Nove regole da ignorare per farlo innamorare, di Sarah MacLean - 1° libro della serie "Love by Numbers"

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AnitaBlake
view post Posted on 28/4/2014, 16:38




NOVE REGOLE DA IGNORARE PER FARLO INNAMORARE

 photo sar_zps43c511f7.pngUna signora non fuma il sigaro. Non cavalca come un uomo. Non tira di scherma e non accetta sfide a duello. Non usa una pistola. Non gioca d’azzardo in un club per gentiluomini. Non bacia appassionatamente…
Lady Calpurnia Hartwell ha sempre rispettato le regole, ma le è servito solo a rimanere sola e insoddisfatta. E allora ha giurato di ignorarle e vivere la vita trasgressiva che fino a quel momento si era negata. Ma per partecipare a ogni festa da ballo, rubare baci di mezzanotte e altri segreti piaceri, Callie ha bisogno di un compagno. Qualcuno che sia esperto nella trasgressione, qualcuno come Gabriel St. John, marchese di Ralston, affascinante oltre ogni dire, con una reputazione pessima e un disarmante sorriso da canaglia.
Se non sta attenta, Callie rischia di non rispettare la regola più importante di tutte: quella per cui chi cerca il piacere non deve mai, mai e poi mai, per niente al mondo… innamorarsi.

Genere: Historical Romance/Erotico
Editore: Leggereditore
Pagine: 362
Prezzo: € 14,00
Ebook: € 4,99
Uscita: 8 Maggio 2014


La serie "Love by Numbers" è così composta:
1 - Nine Rules to Break when Romancing a Rake - NOVE REGOLE DA IGNORARE PER FARLO INNAMORARE
2 - Ten Ways to be Adored When Landing a Lord - Dieci cose da seguire per non farselo sfuggire
3 - Eleven Scandals to Start to Win a Duke's Heart - Undici sfide da affrontare per domare il suo cuore

Edited by Pau_7 - 15/11/2014, 18:41
 
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Katy Policante
view post Posted on 7/3/2015, 17:10





NOVE REGOLE DA IGNORARE PER FARLO INNAMORARE
Sarah MacLean
Love by Numbers #1




Lo confesso! In questa mia esperienza di collaborazione con voi ho deciso di sperimentare.
Così, mentre lo scorso mese ho scelto di leggere romanzi che già conoscevo, stavolta mi sono proprio affidata all’istinto. Quando ho aperto questo romanzo e ho visto scritto “Londra 1810” ho pensato: “Ben ti sta! Così la prossima volta t’informi meglio”. Pensavo che uno storico, genere comunque non nuovo per me, avesse meno smalto dei romance contemporanei. Invece, questo libro mi ha piacevolmente sorpresa e conquistata fin dalle prime pagine. La trama è molto carina e la vita e la società di allora sono ritratte molto bene. Almeno quella parte di società agiata che vi è descritta. La protagonista è Lady Calpurnia Allendale, una ragazza di nobile famiglia costretta dal rango e dalla convenzione a far da spettatrice alla vita e agli amori altrui. Non è la classica bellezza ammaliante né ha un carattere estroverso. Per i canoni dell’epoca, a ventotto anni è già considerata zitella e appetibile solo da chi è in cerca di una dote facile. È proprio la consapevolezza di avere ben poco da perdere che fa scattare in lei qualcosa. Decide di vivere tutte quelle esperienze che la società e il bon ton dell’epoca negavano ad una signora. Da sempre innamorata di uno dei libertini più chiacchierati di Londra, Gabriel St. John, lo fa, suo malgrado, complice delle proprie imprese. Fa una lista di tutto quello che le piacerebbe fare infrangendo ogni regola e, con il suo aiuto in un senso o nell’altro, è determinata a spuntarne ogni voce. Questo fatto e l’esser stata scelta per introdurre in società la sorellastra del marchese, avvicina molto i due.
Gabriel la avvolgerà in una spirale sempre più stretta di passione e desiderio, rimanendo inaspettatamente coinvolto dalla sua esuberanza e dalla sua sincerità. Callie gli farà scoprire un sentimento che il nobiluomo non aveva fatto che rinnegare. Lo farà soprattutto in un modo alquanto rocambolesco, com’è sua abitudine.
Il personaggio di Callie è adorabile e, nonostante l’epoca diversa, ha delle caratteristiche così spiccate e comuni da rendere facile l’immedesimazione. Finalmente una protagonista fisicamente non perfetta, di quelle cui basta uno sguardo per avere gli uomini ai propri piedi, ma una persona coi qualche chilo in più, talvolta goffa, che spesso non riesce a tenere a freno i propri pensieri. La sua è una presa di coscienza dolorosa della propria situazione. Callie sogna un eroe romantico, un matrimonio d’amore, una complicità non costruita, mentre vive in un mondo dove tutto è apparenza e formalità. Si sente relegata in un ruolo minore, così sminuita dalle persone e dagli eventi da provare affinità con la mobilia o la tappezzeria.
La sua volontà di tornare padrona della propria vita, d’infrangere quelle convenzioni sociali mai scritte, ma pesanti come catene, di riscattare il proprio diritto all’esperienza diretta delle cose ne fa un’eroina sui generis.
Tutta questa vitalità, questo inquieto spirito d’avventura, questa personalità si riversano sul marchese di St. John, investendolo in pieno. Gabriel è un uomo d’esperienza, affascinante e sicuro, che sa dove le cose possono iniziare e dove sicuramente possono finire. Ha sofferto con il fratello gemello (ndr. Quanta grazia Sant’Antonio!) dell’abbandono della madre di cui il padre si era sempre dichiarato innamoratissimo e pensa per questo che l’amore non sia una base stabile su cui costruire qualcosa. Ha amanti bellissime e sa affinare l’arte indispensabile della discrezione. Tutte doti precise, matematiche, con un ordine canonico.
Ciò che non si aspetta è Callie: entra nella sua camera da letto per chiedergli di baciarla, se la ritrova nei pub, nei circoli sportivi, nei locali per soli uomini castigata, vestita da uomo o fasciata in bende strane. Vivendo queste avventure con lei si scopre diverso, un’altra persona, meno egoista, più umano, più vero. Arriverà a cambiare se stesso, a mettere in pericolo la posizione della propria famiglia, a rompere ogni apparenza e ogni convenzione, liberarsi dei ricordi e della vita precedente come fossero fardelli inutili. Tutto assumerà una nuova prospettiva e i canoni estetici imposti dalla visione comune saranno fatti saltare.
Ho amato questo spirito rivoluzionario. Non ha sovvertito grandi scenari politici, né cambiato il destino di milioni di persone scalfendo i libri di storia, ma mi ha veramente animato. In alcuni passaggi mi son trovata a fare il tifo per Callie, a provare rabbia e delusione per le regole che le venivano imposte in un’epoca di certo romantica ma in cui io non sarei potuta sopravvivere, o per Gabriel, soprattutto per la sua difficoltà a riconoscere ed esprimere i sentimenti, nell’erronea convinzione, ancora attualissima, che ne potessero svilire la virilità. Lo stile dell’autrice è molto descrittivo, soprattutto per ciò che riguarda l’abbigliamento e gli ambienti. Attira il lettore fin dentro l’epoca, quasi ne potesse vivere in prima persona qualche scorcio. Tuttavia a volte l’ho trovato ripetitivo, soprattutto nelle scene di passione. Forse non è un difetto vero e proprio, forse è soltanto una mia visione delle cose, ma ho percepito la figura femminile, in questo contesto, poco attiva. Callie non ha esperienza in campo amoroso e sessuale ed è desiderosa di sperimentare, è ardita e passionale a tal punto da far perdere la testa al libertino più famoso di quell’epoca. Perché non farne una “pioniera” anche in questo campo? L’impressione è che questo punto sia rimasto un po’ sospeso e non sia stato affrontato del tutto. Ad ogni schermaglia amorosa c’è sì un passo in avanti, ma la figura di lui è fin troppo dominante, soprattutto considerando la struttura stessa dell’intero romanzo e il messaggio implicito di emancipazione della figura femminile che esso contiene.
Il romanzo è una ventata dal passato che mi ha comunque fatto sognare, chiudere gli occhi in più punti per vedere la scena, sospirare e cercare sulle mie labbra il gusto del proibito, un qualcosa che, in un mondo dove tutto è globale e disponibile in tempo reale, è andato quasi perduto.



Edited by Pau_7 - 8/3/2015, 16:16
 
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