Onyx, di Jennifer L. Armentrout - 2° libro della serie "Lux", 29 gennaio

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adriana*
view post Posted on 25/7/2013, 14:11 by: adriana*




ONYX

Nel secondo, avvincente episodio della serie “Lux”, suspense, intrighi e passione sono... alle stelle!

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Daemon Black ultimamente è cambiato: dolce, passionale, protettivo e addirittura geloso, sembra davvero prendere sul serio la relazione con Katy, che adesso è qualcosa di più di una bizzarra connessione aliena. E Katy? Ancora combattuta, non può più negare di esserne perdutamente innamorata. Però non è facile godersi una storia d’amore quando il pericolo è in agguato: una minacciosa presenza che viene da un altro mondo e nasconde segreti impensabili. Katy è sconvolta per aver appreso cose che non poteva lontanamente immaginare e l’improvvisa apparizione di qualcuno creduto morto non rende certo la situazione più semplice. Determinati a scoprire la verità sulla scomparsa di Dawson e della sua ragazza, Katy e Daemon si trovano ad affrontare una lotta di dimensioni cosmiche. Nessuno è ciò che sembra e i segreti nascosti per così tanto tempo reclameranno le loro vittime. A volte esistono nemici più forti dell’amore...

Genere: Paranormal Romance YA
Editore: Giunti
Collana: Y
Pagine: 336
Prezzo: € 12,00
Uscita: 29 Gennaio 2014


“Il tempo si fermò. Il mondo era rimasto fuori dalla porta. Esistevamo solo io e lui. E per la prima volta, non c’erano barriere fra noi.
«Non sai da quanto desidero tutto questo» mi sussurrò Daemon contro la guancia. «Lo sogno da sempre.»”




La serie "Lux" è così composta:
0,5 - Shadows
1 - Obsidian
2 - ONYX
3 - Opal
4 - Origin
5 - Opposition
6 - Oblivion II. Onyx attraverso gli occhi di Daemon

LEGGI IL PRIMO CAPITOLO




“I fan di Obsidian divoreranno anche Onyx per la trama avvincente e la meravigliosa chimica fra i protagonisti.”
Wendy Higgins, autrice di Sweet Evil

“Dalla prima frase fino all’ultima, è impossibile smettere di leggere questo fantastico romanzo.”
Yara Santos, Amazon.com




DAL LIBRO
Passarono dieci secondi dal momento in cui Daemon si mise a sedere a quando mi picchiettò la penna sulla spalla. Dieci lunghissimi secondi. Girandomi verso di lui, respirai quel suo profumo così speciale.
Daemon si toccò le labbra con il cappuccio blu della penna.
Labbra che conoscevo bene. «Buongiorno, Kitty.» Mi costrinsi a guardarlo. I suoi occhi erano di un verde bril - lante, come lo stelo di una rosa appena recisa. «Buongiorno, Daemon.»
Una ciocca di capelli scuri gli ricadde sulla fronte mentre inclinava la testa di lato. «Non dimenticare che abbiamo dei programmi per stasera.»
«Sì, lo so. Non vedo l’ora» risposi secca.
Lui si sporse verso di me e il maglione scuro si tese sulle spalle ampie. Carissa e Lisa, le mie amiche, trattennero il respiro e sentii gli occhi di tutta la classe puntati addosso. Daemon accennò un sorriso, compiaciuto.
Calò un silenzio pesante. «Che c’è?»
«Dobbiamo far sparire quella traccia» sussurrò in modo che soltanto io potessi sentire. E per fortuna, perché spiegare a tutti cosa fosse una traccia era l’ultima cosa che volevo fare. Ma sì, dai, è quel residuo alieno che ti rimane appiccicato addosso e ti 8 fa brillare tipo albero di Natale, trasformandoti in un bersaglio perfetto per alieni malvagi. Ne vuoi un po’?
Ma per favore...
Presi la penna e pensai di iniziare a infastidirlo come faceva lui con me. «Sì, immaginavo.»
«E sapessi che bella idea mi è venuta per risolvere la questione.»
La «bella idea» prevedeva che ci baciassimo per ore. Sorrisi, e il verde dei suoi occhi si fece più intenso.
«Che ne dici?» mormorò lasciando scivolare lo sguardo sulle mie labbra.
Fui percorsa da un’emozione inspiegabile e mi costrinsi a ricordare che quello era solo l’effetto che la sua aura aliena aveva su di me. Da quando Daemon mi aveva guarita dopo l’attacco di un Arum, fra noi si era stabilito un legame, e mentre a lui bastava questo per gettarsi a capofitto in una relazione, io non la vedevo così.
Non era reale.
Io volevo un amore come quello dei miei genitori, duraturo, potente, vero. E temevo che un alieno non fosse in grado di darmelo.
«Non ci penso proprio» dissi dopo un po’.
«Inutile resistermi, Kitty.»
«È inutile insistere.»
«Vedremo.»
Mi girai sbuffando. Daemon era un bambino, ma a volte ti faceva venire voglia di strangolarlo. Non sempre, però.
Il prof di trigonometria entrò con una pila di fogli fra le braccia e attese che la campanella suonasse.
Daemon fece di nuovo cenno con la penna.
Serrando i pugni, considerai la possibilità di ignorarlo. Ma lo conoscevo troppo bene per non sapere che avrebbe continuato.
Girandomi lo fulminai con lo sguardo. «Che c’è, stavolta?»
Veloce come un cobra, Daemon allungò una mano togliendomi qualcosa dai capelli e mi rivolse uno di quei sorrisi che mi toglievano il respiro.
Rimasi a fissarlo.
«Dopo la scuola...»
Mentre mi sorrideva, nella mia mente si affollarono tutta una serie di immagini eccitanti, ma questa volta non avevo nessuna intenzione di fare il suo gioco. Mi voltai di scatto. Dovevo resistere al richiamo degli ormoni... e all’effetto che solo lui mi faceva.
Per colpa sua mi venne un tic nervoso all’occhio sinistro che rimase per il resto della mattinata.
A pranzo ero ormai esaurita. Il chiasso della mensa e quel misto di disinfettante e puzzo di cibo bruciato mi facevano venire voglia di scappare.
«Quello lo mangi?» Dee Black indicò il formaggio e l’ananas che avevo ancora nel piatto.
Scuotendo la testa, spinsi via il vassoio e feci una smorfia quando lei ci si avventò sopra.
«La squadra di football ti fa un baffo.» Lisa guardò Dee con l’invidia negli occhi. Non potevo biasimarla. Una volta avevo visto Dee mangiarsi da sola un intero pacchetto di biscotti Oreo.
«Come fai?»
Dee scrollò le spalle esili. «Sarà perché ho un metabolismo veloce.»
«Voi cosa avete fatto in questo fine settimana?» chiese Carissa pulendosi gli occhiali con la manica della camicia. «Io ho compilato domande per il college.»
«Io invece sono stata appiccicata a Clad tutto il tempo» disse Lisa con un sorriso da orecchio a orecchio.
Entrambe ci guardarono, attendendo la nostra risposta. Magari non era il caso di raccontare che ero quasi rimasta secca in uno scontro alieno. «Niente di che, siamo andate in giro, abbiamo guardato dei film stupidi» rispose Dee facendomi un sorrisetto complice mentre si sistemava un ricciolo nero dietro le orecchie. «Una noia.»
Lisa sghignazzò. «Voi siete sempre una noia.»
Sorrisi, ma subito avvertii un formicolio caldo alla nuca.
La conversazione si interruppe e, pochi istanti dopo, Daemon prese posto alla mia sinistra. Mi ritrovai davanti un bicchiere di plastica pieno di frullato di fragole, il mio preferito. Fu già un trauma ricevere un regalo da Daemon, tanto più una cosa simile. Le mie dita sfiorarono le sue mentre prendevo il bicchiere, e sentii una scossa sulla pelle.
Per togliermi dall’imbarazzo bevvi un piccolo sorso di frullato. Una vera delizia. Avrei potuto anche abituarmi a un Daemon gentile. Di sicuro preferivo questa versione a quella arrogante. «Grazie.»
Lui mi sorrise.
«E il nostro dov’è?» scherzò Lisa.
Daemon si mise a ridere. «Servizio completo solo per una persona.»
Mi sentii avvampare mentre spostavo un po’ la sedia. «Macché servizio completo...»
Lui si avvicinò, annullando il mio tentativo di fuga. «Vedrai...»
«E basta, Daemon, in caso non l’avessi notato, io sono qui» disse Dee disgustata. «Così mi fai perdere l’appetito.»
«Sì, figuriamoci» ribatté Lisa.
Daemon tirò fuori un panino dalla borsa. Solo lui poteva uscire prima dalle lezioni, venire a pranzo e farla franca. Tutte le ragazze sedute al nostro tavolo, a parte sua sorella, lo fissavano.
E anche qualche ragazzo.
Allungò un biscotto di avena a Dee.
«Ma non avevamo dei progetti di cui parlare?» domandò Carissa con le guance rosse.
«Giusto» disse Dee facendole un sorriso smagliante. «Grandi progetti.»
Mi passai una mano sulla fronte. «Che progetti?»
«Io e Dee vogliamo dare una festa la prossima settimana» rispose subito Carissa. «Una cosa...»
«... enorme» continuò Lisa.
«Intima» la corresse Carissa guardandola storto. «Tra pochi amici.»
Dee annuì e i suoi occhi verdi brillarono per l’emozione. «I nostri saranno fuori città venerdì, perciò è perfetto.»
Lanciai un’occhiata a Daemon e lui mi fece l’occhiolino. Il mio cuore saltò un battito.
«Che figata che i tuoi te lo lascino fare» disse Carissa. «Ai miei verrebbe un infarto se solo lo chiedessi.»
Dee fece spallucce e guardò da un’altra parte. «Siamo fortunati.»
Cercai con tutte le forze di restare impassibile, ma provai una stretta al cuore. Sapevo che più di ogni altra cosa al mondo Dee avrebbe voluto che i genitori fossero ancora vivi. E forse anche Daemon. Così non avrebbe avuto lui tutta la responsabilità per la sua famiglia.
All’inizio pensavo che il suo malumore fosse dovuto allo stress. Per non parlare della morte del fratello...
La festa divenne il principale argomento di discussione fino al termine del pranzo. E il tempismo era perfetto, visto che il sabato successivo sarebbe stato il mio compleanno. Ma presto l’avrebbero saputo tutti. In un posto dove bersi due birre in un campo era il massimo del divertimento il venerdì sera, non c’era possibilità che la festa restasse una cosa «intima». Chissà se Dee se ne rendeva conto. (...)


Edited by Eclipse73 - 17/6/2016, 15:45
 
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