfinge, altera e bellissima. La creatura più preziosa dell'universo.
Sullo sfondo di un mondo antico e misterioso, oltre le porte del tempo, un viaggio e la lotta contro un male che affonda le proprie radici nella Genesi. Un viaggio che ha come meta la salvezza dei Figli dell’Uomo.

Genere: Fantasy
Editore: Mamma Editori
Pagine: 480
Prezzo: € 9,80
Uscita: 11 Febbraio 2013
 
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LadyGinevra
view post Posted on 17/3/2015, 23:04




Recensione a cura di Valentina:
Reputo questi due volumi tra i migliori romanzi d’esordio sul genere fantasy che ho letto. L’autore ha il potere di trascinare il lettore tra emozioni, epicità e personaggi carismatici. Nella cornice suggestiva di un antico Medio Oriente sospeso nel tempo e nello spazio, prendono vita le leggende sulla Genesi. Una Genesi innovativa e avvincente, che amalgama la mitologia egiziana, greco-romana e cristiana. Dal connubio tra tradizioni, ambito storico e fantasia dello scrittore, emerge la lotta ancestrale tra Bene e Male, Luce e Tenebra: le forze divine si fronteggiano e si muovono a fianco dell’Uomo, tracciandone la sorte e decretando il Destino, che rappresenta la Verità da temere e da accettare.
In un’atmosfera mistica e sempre più drammatica, la trama si snoda frenetica e segue un ritmo serrato: sentimenti, avventura, imprevisti, violenza, sangue e morte. Mentre “Aegyptiaca” funge anche da introduzione per conoscere il contesto, in “Pyramisia” prevale una sequenza convulsa di avvenimenti. In un crescendo di sensazioni forti.La vicenda è corale: si dipana tra i punti di vista dei personaggi, che si intrecciano. Dalle sottotrame trapela lo schema generale. L’autore ha il pregio di cogliere ogni personalità in modo credibile e coerente con le circostanze e con la fazione a cui queste appartengono. Ovviamente l’attenzione è centrata sui protagonisti. È inevitabile per il lettore essere sopraffatto emotivamente dalla loro psicologia e dagli eventi. Ho apprezzato soprattutto la Sfinge e le Delicate, per il carattere contorto e sfaccettato e per l’evoluzione che affrontano. Convince e diverte l’indole del nano Babu, un mix riuscito tra impertinenza, saggezza sui generis, lealtà.
Ho trovato appropriata la caratterizzazione delle divinità: ricalcano il temperamento fiero, capriccioso e sagace della controparte greco-romana, incluse le conseguenze spietate. I “cattivi” si rivelano più subdoli, feroci e potenti che mai.
La rappresentazione dell’arte della guerra, che ha un ruolo portante, è superba e realistica. Rimarrete avvinti dai complotti, dalle scene degli scontri e dei duelli. Sconsiglio la lettura se siete sensibili alla brutalità.
Sentimenti e sofferenze sono delineati in maniera efficace. L’autore si dimostra abbastanza spietato con i personaggi, soprattutto a livello psicologico. Più volte ho desiderato maledirlo, ma approvo e apprezzo la capacità di analizzare i fatti nella loro autenticità e tragicità. È stato istintivo il paragone con l’epopea “Le cronache del ghiaccio e del fuoco”, anche se George Martin sbaraglia il confronto, considerata la sua predilezione nel far morire tutti.
Come nel fantasy classico è presente il tema del viaggio, inteso anche come prospettiva interiore. Ogni individuo coinvolto, infatti, affronta se stesso: paure e incertezze, impulsi, eredità e passato, profondità d’animo.
Il sesso e i soprusi sono solo intuibili perché resi con velate allusioni. Non manca una sorta di sensualità di fondo, complici gli amori, qualche scena di nudo femminile, nonché l’indole e le vesti delle “donne guerriere”. Sono quindi evitati la gratuità e i riferimenti espliciti.
Colpisce la capacità dell’autore di illustrare un affresco concreto e accurato, che trascina il lettore nell’ambientazione tipica dell’epoca remota nel Medio Oriente. Segno di una ricerca approfondita, di cui non è stato tralasciato nulla: cibo, vestiario, odori, armamenti, scenario sociale, naturale e urbano, termini appropriati. Non manca qualche tocco personale, perfettamente integrato nel contesto storico.
Infine, ma non meno importante: un appunto sulle copertine. Strepitose, affascinanti, ricche di dettagli, appropriate.
Le incertezze e le imperfezioni sono trascurabili: non intaccano la qualità generale della narrazione e dello stile, che convincono e coinvolgono.
Un esordio italiano potente, promettente e travolgente, che consacra un fantasy inedito e intrigante dal gusto epico-eroico.
 
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1 replies since 17/3/2015, 19:39   17 views
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