| RECENSIONE A CURA DI ANITA BLAKE
«Quando gli americani parlano del male, lo intendono in un modo cattivo, crudele e brutale. Ma non è così. Questo è soltanto come lo intendiamo noi.» «Dove vuoi arrivare?» «Il male è semplicemente l’assenza del bene, l’assenza di Dio.»
Nonostante dal titolo sembri che il libro abbia una trama horror, fedele al primo della fortunata serie della Jones, “Il fascino del male” presenta una notevole carica ironica che smorza i temi seri e soprannaturali. I protagonisti sono sempre loro, Charlie Davidson, investigatrice privata nonché angelo della morte, Reyes Alexander Farrow, difficile da definire senza svelare dettagli succulenti sulla sua vita a chi non ha letto già il primo libro, Zio Bob, detto Ubie, detective della polizia di Albuquerque che migliora di pagina in pagina e Cookie, migliore amica/segretaria/tuttofare della nostra protagonista che ha, in questo secondo volume, un ruolo molto importante nello svolgimento delle indagini. Un libro, “Il fascino del male”, sicuramente molto più poliziesco del primo, nel quale, seppur con l’assoluta e totale presenza del soprannaturale, si da molto spazio ai sentimenti personali. Non solo all’attrazione fisica tra i nostri due protagonisti, Charlie e Reyes, ma anche alla delusione, all’amore, all’astio ed alla paura. L’indagine di fondo, che percorre il libro come un fil rouge, riguarda la scomparsa di un’ amica di Cookie, e la morte di alcuni dei compagni di classe del liceo della donna scomparsa. Un vero giallo insomma, con tanto di indagini ufficiali, alle quali si intrecciano pedinamenti e le vicende personali di Charlie. Il nostro angelo della morte, infatti, si confronta finalmente con la famiglia e molti interrogativi sulla vita di Reyes vengono svelati, anche se la Jones non rinuncia a lasciare qualcosa in sospeso che acuisce l’aura di mistero del protagonista. Il tutto raccontato con un linguaggio semplice e chiaro che preferisce il periodare paratattico alle lunghe subordinate ricche di descrizioni, un linguaggio che fa molto uso dell’ironia e della leggerezza senza far mancare il giusto peso alle situazioni complicate. La Jones mischia elementi soprannaturali già visti, come nel primo libro nel quale si notavano somiglianze con Ghost Whisperer, telefilm americano che parla appunto di una donna che fa “passare oltre” le anime bloccate sulla terra, con elementi reali e inventati, come tutta la storia della vita di Reyes, inedita fino a questo punto, per creare un romanzo che conquista e fa restare incollati fino all’ultima pagina.
Edited by AnitaBlake - 22/3/2013, 19:14
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