Posts written by Pau_7

view post Posted: 20/3/2015, 14:07 Il nostro film - Amore fra le righe




Un nuovo e romantico racconto per la rassegna "AMORE FRA LE RIGHE".

Federica D'Ascani con "Il nostro film" ci fa rivivere la magia dei primi amori, l'incantevole bellezza dei sussurri scambiati nella sala di un cinema. Assolutamente da leggere!








Lo osservai con occhio critico. Volevo assolutamente trovare qualcosa che mi inducesse ad andar via per non rischiare una figuraccia.
Nulla.
Dio, più lo guardavo e più me ne innamoravo. Potevo essere più patetica?
Forse no.
Ma lui, sinceramente, a cosa pensava quando mi aveva invitata?
-Allora? Che film guardiamo?- mi chiese, sorridente, puntando quello sguardo magnetico direttamente nei miei occhi. Sentii la classica morsa allo stomaco piegare a metà i miei propositi, mentre il cuore correva come un forsennato, schiantandosi addosso al muro del mio petto contratto. Balbettai qualche frase sconnessa, troppo emozionata, e lasciai che fosse lui a scegliere il titolo del film che avremmo visto.
Come diavolo era accaduto che un perfetto ragazzo come Flavio chiedesse a me di uscire? Lo seguii all'interno del multisala, deglutendo quando afferrò la mia mano per farmi strada nella folla al botteghino.
Più piccola di sei anni, lo avevo conosciuto al negozio dei suoi genitori durante la stagione estiva ed era stato amore a prima vista.
Classico!
-Ho quasi diciotto anni e ancora vado avanti con dieci euro a settimana!- avevo esclamato alla fine dello scorso giugno a mia madre.
Esasperata all'ennesimo rifiuto di sovvenzioni per la discoteca del sabato, avevo preso la mia importantissima decisione e mi ero messa subito alla ricerca di un lavoro. Che era giunto, inaspettatamente, addirittura il giorno seguente. Il padre di un amico di mio cognato, infatti, aveva un negozio di articoli per la casa, a soli dieci minuti di autobus da casa mia, e cercava una commessa per i tre mesi estivi.
Non avevo dovuto neanche impegnarmi più di tanto nella ricerca, quindi, e avevo accettato di buon grado ciò che la sorte mi aveva riservato. Ciò che non avevo considerato nel momento in cui, esultante, avevo fatto il mio ingresso nel negozio, era il dettaglio non trascurabile di quanto fosse carino l'amico di mio cognato. Alto almeno venti centimetri più di me, un fisico asciutto da surfista, aveva un paio d'occhi tra i più belli in circolazione. Di un blu oltremare da perdercisi dentro, il suo sguardo mi aveva inchiodata sulla soglia, stregata e fatta prigioniera per l'intera estate.
Avevo tentato con ogni mezzo possibile di non infatuarmi di Flavio, senza risultato. In brevissimo tempo era entrato nel mio cuore, complice il sorriso contagioso e un modo di fare amichevole e scherzoso che era stato impossibile ignorare.
Inutili gli ammonimenti alla mia coscienza. Dio, era troppo grande per me! Eppure lui aveva fatto in modo che il divario tra noi non esistesse, trovando sempre una parola per strapparmi un sorriso o un rossore improvviso. Era diventato in poco tempo un amico sincero e leale, e ci eravamo divertiti come pazzi a lavorare insieme, nei mesi in cui ero stata commessa nel suo negozio. Settembre era arrivato sornione, purtroppo, ammiccando alla fine di un sentimento nato con forza, costringendomi a prender coscienza dell'enorme stupidaggine che avevo fatto: innamorarmi di un ragazzo impossibile. Mesta, ero tornata a scuola, il cuore in pezzi, la lacrima facile sempre in agguato sull'orlo delle ciglia dipinte, rigorosamente, di blu.
In memoria dello sguardo di Flavio.
Poi... Be', poi era arrivato Ottobre e lo strano messaggio sul cellulare che mi aveva letteralmente mandato in orbita.
-Ciao! Tutto bene? Ti andrebbe di andare al cinema, sabato pomeriggio? Fammi sapere. Un bacio. Flavio.
Con lo stomaco chiuso in una stretta più forte del morso di un barracuda, avevo risposto sicura di me. Non avrebbe dovuto capire il mio amore!
Inutile dire quanto il resto della settimana fosse trascorso lento, il cuore in fibrillazione all'idea dell'appuntamento.
-Vuoi i pop corn?
La domanda mi destò dai ricordi, facendomi sobbalzare vistosamente. Lo vidi sorridere e mi sciolsi. Sì, non vi erano dubbi al riguardo: ero irrimediabilmente innamorata.
-Sì- risposi, sorridente. Cercai silenziosamente qualche frase da attaccare alla mia laconica affermazione, ma non trovai proprio nulla. Era frustrante, ma credo che il rossore sulle guance parlasse da solo. Stavo mettendo in gioco tutto di me, quel pomeriggio. E se lui mi avesse voluta invitare solo in segno d'amicizia? Se non avesse provato assolutamente nulla di ciò che io, invece, covavo da mesi dentro? Deglutii di nuovo, contraendo le mascelle in attesa che terminasse di pagare. Nessuno mai aveva pagato per me, prima di allora, ma alla sua età poteva essere una cosa del tutto normale. Decisi di rimanere con i piedi saldamente ancorati a terra anche se il cuore mi era arrivato in gola e la mente lavorava alacremente. Ero solita costruire film nella mia testa e quell'occasione non faceva eccezione.
Colonna sonora, sceneggiatura, esterni, interni, personaggi...
Specialmente i personaggi: Flavio ed io, soli.
Soli al buio, mano nella mano, seduti uno accanto all'altra... Come in quel momento, mentre le prime immagini della pellicola prendevano possesso dello schermo, mentre i brusii della folla attorno si attenuavano, lasciando agli attori il compito di riempire il silenzio.
Inspirai a fondo, riempiendo i polmoni e cercando febbrilmente di darmi un contegno. Avvertii la sua mano muoversi nella mia, ascoltando il fruscio del suo corpo muoversi sulla poltrona accanto. Si avvicinò, la sua bocca a pochi centimetri dai miei capelli, e io sussultai.
-Non ti ho mai detto una cosa- sussurrò. Il mio cuore perse un battito, ma tentai di rimanere ferma e immobile. Gli occhi fissi sullo schermo, le immagini scorrevano senza che la mia mente riuscisse a dar loro un senso.
-Ti ho trovata stupenda dal primo momento in cui sei entrata in negozio.
Trattenni il fiato, mentre sentivo le guance calde come tizzoni.
-Mi sono innamorato, Martina, e vorrei che questo nostro appuntamento fosse solo il primo di tanti altri.
Dovetti respirare per non soffocare, il cuore ormai fuori controllo in una corsa frenetica verso una felicità insperata. Mi voltai lentamente verso di lui, gli occhi aperti alla ricerca dei suoi, impossibili da vedere nel buio della sala. Sentii di nuovo la sua mano muoversi, quindi l'altra sfiorarmi la guancia e un sapore dolce sulle labbra.
Non connettevo, non pensavo, non esisteva altro che quel tocco lieve, quel gusto così buono da poterci campare di rendita senza avvertire alcun morso della fame. Credetti di morire sotto i colpi del mio cuore, ma anche di essere appena nata dagli effluvi di un sentimento che ormai straripava senza freni. Mi amava, aveva affermato. Dio, possibile?
Il nostro primo bacio. Volevo ridere nella sua bocca, e nello stesso tempo piangere di gioia, e poi ancora ridere... Totalmente sconnessa. Forse più per l'idea di aver realizzato il mio sogno, che per la sua reale concretezza. Eppure inspiravo la fragranza del suo dopobarba, mi cibavo delle sue labbra come se avessi quasi paura che non potesse accadere ancora. E ancora.
-Sta iniziando il film- mi sussurrò sorridendo, la sua fronte appoggiata alla mia per un breve istante, le nostre mani serrate in una morsa impossibile da allentare.
-Scusa- replicai, imbarazzata e delusa, pronta a sedermi composta. Mi sentii trattenere, i suoi occhi nei miei, fissi come se non dovesse esistere altro per me.
-Sta iniziando il nostro film- rettificò -e non ti permetterò mai di arrivare ai titoli di coda senza me al tuo fianco. Siamo stati fin troppo lontani, in questi giorni- continuò -e ho creduto di impazzire.
Sentii le labbra tremare, improvvisamente sensibile, vigile, destabilizzata. Non stava accadendo a me. Quelle cose non accadevano a me. Il film iniziò davvero e le persone dietro di noi iniziarono a protestare, ma noi rimanemmo a guardarci alle luci intermittenti delle prime scene. La colonna sonora cullava il mio cuore in tumulto, mentre i suoi occhi mi tenevano ancorata a una realtà davvero difficile da immagazzinare.
-Non mi vuoi?- chiese poi, improvvisamente titubante, fragile, insicuro. E fu solo allora che ebbi la forza di sorridere, sotto lo stridere del mio petto in frantumi nel saperlo appeso a un filo. Il filo del mio stupido orgoglio di sentirmi importante a discapito della sua purezza. Ma non parlai, impossibilitata a farlo senza cedere alla commozione. E allora annuii, avvicinandomi alle sue labbra e chiedendo timida un permesso che mi accordò prima ancora di capire la domanda.

Chiusi gli occhi e assaporai il dolce amore della mia nuova vita.





L'autrice:
Federica D’Ascani è nata a Ostia. Diplomata al Liceo linguistico, ha cominciato a scrivere a diciotto anni e ha pubblicato in diverse piccole case editrici. Artista, recensore, ha un suo blog che si occupa soprattutto di supportare gli autori emergenti.

Visita il sito dell'autrice:
http://dascanifedericasempliceelineare.blogspot.it/
view post Posted: 18/3/2015, 13:58 Un'emozione al cioccolato - Amore fra le righe




Un nuovo ed gustoso racconto per la rassegna "AMORE FRA LE RIGHE".

Catherine BC ci regala un dolce racconto in cui la nascita di una passione si fonde al sapore del cioccolato!








Un lampeggiare insistente ed azzurrognolo interrompe il mio dormiveglia. Apro con immenso sforzo le palpebre e guardo dritta davanti a me. Una miriade di goccioline sta scendendo lungo la superficie invitante del parabrezza e una patina di vapore mi protegge dall’esterno, coprendo tutto.
Dei colpi secchi al finestrino mi fanno sussultare. È un poliziotto, il padrone del lampeggiante azzurro alle mie spalle. I suoi lineamenti sembrano scolpiti nel ghiaccio e la sua espressione trasuda severità. Una miriade di gocce gli colpisce la visiera del cappello scendendo poi a bagnargli la divisa. Apro il vetro quel tanto da permettere al profumo dell’asfalto bagnato di entrare nell’abitacolo, mescolato ad un vago sentore di muschio, forse dovuto alla colonia usata dall’agente.
- Si sente bene?
- Sì, agente, ho solo avuto una nottata un po’ dura. Mi sono fermata perché mi sentivo sfinita.
La linea dura della sua bocca non si muove di un millimetro. Ha l’aria di chi sente storie simili in continuazione e i suoi occhi non tradiscono alcuna comprensione. I suoi modi sono comunque gentili e, dopo avermi fatto l’alcoltest e preso i dati, mi lascia andare. Un brivido mi scende lungo la schiena mentre avvio la macchina guardando le prime luci dell’alba. Il cielo si sta aprendo e i nuvoloni scuri stanno lasciando il posto a sfumature rosate dal tono quasi primaverile e a squarci di timida luce. Sarebbe pure un inizio molto romantico per il giorno di San Valentino, ma non per me.
Daniel mi aveva appena mollato, dopo una nottata infinita a spiegarmi quanto speciale fossi e quanto non me lo meritassi. Il più classico dei cliché. L’originalità non era mai stata il suo forte in molti aspetti, fuori e dentro il letto. Neppure la puntualità, tranne che in quest’occasione. La precisione di lasciarmi la sera prima della festa degli innamorati aveva un che di svizzero e mefistofelico. D’altra parte non era mai stata nostra consuetudine santificare le feste di stampo consumistico, ma un po’ più di tatto e di delicatezza dopo quasi due anni insieme me li doveva. Non sarebbe cambiato nulla, ma non so perché il mio animo adolescenziale si era sentito doppiamente ferito.
Ho bisogno di darmi una svegliata e di ricaricarmi. Esco lentamente dalla statale e mi ritrovo in un quartiere tranquillo. All’angolo della strada principale spicca un’insegna che attira la mia attenzione: Chocolate Place. Un posto che sembra davvero dolce, caldo e invitante. Spero solo che possa essere già aperto alle prime luci dell’alba. Parcheggio e scendo stiracchiandomi con poca finezza, rincuorata dalle persiane ancora chiuse che mi fanno da pubblico ignaro. Mi avvicino al locale e rimango incantata dalla fila ordinata di vassoi pieni di prelibatezze e dall’armonia dei colori che si alternano facendone pregustare la dolcezza. Appoggio i palmi sul vetro come fossi di fronte al mio personale regno fatato. La tristezza e la tensione della notte appena trascorsa sono ancora lì, ma, invece che annegarle d’istinto nell’alcol, le voglio seppellire nello zucchero. Non gioverà di certo alla mia linea, ma al mio umore forse sì.
Sono ancora persa nei miei pensieri quando le luci del locale vengono offuscate da una figura imponente. Sussulto un po’ per la sorpresa e alzo lo sguardo incrociando due occhi profondi e dolci, del colore del miglior caramello biondo. L’espressione è resa allo stesso tempo gioiosa e curiosa da piccole rughe che vi compaiono attorno. Scivolo con lo sguardo sulla linea perfetta del naso, divago su quella virile della mascella per fermarmi su una bocca disegnata e decisa, aperta in un sorriso che sa di caldo benvenuto. Lo guardo togliere i cardini di sicurezza alla porta ed aprirla, spostandosi di lato.
- Vuole entrare?
La sua voce è bassa e l’invito sembra sussurrato. Entro in punta di piedi nel suo mondo e mi sento come se fossi stata proiettata in una dimensione alternativa. Tuttavia, non mi sfugge l’orario di apertura segnato sull’apposito cartello e allora tentenno, muovendomi da un piede all’altro.
- Vedo che è troppo presto…
Il suo viso s’illumina ulteriormente e il suo sorriso diventa pieno, mentre la sua testa declina un po’ all’indietro.
- Non si preoccupi. Sono qui che lavoro già da un po’.
Faccio un passo avanti e avverto palpabile la sua presenza alle mie spalle. Già così emana calore e giovialità e vorrei che potesse trasmettermela, anche solo per irradiazione. Mi supera indicandomi un tavolino vicino all’angolo del bancone. Da lì si vede il sole che, inesorabile, sorge anche su questo giorno, ma, allo stesso tempo, dà un riparo dal resto del locale. Il luogo perfetto per poter tessere un bozzolo di copertura, pur con la possibilità di sbirciare sulla brulicante vita che di lì a poco avrebbe riempito le strade e il locale stesso.
- Sta bene?
Muovo la testa con un rapido cenno, ma le mie occhiaie e il trucco sciolto non devono convincerlo molto.
- Posso sedermi?
- Non vorrei farle perdere ancora tempo. “Sicuro di volere entrare nel mio mondo uomo del cioccolato?”
Sposta una sedia e ne prende possesso, allungando le gambe come fosse sul divano di casa. La formalità quasi intima di quel gesto mi colpisce. Il linguaggio del corpo non mente quasi mai. In lui non c’è sospetto o pregiudizio, ma empatia, apertura, possibilità. La sua voce mi accarezza dolce e pacata.
- Non è stata una bella serata, vero?
Un sorriso tirato quanto ironico forza le mie labbra.
- Di certo non come l’avevo immaginata.
- Le posso offrire qualcosa?
Sfioro con il dito il bordo del menù e rialzo gli occhi su di lui. Ha la testa piegata di lato e l’espressione tranquilla, come quando si approccia un cucciolo.
- Che cosa mi consiglia…
- Matt.
- Bellissimo nome! Io sono Catherine.
Lo vedo trasalire e spalancare gli occhi in un gesto di genuina sorpresa. Forse gli ricordo qualcuno.
- Anche il tuo è molto bello. Dà personalità.
- Ti dirò la verità. Non mi piace.
Mi rendo conto di essere passata dalla convenzionalità ad un tono più amichevole. Mi è venuto così naturale che il tutto non è stato vagliato da alcun filtro razionale. È merito di Matt, che ha già fatto breccia nel mio bozzolo di volontario dolore, facendolo defluire altrove, non dandogli nemmeno il tempo di attecchirmi l’anima più di quanto avesse già fatto. Il suo sorriso non perde spontaneità e nei suoi occhi non passa alcuna ombra di commiserazione.
- Fai male. È accattivante. Non ho ancora fatto colazione come si deve, mi faresti compagnia?
Il suo repentino cambio di direzione mi spiazza. Quest’uomo non va dritto al dunque, non si avvicina alle altre persone con sottili stratagemmi, ma butta il cuore oltre l’ostacolo e si offre rifulgendo di spontaneità.
- Volentieri.
Gli sono già grata per permettermi di credere di non essere io quella bisognosa di conforto, ma che così facendo, possa davvero fargli un favore, quando mi meraviglia ancora una volta.
- Ti fidi di me?
Mi trovo a fissarlo davvero confusa. È genuino, vero e si sta pericolosamente infiltrando nelle crepe del mio bozzolo. È logico che si stia riferendo alla scelta dal menù, ma il modo in cui lo dice, il suo atteggiamento, il suo protendersi fisicamente verso di me mi destabilizza. Annuisco ancora una volta, maledicendomi mentalmente per non essere capace di sprizzare più esuberanza e affabilità, mentre lo guardo eclissarsi dietro al bancone.
Intanto fuori la giornata inizia a prendere il consueto ritmo. Vedo ogni persona calarsi nel ruolo consueto, guardandosi dentro e proteggendosi il cuore col cappotto. Già, bisognerebbe chiuderlo a doppia mandata, altro che coprirlo di stoffa! Le mie elucubrazioni mentali, tuttavia, evaporano quando qualcosa di deliziosamente invitante mi viene messo sotto il naso.
- È un caffè lungo e forte, aromatizzato al cioccolato fondente, energizzato con lo zucchero di canna e dolcificato con la panna.
- Sembra meraviglioso.
- Lo è. Qui ci sono anche dei muffin ai mirtilli. Hai l’aria di una persona che non mangia da un po’.
- Ho lo stomaco chiuso.
Riprende la sua posizione davanti a me e così noto la targhetta col suo nome posta su un gilet grigio fumo gessato che ha indossato sopra la t-shirt. Sospira e scuote leggermente la testa guardando l’infinito oltre la vetrata, come non sapesse come iniziare il discorso. Poi mi allunga un piccolo vassoio dorato su cui son posati degli invitanti cioccolatini.
- Sai, il mio lavoro è particolare e creativo. Mi dà modo di spaziare con la fantasia, creando dolci e praline con un’anima. Quando do vita a qualcosa di nuovo penso spesso ad una persona particolare e la mia creatura acquisisce personalità e corpo. Questo cioccolatino fino ad oggi era anonimo. Non riuscivo ad infondergli una struttura, a dargli una collocazione nella svariata gamma delle immagini e dei gusti, che si confonde spesso con quella dei sentimenti. Ci stavo pensando anche stamattina, quando sei arrivata tu. Non so perché ho pensato che foste in sintonia.
Indica ancora vassoio con un timido sorriso.
- Assaggiane uno. Sono curioso di sapere che ne pensi.
Mi sorprende la profondità che trovo nei suoi occhi. Matt ama il suo lavoro, ma non è autoreferente. Cerca il confronto, un consiglio, un apporto esterno anche su qualcosa che gli sta a cuore. La sua generosità traspare limpida da gesti di questo genere, almeno è cristallina per me. Ci parliamo da pochi minuti e sento già il calore di un’amicizia datata. Deve essere lui, il suo modo di porsi, di dialogare a carte scoperte che fa davvero credere che al mondo non esista solo l’egoismo gretto e l’opportunismo più avido. Matt ispira fiducia e la sua innegabile avvenenza è una gioia per gli occhi. I capelli corvini fanno risaltare un viso dalle linee virili e dalla carnagione scura. Gli occhi gli donano luce e la bocca, carnosa e sensuale, focalizza inevitabilmente l’attenzione di chi lo guarda. Dà, comunque, l’impressione di esser bello dentro quanto lo è fuori.
Prendo la pralina tra le mani e ne sento già il profumo invitante. La assaggio con cautela, godendomi il succoso ripieno e sentendo sciogliere i vari strati di cioccolato che le danno corpo. Riapro gli occhi su un retrogusto fresco e liquido che mi invade piacevolmente il palato.
- È buonissimo.
- Cosa ti ha colpito?
- La fragola, fresca e dissetante. Ma la forza sta nell’insieme. Penso sia così per ogni pralina.
- Così sei tu, o almeno io ti vedo in questo modo.
Un calore profondo si diffonde nel mio corpo, fino a concentrarsi sulle mie guance. Credo di essere arrossita e non posso nemmeno imputarlo a qualcosa che ho ingerito, dato che il cioccolatino non conteneva liquore.
- Non ti seguo, Matt.
- Sei semplice, come un ingrediente fresco. Onesta, quello che la gente vede è quello che avrà da te. Solo che, come ogni frutto, hai bisogno di dedizione e di dolcezza per esaltare la tua essenza. Se non lo si fa con maestria, in modo attento e delicato, si rovina l’anima e gli strati corposi e sovrapposti di goloso cioccolato sono inutili. Quando qualcosa ci ferisce arrivando dritto al nostro cuore, tutto il resto viene a cadere: barriere, gusci, muri, angoli in cui nascondersi non servono.
I miei occhi sono velati di lacrime. Nessuno mi aveva mai parlato in questo modo, con delicatezza, ma anche con determinazione e sincerità esposta. Comincio a fregarmi le mani con gesti sempre più nervosi. Non voglio muoverlo a pietà, anche se nei suoi occhi leggo soltanto un sentimento schietto. Inaspettatamente una sua mano copre le mie, mentre tento di non far uscire le lacrime che pungono.
- Sono così un libro aperto?
- Non è una cosa negativa.
- Sono stata mollata…
- L’avevo intuito.
La sua mano non accenna a lasciare la presa e il calore che emana sembra davvero sciogliermi.
- Le cose non andavano bene da un po’, comunque. L’avevo capito, ma rimandavo, nascondevo, relegavo in angoli della mente, magari pensando che le cose si sarebbero potute sistemare. Che illusa!
- Questi sono i tuoi strati di cioccolato, dolci, come quello al latte, o strutturati, come quello fondente. Tutti inutili quando il cuore è compromesso. Spero non ti sia offesa per l’esempio che ti ho portato.
Stringo d’istinto la sua mano tra le mie e lo guardo dritto negli occhi.
- No, anzi. Nessuno mi aveva mai parlato in questo modo, inquadrando subito la situazione. Sei un po’ psicologo?
La sua risata cristallina riempie di tepore tutto il locale.
- No, questo tipo di consulenza non è compreso nel servizio. L’ho fatto solo per te.
- Empatia?
Arriccia le labbra e le fa schioccare.
- Non lo so, penso istinto. Cosa ne dici di scegliere un bel regalo per San Valentino?
Il suo cambiamento improvviso mi sorprende ancora una volta. È un zigzagare di emozioni stare con lui. Non fa mai quello che ci si aspetta. È contro ogni linearità, creativo per natura.
- Matt, davvero, non credo sia il caso.
- Non lo devi fare per qualcun altro. Lo devi fare per te stessa. Fatti un regalo, anzi fa che questo sia il primo di una lunga serie. Vai a fare shopping, comprati dell’intimo nuovo, passa il resto della giornata in una beauty farm. Devi amarti, tutto il resto viene dopo.
Lo guardo inebetita. Davvero Matt e Daniel condividono lo stesso genere? Perché io non ho mai incontrato uno così?
Mi guardo furtivamente attorno, quasi aspettandomi di veder comparire Bianconiglio o il Cappellaio Matto, tanto Matt sembra fuggito da una favola al sapore di cioccolato.
- Vieni.
Mi prende per mano ancora una volta, come fosse una cosa naturale, come se le mie dita trovassero il loro posto giocando all’incastro con le sue e mi accompagna in un angolo dove, confezionati ad arte, ci sono un sacco di idee per la giornata odierna: scatole a forma di cuore, targhe personalizzate, oggetti serigrafati con iniziali e date, tutto rigorosamente di cioccolato.
- Quale scegli?
Sorrido imbarazzata. Non voglio scegliere. Voglio soltanto prolungare il momento. Non mi sono mai sentita così, leggera e serena. Mi perdo nel sorriso di Matt e sento la sua mano stringere la mia con leggerezza per incitarmi. L’istinto mi guida e rispondo usando le sue parole.
- Mi fido di te.
Matt guadagna l’altra parte del bancone e, con movimenti resi fluidi da molta pratica, confeziona qualcosa dandomi volutamente le spalle. Poco dopo deposita un elegante pacchetto rosso con un fiocco d’organza in tinta tra le mani.
- È tutto tuo.
- Grazie, ma davvero Matt vorrei pagare.
- È escluso.
- Almeno la consumazione.
- Ti ho invitata io ad entrare.
- Sei cocciuto.
- Oh sì, quello è vero. Magari la prossima volta te lo lascerò fare.
Inspiro con calma. Già immaginare una prossima volta con lui mi fa sentire più leggera. La dolcezza della situazione, tuttavia, dura poco. Inizio a pensare che questo sia un modo molto gentile per congedarmi. D’altra parte, son piombata qui due ore fa ed Matt ha davanti una lunga giornata di lavoro. Ha fatto già molto per una sconosciuta e l’ha fatto veramente con tenerezza. Gli sono immensamente grata, ma capisco che è ora di togliere il disturbo.
- Ok, alla prossima allora.
- Non devi andar via per forza.
Matt capta la mia insicurezza e la mia ansia di allontanarmi. Sono sempre stata così: non appena fiuto la possibilità di esser di peso, faccio un passo indietro e scappo, più veloce della mia ombra.
- L’hai detto tu. Sarà per la prossima volta.
- Ti accompagno.
- Davvero, non ce n’è bisogno.
- Io penso di sì. Ricordi la mia cocciutaggine?
Si materializza al mio fianco e cammina semplicemente con me fino alla macchina. Non chiede nulla e non invade il mio spazio. Sembra in attesa, mentre io sono praticamente in apnea.
- Eccoci qui.
Indico con un gesto distratto la macchina, che mi sembra di aver parcheggiato una vita fa. Matt scioglie la tensione con un favoloso sorriso, che sembra anticipare la primavera, e si avvicina sfiorandomi la guancia. Un brivido caldo mi coglie all’improvviso. Chiudo gli occhi e inspiro il suo profumo, che è dolce e fruttato, con un sentore di cannella. Il contatto dura troppo poco e, quando si stacca da me, avverto un vago senso di vuoto. Il suo alito fresco mi solletica e la sua voce mi accarezza l’orecchio.
- Chiamami.
Lo guardo tornare all’interno del locale con naturalezza, voltandosi solo per regalarmi un ultimo sorriso. Solo allora mi scuoto a sufficienza per aprire la macchina e partire. Continuo a ripensare alle parole di Matt e al suo invito a contattarlo. Certo, so dove trovarlo e il numero del Chocolate Place sarà sull’etichetta adesiva o sull’elenco, ma mi sembra così impersonale, non in linea con lo stile che ha tenuto con me. Matt si insinua come un tarlo nella mia mente, non riesco e non voglio sfuggirgli. Poi la mia attenzione si sposta sul pacchetto rosso nel sedile accanto a me. Mi fermo nella prima piazzola libera e lo apro con impazienza. In fondo non devo consegnarlo a nessuno. È per me, solo mio. Scopro una piccola struttura di legno, due minuscole rotaie parallele, in cui sono incastrati dei piccoli cubi di cioccolato bianco. Su ogni cubetto con del cioccolato fondente è scritto un numero. L’insieme mi dà una via diretta ed accessibile a Matt. Digito subito un messaggio e lo invio.
- “Grazie. Catherine”
Pochi secondi dopo il mio cellulare vibra.
- “Stavo contando i secondi.”
Mi lascio vincere da un largo sorriso, pensando il mio prossimo futuro sfumato nelle varie tonalità del cioccolato.





L'autrice:
Katy Policante (Catherine BC) nasce e vive in provincia di Verona. Compie un percorso di studio ampio e variegato per attitudini ed esigenze personali. È attratta dalla scrittura fin dall’adolescenza, quando un foglio bianco le richiamava la necessità di essere rivitalizzato da pensieri e poesie. Ha partecipato a contest e concorsi organizzati da riviste e siti letterari. Ha scritto diversi racconti e qualche poesia, una delle quali è stata pubblicata su un settimanale femminile. Nell’agosto del 2013 ha autopubblicato Il sapore del proibito, il suo romanzo d’esordio. Dal 12 dicembre 2013 un suo racconto natalizio è comparso tra le pagine dell’antologia Natale e dintorni edita dalla Alcheringa Edizioni. Nello stesso periodo un altro suo racconto, Un nuovo inizio, è stato inserito nell’antologia Halloween’s Novels, curata da Le passioni di Brully e pubblicata su Amazon. Nel gennaio del 2014, sempre da self publisher, presenta il racconto La sindrome di Stendhal. Nei primi mesi del 2014 un altro suo lavoro, L’amore sa di tappo, è stato scelto dalla Butterfly Edizioni per far parte di un’antologia che uscirà durante l’estate.
view post Posted: 17/3/2015, 20:56 Fuoco & Zucchero - Autori Italiani


FUOCO & ZUCCHERO
Alice Winchester




Prendete un romance; fate precedere tutta la vicenda da una fulminante prima pagina in cui si lascia intravedere un pizzico di mistero, un tocco di soprannaturale dal pungente odore di zolfo; persino una come me, che con il romance non va molto d’accordo, sarà catturata senza possibilità di appello.
Sarà che, come il mio amico Goblin, sono una cinica senza speranza, ma non pensavo che il libro mi avrebbe conquistato. Il titolo non mi ispirava un granché. E invece, come è successo con Immelancholy di Sophie Martin, mi sono ritrovata a scorrere le pagine con curiosità e forte desiderio di continuare la vicenda.
La protagonista mi è subito piaciuta molto: non si tratta della solita ochetta, ma di una ragazza particolare, una violoncellista, addirittura, che si sente sempre come un pesce fuor d’acqua in mezzo agli altri, soprattutto in un mondo come quello da cui proviene, fatto principalmente di apparenza. Per questo non sopporta l’orrendo spasimante che gli zii le vorrebbero appioppare, tutto chiacchiere e distintivo, una specie di Joffrey di Game of Thrones in versione moderna. A salvarla, letteralmente, dalle sue grinfie, arriva il misterioso Ari, ma i tempi per una loro possibile storia non sono ancora maturi: lei ha solo quindici anni, lui ne ha ventisette.
Ho pregato che non si scadesse nell’ovvio e quasi nel morboso e Alice ancora una volta mi ha accontentato, cambiando tutte le carte in tavola con un evento inaspettato, da cui si capisce che Ari non è una semplice guardia del corpo. Avrei addirittura sperato in qualcosa di più, sull’onda dell’entusiasmo per la prima, sulfurea pagina, ma va bene anche così, è stato originale lo stesso.
Lo scenario passa dalla soffocante dimora svizzera di Chloè a Parigi, quattro anni dopo. La sua vita è completamente cambiata, ma Ari è ancora nel suo cuore e sulla sua pelle – leggendo scoprirete perché – e quando si presenta l’occasione di poterlo incontrare la ragazza non la spreca. Anche questo nuovo cambio di scenario è sorprendente, sia per lei che per chi legge. Io ero incollata al mio e-reader e pensavo bene di ficcare metà mano nell’olio caldo per non dover smettere di leggere nemmeno cucinando. E non è una cosa che mi succede spesso, ve l’assicuro. Da qui in poi, tra notevoli colpi di scena, la storia trova il suo – felice – epilogo; io ho passato una giornata in ottima compagnia, col desiderio di poter leggere prima o poi anche un seguito.
Lo stile dell’autrice è ottimo, la scrittura spigliata; mi sono ritrovata a ridacchiare spesso e a parteggiare senza riserve per questa insolita coppia. Anche i personaggi “negativi” sono tratteggiati con sicurezza. Unico appunto, qualche refuso di troppo e qualche virgola animata di vita propria che si infila dove non dovrebbe, ma cose facilmente sanabili.

Consiglio dunque vivamente la lettura di questo libro e sono certa che anche il Goblin non avrebbe nulla da ridire.

view post Posted: 17/3/2015, 20:35 Un'altra volta - Romanzi M/M

UN'ALTRA VOLTA

Sei anni fa, Noah Wheeler andò a prendere il suo ragazzo, Dante Cerreto, all’aeroporto e tutto il suo mondo crollò. Dante stava baciando un’altra persona e dichiarava di esserne innamorato. Perciò Noah, con il cuore a pezzi e le foto dell’ecografia della loro figlia surrogata, chiuse la porta sul futuro che aveva pensato di avere, concentrandosi sul sogno che avrebbe realizzato, quello di diventare padre.

Ora, in vacanza a Las Vegas, Noah incontra casualmente la famiglia Cerreto e rivede proprio Dante, scoprendo che non solo lui è stato incastrato, ma lo è stato anche il suo ex. Ora Dante vuole recuperare i sei anni sprecati; per farlo ha bisogno che Noah, l’unico uomo che abbia mai amato, e Grace, la figlia di cui ignorava l’esistenza, gli diano un’occasione per essere felice. Dante avrà però bisogno di un corso rapido e intensivo di tecniche di comunicazione e seduzione perché Noah non ha intenzione di innamorarsi per essere preso in giro un’altra volta.

Traduttore: Rebecca Traduce
Genere: M/M
Editore: Dreamspinner Press
Pagine: 81
Ebook: € 3,16
Uscita: 2 Settembre 2014
view post Posted: 17/3/2015, 19:50 L'amore è come un film - Contemporanei


L'AMORE È COME UN FILM
Victoria Van Tiem




Aaah che disastro, che disastro!!!
Purtroppo sì, miei cari lettori: quella che doveva essere una piacevole commedia romantica si è rivelata un fiasco sotto tutti i punti di vista. La storia risulta confusa e a tratti affrettata. Lo stesso vale per i protagonisti, descritti in modo poco incisivo mentre vivono situazioni che non coinvolgono il lettore. Un momento stai leggendo di un bacio appassionato e il momento dopo ti ritrovi a leggere della crisi interiore della protagonista. Ma parliamo proprio della protagonista del romanzo, Kensington Shaw. Che dire, ci sono stati momenti in cui l’avrei presa a sberle e altri in cui quasi ho provato pena per lei. Capitano tutte a lei, che non vive di certo una vita felice. Ha un assoluto bisogno d’attenzione da parte della famiglia, tanto che, pur di compiacerli, sposerebbe un uomo di cui non è così innamorata e fa un lavoro che le piace ma che non è quello che vorrebbe fare davvero. Di sicuro non si può considerare un’eroina dei giorni nostri!!
Il romanzo si fa movimentato quando entra in scena l’unico vero amore di Kenzi, l’inglese Shane Bennet, l’uomo che dieci anni prima l’aveva tradita spezzandole il cuore. Sembra persino scontato dirlo, ma la cara Kenzi è ancora cotta e stracotta di Shane, che ritorna con un’offerta di lavoro e l’intenzione di riconquistarla. Shane infatti affiderà alla sua compagnia il progetto per la campagna pubblicitaria del suo nuovo cinema/ristorante, a patto che Kenzi riviva con lui le scene più belle dei dieci film d’amore che lui ama di più. Questa si è rivelata la parte più bella del libro. Le mie tre scene preferite sono state l’interpretazione di Pretty Woman, Il matrimonio del mio migliore amico e il finale stile Insonnia d’amore. Da questo momento in poi Kenzi si ritroverà combattuta tra i sentimenti che prova per il fidanzato e ciò che sente ogni volta che vede Shane. Inizia così il tran tran interiore della protagonista, che un attimo prima pensa di volersi sposare e fare tutti contenti e l’attimo dopo vorrebbe restituire l’anello e mandare tutto a monte.
Fortunatamente le basta un bacio per capire che Shane è ancora nel suo cuore. E meno male, perché subito dopo scopre che l’uomo che stava per sposare l’ha tradita con una sua amica, quella che dieci anni prima aveva baciato Shane, che potrebbe essere incita. Dopo una serie di sconvolgimenti e di chiarimenti arriva il lieto fine, ma che fatica arrivarci!!!
Questo era un libro dalle grandi potenzialità, ma sono state sviluppate male. L’idea di partenza era veramente carina e originale, ma nel suo sviluppo ci sono stati troppi errori. La storia salta di palo in frasca senza dare spiegazioni e i personaggi, sia primari che secondari, sono descritti in modo superficiale. Io ad esempio non ho ancora capito perché Kenzi fosse gelosa della cognata o perché l’amica traditrice fosse gelosa di Kenzi o ancora perché Kenzi abbia avuto bisogno di tempo prima di rimettersi con Shane. Boh!!
Manca anche l’aspetto introspettivo dei personaggi, soprattutto della protagonista che sembra per la maggior parte del romanzo una donna confusa e un po’ lagnosa. L’unico che mi sento di salvare è Shane, del quale si può dire di tutto tranne che non sia perseverante in ciò che vuole!!

Quindi mi chiederete voi, consiglierei questo romanzo!??! Mmmh, non saprei, perché le scene dei film sono divertenti e originali, ma per il resto non ci siamo proprio. A voi la scelta!!

view post Posted: 17/3/2015, 19:43 Pyramisia - Fantasy

PYRAMISIA

Cosa vuol dire amare qualcuno più di se stessi?

“Nella profondità dell’oceano quattro sono essi. Maschi non sono, femmine non sono. Essi sono turbini che si scatenano. Moglie non prendono, figli non generano. Come cavalli selvaggi scalpitano dalle montagne. Come avvoltoi famelici piombano dalle nuvole. Quattro sono essi e tutti gli altri moriranno.”

Mentre le Delicate annunciano l’imminente catastrofe, Gavri’el si prepara ad affrontare l’avversario più temibile: se stesso. Chi è davvero l’Araldo? A chi è destinata la terrificante spada che brandisce?
In un Egitto sconvolto da rivolte e carestie, in balia di falsi profeti e spietati conquistatori, la Sfinge sta per dare alla luce il dio atteso da tremila anni.
A molte leghe di distanza, nella mezzaluna fertile tra il Tigri e l’Eufrate, il regno di Sargon è minacciato dai Gutei e da un nemico ancora più letale.
Ma quando il momento decisivo si avvicina e la vita di ogni protagonista sembra in pericolo, una donna è in grado di cambiare il destino dell’umanità. A lei spetta la scelta finale.

Genere: Fantasy
Editore: Alcheringa
Pagine: 348
Prezzo: € 12,60
Ebook: € 3,60
Uscita: 16 Giugno 2014
view post Posted: 17/3/2015, 19:39 Aegyptiaca - I prescelti degli dei - Fantasy

AEGYPTIACA
I PRESCELTI DEGLI DEI


«Intrappolata in una fenditura nella roccia, buia e fonda, l'Elohim attendeva con impazienza da millenni la sua preda inconsapevole»

Delphi è la prescelta, poiché sul suo corpo è inciso il futuro degli uomini.
Gavri’el è il prescelto, poiché è destinato a trovare il Bastone di Adamo.
Sargon è il prescelto perché è l’erede del regno di Akkad.
Matunde è il prescelto perché è il gigante nero dell'impero nubiano.
Babu non è un prescelto, è solo un nano impertinente e pavido.
Lei invece è la Sfinge, altera e bellissima. La creatura più preziosa dell'universo.
Sullo sfondo di un mondo antico e misterioso, oltre le porte del tempo, un viaggio e la lotta contro un male che affonda le proprie radici nella Genesi. Un viaggio che ha come meta la salvezza dei Figli dell’Uomo.

Genere: Fantasy
Editore: Mamma Editori
Pagine: 480
Prezzo: € 9,80
Uscita: 11 Febbraio 2013
view post Posted: 17/3/2015, 13:51 Vivi e impara - Amore fra le righe




Torna l'evento letterario "Amore fra le righe".
Aspettate con noi San Valentino con magnifici racconti inediti!
Per la traduzione di Deborah Tessari, oggi è la volta di Mary Calmes, regina dell' M/M Romance.
Non perdete il suo "Vivi e impara"!





Traduzione a cura di Deborah Tessari






A volte nella mia vita accadono cose, così dal nulla. Non facevo progetti ma tutto prendeva una strana piega. Proprio come quella volta che non avevo nemmeno voglia di uscire di casa e mi ero ritrovato all'Aquarius a guardare Teague Powers, il mio ragazzo, ballare con un suo vecchio ex. Non era certo la mia idea di divertimento, perciò pensai che ingurgitare alcool fosse il modo migliore per passare il tempo.
Ero al terzo drink quando Jeff, uno dei più vecchi amici di Teague, mi si avvicinò. Ero troppo ubriaco per andarci per il sottile, così cercai di scoprire da lui per tutto quello che sapeva su Hunter Raul. Solo che invece di sputare il rospo doveva dirmi quanto era contento di vedermi, quanto era felice che io e Teague stessimo insieme e quanto stava bene Teague.
Splendido.
Era tutto fantastico, ma io volevo sapere le zozzerie sul mio ragazzo e Hunter.
“Non l'ho mai visto così perdutamente innamorato, Rob.”
Meraviglioso, ma io volevo sapere tutto di Hunter.

Non riuscivo a cavarne un ragno dal buco. Finalmente riuscii a estorcergli che ogni volta che Hunter era in città, lui e Teague erano inseparabili per tutta la durata del suo soggiorno. Capii che non gli piaceva darmi quella informazione e la cosa mi toccò particolarmente. Jeff era un buon amico di Teague, più di quanto avessi immaginato, e sembrava voler essere anche amico mio. Si comportava in modo protettivo nei confronti del mio fidanzato ma, allo stesso tempo, mostrava attenzione per i miei sentimenti. Era una cosa carina. Rimase seduto con me a lungo, assicurandosi che avessi sempre un drink a portata di mano.
A quanto pareva, mi spiegò Jeff, la storia tra Hunter e Teague risaliva a molto tempo fa, avevano un tacito accordo: si frequentavano tutte le volte che Hunter era in città. Quindi, non appena Hunter arrivava, girava da un club all'altro fino a trovare Teague, si buttava nella mischia, lo portava via dalla pista da ballo e tutto ricominciava da lì. Il rituale sembrava iniziare con una sveltina in bagno per rinnovare la conoscenza, poi Teague sarebbe stato praticamente irreperibile per settimane fino a quando Hunter non se ne tornava a casa o partiva per l'ennesima sessione del suo lavoro di modello. Una volta partito Hunter, Teague tornava a essere, ancora una volta, l'anima dei club e delle feste.
Odiavo quella storia, odiavo che Teague stesse ballando con lui solo per divertimento, ma quello che odiavo di più era l'essere geloso. Ne sentivo in bocca il sapore. Il solo guardare Hunter Raul con le mani sul mio ragazzo mi faceva impazzire.
Il fatto che fosse tutta colpa mia non aiutava di certo. Per dimostrare la mia fiducia e la mia disinvoltura avevo praticamente spinto Teague tra le braccia di un altro uomo. Mi comportavo con così tanta scioltezza che tutti erano colpiti da quanto apparissi sicuro, anche il mio amico David che era uscito con noi. Pensavo che mi conoscesse meglio di così, non aveva idea di quello che sentivo dentro di me.
“Diamine, Rob, sono fantastici insieme.”
David aveva ragione. Erano entrambi alti, biondi e coperti da muscoli, risultato di faticosi allenamenti in palestra. Sembravano esattamente quello che erano: dei modelli. Hunter svolgeva la maggior parte del suo lavoro in Europa, dove era il beniamino dei nomi più famosi nel campo della moda. Era facile capire perché. I suoi lineamenti sembravano essere stati cesellati nel marmo, così nitidi e perfetti. I suoi occhi erano di un blu luminoso e i capelli biondo cenere erano striati d'oro e rame, che portava sciolti e lunghi fino a metà schiena. Si muoveva con quel modo fluido, con la stessa grazia felina di Teague. Più li guardavo e peggio mi sentivo, stavano talmente bene insieme!
Avrei voluto aver indossato abiti diversi. Qualcosa che mi valorizzasse, di più alla moda o che non lo fosse per nulla, qualunque griffe o jeans e una T-shirt attillata, in entrambi i casi qualcosa che fosse d'impatto. Mi sentivo scomodo sotto tutti i miei strati: la t-shirt, la camicia del vestito, il maglione con il collo a V. E il gesso, ricordo del mio incidente d'auto di una settimana fa, mi faceva sembrare sbilenco e goffo.
Non riuscivo a ballare nel modo in cui mi muovevo di solito, quindi avevo scelto di non danzare. Me ne stavo in piedi contro il muro a guardare e quando Hunter tirò Teague contro di sé vidi il ragazzo che dormiva nel mio letto lasciarglielo fare e sorridergli, decisi che mi serviva un altro drink. Sarebbe stato il quinto. Speravo di sentirmi meglio dopo. Quando mi voltai verso il bar, vidi David.
“Cosa c'è?” urlai da sopra la musica dance.
Si spostò accanto a me, mise una mano sul lato del mio collo e la sua bocca vicino al mio orecchio. “Sembra che tu abbia bisogno di un po' d'aria.”
“No, solo di un po' più di alcool.”
Scosse la testa, la sua mano scivolò intorno al collo. “No, vieni fuori a prendere un po' d'aria fresca. Hai bisogno di schiarirti le idee.”
Lasciai che mi mettesse un braccio intorno al collo, mi attirasse a sé e mi accompagnasse fuori nel patio affollato. Trovammo un tavolo e si sedette accanto a me. Chiusi gli occhi e respirai l'aria frizzante della notte.
“Ti senti meglio?” chiese con la mano sulla mia gamba. “Sì, grazie.”
“Vuoi andartene? Ti accompagno a casa.”
“Non posso andarmene senza Teague.”
“Forse Teague vuole restare qui con Hunter.”
Mi stravaccai sulla sedia, movimento che inavvertitamente fece spostare la sua mano più in alto sulla mia coscia. “Piantala. Lo sai che non è così.”
“Perché no?”
“Perché mi ama e vuole tornare a casa con me.”
“Oh, è vero. State insieme solo da un paio di mesi, ma lui ti ama.”
Sorrisi, grondava sarcasmo da tutti i pori, e io ero leggermente ubriaco. “Smettila.”
“Cambio di programma,” disse piano, proteso in avanti, il suo respiro caldo sul mio orecchio, lungo il mio collo. “Ti porto a casa con me. Teague può venire a prenderti più tardi.”
“Lo so che pensi che io sia uno stupido, ma ti posso giurare che non è così.”
“Hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te.”
“Quel qualcuno sono io,” sentii dire da Teague sopra di me. Aprii gli occhi e guardai verso di lui. “Mi prendo io cura di lui. Alzati e fammi sedere lì.”
David si alzò e mi toccò i capelli prima di allontanarsi. Teague prese il suo posto e mi mise le sue mani sul petto.
“È meglio se torni a ballare.” Dissi quasi ringhiando, la mia voce colma di rabbia. “E non mi toccare,” sbottai, cercando di allontanare le sue mani.
Rise, avvicinandosi e lisciando il dorso delle dita sulla mia gola. “Ho finito.”
“No, torna dentro,” ribattei irritato. “Ti ho visto. Ti stavi divertendo un mondo.”
“Così impari, stronzo.” Mi fece un ampio sorriso e mi baciò l'orecchio. Quando espirò sentii un brivido attraversarmi tutto il corpo. Mi sentivo così bene. Ridacchiò con la sua voce profonda. Non potevo fare a meno di quel suono molto maschile e molto soddisfatto nella sua risata, quel suono con cui mi rivendicava come suo. “Non mandi il tuo partner a ballare con un ex compagno, non importa quanto figo e disinteressato tu voglia sembrare.”
Provai a mettermi seduto ma lui non me lo permise. “Non stavo cercando di sembrare...”
“Sì che ci stavi provando,” tagliò corto, scivolando dalla sedia per sedersi in grembo a me.
Si mise a cavalcioni sulle mie ginocchia, spingendo l'inguine sul mio addome. “Stai cercando di dimostrare a tutti quanto la cosa non ti interessi.”
“Mi interessa,” borbottai fissandolo. “Alzati.”
Si accomodò meglio. “No.”
Lo fissai negli occhi, in quel verde scuro e scintillante.
“Ti sei fidato di me, sapendo che ci avrei solo ballato con lui.”
“Esatto. Mi fido di te.”
“Lo so, ma questo non significa che devi farmi fare cose che odierai guardandomi.”
Mi strinsi nelle spalle. “Io non so come giocare a questo gioco.”
“Non è un gioco,” mi sorrise premendo il sedere sul mio inguine. “Se una cosa non ti piace, dimmi di no.”
“Ma non è giusto nei tuoi confronti.”
“È ridicolo. Un conto è se tu non sei con me e io faccio cose per conto mio. Un altro è se sei qui, mi dici di andare a ballare e quando lo faccio ti arrabbi. Questo è semplicemente stupido.”
“Non sei di mia proprietà, Teague. Tu fai quello che vuoi.”
“Ma davvero? Qualsiasi cosa voglia?”
E volevo essere arrabbiato perché ero geloso. Riuscivo a malapena a respirare, ma allo stesso tempo c'era un calore tra di noi, ed era così bello averlo seduto sulle mie ginocchia. Quando si chinò in avanti, la sua bocca sulla mia gola, sollevai la testa in modo da poter essere più accessibile.
“Non ti avevo mai visto geloso prima d'ora.” Rise e mi baciò lungo la linea della mascella fino alla parte posteriore del mio orecchio. Tremavo sotto di lui. “E anche se vederti così agitato mi eccita da morire, non voglio farti sentire in questo modo. Non ce n'è ragione. Tu sei l'unico con cui andrò a letto.”
Emisi un profondo respiro mentre si allontanava un po' per guardarmi.
“Ti amo.” Disse a bassa voce.
Lo fissai negli occhi mentre mi teneva il viso tra le mani.
“Su, muoviti.” Sorrise pigramente, alzandosi così che potessi seguirlo. “Andiamo.”
“Teague?” lo richiamai seguendolo mentre ci apriva un varco tra la folla.
“Cosa c'è?”
“Non ti manca tutto questo? Andare per club, le feste?”
“No,” disse mentre ci avvicinavamo al guardaroba dove diede al ragazzo il biglietto per ritirare i nostri cappotti. “Non avrei neppure ballato con Hunter, ma tu hai insistito tanto.”
“Come mai non ti manca tutto questo?”
Si strinse nelle spalle. “L'ho fatto per così tanto tempo.”
“Allora, cosa ti eccita?”
Mi guardò. “Tu e io. Noi siamo eccitanti.”
Non c'erano dubbi, ero un idiota. “Sono così stupido,” confessai mentre mi passava il mio giaccone.
“È quello che ti stavo dicendo,” concordò troppo in fretta, sorridendo in quel modo che gli si illuminavano gli occhi. Mi strinse la spalla e mi guidò fuori dalla porta. Quando fui fuori sul marciapiede, presi un respiro profondo. Mi faceva un po' male.
“Ti fanno male le costole?” chiese mentre si avvicinava alla strada per fermare un taxi.
Mi facevano male. Avevo lividi dappertutto oltre al braccio rotto per via dell'incidente. “No.”
Lui fece una smorfia. “Te l'avevo detto che non saremmo dovuti uscire stasera. Saremmo dovuti restare a casa, a letto, a guardare la TV.”
“Ma non voglio tenerti chiuso in casa, ti annoieresti a morte.”
“Finché ci sei tu, io sto bene.”
“Ma io...”
“Teague!”
Ci girammo entrambi per vedere Hunter camminare verso di noi.
“Dove stai andando?” chiese allungando una mano verso Teague. Era palese che era abituato a toccarlo tutte le volte che voleva. Avevano quella familiarità che solo gli amanti hanno, il modo di comportarsi l'uno con l'altro che ti lasciava intendere che erano più che amici. “Mi sono girato un attimo e tu non c'eri più.”
Teague si spostò leggermente di lato, appena fuori dalla sua portata, un movimento leggero eppure allo stesso tempo molto significativo. Hunter si accigliò immediatamente, i suoi occhi divennero cupi. Persino in strada sotto al neon si vedeva chiaramente. Quando allungò la mano verso il viso di Teague, il mio ragazzo la inclinò di lato e Hunter si avvicinò leggermente.
“Cosa sta succedendo?”
“Noi andiamo a casa,” gli sorrise Teague. “Il mio ragazzo non è in gran forma, come puoi vedere.”
“Che cosa?” Hunter era confuso. “Non ti va più di ballare?”
“No.” Teague rispose con facilità. “Ci vediamo in giro.”
“Che cosa?” Hunter ripeté, chiaramente confuso su quello che stava accadendo.
“Prenditi cura di te, va bene?” esclamò Teague, offrendogli la mano da stringere.
Hunter lo guardò. “Non ci possiamo vedere?”
Teague mise la sua mano sotto la mia giacca visto che era ovvio che Hunter non aveva nessuna intenzione di stringergliela, e prese nel pugno la parte posteriore del mio maglione. “Sì certo. Sono sicuro che ci incontreremo in giro di nuovo prima che tu parta, o fammi un colpo di telefono, potremmo uscire tutti e tre a cena insieme.”
“Sì, ma...” si fermò, guardandosi intorno in fretta. “Oh.” E fu come se mi vedesse davvero per la prima volta. “Va bene. Come vuoi, amico.” Si strinse nelle spalle, si girò e tornò verso il club.
Evidentemente pensava che l'unico a perderci fosse Teague.
“Ehi,” mi allungai per toccare la spalla del mio ragazzo.
“Cosa c'è?”
“Si comporta così solo perché è arrabbiato.”
Mi guardò come se fossi matto. “Cosa?” Aggrottò le sopracciglia, accigliato.
“Hunter si comporta come se fossi un granello di polvere da togliersi di dosso. Voglio dire, sappiamo entrambi che è incazzato perché non potrà passare il suo tempo con te.”
Un sopracciglio dorato si alzò mentre mi osservava. “Non potrebbe fregarmene un cazzo di quello che pensa, Rob. Cristo, ma tu pensi davvero che mi importi di queste stronzate.”
“Sono sicuro che ti chiamerà per provare...”
“No,” mi interruppe. “Hunter è troppo orgoglioso per parlarmi dopo quello che è appena successo.”
“Mi dispiace.”
Mi lanciò un'occhiata. “Hai bisogno di riposo.”
“Ma davvero non ti importa?”
“No, perché dovrebbe interessarmi?” Proprio non capiva.
“Voi eravate amici da molto tempo.”
“Non siamo mai stati amici.”
“Ma siete stati amanti.”
Si accigliò. “E allora? In che modo questo dovrebbe unirci?”
“Noi siamo uniti.”
“Non è la stessa cosa. Io e te stiamo insieme.”
Proprio non capivo. Ma non capivo neppure tutta quella cosa del sesso casuale. Amici con benefici. Niente di tutto ciò aveva mai avuto alcun senso per me. “Tu e Hunter non eravate...”
“No, Rob, non era niente per me.”
Per me aveva sempre un significato quando dormivo con qualcuno. Eravamo diversi.
“Cosa c'è?”
Scossi la testa.
“Pensi che siccome ho dormito in giro prima possa farlo di nuovo?”
“No.”
Lui annuì. “Forza, andiamo a casa.”
Nel taxi, dopo i pochi minuti che gli diedi per avere un po' di spazio tutto suo, mi spostai verso di lui, il mio ginocchio, la mia coscia, e la mia spalla tutto premuto contro di lui.
“Mi chiedevo perché ti fossi seduto così lontano,” sussurrò nel mio orecchio.
“Non volevo starti troppo addosso.”
“Ti voglio addosso a me,” sussurrò, la sua mano sulla mia coscia.
Mi chinai verso di lui e mi mise un braccio intorno al collo, la mano tra i miei capelli.
Iniziai a rilassarmi e quando posò la guancia sulla parte superiore della mia testa chiusi gli occhi.
“Grazie per essere venuto con me invece di restare a ballare con Hunter,” lo stuzzicai.
“Oh, stai zitto,” ribatté in tono burbero.
“Fammi un favore, non ballare più con chiunque voglia poi dormire con te, okay?”
“D'accordo,” mi rispose e potei sentire il sorriso nella sua voce mentre strofinava la guancia e il mento tra i miei capelli. “E tu non offrire in giro i miei servizi.”
“Non lo farò più. Ora lo so.”
“Ti amo, Robert Owens.”
La mia testa ricadde sulla sua spalla in modo che lui potesse raggiungere la mia bocca. “Ti amo anch'io.”
“Lo so.” Ridacchiò, chinandosi per baciarmi.






L'autrice:
Mary Calmes vive a Lexington, Kentucky, con suo marito e due bambini, e ama tutte le stagioni tranne l’estate. Si è laureata alla University of the Pacific di Stockton in California con una triennale in letteratura inglese. Trattandosi di letteratura inglese e non di grammatica, non chiedetele di indicarvi una proposizione, perché non succederà mai. Ama scrivere, immergersi nel processo e sprofondare nel lavoro. Può anche dirvi che odore hanno i suoi personaggi.
Ama comprare libri e andare alle convention per incontrare i suoi fan.

Visita il sito dell'autrice:
www.marycalmesauthor.com/
view post Posted: 16/3/2015, 21:16 I Colori dell'Amore - Seduzioni - Erotici

I COLORI DELL'AMORE
SEDUZIONI

TRAMA TRADOTTA DAL NOSTRO STAFF.
IN CASO DI UTILIZZO, CITARE LA FONTE!



Sophie è da sola a Londra – e terribilmente infelice poiché non riesce a dimenticare gli straordinari giorni e le fantastiche notti con Matteo a Roma. Sempre più forte è il desiderio per lui, sempre più terribile la sua mancanza. Con un pretesto ritorna in Italia. E infatti anche Matteo è felice di vederla e la porta a piaceri erotici molto più audaci di prima. Ma i demoni del suo passato la rincorrono inesorabilmente...

Genere: Erotico
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 238
Prezzo:
Ebook:
Uscita: 15 Maggio 2015


La serie "Colours of Love" è così composta:
1 - Entfesselt - I Colori dell'Amore. Il rosso
2 - Entblößt - I Colori dell'Amore. Il viola
3 - Verloren - I Colori dell'Amore. Sguardi
4 - Verführt - I COLORI DELL'AMORE. SEDUZIONI


L’autore:
jpgKATHRYN TAYLOR è lo pseudonimo di un’esordiente tedesca. La serie I colori dell’amore è stato un grande successo in Germania e sta per sbarcare all’estero.


Edited by loversreaders - 3/11/2015, 17:57
view post Posted: 16/3/2015, 21:02 Viola, Vertigini e Vaniglia - Romanzi Rosa

VIOLA, VERTIGINI E VANIGLIA

La vita di Viola è in fermento: una casa nuova tutta per sé, il ritorno della sua migliore amica Emma da New York e soprattutto l'incontro con Tancredi, affascinante editor che la coinvolge in un progetto editoriale. E anche se si tratta solamente di scrivere racconti su di un buffo tacchino, Viola decide di non lasciarsi sfuggire questa occasione: si licenzia dal call center e inizia a inventare storie sul Tacchino Poldino. Al suo fianco c'è Emma che, oltre ad occuparsi delle illustrazioni, movimenta le sue notti. Viola è decisa a raggiungere la vetta e tra le assillanti richieste delle strampalate zie, i diverbi con la madre e la cugina Archistar, tutto sembra procedere per il meglio. Sembra, perché il progetto rischia di andare a monte. E mentre sta per sprofondare di nuovo nel "pessimismo cosmico" ecco che tutti iniziano a comportarsi in modo strano: l'editore si disinteressa della stroncatura, la zia preferita parte all'improvviso, Emma diventa evasiva e indecifrabile e l'Archistar le sventola sotto il naso un misterioso biglietto giallo. E la bufera di neve che la sorprende durante un viaggio porterà una soluzione per i suoi guai o ulteriori complicazioni?

Genere: Romance
Editore: Booksalad
Pagine:
Prezzo: € 11,90
Ebook: € 3,99
Uscita:18 Maggio 2015

Edited by loversreaders - 3/11/2015, 18:03
view post Posted: 16/3/2015, 20:56 The Trap - Prossimamente

THE TRAP

Copertina Originale

TRAMA TRADOTTA DAL NOSTRO STAFF.
IN CASO DI UTILIZZO, CITARE LA FONTE!



La famosa scrittrice di romanzi, Linda Conrads, 38 anni, è un mistero sia per i suoi fan che per la stampa. Vive una vita in completo isolamento e per anni non ha mai messo un piede fuori dalla sua villa.
Nonostante i suoi problemi, Linda ha molto successo. Ogni anno pubblica un libro, e ogni anno diventa un bestseller. Solo alcuni sanno che lei è perseguitata da un orribile ricordo del suo passato. Alcuni anni fa, Linda ha trovato sua sorella Anna in un bagno di sangue e ha visto scappare l’assassino. Ma il colpevole non è mai stato identificato.
È un immenso shock per lei quando un giorno vede solo di sfuggita un volto in tv. Appartiene al giornalista Victor Lenzen, che sta parlando in un programma di politica. Una volta ripresasi dallo shock, Linda decide che l’assassino deve ricevere la sua punizione. Tende una trappola a Lenzen usando i soli mezzi a sua disposizione e l'unico legame esistente con il mondo esterno – la letteratura.

Per la prima volta nella sua vita, Linda scrive un thriller. Si basa sulla storia vera dell’omicidio di sua sorella – solo un altro libro, secondo i suoi fans, ma una semplice accusa per l’assassino. Alla fine, dopo l’uscita del libro, a sorpresa di tutti, Linda offre a un solo giornalista un’intervista esclusiva a casa sua – Victor Lenzen. Nel giorno dell’intervista, comincia il gioco del gatto col topo, il cui esito appare incerto… Lenzen è veramente un assassino o è Linda che si sta prendendo gioco di se stessa dopo anni di solitudine?

Genere: Thriller
Editore: Corbaccio
Pagine:
Prezzo:
Ebook:
Uscita: Prossimamente
view post Posted: 16/3/2015, 19:21 Dimmi che sei mio - Erotici

DIMMI CHE SEI MIO

Tessa sta per fare qualcosa di rischioso…


TRAMA TRADOTTA DAL NOSTRO STAFF.
IN CASO DI UTILIZZO, CITARE LA FONTE!



Mentre riempie la vetrina della panetteria, il campanello sulla porta suona e Tessa O’Hara alza lo sguardo e scopre l’uomo dei suoi sogni. In trenta seconda lui le chiede di uscire per bere una birra insieme. Dopo quattro mesi di appuntamenti, lei scopre che lui è un agente sottocopertura dell’'agenzia federale antidroga statunitense – e sta investigando sul suo possibile ruolo negli affari relativi alla droga dell’ex marito. Per Tess questo significa che la loro relazione è finita.
Brock non è d’accordo. Gli è stata assegnata una missione antidroga, ma si è innamorato della bella donna che è dolce quanto le sue tortine – e farà di tutto per riprendersela. Tra Tess e Brock si trovano i loro due ex, uno di loro è un signore della droga che è determinato ad ottenere quello che vuole. Ora che il pericolo minaccia, può Brock infrangere le regole con cui finora ha vissuto e liberare la sua parte selvaggia per proteggere la donna che ama?

Genere: Romantic Suspense Erotico
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo: € 4,99
Ebook:
Uscita: 9 Luglio 2015

La serie "Mystery Man" è così composta:
1 - Mystery Man - Non dirmi di no
2 - Wild Man - DIMMI CHE SEI MIO
3 - Law Man - Ti prego dimmi di si
4 - Motorcycle Man


L'autrice:
Kristen Ashley è cresciuta a Brownsburg, Indiana, e ha vissuto a Denver, Colorado, e nel sud-ovest dell’Inghilterra. Per questo ha la fortuna di avere amici e parenti sparsi in tutto il mondo. La sua famiglia, che comprende varie generazioni, è a dir poco stramba, ma questo può essere un bene quando si desidera scrivere.
La sua pagina web è www.kristenashley.net



Recensione


a cura di Antonella Miccio


Ed eccoci con un altro bel rappresentante di maschio e la sua partner! Lui è il mystery man della storia, il cui mistero, però, viene svelato in poche pagine. Maschio alfa, protettore, amante perfetto e compagno di vita, a volte è ingombrante da gestire. Lei è tutta caramellosa e non solo perché è una pasticciera, una gran brava donna che ha imparato dai suoi errori e fa di tutto per vivere una vita deliziosa – in tutti i sensi - per sé e il suo compagno.
Brock è il personaggio maschile che potrei amare. Dapprima sembrava che il suo dizionario fosse limitato a due semplici parole. È oltremodo protettivo ma sempre attento alle esigenze della sua ingombrante, logorroica e invadente famiglia, dei suoi due figli e della nuova donna occhialuta della sua vita. Il mystery man questa volta ha giocato sporco all’inizio, dovendo celare la sua identità dietro falso nome per motivi di lavoro. Poi la verità viene inevitabilmente a galla e il suo fascino, che ha letteralmente tramortito la povera Tess, gli permette di recuperare in poco tempo i punti persi agli occhi della donna e di rientrare nella sua vita. Dice di sé, e queste sono parole che tutti gli uomini dovrebbero dire di loro stessi se corrispondessero a realtà: “Nessun uomo rispettabile metterebbe mai le mani addosso a una donna o a un bambino quando è arrabbiato. Io non sono un uomo comune, ma sono sicuro di essere un uomo rispettabile”.
Tess è l’eroina, un po’ strampalata al pari dell’eroina del primo volume. A lei si devono tutti i momenti comici del romanzo. È una donna che ne ha passate, e ne passerà, di tutti i colori. Per tutta la durata del romanzo è raro leggere momenti di serenità che non vengano turbati da pazzi squilibrati, ex mariti violenti, una ex del suo nuovo lui alquanto invadente e cattiva e, dulcis in fundo, un nuovo compagno che porta con sé due figli adolescenti, una famiglia chiassosa e un gruppo di amiche volenterose ma alquanto ficcanaso, ovvero una serie di personaggi secondari che contribuiscono in maniera corposa alle vicende narrate. Ma Tess appare anche come la vergine sacrificata, pronta ad accollarsi i mali del mondo perché “...io sono i miei cupcakes. […] All’esterno, la gente può vedere le mie magliette, i jeans… ma dentro c’è una torta morbida e saporita…”.
Al di fuori della storia erotica (niente di nuovo all’orizzonte!), il romanzo affronta a voce alta il tema della violenza sulle donne e della difficoltà del divorzio, soprattutto quando di mezzo ci sono due adolescenti ormai abbastanza consapevoli di quello che succede loro intorno. Temi che hanno dato un po’ di sostanza a questo romanzo che, in alcuni punti mi ha annoiato, mentre in altri, e parlo soprattutto della prima parte del romanzo ossia quando comincia l’azione di riconquista da parte di Brock, le pagine sono volate via in un soffio.
La coppia in questione, poi, alleluia alleluia!, non è una coppia giovane, sprovveduta e in cerca del proprio destino. Qui si parla di due ultraquarantenni che vengono a patti con quello che già hanno vissuto e programmano un futuro che possa essere pieno di felicità pensando in termini di famiglia!!!
Kristen Ashley sa scrivere, è spiritosa, e questa volta ha dato un tocco più maturo al romanzo rispetto al primo volume della serie, di cui ogni tanto ritorna qualche personaggio. Al di là del fatto che il romanzo mi sia piaciuto o meno, l’autrice ha scritto una sacrosanta verità: anche se per poco tempo, zucchero, torta o cioccolato che sia, la vita si vede sotto una prospettiva diversa dopo aver aver fatto gongolare le papille gustative!!

Edited by Eclipse73 - 22/2/2016, 09:27
view post Posted: 16/3/2015, 13:46 Verità scambiate - Romanzi Young Adult & New Adult

VERITÀ SCAMBIATE

"Quando mi svegliai, dopo l'incidente, non ricordavo nulla. Non mi ricordavo di Max, della nostra relazione, e neppure di Nate. Ora la memoria sta tornando, e invece di rispondere alle mie domande, ne pone di nuove". Max è tutto quello che Hanna ha sempre voluto e ora, dopo averle spezzato il cuore, è tornato da lei, vuole sposarla ed essere il padre dei figli che Hanna aspetta. Farà bene a fidarsi di lui? Nate non le ha mai promesso nulla, ma le ha dato ciò di cui aveva bisogno e poi l'ha lasciata andare. Sarà capace, lei, di fare lo stesso? Un cuore non basta, se è preso tra due fuochi.

Genere: New Adult
Editore: DeAgostini
Pagine:
Prezzo:
Ebook:
Uscita: 31 Marzo 2015


La serie "Un cuore non basta" è così composta:
1 - Lost in Me - Ricordi rubati
2 - Fall to You - VERITÀ SCAMBIATE
3 - All for This

Edited by Pattinson98 - 2/11/2015, 16:42
view post Posted: 14/3/2015, 14:39 Cinquanta Sfumature di Grigio - Le "Chicche" di Christiana V




L'evento dell'anno 2015, quello che tutte le lettrici attendevano con trepidazione, è finalmente arrivato: il 12 febbraio è stato proiettato in tutte le sale cinematografiche italiane 50 Sfumature di Grigio.
Premetto che ho letto i 3 libri con la complicità una blogger di cui mi fidavo e li ho trovati... mah! Il film, invece, sono andata a vederlo di mia spontanea volontà, però alle 16:00, per evitare la calca che avrei infastidito qualora fossi scoppiata a ridere.
In realtà non c'è stata alcuna risata, ma neanche un piccolo prurito o vampata. In pratica nulla, a parte la noia. Credo che molti di voi saranno d'accordo con me nel definire questa lettura non impegnativa, infatti, al pari del libro, il film non richiede alcuna concentrazione da parte dello spettatore. Ma partiamo con ordine. Sebbene non mi sia piaciuto il libro nella sua interezza per diversi motivi, ho apprezzato il grande e riuscitissimo progetto di marketing che c'era dietro alle 50 Sfumature. Con un solo personaggio caratterizzato a 360° la James è riuscita a creare un vero e proprio fenomeno letterario che, per ben tre libri e una moltitudine spesso inutile di pagine, avvince le nostre lettrici. Christian Grey rappresenta tutto quello che una donna dovrebbe desiderare: è ricco come Creso, bello da infarto, vincente in ogni aspetto della vita. Al di là della bellezza, dei soldi e del potere, però, ci troviamo davanti un uomo problematico, che non si lascia toccare, che si chiude dietro un muro di silenzio senza spiegare le ragioni del proprio rifiuto relativo a un grave trauma. Quest'ultimo aspetto stuzzica la Crocerossina presente in ogni donna e si estrinseca attraverso la figura di Anastasia, protagonista scialba e appena accennata. Ed ecco che si palesa il progetto.
Qualsiasi donna calza perfettamente i panni di Anastasia e sente tutto quello che prova lei: la spirale di voluttà che l'avvolge; la soffocante attenzione di Christian nell'anticipare, prevedere e soddisfare le sue necessità inconsce; la maniacalità che la fa sentire protetta dal mondo intero. Solo io quando mi sono trovata davanti determinate scene tra le righe ho letto certi messaggi? Sì, perché le parole hanno un peso importantissimo e per me il messaggio recondito era un altro. Dalle mie parti quando si vuole impartire una lezione con particolare enfasi sui minimi dettagli si usa dire Imboccare col Cucchiaino. Mi perdonerete se ho figurato questa immagine davanti agli occhi, ma ho visto la mano della James (dietro la quale si cela tutta la moltitudine di persone che ha lavorato affinché 50 Sfumature diventasse il fenomeno che è) che impugnava il Christian Grey/cucchiaino e col quale imboccava il pubblico femminile con bocconi di Dolcezze piccanti, Oscure ossessioni e Perversione ludica, il tutto irrorato con un buon bicchiere di Amore Sincero annata 2012.



Ma mi sto dilungando troppo sullo scritto, passiamo alla pellicola.
Come ho già detto, a me non è piaciuto. L'ho trovato piatto, proprio come le interpretazioni degli attori. Quando fu divulgata la notizia che 50 Sfumature sarebbe diventato un film si scatenò il Toto Casting. Ovviamente ogni lettrice aveva immaginato Christian e Anastasia a modo suo, ma due volti sembravano emergere dalla massa: Matt Bomer e Alexis Bledel. A onor del vero devo dire che anche per me somigliano molto ai protagonisti che avevo immaginato, poi, però, si è messa in moto la macchina cinematografica e i contratti succulenti hanno scatenato gli agenti dei vari attori per accaparrarsi le parti. Matt Bomer non andava bene, a detta della regista, poiché è gay e quindi non avrebbe saputo infondere la giusta intensità erotica nei confronti di una donna. Mi domando se dopo aver visto il risultato non si sia chiesta se per caso non abbia commesso un errore di valutazione, per me superficialità, vista la bravura di Matt. Oddio, qui non parliamo di interpretazioni intense alla Robert De Niro, per carità, ma avendolo visto recitare in altri ruoli ho notato la sua professionalità, per cui credo che la Taylor-Jonhson abbia optato per una scelta sbagliata. E che dire poi di Charlie Hunnam? Per quanto fisicamente non somigliasse molto a Christian Grey, qui parliamo di un attore intenso eccome! Ho visto Abandon - Misteriosi Omicidi (giusto per dirne uno) in cui, a soli 22 anni, interpreta il ruolo di un istrionico ragazzo ricco ed eccentrico con un'intensità incredibile. In pratica un volto dolce da cherubino che cela un animo sprezzante e cinico, ruolo non proprio semplice da interpretare con cui è riuscito a trasmettere davvero molto.
Se avessimo avuto lui Christian Grey di sicuro sarebbe stato profondo, ma ci è sfuggito dalle mani. Ed ecco che compare Jamie Dornan che, da buon modello, sa mettersi in posa e vestire bene gli abiti, ma non sa recitare. Nei suoi occhi (particolari in quanto l'iride sembra più larga degli occhi comuni, motivo per cui io credo sia stato scelto, ma è una mia considerazione) non ho letto un briciolo di desiderio, non una stilla di passione, e tutte sappiamo quanto gli sguardi di Christian incendino Anastasia. Invece, niente. Paradossalmente, la signorina Sono Sensuale Come Un Cespo Di Insalata Dakota Johnson è riuscita meglio, ma solo perché il suo è un personaggio insipido, con poco spessore e soprattutto non caratterizzato. La sua impresa è stata più semplice, è vero, ma anche lei non è né profonda né credibile, e qui mi riferisco alle numerose, ma poco intense scene erotiche. Okay, anche nella lettura dei testi diverse ripetizioni mi hanno infastidita ed erano: il continuo chiamarla da parte di Christian anche senza un'apparente ragione (è tutto un Anastasia qui, Anastasia là, e lei chiede sempre di essere chiamata Ana, nel film questo particolare non viene menzionato), Il suo era l'odore più bello del mondo: sapeva di gelsomino, bagnoschiuma e Christian... un tripudio di esternazioni simili a questa (ah, giusto per la cronaca, non ricordavo bene i passaggi, mi perdonerete, spero, l'ho letto anni fa) e il fatidico morso al labbro di Anastasia (in basso troverete una clip dove spiego nello specifico quello che intendo dire)! In pratica mezzo libro si basa su questo gesto che scatena la bestia sensuale celata dentro Christian. Si è provato a trasporlo su pellicola, ma è stato di una tale piattezza da lasciarmi stupita la prima volta, ho sollevato gli occhi (guai se mi avesse vista CG!) la seconda e la terza ho proprio sbadigliato. Non c'è trasporto in NESSUN bacio. Cavolo! Tutti sappiamo come si bacia e nei libri viene raccontato spesso e con dovizia di particolari, possibile che lì sia stato sempre solo uno strofinio di labbra? Eh no, così mi crollano tutte le aspettative! Se c'era una cosa che ero certa di aspettarmi era erotismo, non sesso, altrimenti sarebbe stato un porno, ma non è stato così. Lui piatto, lei geme allo stesso modo per ogni sensazione, per non parlare dell'inarcarsi anche se va a bere un tè. No, direi che non ci siamo proprio!
Nel lontano 1986 in 9 Settimane e Mezzo abbiamo apprezzato un lieve erotismo, nel senso che il sesso non era esplicito, in cui la bravura interpretativa degli attori e la ripresa delle scene i brividi li ha donati in gran quantità. Oppure vogliamo parlare della scena dell'accavallo delle gambe di Sharon Stone in Basic Instinct nel 1992? Questo per me è erotismo! Io devo sentire il cuore accelerare il battito, mi si deve innalzare la temperatura corporea, voglio avvertire quel trasporto che non mi fa staccare gli occhi dallo schermo e che, senza accorgermene, mi fa sospirare piano.
In pratica di questo film salvo solo 3 cose: la prima è Andrea Mete, la sensualissima voce di Christian, che merita più di un 10 per essere riuscito a trasmettermi un brivido anche davanti al volto inespressivo del povero Jamie; la seconda è una strepitosa colonna sonora, semplicemente fantastica e seducente; infine la terza è una bella fotografia, grazie alla quale la regista ha cercato d'imprimere un po' di artisticità all'insieme.



view post Posted: 12/3/2015, 22:02 Oltre noi l'infinito - Romanzi Young Adult & New Adult

Oltre noi l'infinito


TRAMA TRADOTTA DAL NOSTRO STAFF.
IN CASO DI UTILIZZO, CITARE LA FONTE!



Con i suoi pantaloni di pelle attillati e una lama tagliente a renderlo pericoloso, Jet Keller è la fantasia erotica di ogni ragazza. Ma Ayden Cross è stufa di vivere momenti trasgressivi con i tipi sbagliati. Non vuole arrendersialla fiamma che vede bruciare negli scuri occhi tormentati di Jet. Lei teme di scottarsi con le scintille della loro combustione spontanea, anche se il tocco di lui la incendia.

Jet non può resistere alla bellezza del sud dalle gambe chilometriche in stivali da cowboy che sfida tutte le sue aspettative. Eppure, più si avvicina ad Ayden e meno sembra conoscerla. Mentre è tentato di scivolarle sottopelle e scoprire ogni parte di lei, sa di persona cosa accade a due persone con idee molto diverse su cosa significhi avere una relazione.
L’incendio esploderà in un amore eterno… o consumerà i loro sogni trasformandoli in cenere?

Genere: New Adult
Editore: Newton Compton
Pagine: 352
Prezzo:
Ebook: € 4,99
Uscita: 16 Luglio 2015



La serie "Marked Man/Tattoo Trilogy" è così composta:

1 - Rule - Oltre le regole
2 - Jet - Oltre noi l'infinito
3 - Rome - Oltre l'amore
4 - Nash - Oltre i segreti
5 - Rowdy - Oltre il destino
6 - Asa - Oltre le leggi dell'attrazione

Note:
I libri della serie sono tutti autoconclusivi.


L’autore:
jpgJay Crownover vive in Colorado. Ama i tatuaggi e cerca di fare in modo che la sua scrittura sia permeata da tutto ciò che vede. Le piace leggere, soprattutto storie che la coinvolgano e appassionino; naturalmente, se c’è un bad boy bello e tatuato è sempre meglio. La sua pagina web è www.jaycrownover.com.


Edited by Eclipse73 - 11/6/2016, 17:45
1988 replies since 8/8/2012