Vicino al cuore, di Miriam Tocci

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view post Posted on 29/12/2014, 14:08
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… la vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare …

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Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti

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PER CHIUDERE IL BLOG TOUR DELLA COLLANA YOU FEEL, ECCO I RACCONTI INEDITI SCRITTI DALLE NOSTRE AUTRICI PER LE VINCITRICI DELLA TERZA TAPPA.
INIZIAMO CON MIRIAM TOCCI E IL SUO
VICINO AL CUORE
BUONA LETTURA!!!






Dedicato a Julie "Juls" Amelie Windgale, che ha partecipato al Blog Tour alla tappa di “Leggere romanticamente e fantasy”.





«Juls, non puoi averle detto questo!»
«Invece sì, e non ti dico l’imbarazzo, Serena! Cosa ci posso fare? A volte non ho filtri, quello che penso scappa fuori e neppure me ne accorgo.»
«Confermo, è fatta così» annuì Stella, fra le risate dell’intera tavolata. «Sembra timida, invece…»
«Ma quale timida! È una che pondera, e poi sgancia la bomba! Io apprezzo la spontaneità in una donna» intervenne James ostentando la solita aria da “intenditore”.
«Tu non fai testo, James, apprezzi molte cose nelle donne e fossi in te mi terrei alla larga da quelle tanto schiette» ridacchiò Francesco, suo compagno di squadra e amico per la pelle.
«Guarda che non ho niente da temere, io.»
«Certo, James, tu ci sai fare con le donne, lo sanno anche le pietre…»
Juls lasciò che il resto della frase sfumasse assieme alle voci degli amici e all’allegria delle risate, finché anche i rumori della sala non divennero un unico suono in sordina.

Si accorse di essere sprofondata nella sua felpa col cappuccio, quella color grigio perla con le trecce di lana applicate sul davanti che, giusto il Natale precedente, il suo William le aveva fatto trovare sotto l’albero. Dentro a una ventina di scatole. Una dentro l’altra.
«Per aumentare la suspense» aveva dichiarato lui, ridendo della sua espressione sempre più frustrata man mano che la montagna di carta colorata aumentava.
Will. Il solo pensiero le provocò un tuffo al cuore, seguito da un sospiro carico di nostalgia quando la mente, puntualissima, le mostrò vivide immagini di quel momento perfetto.
Gli occhi di Juls, ventiquattrenne, sognatrice, quasi sempre dispersa fra mondi di storie e musica, cercarono le lucine colorate dei festoni che adornavano la sala ristorante dell’agriturismo di Serena.
Brillavano fra palline rosse e dorate, biscotti di zenzero fatti da Giorgio, lo chef, campanelle e profumati mazzetti di cannella.
Juls sorrise, pur rimanendo assorta nei suoi pensieri: dai festoni pendevano piccole palle da rugby, di sicuro in onore di Francesco, il compagno di Serena, e di James, “amico” speciale di Stella; ma anche in onore di tutta la tavolata di rugbisti riunitisi lì, quel 23 dicembre, per festeggiare con gli amici.
Mancava solo Will.
Anche lui giocava a rugby, ma a un oceano di distanza. Letteralmente.
Un vero peccato che un problema familiare l’avesse trattenuto negli Stati Uniti, perché lei non poteva proprio raggiungerlo con così poco preavviso.
Il Natale precedente lo avevano trascorso insieme ed era stato bellissimo: avevano addirittura organizzato un falò sulla spiaggia con gli amici, con tanto di canzoni e carole tradizionali americane, mentre una distesa d’acqua, illuminata dalla luna, faceva da spettatrice. Quando era con lui il tempo sembrava volare. E quando era distante…
«Juls?» la mano di Stella le sfiorò una spalla. «Ehi, tutto bene?»
I suoni tornarono a riempire la bolla di pensieri e sensazioni in cui si era immersa anima e corpo.
Davanti a lei una sola immagine: il blu tempestoso degli occhi di William, a volte grigiastri come nuvole cariche di pioggia. Occhi che sapevano parlarle, che erano soliti scrutarla con attenzione, capaci di leggere e decifrare le profondità del suo cuore.
«Dico a te. Mi senti?» La voce di Stella sembrava spazientita.
«Sì che ti sento!»
«Davvero? Non sembrava proprio. Che è successo? Lo sai che mi fai paura quando ti isoli così!»
«Non mi isolo, penso.»
«Certo… vuoi vedere che indovino che forma hanno i tuoi pensieri?»
Juls le rivolse uno sguardo interrogativo. Si era persa qualcosa?
«Allora» seguitò Stella con uno strano risolino: «alto e slanciato come un mediano d’apertura, accento “ammmerrricano”, capelli biondi e spettinati che ti mandano in solluchero e occhi blu come cieli cupi. Ho indovinato?»
«A-ha, che simpatica. Naaah, hai scordato la chitarra… in tutti i sensi.»
Stella rise, poi si sedette accanto a lei per abbracciarla.
«Dai, resta fra noi. A proposito di chitarra, fra poco arriva l’attrazione della serata.»
«Ma va?»
«Ti piacerà.»
Proprio in quel momento James prese in mano il microfono facendolo fischiare. Le luci si abbassarono, il chiacchiericcio andò scemando mentre le intermittenze dei festoni creavano un allegro bagliore che avvolse ogni cosa.
Juls si perse le prime battute di James, quelle con cui aveva divertito tutti ostentando l’arcinota aria da uomo-che-non-deve-chiedere-mai. Poi il suo timbro divenne profondo, il tono più serio mentre diceva: «… qui con noi un mio amico carissimo. Abbiamo giocato insieme in Inghilterra…»
«Oddio» mormorò Juls, incredula.
Impossibile, una coincidenza che anche Will avesse giocato in Inghilterra da giovanissimo.
«… poi è tornato negli Stati Uniti ed è ancora un eccellente mediano d’apertura.»
Non poteva essere. No. Escluso.
«Oltre al rugby, fra le sue passioni c’è la musica» aggiunse James. «Sentirete che voce!»
Juls cominciò a sudare freddo, il cuore sembrava impazzito.
«Ma la sua passione più grande è per una ragazza, una deliziosa fanciulla dai capelli castani, minuta - diciamo “bassina” confronto a uno spilungone come lui - eppure, questa donna possiede due occhi dal taglio a mandorla e un colore caldo a cui il mio amico non sa proprio resistere, parole sue. Non c’è placcaggio che lo fermi, se si tratta di lei.»
Juls si alzò in piedi. Una figura indistinta nella penombra si sedette sullo sgabello in fondo alla sala; lei chiuse gli occhi.
Parlami, se sei tu, si ritrovò a pensare. Parlami con la tua musica. Il nostro linguaggio, il nostro segreto più bello.
Al primo arpeggio, l’aria uscì tutta insieme dai polmoni, schiacciandole il petto.
Immaginò il movimento delle dita sulla chitarra mentre una voce calda intonava in inglese: “Sono qui con te, sempre. Non c’è distanza che possa tenerci divisi. Le nostre anime sono intrecciate e si tengono per mano, anche attraverso l’oceano”.
Le palpebre si aprirono sulle ultime note, Juls non si era accorta di essere arrivata vicino al musicista, come guidata dalla melodia. E proprio nell’oceano le parve di annegare, quando gli occhi blu dell’uomo che amava - proprio di Will - le sorrisero, stringendosi un attimo per soppesare la sorpresa, la felicità, l’amore, che sicuramente riusciva a leggere nei suoi.
Will scoppiò a ridere. Le tese una mano ignorando gli applausi degli amici, l’avvicinò a sé e la fece scomparire fra le sue braccia, tenendola vicino al cuore.
«Te l’ho fatta, piccola Juls. Meta per me!»
«Cospiratore! Quando sei arrivato?» Lei lo strinse più forte che poteva, ma gli rivolse uno sguardo accigliato, proprio mentre quel simpaticone di James - che si era preso una cotta per il microfono, quella sera - commentava il loro incontro.
«Ci sei caduta con tutte le scarpe, non hai avuto il minimo dubbio» la sbeffeggiò Will, guardandola dritta negli occhi. Poi abbassò il viso e le sfiorò le labbra, impedendole di ribattere con un dolce bacio.
«Come se potessi perdermi un Natale con te, Juls.»
«Adesso è Natale per me, adesso che sei qui, Will. E questa canzone è un bellissimo regalo.»
«La suono spesso, sai? L’ho scritta pensandoti.»
«Davvero?» esitò lei.
Will sorrise, portandosi una mano di Juls sul petto: «Vicino al cuore, ricordi?».
«Sempre» annuì lei con un bel sorriso. «Il mio vicino al tuo.»


the+end






L'autrice:
Miriam Tocci (Roma 1977) esordisce nel 2011 con il romanzo urban fantasy Il Destino dei Due Mondi – L’Angelo dalle ali nere. Nel 2012, messa da parte la vena fantastica, si dedica al romance scrivendo racconti d’amore per alcuni blog. Nel 2013 è coautrice della raccolta: C’è amore nell’aria – Quattro romantiche storie d’amore. Per YouFeel Rizzoli ha scritto Un cuore ovale.
Il suo blog è miriamtocci.wordpress.com
 
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